Repubblica Ceca 2010


REPUBBLICA CECA:  NON SOLO PRAGA

(diario di viaggio dal 28 maggio al 6 giugno di Cinzia)

Partiamo il 28 Maggio 2010, il tempo è un po’ incerto, in effetti le previsioni non ci rassicurano molto, ma tant’è, il viaggio è programmato, le ferie prese, quindi si parte! A dire la verità, questo viaggio non l’ho pianificato con troppa attenzione, ho spulciato qualche sito internet, qualche diario di viaggio e una guida…Però quasi tutte le informazioni convergevano su Praga, il resto del territorio era un po’ trascurato…Che fare? Andare all’avventura!
Visto che abbiamo già il ticket dell’autostrada Svizzera, decidiamo di passare da li, Svizzera, un pizzichino di Austria (2 euro più 2 ciupa ciups per fare 5 chilometri), Germania passando da Monaco, Regensburg e via fino a Plsen in Repubblica Ceca.
Prima sosta per la notte in un autogrill dopo Monaco.

Il mattino dopo si riparte per Plsen, niente formalità in frontiera, solo una fermata per acquistare la Vignette per l’autostrada che ci costa 14 euro per 10 giorni.
Già in questa città poco conosciuta, incominciamo ad ammirare le bellezze di questo stato.
Palazzi con splendide architetture, molto curate e recentemente restaurate. Colori pastello, parchi fioriti, una bella piazza con un Duomo gotico e una torre campanaria che domina la città e che noi non manchiamo di scalare… Questa sarà la prima di numerose salite e discese, per rocche e campanili.
Nei pressi c’è anche un castello, che più che per il suo interesse architettonico, visto che è mezzo diroccato, è caratteristico per la sua ubicazione che domina la valle. Al suo interno troviamo anche personaggi in veste medioevale pronti per una rievocazione storica.
Prossima meta il castello di Karlstejn a sud di Praga. Ci fermiamo in un parcheggio a pagamento sulle rive di un fiume in cui nuotano allegramente i germani reali. E’ tardo pomeriggio, per cui rimandiamo la visita al giorno dopo e ci godiamo il tramonto sull’acqua.

Io sono molto pigra, ebbene si, lo devo confessare le salite mi uccidono, per cui visto che il castello è in cima a una rupe, decidiamo di prendere il pulmino per salire. In effetti è una spesa inutile, in quanto il dislivello non è poi così tremendo e i numerosi negozietti lungo la via, distraggono l’attenzione e permettono numerose soste ristoratrici.
Il primo castello che vediamo in Repubblica Ceca (a parte il rudere!) ci lascia senza parole. Anch’esso a picco sulla valle, è maestoso nelle sue forme squadrate, un insieme di torri in pietra con decorazioni in legno si collega ad una torre altissima che domina il circondario. L’interno non contiene grandi cose però la visita è lo stesso interessante anche se la guida in ceco è assolutamente incomprensibile. E’ molto caratteristico anche il profondissimo pozzo il cui secchio era azionato da un uomo che camminava all’interno di una grande ruota di legno.
Da qui raggiungiamo Praga e senza difficoltà arriviamo abbastanza vicini al centro storico dove parcheggiato il  camper sulla riva alla Moldava, ci accingiamo a visitare questa bellissima città.
Non sto ad elencare le sue particolarità che si possono trovare su qualsiasi guida turistica, parlerò invece delle impressioni che abbiamo avuto camminando piano, piano per le sue vie.
Innanzi tutto per essere una capitale il traffico automobilistico è abbastanza modesto, quasi tutti i palazzi, sia quelli storici che quelli moderni sono ben tenuti e nel complesso la città è pulita e ordinata.
Prima di partire, abbiamo letto numerosi diari di viaggio in cui si raccomandava di sostare con il camper in campeggio  causa i numerosi furti sia del mezzo che del suo contenuto… Non so se sia stata fortuna ma a noi non è capitato niente. Anzi nei 2 giorni che abbiamo percorso in lungo e in largo la città, abbiamo visto, turisti a parte, gente operosa e serena e apparentemente poco disagio sociale. Anche la periferia nel complesso è molto ordinata soprattutto paragonata a quella milanese, decisamente tutto un altro mondo!
Si respira un’atmosfera fra il moderno e l’antico, senza che questo contrasto stoni con l’insieme.
Il prezzo di ingresso ai musei e agli altri edifici storici è  abbastanza modico, tranne nell’antica sinagoga, dove secondo noi il biglietto è veramente troppo caro.

Si trovano ristorantini economici gestiti da cinesi, vietnamiti, arabi o cechi dove vengono serviti piatti abbondanti a prezzo accessibile. Per 3-4  euro ciascuno ci siamo fatti un piattone di goulash  innaffiato da una birra locale che a detta di Luca è un vero nettare. L’acqua in questi posti costa molto di più!
Il ponte Carlo, Il Duomo, le varie chiese gotiche con vetrate multicolori da fare invidia a quelle francesi, i pittori e i musicisti di strada, macchine d’epoca e carrozze, tutto contribuisce a creare un’atmosfera serena e stimolante. E’ una città che consiglierei anche a ragazzi con pochi soldi e tanta voglia di viaggiare.
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo a Jihlava dove dormiremo davanti ad un supermercato.

Dopo la visita alla cittadina, carina ma niente di eccezionale, la prossima meta è Brno.
Anche questa città è molto interessante, anche se si respira un po’ più di povertà e confusione.
Anche qui chiese e palazzi rallegrano la vista, nell’insieme Brno si presenta più come la tipica città industriale.
Decidiamo di non fermarci per la notte, ma di proseguire per Bouzov.
Il tempo è bruttarello ma non ci impedisce di ammirare la magnificenza di questo castello.
Ci fermiamo nel grande parcheggio rimandando al visita a domani, sperando nel bel tempo.

Per tutta la notte ci culla il ticchettio della pioggia sul tetto del camper, suono che di prima mattina diventa uno scrosciare di acqua.
L’acquazzone ci accompagnerà per tutta la visita al castello rendendo un po’ meno piacevole il tutto. Oltre all’acqua si unisce un freddo pungente e un vento che penetra ovunque infradiciandoci tutti, come ultima chicca scopriamo che pur essendo i primi ad arrivare, dobbiamo dare la precedenza a 3 scolaresche, per cui l’attesa di 2 ore allietata dalle intemperie e dagli ombrelli degli studenti che calano come mazze sulle nostre teste e gocciolano allegramente nei nostri colletti, ci mette a dura prova.
Solo il fatto che questo castello è veramente colossale ci convince a sopportare stoicamente queste torture!
Finalmente entriamo bagnati fradici, indossiamo le nostre pantofolone per non rovinare i pavimenti in legno e percorriamo le stanze arredate con gusto in compagnia della guida, che sempre in ceco, ci spiega tutto. In questo castello però ci hanno dato un dattiloscritto in italiano che ci aiuta ad orientarci nelle varie stanze.
Anche qui, come negli altri castelli, le guide sono ragazzi giovani, armati di un mazzo di chiavi dell’epoca che serve ad aprire e chiudere le porte ad ogni passaggio. Non esistono infatti né custodi né telecamere.
Usciti dal castello che ora è immerso molto suggestivamente in una nuvola, ci dirigiamo al castello di Veveri, che visto in cartolina sembra essere molto bello, purtroppo forse complice la pioggia o il fatto che è in parziale ristrutturazione la bellezza sta soprattutto nella struttura esterna che come per gli altri castelli guarda dall’alto la valle.
Da qui, ci aspetta un lungo viaggio fino alla nostra prossima meta: Telc, un paesino che ci fa innamorare.
Il tragitto è bellissimo, attraversiamo campi, boschi e torrenti vediamo un picchio che si scava la sua tana in un albero, camosci, funghi giganti e altre curiosità che da noi in Italia è sempre più difficile trovare.
Arrivati a Telc al tramonto ci concediamo il meritato riposo dopo la lunga marcia sotto la pioggia.

In mattinata il tempo migliora anche se fa ancora freddino, ma la visita del paese è assolutamente d’obbligo. Prima attraversiamo un parco ben tenuto con alberi secolari, poi arriviamo nella bellissima piazza del paese su cui si affacciano una cinquantina di case, una più bella dell’altra.
Colori tenui o vivaci, figure stilizzate o veri e propri quadri, considerando che alcune case risalgono al 1500, c’è da restare veramente ammirati dal loro stato di manutenzione.
Ci si ferma a naso in su ad ogni casa, poi non contenti si sale sull’ennesima torre campanaria per ammirare la piazza dall’alto.
Il paese è tutto qui, una magnifica piazza in un piccolo borgo circondato dall’ansa di un fiume, ma è decisamente uno dei paesi più belli che abbiamo visto in questo stato, prova ne è che incontriamo la tipica comitiva di giapponesi che armati di macchine fotografiche non si fanno scappare niente.
Da qua ripartiamo in cerca di castelli da fiaba e tornando un poco indietro eccoci a Jaromerice n. Rokytnou. Mi sono stufata di usare aggettivi come splendido, meraviglioso, bellissimo, ma insomma come posso descrivere questi piccoli pezzi di storia e gli altri che seguiranno? Il parco è interessante con l’orto pieno di fiori e piante aromatiche. Il castello in cui si entra con la guida ci riempie un buon 45 minuti della giornata con arredamenti e quadri molto interessanti. Ma la cosa migliore è proprio il colpo d’occhio di questo castello che domina l’intero paese.

Proseguiamo per Hlubocka dove ci fermiamo a dormire nel parcheggio del castello.

Questa mattina ci accoglie un bellissimo sole che riscalda la giornata e fa scintillare le mura candide del castello e i laghetti ai suoi piedi.
Questo maniero non è antichissimo, avrà 100 anni ma è estremamente particolare. Primo per il colore delle sue mura, ma anche per l’architettura.
L’interno poi è arricchito da affreschi e mobili estremamente di buon gusto, dote che ci raccontano appartenere alla moglie del castellano che con grande pazienza è riuscita a far scucire al marito alquanto tirchio, i soldi necessari per rendere questo castello simile a quello della Bella addormentata nel bosco.
Non ci stanchiamo di girarlo né dentro né fuori, perchè ogni angolo presenta una sorpresa.
Però alla fine ci allontaniamo, perchè prima della fine della vacanza ci aspettano altri 2 castelli.
Primo in ordine di visita è Cesky Krumlov… Questo castello non finisce più, parte dal paese e si estende per circa un chilometro sulla collina. Corridoi sospesi simili ad acquedotti romani, una torre altissima tutta dipinta, come dipinto è parte del castello, giardini immensi e ben squadrati, camere su camere che si susseguono nella visita guidata che dura circa un’ora ed è in inglese, ma che è capibile grazie all’opuscolo in italiano che ci danno. E’ il castello più grande dopo quello di Praga e senz’altro più costoso, l’ingresso costa 10 euro a testa, contro i 3-5 euro di tutti gli altri, ma ancora una volta, ne vale decisamente la pena.

Come varrebbe la pena fermarsi un giorno in più per provare l’ebbrezza di un giro in canoa o canotto, lungo l’ansa del fiume che abbraccia il paese e osservare con più calma le sfilate in costumi medievali che percorrono periodicamente le viette strette e caratteristiche del borgo che è estremamente piacevole e abbastanza simile a Telc .
Ma non ci si ferma, dopo una notte passata vicino ad un birrificio nella cittadina di Straconice, il cui castello è abbastanza modesto ma della cui birra facciano scorta per i tempi bui!
L’ultima nostra meta  è il castello di Krivokla, ai cui piedi ci fermeremo a dormire. Prima di arrivarci però ci perdiamo più volte fra boschi e montagne, in effetti è l’unico castello che pur essendo pubblicizzato, è mal segnalato a livello stradale. Cartelli contraddittori ci fanno girare in tondo più volte e anche le segnalazioni dei volenterosi passanti in alcuni casi, ci mandano fuori strada.

Altra passeggiata in salita, altro castello incantato, la consueta torre altissima che non manchiamo di scalare e il fiume a valle che occhieggia in mezzo ai boschi. il sole è caldo e come sempre rende tutto più bello.

Dopo quest’ultima visita intraprendiamo la via del ritorno, vogliamo superare Monaco prima di notte, ma è una pessima decisione perchè ci perdiamo sulla tangenziale e solo l’intervento della polizia tedesca, sempre pronta ed efficiente, ci consente di ritrovare la retta via.

Che dire di questa vacanza? Non ci aspettavamo di trovare tanti bei posti in Repubblica Ceca, un posto per amanti della natura, dell’arte e della storia, un posto in cui il turista è ancora un bene prezioso e non un pollo da spennare. Centinaia di ville, castelli e  paesi veramente carini a poca distanza uno dall’altro, la pacata cordialità delle persone, l’ordine e la pulizia dei luoghi e perchè no, il buon cibo e l’ottima birra, rendono questo Pese un’ottima meta per ogni viaggiatore.

Chilometri percorsi: 3300
Gasolio: 300 euro
Autostrade: 28 euro
Parcheggi: 12 euro
Castelli: 70 euro
Pulmini: 10 euro

bassani.cinzia@tiscali.it


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