Via Amerina: Cavo degli Zucchi, Falerii Novi e Tagliata Fantibassi


4 luglio 2020
Questo giro ad anello, che attraverso la Via Amerina passa per il Cavo degli Zucchi, arriva a Falerii Novi e torna indietro passando per la Tagliata dei Fantibassi, si può considerare un’altra delle “classiche” tra le escursioni nella provincia di Viterbo.
Siamo nel territorio chiamato Agro Falisco, e questa escursione è, a mio parere, una delle più rilevanti sotto il profilo archeologico. Ho fatto questa escursione insieme ad un’amica, e ci sono poi tornata in ottobre con una escursione guidata.

Per raggiungere il punto di inizio di questo percorso, superata Nepi sulla SS311, in direzione Civita Castellana, dopo pochi km in località San Lorenzo II inizia una sterrata sulla sinistra, dove c’è un cartello che indica la via Amerina. Si può lasciare l’auto circa 200mt dopo (oppure, rimanendo sulla strada, c’è il parcheggio di un ristorante) e da lì si comincia a camminare.
Superato il ponte romano sul Fosso Tre Ponti, la strada procede quasi sempre dritta lungo il tracciato della antica Via Amerina, e attraversa una serie di necropoli falische con numerose tombe.

Poco dopo la notevole Tomba della Regina ci si trova a percorrere un bel tratto di basolato romano nell’area del Cavo degli Zucchi, una bella e interessante necropoli falisca ai lati della strada, con decine di aperture nella roccia.

La Via Amerina
La Via Amerina era un’importante via di collegamento tra le città di Veio e Ameria (l’attuale Amelia); costruita tra il IV e il III sec. a.C., dopo la caduta di Veio fu collegata con Roma, e si presume che partisse da Ponte Milvio. Attraversava tutto il territorio falisco toccando i suoi principali centri, divenendo così uno dei simboli di questa zona. Se ne possono ancora percorrere lunghi tratti a piedi.

Al termine di questo tratto, ci si ritrova sulla strada asfaltata in località Parco Falisco, da lì si procede sempre su asfalto fino a raggiungere la Porta di Giove, da dove si entra alle rovine di Falerii Novi, antica città costruita dai Falisci in seguito alla caduta per mano dei Romani di Falerii Veteres, e successivamente passata anch’essa, come tutto l’Agro Falisco, sotto il dominio di Roma.
Prima di giungere alle rovine si passa per l’abbazia cistercense di Santa Maria in Falleri, che abbiamo avuto la fortuna di trovare aperta.

Dopo la visita alle rovine, di cui rimane ben poco eccetto un bel tratto di cinta muraria, si ripercorre tutto a ritroso fino alla fine della strada asfaltata, da lì il sentiero a sinistra ci porta verso la tagliata dei Fantibassi, una bellissima via cava dalle pareti tufacee altissime e lunga oltre 120mt. Per raggiungere la tagliata, bisogna prestare attenzione al guado sul Rio Maggiore, costituito da un ponte fatto con un tronco d’albero.
I recenti lavori di sbancamento hanno un po’ nascosto l’accesso ma guardando bene lo si trova facilmente. Superato il fiume basta seguire il sentiero poche decine di metri e ci si trova nella via cava.

il guado del Rio Maggiore

La si percorre per tutta la lunghezza e poi si torna indietro, guadando di nuovo il fiume e proseguendo sul sentiero a sinistra che dopo alcuni km nel bosco, qualche piccolo guado su ponte e un passaggio con corda, torna a ricongiungersi con la via Amerina. A quel punto si ritorna indietro sullo stesso percorso dell’andata.

Il percorso è abbastanza facile e senza particolari dislivelli, molto bello e interessante sia dal punto di vista archeologico che naturalistico.
L’abbazia di Santa Maria in Falleri è di solito aperta tra aprile e ottobre, dalle 10 alle 13 del sabato e della domenica. Per le visite invernali si può contattare il Comune di Fabrica di Roma (cultura@comune.fabricadiroma.vt.it, tel. 0761/569001).

dettagli tecnici:
-lunghezza percorso: km 11.81
-difficoltà: facile
-ascesa totale: 108mt
-dislivello: 65mt
Questo il mio percorso su Wikiloc:

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