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Sudafrica 2010

Sudafrica 2010


BENVENUTI IN SUD AFRICA

(racconto di viaggio dal 24 febbraio al 16 marzo di Giuliano)

table mountain cape town_1E all’improvviso, dopo dieci ore di volo da Francoforte, le luci della cabina si accendono per servirci la colazione. Apro gli occhi assonnati e mia moglie tira su la tendina del finestrino e mi dice, guarda!! Mi concede il suo posto, per fortuna avevano due posti singoli a testa, e mi sposto per guardare lo spettacolo del deserto della Namibia. Distese di rocce rosse altissime che cerco di catturare con la macchina fotografica. Certo da 11000 metri non possiamo vedere i dettagli, ma il pensiero corre ad uno dei viaggi precedenti che da Città del Capo ci avevano portato in Namibia e alla gita con il fuoristrada nella Skeleton Coast, 180 km tra il bagnasciuga dell’oceano da una parte e le altissime dune del deserto dall’altra e le migliaia di uccelli, fenicotteri rosa, le foche sulla spiaggia che ci hanno accompagnato nello slalom tra spiaggia e dune.
Finalmente siamo in fase di discesa ed ora siamo sulla baia di Città del Capo, il panorama mozzafiato non ci sorprende, ma siamo ancora una volta come ipnotizzati dalla sua istancabile bellezza. Table Mountain è ancora là, fiera come la Torre Pelosa ad attendere i suoi fans.
All’uscita dal terminal un’aria estiva ci invade facendoci dimenticare il freddo inverno. Baratto il prezzo con il taxista Ruandese, ormai diventato piccolo boss, che durante il tragitto ci racconta la sua storia da immigrato ormai arrivato al successo.
Siamo al centro della città, la location è superlativa, nello stesso palazzo occupato da Edna (mia moglie), nella sua precedente visita dell’anno scorso con Sandra, con la scusa del Namaqualand e del deserto fiorito.
Questa volta, la scusa del ritorno, un invito al matrimonio della figlia di Ina, altra amica conosciuta precedentemente. L’appartamento, come d’uso è dotato di tutti i comfort, pertanto ci sentiamo come a casa. Non c’è il jet lag in quanto siamo un’ora avanti e pertanto usciamo subito a far spese. L’ottima carne e il miglior vino ci aspettano a cena.
Dovendo trascorrere qui ancora una giornata, non facciamo niente di particolare, in quanto domani abbiamo otto ore di bus fino ad un’altra località di mare da noi già visitata, Knysna.
Dal bus, raggiungiamo in due minuti il ns. bellissimo appartamento sul canale, di fronte al ristorante da Mario, nel centro turistico più bello e frequentato di Knysna. Sembra di essere a Porto Cervo.
Ci immergiamo nell’atmosfera festosa del posto, tra bellissime barche, negozi,sculture di legno, colori dell’artigianato locale, musica e riviviamo così il nostro precedente soggiorno.
Domani comunque ci aspetta una sorpresa. Lynn.
Ritrovata su Friends Riunited da Edna, dopo una vita, le due compagne di istituto scolastico, faranno la prova del riconoscimento reciproco in piazza.
Hello, hello, si sono riconosciute!!!
Lynn arriva con Don, un bianco dello Zulu Natal, un personaggio tipico del Sud africa, con la sua aria da vissuto e conquistatore di donne e di animali selvatici.
Li invitiamo a salire casa ed a raccontarsela. Naturalmente vi tralascio la vita avventurosa che l’ha portata in Sudafrica. Dopo la Rodhesia, lo Zibabwe, Zambia, ecc. Qui come potrete immaginare si trovano personaggi d’avventura.
Finiti i preamboli, usciamo e ci portano naturalmente sulla punta estrema di Knysma, dove eravamo andati precedentemente in catamarano qualche anno prima. Mangiamo nel ristorante immerso nella vegetazione e con vista sulla baia. Al ritorno ci portano in una zona residenziale, nell’albergo esclusivo con campo da golf da 18 buche. Lascio alla vostra immaginazione, il panorama, il verde, l’eleganza di tutto il contesto che ci circonda. Sembra che il gusto per il bello sia nato in Sud Africa, come dicevo una volta, la povertà e la ricchezza in India.
Dopo due giorni siamo naturalmente a casa di Lynne, ospiti per una notte a Wilderness. Viene a prenderci con Jeremy, un Inglese, vero gentleman, con il quale entriamo subito in simpatia.
Prima di andare a casa di Lynn, ci portano naturalmente a visitare altre rinomate località. Lo spettacolo della vegetazione, le case, tutto inserito in un contesto architettonico che non lascia spazio agli scempi, è sempre la linfa per non farci mai annoiare.
Visitiamo una foresta tipica e poi proseguiamo per Pletteberg Bay, dove gli offriamo un pranzo su un ristorante della spiaggia.
Pomeriggio siamo a Wilderness a casa di Lynn. Grande tipica villa spaziosa, con soggiorni senza risparmio con cucine luminose all’americana. Un terrazzo immenso si affaccia su un parco nazionale, dove al mattino riusciamo a vedere qualche animale selvatico.
Arrivano altri amici per il tea e dopo le presentazioni e chiacchiere e vari bicchieri di vino decidono di portarci al Ristorante italiano. Io naturalmente dico di essere scettico, vista l’esperienza all’estero, ma insistono.
POMODORO, ristorante tipico, era un ufficio postale, strapieno, due “pizzaiole nere” e un via vai di camerieri da servire un matrimonio. Io decido per la “pizza”, ma dopo più di un’ora di attesa.. capisco che al Pomodoro l’unica cosa di italiano è il nome, alché ho deciso aprirò un ristorante in Sud africa con cuochi, pizzaioli e camerieri italiani!!!!!
L’indomani, dopo colazione, andiamo a trovare Jeremy, che vive sulle colline di Wilderness, dopo una strada piena di tornanti, e naturalmente con vista sulla lunghissima spiaggia dell’oceano, che con il rumore infernale delle onde ci accompagna fino alla sommità della collina.
Jeremy, ormai solo, vive in questa immensa casa stile coloniale, con piscina, un’immensità di terreno attorno, un terrazzo largo e infinito. L’interno, tutto arredato con mobili antichi, ci farà rivivere l’era coloniale dei pionieri.
Una famiglia vive in una sua dependance onde poter custodire la casa e fare i lavori di giardinaggio.
Il problema in Sud Africa è sempre la sicurezza!!
Decidiamo questa volta di andare a mangiare in un ristorante tipico dove si cucina la carne alla griglia. Non veniamo delusi, offriamo noi naturalmente, e dopo avere salutato Mr. Jeremy, veniamo accompagnati da Lynn a casa, non senza prima essere passati da una sua amica che dirige un albergo/residence in un parco sulla laguna. Tutto il lusso vi abita, il servizio del caffé un po’ meno. Eravamo soli e per un caffé due cappuccini, cerimoniale di attesa 20 minuti!!! i “turisti” non contano il tempo!!
Il viaggio di ritorno è un intercalarsi di lagune da una parte e dall’altra della strada, fino all’arrivo a Knysna.
Knysna, il posto delle ostriche. Non rinunciamo al solito pranzo in una catena di ristoranti OCEAN BASKET, dove si mangia ottimo pesce e naturalmente ostriche innaffiate di profumato chardonnay a prezzi per noi ridicoli.
Dopo averci fatto una foto accanto al ns. amico “Bondi” sul porto, partiamo per Graaf Renet per il matrimonio. Pensiamo a bondi, cane abbandonato sulla nave da solo, dove al ritorno dai festeggiamenti in onore della ciurma della nave, i marinai lo hanno trovato morto per il caldo. Da allora ogni nave che arriva rende onore al ns. amico Bondi, mentre il nostro pensiero corre verso Gastone e Jollie lasciati, come sempre a casa.
Partenza con il bus al pomeriggio. Questa volta attraversiamo un passo in mezzo alle montagne, il panorama cambia in continuazione, ma non per questo che sia meno affascinante.
All’imbrunire, dopo il tramonto, ritroviamo il cielo rosso fuoco dell’Africa che pian piano va a spegnersi per lasciare spazio alla notte africana. Ma per poco. Dall’altre parte un temporale estivo con fulmini pirotecnici illumina ancora a giorno il cielo, mentre dall’altra parte una luna rossa sorge all’orizzonte.
Dopo sette ore di navigazione notturna, arriviamo. Ad attenderci Ina e il marito Martins che ci abbracciano felici e premurosi. Ci portano a casa loro per un drink, dove troviamo anche Eloise, la futura sposa e poi ci accompagnano nel ns. cottage arredato ancora con il letto a baldacchino, mobili antichi, ma con le comodità moderne, e biancheria molto raffinata.
Devo purtroppo fare le presentazioni di Ina. Ci aveva incontrato sei anni prima sulla strada del centro a Graaff Reinet, ci aveva salutato, ci aveva chiesto dove eravamo alloggiati e la sera ci aveva portato a casa sua a cena. Lei e tutta la loro famiglia sono proprio Sud Africani doc.
L’indomani, i nostri. amici, naturalmente non ci lasciano soli, e dobbiamo assistere alla cerimonia di prova nella chiesa Deuch Reform. Chiesa per me strana, senza croci, statue ecc.
La cerimonia con sposi, testimoni, genitori, tutti sbragati come allo stadio, la sposa coricata sul pavimento che firmava un documento… ma dietro la facciata, gente che segue esattamente la bibbia e dice la preghiera prima di ogni pasto tenendosi per mano. Io stesso ne ho dovuto imparare una a memoria in italiano!! Ordine di mia moglie!!
Il giorno del matrimonio, la sposa accompagnata dalla Mustang del 1960 del padre, sono collezionisti di macchine d’epoca, fa ingresso in chiesa al braccio del padre, credo molto emozionato.
La cerimonia è semplicemente tutto un prologo del vicario in Africans con passi della bibbia, e un regalo da parte sua, due tubetti di attack per non scollarsi più dopo il sì!!!
la sposa, Eloise, al contrario del marito, ha illuminato con il suo entusiasmante sorriso tutti i presenti fino alla fine. Mi visto una sposa così felice e sorridente. (ingenua?!)
Cena nell’albergo, scuola alberghiera con vista su Graaf Reinet, anche li, discorsi su discorsi, degli sposi, ecc tutto in un’atmosfera quasi “religiosa” ed alla fine balli che noi lasciamo a loro.
Durante i giorni passati a Graaf Renet, abbiamo conosciuto tutti i loro familiari ed alla fine eravamo anche noi parte della famiglia. Mai visto tanta premura sincera ed ospitalità.
Ci siamo ripromessi di invitarli in Europa, dove organizzeremo per loro un tour dall’Inghilterra, dove abbiamo la casa, alla Spagna e naturalmente la Sardegna. Non sono mai usciti dall’Africa, per loro è un sogno.
L’aver frequentato e parlato con gente locale ci ha fatto capire una realtà un po’ diversa del Sud Africa. Ora il potere è in mano ai neri. Lo stesso Zuma, cinque mogli, non ha il carisma di Mandela, ed una volta che lo stesso Mandela non ci sarà a mantenere l’equilibrio tra i bianchi (10%), i coloured ed i neri, i bianchi, pensano che il loro futuro non sarà più lo stesso.
Vi racconterò meglio a voce la situazione, non voglio assillarvi ulteriormente poiché il viaggio non è ancora finito.
Ci salutano con baci e abbracci sinceri e non ci lasciano finché il bus no è lontano. Ogni volta che qualcuno di loro ci accompagna a casa, aspetta sempre che siamo dentro ed abbiamo chiuso a chiave. Attualmente non si fidano ancora, anche se a noi ci sembra, nella nostra incoscienza, un po’ eccessivo.
Avevamo subito una rapina a mano armata a Mendoza in Argentina, ma in Sud Africa, siamo stati sempre molto attenti (ora almeno) non nei precedenti viaggi.
Ritorno alla nostra Città del Capo (Karstaad/Cape Town)
Alloggio al solito appartamento al centro in Darling street vicino a Adderley, Parliament e Long street.
Questa, come avrete capito è una vacanza, per voi noiosa, in quanto priva di avventure come i precedenti viaggi che avrei dovuto descrivere. Quelli sono stati un po’ avventurosi, con safari, gite in treno, tipo Orient Express, da Pretoria a Città del Capo, Viaggio in Zimbabwe alle cascate Vittoria, la Namibia, la Garden Route, Soweto, lo Zulu Natal, e… tantissimo altro!!
Come riuscire a descrivervi Città del Capo senza annoiarvi in modo sintetico non è facile. Vi dirò soltanto che si trova in un’immensa baia ai piedi di un altopiano alto 1000 metri dal mare, Table Mountain, dove si sale con una cabinovia che gira attorno a se, ed all’arrivo, stando attenti ai babbuini, si gode un panorama mozzafiato a 360 gradi.
Quasi ogni giorno la tavolozza viene “apparecchiata” dalla tovaglia di nuvole che piano piano scendono dalla rocce.
Questi ultimi giorni trascorsi qui abbiamo potuto ammirare questo panorama da ogni angolazione avendo fatto varie gite ed essendoci venuti a trovare la sorella di Ina e suo marito che ci hanno portato in giro in posti a noi sconosciuti.
Cinque minuti di bus e si è al Water Front, dove si svolge la maggior parte delle vita turistica sulla baia. Qui la vita continua fino all’una di notte, con decine di negozi, ristoranti, anfiteatro, mimo, musicisti locali, giovani e vecchie glorie, gruppi folcloristici ed altro. Noi abbiamo vissuto un po’ di tutto, compreso il concerto di un cantante locale.
Siamo andati varie volte a rivedere le foche, ma fino all’ultimo giorno non le abbiamo ritrovate numerose.
Per due giorni abbiamo deciso di fare le gite con il City Tour Bus, che oltre il giro della città, ci ha portato fino a Camps bay, dall’altra parte di Città del capo, dove ci sono le spiagge più belle ed esclusive del Capo. Questi bus fanno le fermate nei posti di attrazione dove uno può scendere e prendere il successivo. Edna mi ha voluto portare a Hout Bay a pranzo. Mi aveva parlato di fish and chips, ma forse non avevo recepito…
Una baia bellissima, piena di centinaia di pescherecci, chissà che pesce.. un fetore tremendo di pesce, poiché lo lavorano ed alla fine.. il ristorante!!
Una baracca dove cucinano un pesce, si freschissimo, ma niente vino, e da mangiare a mano o su un piatto di carta su panche di legno..
Tutto il panorama attorno al Capo è di una bellezza incredibile. Dai giardini botanici di Kirstenbosh, ai più vecchi vigneti di Costantia, alle montagne che ti seguono tutto lungo il cammino, alle ville bellissime, non hai veramente un attimo di noia.
Mi dispiace, ma non riesco a farvi immedesimare nel paesaggio, ci vorrebbe uno scrittore, lascio pertanto a voi l’immaginazione o meglio vi consiglio un viaggio.
Edna, essendoci già stata, ed essendo sempre informata, aveva già prenotato il “tea” ed il “brunch” al Mount Nelson Hotel” uno dei più esclusivi hotel a cinque stelle del Capo, dove nel lungo viale dell’ingresso si viene salutati in modo pomposo dalla guardia di turno.
Una volta un cliente si era lamentato di avere visto nei suoi meravigliosi giardini un accattone, era John Lennon che faceva yoga!
Martedì il “tea”, dicono che sia il migliore al mondo. Non si tratta solo del te, ma del buffet di pasticcini, frutta, sandwich ed altro e tutto il cerimoniale come viene servito. Naturalmente, musica dal vivo in sottofondo, clientela al top (a parte me!)
Edna conosce bene i posti più esclusivi e ogni volta mi fa “spendere!!” per passare qualche ora in un ambiente da film. Siamo stati all’Hotel Oriental a Singapore quando ancora non era stato ristrutturato, all’Hotel Monasterio a Cuzco in Perù, e credo ne valga veramente la pena.
La domenica prima di partire siamo andati per il brunch. Abbiamo iniziato con quattro ostriche a testa, salmone affumicato, champagne, gamberoni alla griglia, cappesante, carne di struzzo..
Non credo che uno possa assaggiare tutto il ben di Dio che si trova sul buffet, dagli antipasti ai dolci.
In questi alberghi, in qualsiasi parte del mondo, noi entriamo anche solo per leggere il giornale od usare le toilettes, nessuno fa caso a voi, anzi il personale ben addestrato, vi saluta e vi sorride.
Ritorno in appartamento lungo il viale alberato ed i giardini botanici di fronte al Parlamento e l’incontro con i simpatici scoiattoli.
Abbiamo appuntamento con la sorella ed il cognato di Ina che ci portano a visitare i vigneti di Costantia, sulla punta più alta sopra l’Water Front, dove si gode una vista spettacolare sulla città, sul nuovo stadio proprio di fronte a Table Mountain, qui non eravamo mai stati prima.
Vi risparmio molto altro, per arrivare al lunedì, giorno, finalmente per voi della partenza, che trascorriamo in compagnia della sorella di Ina e del marito che ci portano in altri posti a noi sconosciuti.
Siano andati a 50 km da CC a DARLING un villaggio molto carino e tipico dove abbiamo preso un drink in questo locale pieno di opere d’arte, gestito da Evita, una famosa “drag artist” Sud Africana.
Al ritorno, prima che ci accompagnassero all’aeroporto li abbiamo invitati all’ Ocean Basket di fronte a Prison Island e la città per il pranzo, dove oltre al solito pesce non ci siamo fatti mancare le ostriche.
Se siete arrivati fin qui, vorrà dire che avete avuto abbastanza pazienza, noi in 22 giorni abbiamo vissuto la vacanza come una pausa dell’inverno, essendo il Sud Africa per noi come un’altra residenza.
Se avrete pazienza fino a dicembre/gennaio spero di potervi raccontare qualcosa di più avventuroso del Vietnam e della Cambogia.


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