Il profumo inebriante del frangipane
(diario di viaggio in Indonesia, Bali e Lombok 19 aprile – 3 maggio di CiPiaceViaggiare)
Cronaca di un viaggio leggermente diverso dagli altri, un viaggio in cui quasi sempre più che viaggiatrice mi sono sentita “semi-residente”, parte del luogo… mi sono sentita a casa, insomma.
Il nostro secondo viaggio in Indonesia, a soli sei mesi di distanza dal primo, comincia con un piccolo contrattempo.
È sabato 17 aprile, nel pieno caos della nube causata dal vulcano finlandese, ma noi siamo tranquilli perché dall’aeroporto di Fiumicino i voli per l’Oriente partono, e il nostro partirà l’indomani, quando ricevo una chiamata: “qui è la Malaysia airlines, il vostro volo è stato spostato a lunedì”…. arghhhh noooooo, ancora un giorno di attesa!
La domenica andiamo comunque a Fiumicino, perché avevamo saputo che un volo sarebbe partito, ma scopriamo che il nostro volo era stato dato ai passeggeri che sarebbero dovuti partire da Francoforte, li avevano portati a Roma in pullman!
Poco male, in fondo è solo un giorno di ritardo, anche se in viaggio i giorni sembrano non bastare mai.
Lunedì 19 aprile
partiamo regolarmente per Kuala Lumpur, il volo è lungo ma la compagnia ottima, le gentili assistenti di volo ci fanno mettere comodi nei sedili vicino all’uscita di sicurezza (“you have long legs”) e arriviamo a KL la mattina del martedì, ma purtroppo con i cambi di volo la coincidenza per Bali che avrebbe dovuto essere alle 9 ci è stata spostata alle 12, perdiamo ancora qualche ora e così giungiamo a Bali nel pomeriggio.
Chiediamo subito in aeroporto informazioni sui voli per le altre isole che avremmo voluto visitare, ma sul momento non decidiamo niente, anche perché ci ha accolto un tempo piuttosto nuvoloso.
Andiamo quindi a sistemarci in albergo, zona Seminyak, stesso della prima volta (Hotel Gran Kumala), e in breve si fa l’ora di cena, mangiamo al warung Asia, a due passi dall’albergo, perché siamo ancora senza motorino, e poi a dormire.
Mercoledì 21, Bali
Per prima cosa andiamo noleggiare il motorino, dopodiché al supermercato Bintang per qualche spesuccia e per prendere una SIM indonesiana. Piove e non abbiamo programmi precisi, così ci avviamo verso Nusa Dua, una spiaggia di Bali sud che non avevamo visto la volta scorsa.
Per accedere alla spiaggia si passa attraverso un complesso di resorts, molto bello e ben tenuto ma dove mai e poi mai andrei a soggiornare, troppo “distante” dall’anima, e anche dal caos, di Bali, un posto esclusivo che potrebbe essere da qualsiasi parte del mondo.
La spiaggia comunque è molto bella ma non ce la godiamo perché piove.
Tornando alla base foriamo una ruota, fortuna che c’è un gommista a due passi, ma il copertone è rovinato così ci facciamo cambiare motorino.
Nel pomeriggio andiamo a farci un massaggio (il centro è proprio a 30 metri dall’hotel) e la sera ceniamo da Nooodle, un ristorante sempre in zona, insieme a Jacopo, un amico italiano conosciuto in viaggi precedenti.
Giovedì 22
Il tempo finalmente è bello, così ci dirigiamo verso Padang Padang, un’altra delle spiagge della penisola di Bukit, dove eravamo già stati. Rispetto alla prima volta c’è alta marea e si può fare il bagno. Stiamo li qualche ora e tornando indietro ci fermiamo a Balangan (altra spiaggia, una delle mie preferite) dove facciamo un pranzo/merenda prima di fare rientro a Seminyak, dove facciamo una bella camminata sulla spiaggia prima del tramonto.
Andiamo a cena a Kuta, al ristorante Caffè degli Artisti: i proprietari sono un coppia di italiani che ho conosciuto tramite facebook e che avevo intenzione di conoscere di persona, ma non ci sono al momento, quindi ceniamo lì ripromettendoci di tornare a trovarli.
Venerdì 23
Giornata rilassante: invece che spostarci rimaniamo al mare a Seminyak, sulla spiaggia detta “66 beach”, insomma quella sotto casa.
Un po’ perché non abbiamo ancora deciso dove andare e cosa fare, il tempo sembra non volersi aggiustare e non vogliamo andare a Flores o Sulawesi col rischio di trovare acquazzoni, e un po’ perché Marco ha deciso di provare ad andare in surf, d’altronde a Bali surfano tutti!
Così con l’aiuto di Jacopo che gli da i primi rudimenti, noleggia la tavola e via, in acqua, mentre io mi crogiolo sul lettino.
Nel pomeriggio improvvisamente si annuvola, e tempo di lasciare la spiaggia inizia a piovere.
Marco mi lascia a un caffè sulla strada e va a posare il motorino, ma in quel momento viene giù un acquazzone di tale violenza che riuscirà a raggiungermi solo oltre mezzora dopo.
La sera per fortuna il tempo migliora e ceniamo al Waung Sobat, nella zona di Kerobokan.
Sabato 24
Sembra che il tempo stia migliorando, così andiamo in aeroporto decisi a prendere i biglietti per Flores, ma scopriamo che non ci sono posti fino al 29, che è troppo a ridosso della data del nostro rientro. Un po’ delusi dobbiamo cambiare programma, nel frattempo passiamo a Kuta, di nuovo a cercare gli amici del Caffè degli Artisti. Stavolta siamo fortunati, c’è Marina che ci offre un caffè e con cui facciamo una bella chiacchierata. È una persona che mi piace subito, molto aperta e solare, ci racconta della loro decisione di trasferirsi a Bali e delle loro esperienze. Dopo un po’ ci raggiunge Francesco, detto Ciccio, suo marito, e Fabio con la moglie, altri due italiani che si sono trasferiti da poco e sono diventati loro soci. Mi fa bene sentire i loro racconti, mi fa capire che non è poi così difficile cambiare vita, mi da una speranza che possa prima o poi raggiungere un sogno che inseguo da ormai molto tempo.
Abituati ormai a fare chilometri col motorino, torniamo a Nusa Dua a fare un bagno, col sole è proprio una bella spiaggia ma l’acqua è calda in modo esagerato!
Rientrati a Seminyak, ancora in spiaggia alla 66 dove Marco noleggia di nuovo la tavola per provare a surfare un altro po’, mentre io vado a farmi un massaggio.
Ceniamo di nuovo con Jacopo al ristorante giapponese Ryoshi, che trovo buono (per me prima esperienza di ristorante giapponese).
Domenica 25
Abbiamo deciso di noleggiare un’auto e partire per il nordovest di Bali, verso il parco nazionale di Bali ovest (Taman Nasional Bali Barat).
Ce la prendiamo comoda, lasciamo i bagagli grandi in hotel e andiamo, abbiamo un specie di jeep/suv da sei posti.
Attraversiamo la confusione di Denpasar sotto la pioggia, dopodiché il viaggio si fa piacevole andando tra le campagne su verso nord. Ogni tanto incontriamo qualche tempio dove si svolgono feste con i Balinesi negli abiti tradizionali, è molto affascinante.
Attraversiamo la zona dei laghi, fermandoci a pranzo a Bedugul, sulle rive del lago Bratan.
Da li passando su una strada che percorre il bordo di un antico cratere vulcanico, al di sopra dei laghi Buyan e Tamblingan, arriviamo a Munduk, zona di bellissime colline con foreste alternate a risaie a terrazza, poi la strada spiana e va decisamente verso mare. Tutta questa zona è molto bella e molto verde.
Raggiungiamo Pemuteran, l’ultimo centro abitato prima del parco, e troviamo alloggio al Rarè Angon Homestay, dove ci fermiamo anche per la cena, il ristorante è buono.
Lunedì 26
Ci dirigiamo a Labuhan Lalang, il centro visite del parco, per organizzare un’escursione snorkeling all’isola di Menjangan. Troviamo una famiglia di Singapore che ci chiede di dividere la barca con loro per risparmiare un po’, accettiamo e partiamo.
L’acqua è già trasparentissima all’attracco, facciamo una prima ora abbondante di snorkeling, ci sono coralli e pesci meravigliosi. Ho visto finora le barriere coralline solo in Indonesia, quindi non ne conosco molte, ma questa di Menjangan è veramente spettacolare.
Dopo una breve sosta sulla minuscola spiaggia, ci imbarchiamo di nuovo per fermarci lungo la costa a qualche centinaio di metri di distanza dal primo attracco. Anche qui ci fermiamo un’altra ora abbondante e la barriera è forse ancora più bella.
La gita è stata veramente piacevole, e al ritorno concordiamo con Putu, la guida, di fare l’escursione negli isolotti di mangrovie, nel pomeriggio.
Anche questa è un’escursione piacevole, anche se a parere nostro un po’ cara, ci sarebbe da fare birdwatching ma in realtà di uccelli ce ne sono ben pochi, in compenso i panorami sono bellissimi con la luce del crepuscolo e i vulcani di Java che si stagliano in lontananza.
Bella giornata, ceniamo di nuovo al ristorante della homestay e poi a dormire.
Martedì 27
Mattinata passata sulla spiaggia di Pemuteran, dove abbiamo di nuovo fatto snorkeling per gran parte della mattina. Qui la barriera non è bellissima e l’acqua un po’ torbida, però ci sono coralli ancora diversi e una marea di pesci e altre creature viste finora solo nei documentari.
Quindi ripartiamo per tornare a Seminyak, facciamo la strada della costa ovest che è molto trafficata e dove passano tutti i mezzi pesanti, ci mettiamo parecchie ore per tornare giù, fermandoci lungo la strada a visitare Tanah Lot, uno dei templi più famosi di Bali, costruito su una scogliera. Con la bassa marea ci si può arrivare a piedi, ma l’ingresso è consentito solo ai fedeli.
È strapieno di fedeli e turisti, perché la gente viene a vederlo nell’ora del tramonto, anche se oggi il tempo è brutto e non c’è nessun tramonto da vedere. Noi ci siamo capitati a quest’ora solo per caso e sono convinta che visto in pieno giorno sia più suggestivo. Però è comunque da vedere.
Riconsegniamo la macchina e torniamo nel “nostro” albergo; a cena, essendo tra l’altro a piedi, torniamo da Nooodle, stavolta con Jacopo e Rachel, una sua amica canadese che avevamo già conosciuto nel primo viaggio.
Mercoledì 28
La mattina rinoleggiamo il motorino, poi passiamo la mattina in spiaggia dove Marco riprende la tavola da surf; andiamo in aeroporto a fare i biglietti per Lombok, pranziamo al Blue Ocean (fronte spiaggia 66) e nel pomeriggio Marco va a surfare con Jacopo, mentre io passeggio in spiaggia e faccio qualche giro per acquisti.
La sera andiamo a cena da Sasà, ristorante italiano a Seminyak, con Jacopo e dei suoi amici, (Luca, Marco e Sissy). Passiamo una serata molto divertente, e poiché è il compleanno del cuoco (italiano pure lui) finiamo la cena con torta e brindisi a champagne.
Proprio una bella serata!
Giovedì 29, Lombok
Oggi ci spostiamo da Bali. Alla fine la scelta è caduta su Lombok, troppo pochi i giorni per scegliere una meta più lontana. Abbiamo il volo presto, che dura solo mezzora, e arrivati a Mataram con qualche difficoltà riusciamo a noleggiare un motorino. Attendiamo il noleggiatore oltre un’ora praticamente in mezzo alla strada, ma siamo in vacanza e anche stare fermi ad aspettare ha il suo senso.
Ci mettiamo in moto, direzione Lombok sud, Kuta Lombok per l’esattezza. La strada è in buone condizioni e poco trafficata, i paesaggi molto belli.
Ci vuole poco meno di un’ora e mezza per arrivare a Kuta, e troviamo alloggio al Puri Rinjani Bungalows.
Poi cominciamo i vari giri tra le spiagge a est e a ovest di Kuta. Questa zona è bellissima, colline verdi ovunque, e la costa è tutta un susseguirsi di baie splendide.
L’ultima in cui ci fermiamo per fare una nuotata è Mawung beach, bellissima, in realtà lo erano anche le altre ma con la bassa marea il bagno era impossibile, mentre a Mawung il fondale è subito alto.
Ceniamo in uno dei ristoranti del paese e finiamo la serata al Cafè 7, dove c’è una festa per la luna piena, con musica dal vivo e un po’ di gente.
Venerdì 30
Andiamo a vedere la spiaggia Mawi, a circa 20km da Kuta, per arrivarci bisogna fare un sentiero sterrato che non finisce mai e poi si arriva a una prima spiaggia da cui a piedi si raggiunge Mawi. Ho il dubbio che ci sia una strada più semplice, perché è una delle spiagge dei surfisti. Comunque non solo è bellissima, ma oggi è una giornata stupenda, c’è una bellissima luce e la spiaggia è COMPLETAMENTE deserta, non solo di persone: non c’è assolutamente nulla, solo il mare la sabbia e la collina alle spalle.
Il sole a picco, la mancanza di ombra e esserci dimenticati di portare l’acqua ci fa decidere di lasciare la spiaggia dopo solo un’ora. Torniamo a fare una pennichella in hotel e più tardi andiamo di nuovo a fare il bagno a Mawung, che è anch’essa comunque ad una quindicina di km da Kuta, insomma tra una cosa e l’altra siamo sempre a fare avanti e indietro su quella strada, ne conosciamo ogni piccola buca ormai.
Cena al Cafè 7, passata a chiacchierare piacevolmente (tra italiano, inglese e indonesiano) con uno dei ragazzi che ci lavorano.
Sabato 31
Andiamo a vedere Seger beach, che è una delle spiagge famose tra i surfisti. La spiaggia è bellissima, anche se non facciamo il bagno per via delle forti correnti. È, per l’appunto, un posto più da surfisti che da bagnanti, però mi arrampico in cima alla roccia che divide le due spiagge e il panorama da li è meraviglioso, i colori della costa e del mare spettacolari, rimarrei li a guardare per ore. Faccio una montagna di foto e poi andiamo via, di nuovo a Mawung, dove ci possiamo fare una bella nuotata. Pranziamo e poi andiamo a fare un giro all’interno dell’isola, spingendoci fin dove possiamo attraverso villaggi e risaie. È molto piacevole girare e la gente ci saluta sempre. Tornando indietro incontriamo una festa Sasak. I Sasak sono l’etnia prevalente in questa zona dell’isola. Non sappiamo se sia un matrimonio o cos’altro, c’è musica e persone vestiti in abiti tradizionali che camminano tipo processione. Ci sono sia induisti che musulmani.
La sera ceniamo da Ketapang, ottimo ristorante. Ci portiamo dietro il netbook sperando di trovare una connessione free, e un ragazzo tedesco gentilissimo ci presta la sua scheda per collegarci. Sarà l’atmosfera indonesiana, ma anche noi stranieri siamo tutti più gentili, simpatici e solidali.
La notte si scatena un nubifragio tale da farci temere per il viaggio in motorino dell’indomani, ma per fortuna finisce nella notte.
Domenica 1 maggio, Bali
Partenza di buon mattino per tornare a Mataram, abbiamo appuntamento col noleggiatore all’aeroporto, ma mentre è facilissimo arrivare a Mataram, non lo è altrettanto trovare l’aeroporto. Non è praticamente segnalato e ci passiamo davanti tre volte prima di vedere l’entrata.
Torniamo a Bali che è di nuovo nuvoloso ma non piove, quindi andiamo subito a prendere il motorino e poi in spiaggia, alla 66, dove passiamo quasi l’intera giornata tranne la pausa pranzo, e Marco si fa l’ultima surfata, anche se in quasi totale assenza di onde.
Pomeriggio un ultimo massaggio, e cena al Warung Sobat.
È già finita….
Lunedì 2, Kuala Lumpur
Ora di lasciare l’Indonesia. Sveglia con calma, abbiamo il volo alle 13, così dopo colazione preparati i bagagli usciamo per un ultimo giro di spese, prima di riprendere il taxi per l’aeroporto. Ci andiamo senza fetta perché abbiamo fatto il check-in online.
Mentre sorseggiamo un frullato fuori l’aeroporto, ci sentiamo salutare. È Bebbo, un conoscente di Ostia (nostro concittadino quindi) che sapevamo avere una spiaggia a Bali e che avevamo inutilmente cercato nei giorni precedenti. Che coincidenza!
Il volo è puntualissimo, arrivati a Kuala Lumpur lasciamo i bagagli e con l’autobus andiamo in città.
Ci vuole circa un’ora fino alla stazione centrale. Da li in metro andiamo nel city center, a vedere le famose Petronas Twin Towers. Beh io non mi entusiasmo particolarmente per l’architettura moderna, sono senz’altro interessanti, ma giusto perché se stai li, che fai? Non vai a vederle?
Piano piano a piedi con un caldo afosissimo e un cielo plumbeo raggiungiamo Petaling, la zona del quartiere cinese di KL, pieno di chioschetti, bancarelle, guesthouses e ristoranti. Siamo stanchi e anche se è presto decidiamo di fermarci per la cena. Mangiamo benissimo delle zuppe di noodles (io con pesce e Marco con pollo), accompagnate dalla Tiger beer. Comunque queste poche ore non bastano e mi riprometto di tornare a visitar meglio questa città.
Di nuovo in metro alla stazione e il pullman per l’aeroporto. Stavolta niente posti comodi, il volo è strapieno, e come sempre puntuale e con servizio impeccabile.
Atterriamo alle 6 a Roma, già pianificando, speriamo, di tornarci tra sei mesi.
Bali:
ne ho già parlato nel precedente diario…
caotica, inquinata, disordinata e in certi punti invasa da troppo cemento; ciò nonostante riesce ancora a trasmettere la propria magia, se si ha la sensibilità per coglierla. Io mi ci sento a casa.
Lombok:
la zona sud che abbiamo visitato sembra più povera di altre, e sicuramente lo è più di Bali. È poco sfruttata turisticamente, risultando così più verde e selvaggia. È bellissima.
La gente, a maggioranza di etnia Sasak, è a volte un po’ insistente e chiede soldi per qualsiasi cosa, ci prova insomma, ma al contempo è di una gentilezza e simpatia straordinaria, molto comunicativa. Ovunque si ascolta buona musica (soprattutto reggae) e molti suonano.
Dettagli Viaggio:
Visto:
quello di un mese costa 25 dollari, o 20 euro. Si paga in contanti.
All’uscita dal paese si paga una tassa di 150.000rp, in contanti.
Valuta:
la rupia indonesiana, 100.000 rupie sono circa 8,40 euro.
Abbiamo sempre prelevato col bancomat. Non tutte le banche erogano la stessa cifra. L’ATM della Permata bank da 3.000.000 di rupie.
Per gli acquisti, contrattare sempre!
Escursioni:
Snorkeling trip a Menjangan 109.000rp a persona (barca, guida, ingresso parco)
Escursione tra le mangrovie 400.000rp in due
– il contatto della nostra guida, PutuYasa, è: cell. 081-338454126-
Ingresso a Tanah Lot: 25.000rp in due, incluso parcheggio
Noleggio motorino e auto:
a Bali lo abbiamo affittato per 6 giorni, spendendo in tutto 230.000 rupie. Per un giorno in genere chiedono 50.000 rupie.
A Lombok, 150.000rp per tre giorni.
L’auto, 500.000rp per tre giorni.
La benzina costa meno di 5000rp al litro al distributore, 5000 la bottiglia da un litro alle bancarelle.
Servirebbe la patente internazionale, ma se vi fermano ve la cavate con una mazzetta. Però in caso di incidente è necessario averla (stavolta Marco l’ha fatta, vale tre anni o fino a scadenza della patente di guida, tramite la motorizzazione costa circa 35 euro).
Trasporti:
Taxi dall’aeroporto di Bali a Seminyak, preso fuori dall’aeroporto a cifra contrattata: 35.000rp la prima volta, 30.000 la seconda.
Tragitto inverso: 45.000 con tassametro, 40.000 contrattato.
Autobus dall’aeroporto di Kuala Lumpur-KLIA alla stazione centrale: 10 MYR a persona a tratta.
Cucina:
cito da racconto precedente: “a noi è piaciuta. E’ la tipica cucina orientale, basata essenzialmente su riso e noodles, fritti o lessi, e pollo o carne o pesce, sempre da scegliere in diverse cotture.
Ci sono moltissime verdure che quasi sempre accompagnano i vari piatti.
Per colazione è molto diffuso il pancake alla banana.
La birra locale più diffusa è la Bintang.
Il caffè l’ho trovato buono, prendevamo sempre quello locale (mai Nescafè).
Ottimi anche i frullati di frutta”.
Per un pasto completo per due persone, comprese bevande, abbiamo speso di media 150.000 rupie.
Ristoranti:
A Bali:
Seminyak: Nooodle, sulla double six, specialità indonesiane e italiane, buono.
Ryoshi, Jalan Raya Seminyak 17, ristorante giapponese, a mio parere buono ma non ne conosco altri.
Warung Asia, Jl. Werkudara (traversa della double six), semplice ma buono, fanno pure specialità thai.
Warung Sobat, Jl. Batubelig 11°, zona Kerobokan, economico e buono anche se la seconda volta ci ha un po’ deluso.
Sasà ristorante italiano, Jl. Kayu Aya 78, buona cucina italiana, prezzi medi.
66 Corner, sulla 66, buon caffè e succhi di frutta. Happy hour dalle 16 alle 19.
Legian: Wayan&Friends (Jl. Padma Legian), ottimo per il caffè, le colazioni e i succhi di frutta. Fa anche panini.
Kuta: Caffè degli Artisti, ristorante italiano (di amici), sulla Poppies II, (dopo il Bagus Pub sull’altro lato della strada), ottimo e compagnia piacevole!
Pemuteran: Rarè Angon, ottimi piatti di pesce
A Lombok:
A Kuta Lombok abbiamo mangiato molto bene dappertutto, e i prezzi sono decisamente più bassi che a Bali o altre zone di Lombok.
Yellow Flower, Jl Pariwisata Kuta Beach, buono sia per la colazione che per i pasti, ed economico. Ha anche l’internet point.
Cafè 7, ambiente molto giovane e simpatico.
Ketapang, il migliore.
Alloggi:
-tutti con colazione-
Bali:
Seminyak:
Hotel Grand Kumala, 250.000rp la camera standard con A/C, grande e pulita, con balcone. Bellissimo giardino con due piscine, ottimo rapporto qualità/prezzo.
Pemuteran:
Rarè Angon Homestay, 250.000pr camera con ventilatore molto grande, hanno anche due cottages con A/C veramente belli. Ottimo il ristorante.
Lombok:
Kuta Lombok:
Puri Rinjani Bungalows, 160.000rp bungalow con due letti matrimoniali e ventilatore; grande e semplice, acqua solo “fredda”, veranda sull’enorme e bellissimo giardino; hanno varie tipologie di camere e bungalows.
Altri posti da segnalare:
massaggi: Eden Green (Seminyak, Jl. Werkudara 48)
supermercato Bintang, Jl. Raya Seminyak
Telefono:
abbiamo acquistato una SIM indonesiana che abbiamo anche usato per chiamare l’Italia.
Fuso orario:
Bali e Lombok: + 6h (quando c’è l’ora legale da noi, altrimenti un’ora in più)
Costi a persona:
Volo a/r Malaysia Airlines Roma – Bali (via Kuala Lumpur): € 605
Volo a/r Merpati Air Bali – Lombok 558.000rp + 50.000rp di tasse aeroportuali
Assicurazione viaggio: € 26
Soggiorno incluso tutto, extra, visti, regali ecc € 490 circa
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