#unviaggiovintage: quasi vent’anni fa in Spagna

MadridAderisco con piacere all’idea di Monica, #unviaggiovintage: tirare fuori dagli armadi le vecchie foto di viaggio in pellicola e raccontarne la storia.
Per alcuni di quei viaggi è passato ormai così tanto tempo che i dettagli sfuggono, ma ci sono le foto ad aiutare la memoria, e sarà una specie di viaggio nel “come eravamo”.

In questo caso sono passati quasi venti anni, siamo nell’ottobre del 1995.
Io e Marco facemmo un lungo giro che ci portò da Madrid all’Andalusia (Cordoba e Siviglia) per approdare infine sull’oceano Atlantico a Cadiz. Ci fu anche il tempo per una gita fuori porta a Toledo. Era il terzo viaggio che facevamo in Spagna.

Plaza Mayor

Plaza Mayor

A Madrid eravamo arrivati in volo da Roma, e siccome a quei tempi eravamo soliti fare i viaggi cosiddetti “istituzionali”, cioè visitare tutte le principali attrazioni e monumenti di ogni posto -cosa che ormai abbiamo quasi del tutto abbandonato, soffermandoci di più sul lato umano- riuscimmo a visitarne quasi tutti i musei principali: Prado, Reina Sofia, Thyssen-Bornemisza e persino il Palazzo Reale.

Cosa mi ricordo oggi di Madrid, dove tra l’altro non sono più tornata? Mi piacque molto, ma amavo in generale la Spagna; rimasi molto colpita dal Guernica di Picasso, ricordo inoltre di aver girato la città per chilometri e chilometri a piedi, di aver visto passare il Re in macchina con la Regina sulla Gran Via, e ricordo la catena “Museo de Jamon” dove si mangiavano dei buonissimi cornetti salati col prosciutto.
Da Madrid proseguimmo il viaggio in treno, con l’AVE (Alta Velocidad Española) che rispetto ai nostri treni ci sembrava una cosa spaziale.
Prima tappa Cordoba, bellissima città di cui adoravo le viuzze del centro storico con le stradine tutte bianche, i vasi di fiori sui balconi e i patios interni deliziosi; naturalmente ci furono le visite obbligate anche lì, Moschea, quartiere ebraico e ponte romano, forse anche altro… La sera ci piaceva girare per le strade del centro, avevamo trovato un localetto molto carino dove cenare e fermarci anche per il dopocena.
Dopo Cordoba ci spostammo a Siviglia, che pure mi piacque molto anche se oggi non la ricordo quasi più. Ricordo di essere salita sulla torre della Giralda e di aver visitato anche lì le principali attrazioni, ma la cosa che mi colpì di più fu una piazzetta che tutte le sere si riempiva all’inverosimile di giovani, c’erano bar dappertutto e una grande allegria chiassosa.
L’ultima tappa fu decisa un po’ a caso, inizialmente volevamo andare a Granada, ma poi il richiamo irresistibile del mare ci portò a Cadiz. Sapevamo che non c’era molto da vedere, la ricordo un po’ simile a Civitavecchia, ma la curiosità di vedere l’Oceano per la prima volta era troppo grande. Mi è rimasta impressa una lunghissima spiaggia che con l’abbassarsi della marea diventava immensa.
Durante gli ultimi giorni spesi a Madrid, approfittammo per fare una capatina anche a Toledo, sempre in treno.
In conclusione, fu un viaggio bello che ci fece ulteriormente appassionare a questo paese dove però da allora siamo tornati una sola volta, nel 2008, per un breve fine settimana a Barcellona.

CadizLe foto: avevamo una reflex Zenith russa comprata dai russi che all’epoca stazionavano a Ostia, ma aveva un grosso difetto, entrava luce, quindi le foto non sono un granché, nonostante abbia cercato di sistemarle al meglio (aggiungiamo pure che non le sapevo fare quasi per niente…)


13 commenti

  1. Che belle queste foto vintage, che raccontano in maniera genuina e vera pezzi della nostra vita! E bellissimo il vostro viaggio in Spagna! Anche mio papà aveva una Zenith russa, che io rubavo spesso, e che forse ha contribuito al mio amore per la fotografia 🙂

  2. Alla ricerca di Shambala

    Eccotiiiii, ero certa che nel tuo armadio ci fosse qualcosa di interessante 🙂 felice che il tema dell’iniziativa ti sia stato d’ispirazione (e che velocità!), in effetti un viaggio “vecchio” ma così vecchio che sui blog si fa fatica a raccontarlo è un grimaldello per tirar fuori cimeli un pò dimenticati, un pò impolverati ma magari pieni di succo.
    I viaggi colle tappe istituzionali non sono mica facili da scrollarsi di dosso, io ancora ci ricado sempre e i must to do me li sparo quasi tutti 🙂 Guernica fantastica, Siviglia girata parecchio due volte con amici sivigliani e confermo, tapas, giovani e movida continua, Cordoba e la Mezquita un piezz e’ core, l’Andalusia in generale va vista almeno una volta.
    Grazie del tuo contributo, onorata di avere tra i partecipanti una gran viaggiatrice come te 🙂

    • grazie a te Monica, come ti ho detto, non amo particolarmente scrivere, più che altro non ho molta ispirazione (io sono una di quelle che al liceo facevano i temi al massimo di una colonna e mezza, ma proprio tirati per i capelli).
      negli ultimi anni invece mi sono appassionata alle fotografie,
      ma se sono stimolata e pungolata riesco a tirare fuori qualcosa, e la tua iniziativa è molto carina. ho ancora molto materiale, e conto nei prossimi giorni di scrivere altro, magari riesco a fare un post di tutti i vecchi viaggi! 🙂

  3. quelli nella foto piccolina del widget instagram? a Angkor Wat, in Cambogia

  4. bello e come al solito evocativo. io conosco davvero il minimo sindacale della spagna, di madrid conservo esattamente le stesse sensazioni e… tre magliette prese da zara quando ancora in italia non c’era (ah che bei tempi). x me era il mese di maggio 1994, dopo 3g a madrid presi un’auto a nolo con le due amiche partite con me e andammo ad alicante dove una loro cugina faceva l’erasmus. una spagna completamente diversa e ancora le tante bandierine delle città visitate. non ho affatto finito di mettere tacche sul mappamondo, anzi! ora sono ancora peggio. grazie x la condivisione e arrivederci su questi schermi. roberta #gamberettarossa

    • che mi hai ricordato! anche io a Madrid comprai da Zara… un paio di guanti di pelle che ho ancora!
      è una bella iniziativa, tirare fuori vecchie foto e sforzarci di ricordare i viaggi di allora. vorrei riuscire a fare un post per tutti quanti
      ciao Roberta e grazie 🙂

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