Itinerario di tre giorni nelle Asturie, Spagna
Itinerario di tre giorni nelle Asturie, Spagna

Itinerario di tre giorni nelle Asturie, Spagna

Il mio itinerario di tre giorni nel principato delle Asturie, una regione atlantica nella Spagna del Nord, dove sono stata dal 23 al 25 maggio 2024.

Asturie

Il Principato delle Asturie è una regione autonoma della Spagna del Nord, situata lungo la costa atlantica, tra la Galizia a ovest, e la Cantabria a est. Il suo capoluogo è la storica città di Oviedo, mentre la città più popolosa, industriale e portuale è Gijon.
È una delle regioni più verdi dell’intera Spagna, ricca di montagne (e parchi naturali) che arrivano a lambire la costa: di conseguenza, le coste delle Asturie sono molto alte, rocciose e frastagliate, e vi si aprono delle bellissime spiagge oceaniche, di sabbia o di sassi.
Vi sono numerosi paesini lungo la costa, all’interno di insenature naturali, mentre nelle zone interne troviamo paesi medievali molto graziosi.
È una regione, quindi, molto adatta agli appassionati di natura e trekking, e inoltre da Oviedo comincia uno dei Cammini di Santiago più importanti: il Cammino Primitivo.
La costa, inoltre, è attraversata invece dal Cammino del Nord.

23 maggio

Come spesso accade, ho approfittato di un’ottima offerta Ryanair per il volo diretto Fiumicino/Asturias. L’orario di partenza la mattina molto presto, e del ritorno in serata, mi ha consentito di sfruttare al meglio i tre giorni a disposizione.
Mi sono concentrata principalmente sulla visita della costa a ovest di Oviedo, facendo anche una puntata in Galizia per vedere una spiaggia che avevo nei programmi da tempo.
Ho noleggiato un’auto per l’intero soggiorno, cosa che mi ha consentito di muovermi liberamente. Tra l’altro, le strade delle Asturie sono comode e poco trafficate, e l’autostrada del Cantabrico, che corre lungo la costa, è gratuita. Dall’aeroporto ci sono anche gli autobus Alsa per raggiungere Oviedo, ogni ora circa; ci mettono 45 minuti al costo, attuale, di 9€.

All’arrivo in aeroporto, ho raggiunto la navetta messa a disposizione dal noleggio auto, che si trova a qualche minuto di distanza dall’aeroporto. Il noleggiatore si chiama ClickRent, e avevo prenotato l’auto prima di partire, sul loro sito (anche qui trovando una buonissima offerta). Purtroppo il volo aveva subito un pesante ritardo, quindi ho cambiato al volo i miei piani e presa la macchina mi sono diretta subito verso una località a circa 40km dall’aeroporto, un minuscolo paesino di nome Busto.

Busto e Cabo Busto

Si trova su uno dei numerosi promontori che definiscono la costa asturiana, e lo avevo scelto perché, visitando il sito del Turismo Asturias, tra i numerosi percorsi di trekking menzionati nel sito c’era appunto un breve percorso (circa 8.5km) intorno a Cabo Busto, con partenza e arrivo nel paesino.
Arrivata dunque lì, mi sono subito messa in cammino. Il percorso si snoda principalmente lungo la scogliera e gira intorno al promontorio passando per il faro. Ho anche fatto una deviazione per scendere ad una spiaggetta sassosa.

Ripartita, mi sono diretta verso Puerto de Vega fermandomi lungo il percorso a scattare qualche foto

asturie
Playa de Barayo

Puerto de Vega

È un piccolo paese di pescatori, di circa 2000 abitanti, che si trova proprio sul mare all’interno di un’insenatura naturale dove è stato ricavato un porticciolo. Il paese è molto grazioso, mi sono fermata a fare una passeggiata e una breve sosta in un bar, per poi continuare il mio percorso verso Tapia de Casariego, il paese scelto per passare la notte.

Tapia de Casariego

Sono arrivata nel tardo pomeriggio, e dopo essermi sistemata all’Hotel Puente de los Santos, seguendo le indicazioni datemi dal portiere dell’albergo ho fatto una passeggiata lungo un percorso oltre il paese. Ho costeggiato dall’alto un’ampia spiaggia, dove fanno anche surf, e girando intorno alle scogliere sono rientrata in paese. Qui a Tapia c’è un bel percorso molto curato, con le discese al mare tenute in ottime condizioni. La passeggiata seguendo la costa porta dentro al paese, e, dopo averlo attraversato, si può arrivare dalla parte opposta, al faro.
Anche Tapia, come molti dei porticcioli delle Asturie, si trova dentro una profonda insenatura riparata, ed è un paesino carinissimo. Lungo il porticciolo si trovano numerosi bar e ristoranti. Curiosità: sotto una delle scogliere intorno al paese, è stata ricavata una piscina di acqua di mare chiudendo le spaccature tra alcuni scogli, utilizzando l’antica cetárea (il paese aveva un’importante industria conserviera, e inoltre dal suo porto partivano le baleniere). Oggi vi si svolgono importanti campionati di surf.

Mi sono poi fermata in una birreria per un aperitivo/cena, e nel frattempo ho deciso di aspettare il tramonto, che in questo periodo cala intorno alle 21.45, Mi ero decisamente infreddolita, ma ormai avevo deciso.

Al ritorno in hotel infatti, c’erano i riscaldamenti accesi.
Bisogna sottolineare che le Asturie, come anche la Galizia, hanno un clima particolare, molto influenzato dall’oceano e dalle sue perturbazioni. Piove spessissimo, e raramente fa molto caldo, anche in piena estate.

24 maggio

La mattina, dopo un’abbondante colazione, sono partita in direzione ovest per sconfinare in Galizia: a 22 km di distanza da Tapia si trova la Praia das Catedrais (in spagnolo castigliano Playa de las Catedrales), che volevo vedere da tempo.

Praia das Catedrais (Playa de las Catedrales).

È una bellissima e lunga spiaggia sabbiosa, monumento naturale, alla base di una ripida scogliera, con una serie di falesie a picco sul mare che formano archi alti anche 30mt, e grotte. La si può visitare solo durante la bassa marea, da due ore prima a due ore dopo il picco più basso. Va da sé che, per questo motivo, i visitatori si concentrano tutti in specifici orari della giornata. Di conseguenza, durante la settimana santa e dal 1 luglio al 30 settembre, è necessario prenotare per accedere. Il sito per prenotare è questo: Praia das Catedrais, e l’ingresso è sempre gratuito.
Una volta scesi sulla spiaggia, bisogna dirigersi verso destra e cominciare a camminare. Molta gente si ferma già al primo punto dove bisogna scavalcare alcune rocce. La selezione maggiore, poi, la fa il fatto che ad un certo punto per proseguire bisogna per forza entrare con i piedi nell’acqua per attraversare alcune pozze. Con il tempo brutto e l’acqua fredda, molti rinunciano, e quindi alla fine della spiaggia (circa 600 metri dall’entrata) ci arriva solo una minoranza di persone. Io ero naturalmente tra questi, nonostante l’acqua gelida.

Accanto alla strada che costeggia la spiaggia, c’è una lunga passerella pedonale in legno che porta a una spiaggia vicina, dove ormai le alte scogliere digradano, Praia de Arealonga o de Moledo.

Praia de Moledo
Rinlo

Terminata la visita, comincio il viaggio a ritroso, fermandomi in un paesino vicino, Rinlo, che si trova ancora in territorio galiziano. È un altro paese medievale costruito su una scogliera, accanto al quale scorre un torrente che sfociando forma un’altra insenatura naturale, dove si trova un porticciolo. Anche questo è tradizionalmente un paese di pescatori, e importante era la coltivazione di molluschi e crostacei. Ho fatto una passeggiata e mi sono fermata per pranzo, prima di riprendere il mio viaggio di ritorno verso Oviedo.

Lungo il percorso, ho tatto una serie di soste in punti interessanti e panoramici:

Ermita de la Regalina

Una piccola cappella bianca e blu, posta al centro di un alto promontorio roccioso che separa le due spiagge di Seron a ovest, e Cadavedo a est. La cappella in sé non ha nulla di speciale ed è chiusa, ma sorge in una posizione spettacolare dove la vista spazia lungo la costa asturiana per chilometri. Vicino alla chiesetta sorgono due tipici horreos (granai) asturiani, diversi per forma da quelli galiziani. Il luogo vale sicuramente fare una deviazione per vedere questi panorami straordinari.

Playa del Silencio

A soli 16km a ovest dell’Ermita, mi fermo di nuovo per andare a vedere Playa del Silencio, considerata forse la più bella di tutte le Asturie. Ed è effettivamente meravigliosa e spettacolare, mi fermo a fare decine di foto dall’alto ma senza scendere fino alla spiaggia, per arrivare alla quale bisogna percorrere una ripida e altissima scalinata. Qualcuno in spiaggia fa persino il bagno.
Devo dire che tutta la costa vista finora, con le scogliere alte, i panorami e il rombo continuo dell’oceano, è davvero meravigliosa. E sono anche stata fortunata perché il tempo è andato migliorando e ho evitato la pioggia.

Oviñana e Cabo Vidio

Altri 9km e raggiungo Oviñana e Cabo Vidio. Oviñana è un paesino minuscolo all’inizio del promontorio che culmina in Cabo Vidio. Arrivo in auto al Cabo e faccio una breve passeggiata intorno al faro. Tutti i promontori in queste zone hanno degli affacci da cui si godono panorami pazzeschi.

Cudillero

L’ultima sosta della giornata è a Cudillero, un piccolo porto di pescatori arroccato su delle ripide scogliere a ferro di cavallo che formano un anfiteatro naturale. Per queste sue caratteristiche, il paese non è visibile né da terra né da mare, finché non ci si trova dentro. È pittoresco con le sue case colorate, e per questo anche più conosciuto, frequentato e turistico.

Dopo un’altra camminata per i vicoli del paese, riprendo il viaggio per arrivare, verso le 20.30, a Oviedo. Ho preso una camera privata all’interno del Green Hostel, in posizione centralissima. Ho quindi dovuto lasciare la macchina appena fuori del centro, dove ho avuto qualche difficoltà a trovare parcheggio (zona strisce blu, a pagamento).
La città non è particolarmente grande, e dal parcheggio all’ostello ho camminato solo pochi minuti.

Oviedo

Lasciato il bagaglio in camera, sono subito uscita per una prima lunga passeggiata nel centro storico. La città mi appare subito molto carina e molto vivace, piena di bar e locali dove tantissime persone sono fuori a bere e chiacchierare.

25 maggio

Colazione in ostello ed esco subito a visitare la città. La prima tappa è la bella e importante cattedrale di El Salvador, un edificio gotico costruito nel XIV secolo sulle rovine di una chiesa preromanica. La camera santa all’interno della cattedrale custodisce alcune reliquie importanti per la tradizione cristiana, come il Santo Sudario. La cattedrale, inoltre, è il punto di partenza del Cammino Primitivo.
Per informazioni e orari di apertura si può consultare il sito Catedral de Oviedo.

Dopo la visita della cattedrale, proseguo la mia camminata per il centro storico, che giro in lungo e in largo prima di fermarmi a pranzo nell’affollata Calle Gascona, una strada pedonale (come quasi tutto il centro storico) piena di ristoranti e sidrerie. Una curiosità di Oviedo, è che è piena di statue in bronzo sparse per le vie del centro.

Sidro asturiano

Il sidro, o la sidra, come qui è chiamato, fa parte della tradizione asturiana fin dai tempi antichi: si trovano tracce della produzione e del consumo risalenti al I sec. a C.
Anche se è comunemente chiamato “vino di mele”, è in realtà una bevanda leggermente frizzante a bassa gradazione alcolica (come una birra lager più o meno).
Le Asturie producono circa l’80% del sidro spagnolo, e lo esportano in moltissimi paesi esteri.
Si abbina perfettamente ai piatti tipici asturiani, anche se lo si può tranquillamente bere da solo. Viene servito a una temperatura appena fresca, ed è interessante il modo in cui si effettua la mescita: tenendo la bottiglia in alto sopra la testa, viene inclinata affinché il liquido cada nel bicchiere (di forma ampia e svasata, chiamato “culin”) che viene tenuto in basso. In questo modo viene stimolata l’anidride carbonica contenuta nella bevanda, che così sprigiona i suoi aromi. Questo metodo di mescita è chiamato escanciar
.

Chiese preromaniche

A Oviedo e nei suoi paraggi, si trovano numerosi esempi di architettura preromanica asturiana, principalmente chiese ma non solo. Sono edifici costruiti tra l’VIII e il X sec., testimoni dello sviluppo del regno delle Asturie, e costituiscono uno dei gruppi più omogenei di architettura altomedievale dell’Europa occidentale, con un’eccezionale qualità di conservazione; per questi fattori, tra l’85 e il ’98, sei di questi monumenti sono stati inclusi nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Dopo pranzo, mi sono recata a visitarne un paio, sul monte Naranco, a circa 4km dal centro di Oviedo: Santa Maria del Naranco, e San Miguel de Lillo. Entrambe le chiese al momento non sono visitabili all’interno per lavori di ristrutturazione.

Salas

Avendo ancora un po’ di tempo prima della riconsegna dell’auto, sono andata a fare una breve passeggiata in un paesino medievale dell’interno, Salas, che è anche una delle tappe del Cammino Primitivo. Ha alcuni interessanti monumenti e la tipica atmosfera da luogo di passaggio, in quanto vi transitano da secoli i pellegrini diretti a Santiago. Si trova a 40km da Oviedo; ne ho fatti poi altri 35 per raggiungere l’aeroporto, e la conclusione di questo breve viaggio nelle Asturie.



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