Gujarat e Madhya Pradesh 2009


diario di viaggio dal 26 febbraio al 19 marzo di Paola B.

image002VOTO: 6
PARTECIPANTI: PAOLA, IVANA, RAMONA
SPESO: TOTALE € 1932 A PERSONA
VOLO KLM PRENOTATO CON EXPEDIA IL 23/01/2009———————€  523,25
ASSICURAZIONE TRAMITE EXPEDIA  ——————————————-€    22
VISTO PER L’INDIA A MILANO € 65 + 7,50 X INVIO A CASA————- €    72,50
BENZINA + TASSE PER INGRESSI NEI VARI STATI  ———————- €  325
AUTISTA + AUTO TOYOTA 6 POSTI LUSSO———————————–  €   400
HOTEL + PASTI + SAFARI + VARI————————————————— €   540
MANCIA AUTISTA————————————————————————-  €     50
TOTALE ——— € 1932,75
ITINERARIO: PERCORSI KM. 4800
DELHI, PUSHKAR, MOUNT ABU, PATAN, MODHERA, ZAINABAD, BHUJ, RUN-OF-CKUTCH, MANDVI, PARCO SESAN-GIR, DIU, PALITANA, MANDU, MAHESHWAR, OMKARESHWAR, SATPURA-PARK, PENCH-PARK, ORCHA, AGRA, DELHI.

CONSIDERAZIONI:
Ivana ed io Paola siamo 2 amiche che viaggiamo assieme già da 25 anni sia con i nostri mariti che noi due sole e sono ormai 5 volte che andiamo in India.
Ogni volta ci appoggiamo all’agenzia di Delhi: Ideas-Cell-Tours, info@ideas4india.com, ict1@vsnl.com – www.ideascelltours.com
Invece Ramona viaggia con Ravi solo autista: omhanumatenamah@rediffmail.com – www.pingakshindiatours.com

Nei viaggi precedenti abbiamo fatto il Rajasthan, il centro, il nord e il sud, sempre facendoci prenotare tutto dall’agenzia. Quest’anno abbiamo pensato di fare il Gujarat e Madhya Pradesh, prenotando solo auto ed autista sempre dalla stessa agenzia. Alla fine facendo i conti, abbiamo notato che abbiamo risparmiato solo € 50 a testa, perciò non so se vale la pena tribolare e crearsi problemi. Diciamo che è stata un’esperienza nuova che a noi due è piaciuto ugualmente.
Il Gujarat ed il Madhya Pradesh non è stato uno dei viaggi migliori.
I motivi sono:
molti chilometri per vedere poche cose e neppure eclatanti, le strade (specialmente nel Madhya Pradesh) sono orrende, almeno per ora, infatti stanno costruendo un’autostrada che attraverserà tutta l’India da nord a sud, ma non si sa quando la finiranno, le tasse per entrare e soggiornare nei vari stati sono carissime e noi avendo passato ben 6 stati, abbiamo speso un’esagerazione.
Le cose che mi sono piaciute sono:
In Gujarat: il Little Rann a Zainabad, i villaggi nel Great Rann of Kutch, Mandvi.
In Madhya Pradesh: Mandu, Maheshwar, Satpura Park, il Pench Park
Le località che mi hanno delusa sono:
In Gujarat: Sesan Gir (ci hanno fatto vedere i leoni solo perché abbiamo pagato più degli Indiani), Palitana (3500 scalini per vedere dei templi che, per me, non meritano la sfacchinata incredibile), Diu (una bellissima spiaggia, ma che non puoi permetterti di fare un bagno perché sei osservata essendo turista).
Comunque tutte e due siamo entusiaste di questo meraviglioso ed allo stesso tempo strano paese.
Meraviglioso perché:
1°) le persone sono cordiali ed educate, pensate che un giorno alcuni ragazzi mi hanno chiesto di fare una foto con loro e mi hanno messo le braccia sulle spalle ma senza toccarmi minimamente.
2°) Sono accoglienti, infatti ti offrono quel poco che hanno con tutto il cuore.
3°) ti guardano con quegli occhi neri e profondi semplicemente con ammirazione.
4°) i bambini e non solo, ti chiedono di fargli una foto, senza chiedere nulla in cambio.
STRANO perché:
1°) Le persone si lavano (con l’acqua fredda) tutti i giorni, però vivono eternamente in mezzo all’immondizia e agli escrementi degli animali che convivono con loro.
2°) Nella vita quotidiana sono calmi e tranquilli, quando invece si mettono al volante di qualsiasi mezzo, diventano arroganti e prepotenti, però devo dire che guidare in India è veramente impossibile e uno non se ne rende conto fino a che non c’è stato almeno una volta. 

DIARIO DI VIAGGIO

26 febbraio 2008 giovedì:
Ivana ieri sera si è fatta accompagnare a casa mia da suo marito, poi alle ore 04 mio marito ci accompagna all’aeroporto di Bologna. Qui conosciamo Ramona che farà il viaggio assieme a noi, infatti fino ad ora l’abbiamo sentita solo per telefono. Ci siamo conosciute tramite Turisti per Caso, rispondendo a delle sue domande sul Gujarat, abbiamo constatato che saremmo andate tutte lo stesso periodo e nello stesso posto, perciò abbiamo deciso di viaggiare assieme. Si rivelerà una compagna di viaggio fantastica, simpaticissima e senza problemi di nessun genere. Salutiamo i nostri mariti, poi tutte emozionate ed euforiche partiamo. Viaggiamo con la KLM, perciò dopo aver fatto scalo ad Amsterdam, arriviamo a Delhi alle ore 23,15 in perfetto orario. Scambiamo alcuni Euro in Rupie all’aeroporto, poi usciamo e noi ritroviamo, dopo 3 anni, Veer Sing e Ramona Ravi Sing l’autista che aveva l’anno scorso nel Rajastan. Ci accolgono con ghirlande di fiori che ci mettono al collo. Usciamo dall’aeroporto e oltre al caldo circa 25 gradi, inizia (come la chiamo io) la tortura tipica Indiana, cioè strombazzamenti da tutte le parti, traffico caotico pur essendo l’una dopo mezzanotte. Devo dire però che da tre anni fa è migliorato molto il traffico a Delhi, anche perché hanno rimosso tutti i vari animali che pascolavano per le strade, hanno rimodernato le auto, infatti non ci sono quasi più le vecchie Ambassador, stanno costruendo la metropolitana, insomma fra qualche anno l’India non avrà più il fascino che ancora ci colpisce, diventerà uno stato industrializzato come tanti altri. Andiamo nell’hotel che ci ha prenotato (l’unico di tutto il viaggio, perché arriviamo tardi e stanche) il Sig. Basu titolare dell’agenzia. Alle 2,30 finalmente spegniamo la luce, ma non riusciamo a dormire dall’agitazione.
Hotel: J P RESIDENCY HOTEL IN KAROL BAGH – doppia Rs. 2200 (€ 13.50 PP)

27/02 Venerdì: partenza Delhi km. 17.760 parziali km. 390
Cominciamo subito con le levatacce, infatti sveglia alle 6,30 (essendo il fuso orario avanti di 4½ ore in Italia sono le  2 di notte), ma non c’è problema siamo tutte e tre belle arzille. Facciamo colazione in una saletta dell’hotel, dove abbiamo 5 camerieri a nostra disposizione, anche perché ci siamo solo noi come turisti. Alle 7 partiamo direzione Pushkar. La temperatura è di circa 25°, l’auto è una Toyota lusso per 6 persone, perciò molto comoda, siamo solo in 2, ma riusciamo a riempirla molto facilmente, in effetti siamo un po’ disordinate.
Ramona invece ha un’auto molto più piccola, alla fine risulterà che tra tasse per i vari ingressi degli stati e la benzina, a noi costerà circa il doppio. Comunichiamo con Ramona tramite le ricetrasmittenti che ho portato da casa, ci scambiamo battute su battute ed il tragitto risulta meno lungo. Circa alle 14 ci fermiamo a pranzo e spendiamo in 3 persone RS. 59 (€ 1), inizia anche la tortura del mangiare piccante e speziato. Arriviamo a Pushkar alle 16,30, scarichiamo i bagagli all’hotel abbastanza carino con un cortile interno dove si affacciano le camere da letto e in effetti alla notte c’è molto traffico. Sopra al tetto c’è una terrazza dove ci rilassiamo un po’ prima di andare a vedere il tramonto. Andiamo a visitare un Tempio dove ci danno dei fiori che dovremo poi gettare nel lago. Infatti poco dopo al lago, dei Bramini ci chiedono i fiori, però vogliono essere pagati e noi gli diciamo che li gettiamo da sole. Decidiamo di fare il giro del lago a piedi e incontriamo molti turisti occidentali, una di queste, una donna Italiana piccola e molto grossa, sentendoci parlare in Italiano ci chiede alcune novità dall’Italia, essendo lei lì da un mese a fare che cosa ancora non lo sappiamo. Pushkar è molto nota per la fiera dei cammelli che si tiene una volta all’anno in novembre, ora c’è poca gente però le bancarelle di souvenir non mancano. È quasi sera, scendo da sola in un Ghat per donare i fiori e un Bramino insiste nel volermi fare vedere tutta la cerimonia, dopo molta fatica riesco a liberarmi di lui e raggiungo le mie compagne ”molto preoccupate” nel non vedermi ritornare. Ceniamo in hotel poi a letto alle 22. Non c’è la televisione e perciò non potendo vedere Tommy e Jerry mi accontento dei fazzoletti con disegnato BIP BIP.
Hotel: OUR PUKKA PLACE doppia + cena per 3 persone Rs. 3000 (€ 15 PP)

28/02 Sab: Pushkar > Mount Abu km. 380
Durante la notte Ramona ha problemi di pancia. Facciamo colazione poi vado a pagare e il titolare mi chiama “BOSS“ forse perché tengo io la cassa comune e da questo momento, anche Ramona, Ivana e gli autisti mi chiameranno con questo soprannome. Partiamo alle 9 e dopo pochi km. ci fermiamo ad Aimer per vedere il lago. Più tardi ci fermiamo per bere un the in un tipico locale Indiano lungo la strada. Andiamo anche a fare pipì dietro al locale (perché i gabinetti o non ci sono o fanno veramente schifo) e tutte e tre ci chiniamo e diciamo “pronti via“, sembriamo una squadra di “attacco intestinale“. Oggi per i nostri autisti è giorno di digiuno ed anche noi condividiamo, anche perché il cibo è veramente speziato perciò mangiamo solo crackers e biscotti che ci siamo portati da casa. Arriviamo a Mount Abu e andiamo all’hotel, contrattiamo un po’ sul prezzo perché su Lonely Planet costa Rs. 100, il proprietario invece ci chiede Rs. 1000, dichiarando che essendo sabato il prezzo è più alto MHA! poi ci concordiamo per Rs. 750. Alle 18 andiamo a piedi e anche molto velocemente perché è un po’ tardi, al Sunset-Point (circa 3 km) per vedere il tramonto. Lungo il percorso molti turisti specialmente bambini ed anziani (ormai i turisti sono tutti Indiani perché gli occidentali raramente si spingono da queste parti) si lasciano trasportare con dei carrettini oppure a cavallo. Io sono sempre davanti con Ravi ed infatti arriviamo in tempo per vedere il tramonto, gli altri invece vedranno solo le foto. Torniamo con calma e facciamo un giro per il Market ma non troviamo niente d’interessante. Mentre visitiamo dei giardini molti ragazzi e ragazze ci chiedono di fare le foto assieme a loro. Notiamo anche un ristorante dove fanno la pizza e da perfetti Italiani, ci lasciamo convincere ed entriamo tanto abbiamo detto che peggio del suo mangiare non può essere. Invece NO, infatti ci portano una pizza (se si può chiamare così) un disco di pasta secca con sopra peperoni piccanti e  formaggio speziato, Ivana invece l’ha presa all’ananas, sperava lei di schivarsela, invece udite udite era speziata anche la sua. Insomma l’Indiano proprio non riesce a mangiare senza spezie. Torniamo in Hotel e non essendoci l’acqua calda, ci facciamo una doccia fredda, poi a letto alle 22.
Hotel SARASWATI doppia x 2 notti Rs. 1.250 + 200 colazione = Rs. 1.450 (€ 11,50 PP x 2 notti)

01/03 Dom: Tour Mount Abu km. 32
Stamattina non ci capiamo per la colazione e mentre noi siamo al ristorante che aspettiamo, i camerieri hanno portato in camera la colazione, conclusione dopo un’ora riusciamo a mangiare dei toast freddi e secchi, un the e i caffé freddi. Usiamo un’auto sola per fare l’escursione, perché poi dobbiamo tornare ancora qui. Andiamo a visitare 2 Templi e chissà perché i Templi li costruiscono sempre in cima ad una montagna, infatti ci aspettano circa 400 scalini per ogni Tempio, ma ci divertiamo molto ugualmente per una specie di MEGERA.  Lungo i percorsi molti ci chiedono di fare foto e mentre Ivana è in posa con alcuni ragazzi, io da lontano la immortalo mentre sembra che appoggi una mano sul fondoschiena di uno di questi, poi la “ricatterò” per il resto del viaggio. Alla fine del 2° Tempio ci riposiamo in un “bar” e possiamo notare come fanno a fare il the ed il caffé, non abbiamo capito se l’acqua che c’è nei secchi è quella che usano per fare il the e caffé o se è quella dove hanno lavato i bicchieri, in ogni caso  è sempre meglio non indagare. Visitiamo anche l’Università BRAHMA-KUMARIS dove dei Jainismi insegnano yoga. Torniamo in hotel  e ci riposiamo un po’. Alle 17 Ivana ed io andiamo a prenderci un gelato  e notiamo che usano molto le macchine della CARPIGIANI però anche il gelato è scarso. Telefoniamo anche a casa e spendiamo solo Rs. 26 (€ 0,50). Poco dopo ci troviamo con Ramona ed assieme andiamo a fare un giro in barca a remi sul lago di Mount-Abu, è molto rilassante e ci gustiamo un bellissimo tramonto, io provo anche a remare e mi diverto molto. Ci fermiamo a cena e mangiamo i bigoli, forse una delle poche volte che mangiamo bene. A letto alle 22. Stesso hotel della sera prima.

02/03 lun: Mount-Abu > Zainabad km. 266
Pochi chilometri dopo aver lasciato Mount Abu usciamo dal Rajastan per entrare in Gujarat. Stanno costruendo l’autostrada che collega Delhi con Bombay ed il traffico è caotico a causa dei molti cantieri avviati, ma i nostri autisti non ci fanno una piega e come dei grandi condottieri macinano chilometri sorpassando a destra e a sinistra, ci manca poco che non sorpassino anche sopra e sotto. Alla fine di ogni sorpasso da infarto (è dire poco), ringraziamo tutti gli DEI possibili per averla scampata ancora una volta. A Patan visitiamo il RANI-KI-VAV un pozzo a gradini che vanta alcune delle sculture più belle del Gujarat, molto bello ed interessante, almeno non è il solito Tempio.  Veer e Ravi cominciano a non andare d’accordo e non si parlano. Arriviamo a Modhera anche qui c’è uno straordinario pozzo a gradini che contiene oltre 100 santuari (non diciamolo a nessuno, ma io di questi santuari non ne ho visto manco uno) poi c’è il Tempio del Sole dove si possono ammirare complesse sculture decorative. Ritorniamo alle macchine e continuiamo per Zainabad, lungo la strada Veer cerca in tutti i modi di perdere Ravi, però senza volerlo andiamo allo stesso hotel e perciò ci ritroviamo. Alloggiamo in un lodge molto bello immerso nel verde, nella veranda c’è anche un dondolo e Ivana se ne impadronisce e si rilassa per una buona oretta. Nel tardo pomeriggio andiamo con la jeep a fare un safari, Veer e Ravi discutono e Ravi decide di non venire con noi. Andiamo nel LITTLE RANN OF KUTCH che consiste in un impressionante deserto di fango, sale e miraggi. In un laghetto, al nostro passaggio, vediamo spiccare il volo moltissimi uccelli tra cui molti fenicotteri. Poco lontano stanno pascolando alcuni khur esemplari di asini selvatici ormai quasi estinti in India. Alle ore 19 raggiungiamo una depressione dove il terreno è pieno di crepe per la siccità. Ci fermiamo per ammirare un incredibile tramonto, in un silenzio irreale e con un clima fantastico. Torniamo in Hotel e mentre aspettiamo di cenare conosciamo il titolare dei Lodge, una persona molto cordiale, ma che ha capito tutto della vita. Stasera si dormirà molto bene perché c’è molta tranquillità. A letto alle 22.
CAMP ZAINABAD + CENA + COLAZIONE + SAFARI = Rs. 2.200 x 2 persone (€ 17 PP)

03/03 mar: Zainabad > Bhuj km. 280
Dopo un’abbondante colazione, partiamo per Bhuj. Perdiamo subito Ramona e Ravi, è inutile i due autisti non vanno d’accordo, ci ritroveremo a Delhi all’aeroporto. Veer non è mai venuto in Gujarat perciò non conosce le strade, in più non sa leggere l’inglese e la lingua del Gujarat è diversa da quella di Delhi, perciò con le mappe alla mano gli faccio da navigatore. La segnaletica lascia molto a desiderare e tante volte deve chiedere ai locali. Il caldo si fa sentire, ci saranno circa 40°. Arriviamo a Bhuj alle 13,30 all’hotel Prince uno dei migliori della città. Da qui in avanti gli hotel saranno molto scarsi e la ragione è che non c’è turismo occidentale. In questa parte del Gujarat nel 2001 c’è stato un potentissimo terremoto che praticamente ha raso al suolo quasi tutte le abitazioni, però erano delle povere capanne di paglia e fango perciò non avevano speranza di resistere al sisma. Ora è quasi rifatta completamente e perciò sono tutte nuove. Alle 14,30 andiamo con Veer a fare il permesso per poter andare domani a visitare dei villaggi. Dopo le cose burocratiche andiamo a visitare l’Aina Mahal (palazzo antico) con la sua sala degli specchi, diciamo però che avrebbe bisogno di una ristrutturazione e di una pulitina. Visto che è tardi ci schiviamo la visita del KACHCHH MUSEUM. Invece poco lontano attraversiamo a piedi  un ponte che comunica con un’isola in mezzo ad un lago dove ci facciamo una gradevole passeggiata. Torniamo in hotel e ci prepariamo per la cena, Ivana si mette in ghingheri e assieme decidiamo, visto che stasera non ceniamo con Veer, di mangiare della carne. Scendiamo ed entriamo nel ristorante, senza chiedere niente, i camerieri ci portano a raffica tutti cibi indiani immangiabili. Gli chiediamo se è possibile mangiare non speziato e loro ci dicono che dovevamo andare nell’altro ristorante e praticamente mangiamo solo chapati. Quando usciamo vediamo l’altro ristorante e notiamo che sono tutti occidentali, vabbè ormai è tardi. A letto ore 21.
Hotel PRINCE + CENA + COLAZIONE = Rs. 2650 (€ 20 PP)

04/03 mer: Bhuj > villaggi > Mandvi km. 200
Lasciamo Bhuj ed andiamo verso il confine con il Pakistan, ci troviamo nel KUTCH un deserto dove i vari villaggi diventano delle isole nel periodo dei monsoni da maggio in poi, ma ora si presenta come una valle desolata. I villaggi dopo il terremoto del 2001 sono stati ricostruiti completamente. Sono molte le tribù semi-nomadi che vi abitano, il gruppo più numeroso è costituito dai Rabari, gli uomini si dedicano al bestiame e le donne oltre a lavorare il latte e i prodotti caseari, eccellono anche in raffinati ricami con intarsi di specchietti. Le case sono tutte pitturate con vari disegni. Notiamo che sono molto turistici ed infatti ci fanno entrare nelle loro abitazioni con lo scopo di venderci i loro prodotti. Dopo 2 o 3 villaggi, stanche ed accaldate decidiamo di tornare a Bhuj e poi di proseguire per Mandvi. Quando arriviamo troviamo un hotel proprio sulla spiaggia, l’aria è più secca e ventilata e si sta molto bene. Dopo un po’ di riposo, andiamo a fare un giro in spiaggia dove cammelli, cavalli, cani, mucche ed altro sono i padroni indisturbati di questo paradiso. L’acqua è caldissima e facciamo una passeggiata, notiamo anche che proprio in riva al mare ci sono molte eliche eoliche che si muovono con la brezza del mare. Conosciamo alcune donne e facciamo due chiacchiere assieme. Ci sono anche alcune giostrine per bambini che da noi si usavano circa 60 anni fa. Mentre ci gustiamo tutto questo, ricevo un sms da Giuliana una nostra amica (conosciuta sempre tramite Turisti per caso) di Milano che essendo venuta in Rajastan l’inverno scorso ed avendoci lasciato il cuore, vorrebbe essere qui con noi. Mentre ceniamo parliamo con Veer del tour e conta i km. per ben 10 volte e ci dice che ha paura di non riuscire a fare tutto.
Hotel OCEAN + CENA + COLAZIONE X 2 = 1.000 (€ 13,50 pp)

05/03 Gio: Mandvi > Sasan Gir km. 472
Oggi partiamo alle 7,30 e ci aspetta una giornata di trasferimento di quasi 500 km. Ci fermiamo solo un paio di volte per soste idrauliche ed arriviamo al Sasan Gir alle 17,30. L’hotel è uno dei migliori, ci portano i bagagli in camera, dopo 5 minuti un ragazzo ci porta gli asciugamani, poi un altro ci porta la carta igienica, un altro ci porta le saponette, poi chiamo perché non funziona il televisore e vengono in 4 a vedere il perché non funziona, poi ci portano il the ed il caffé, ad un certo punto abbiamo deciso di lasciare aperta la porta  per il via vai che c’è nel nostro lodge ed io ho detto “mi sembra la via Emilia“. Andiamo a cena nel ristorante dell’hotel e ancora siamo circondate da camerieri incuriositi da turisti stranieri. Dopo tanti giorni, riesco ad inviare un’e-mail a tutti gli amici e parenti.
Hotel Gir-Jungle-Lodge doppia + cena + colazione Rs. 2.700 (€20)

06/03 Ven: Sasan-Gir > Diu km. 111
Sveglia alle 06 ci portano il caffé in camera ed Ivana prende un ENERGY perché è “debole“. Partiamo per andare a fare il safari in jeep, con la guida ed un’autista che ha una risata molto simpatica e coinvolgente. Ad un certo punto ci fanno notare delle orme di leopardo e di leone ed io, un po’ sarcastica, ho detto che un’ora prima erano passati i ranger con un tampone per impressionare i turisti. Infatti, ormai convinte di non vedere alcun felino, ad un certo punto escono dalla boscaglia due ranger, parlano con la nostra guida e con un’altra jeep sempre di turisti stranieri, poi si allontanano. Dopo 2 minuti escono dal bosco 3 magnifici ed enormi leoni, io sinceramente un po’ spaventata mi sono chinata sul fondo della jeep, poi notando che dietro ai leoni ci sono i 2 ranger di poco prima che con un semplice bastoncino indirizzavano i felini verso di noi. Addirittura sembravano i leoni stessi ad essere  spaventati, sono rimasta abbastanza delusa anche perché li hanno fatti vedere solo a turisti stranieri avendo pagato più di quelli locali. Ci hanno anche spiegato però che di leoni indiani ormai ne esistono pochi esemplari e perciò cercano di salvarli dai bracconieri e dalle molte malattie. Girovaghiamo ancora per lo splendido parco, poi ad un certo punto ad Ivana scappa la pipì e la guida và ad esplorare dietro ad un cespuglio se è tutto tranquillo e senza animali e dice ad Ivana che può scendere. Nel mentre arrivano altre jeep e vedendo che siamo fermi, anche loro si fermano convinti di vedere qualche animale interessante, invece è solo Ivana che fa pipì. Finito il safari che ci costa Rs. 3.000 + 500 di mancia x 2 persone (€ 25 pp) torniamo in hotel e dopo aver fatto colazione partiamo verso l’oceano Indiano. Arriviamo a Diu la perla del Gujarat, era una ex colonia portoghese fino al 1961 ed è amministrata direttamente da Delhi. Arrivati alloggiamo in un hotel dove il gestore è abbastanza indisponente ed arrogante. Ci mettiamo il costume e andiamo in spiaggia, io faccio il bagno però mi sento molto a disagio perché sono l’unica donna che è in costume. Con Ivana andiamo a fare una passeggiata su un’isola che, a causa la bassa marea, si congiunge alla terraferma. Facciamo due chiacchiere sedute all’ombra delle palme, poco dopo ci raggiunge Veer e decidiamo di fare  un giro sulle moto d’acqua, ma rimango delusa, infatti pensavo di essere io a guidare, invece è il bagnino che pilota il motore. Torniamo in hotel e ci facciamo una doccia fredda. Veer ci fa sapere che sta poco bene, ha disturbi di pancia per aver mangiato durante il giorno i nostri crackers e biscotti. Dopo cena andiamo a fare una passeggiata pensando che sia come nei nostri litorali, invece alle 9 di sera non c’è anima viva, perciò ci ritroviamo ben presto in camera a rivedere Tommy & Jerry.
Hotel RICHIE RICH RESORT doppia Rs. 1500 + cena + colazione Rs. 613 = 2.113 (€ 17)

07/03 Sab: Diu > Palitana km. 180
Ci alziamo alle 7,30 e andiamo a fare una passeggiata in riva al mare sulla spiaggia completamente deserta, si allungano le palme e sembra una spiaggia delle isole tropicali. Se non fosse che sei osservata continuamente da tutti (qui tra l’altro sono molti mussulmani) ci sentiremmo in Paradiso. Torniamo in hotel e mentre finiamo di preparare i bagagli entra Veer per dirci di andare a fare il chek-out e fa osservazione ad Ivana perché ha le scarpe sul cuscino. Devo ammettere che gli Indiani in generale sono molto onesti, infatti non ricordandomi che il giorno prima avevo già pagato la camera, sono tornata a dargli i soldi e me li hanno restituiti. Andiamo a Diu città, dove visitiamo due chiese Cattoliche, rimaste dalla dominazione Portoghese. Mentre esco da una di queste, non vedo uno scalino e cado procurandomi una storta, che mi rovinerà quasi tutto il resto del viaggio. Proseguiamo e lungo la strada la caviglia si gonfia e chiedo a Veer se riesce a procurarmi un po’ di ghiaccio. Si ferma in una specie di bar ed arriva con un blocco di ghiaccio in mano, lo faccio a pezzi poi lo metto in un sacchetto di plastica e lo appoggio sulla caviglia. Arriviamo a Palitana troviamo l’hotel migliore della città, ma è molto scarso. Ci sistemiamo e poco dopo arriva Veer con una crema da mettere nella caviglia, ha un odoraccio incredibile, però un po’ conta. Nel frattempo Ivana mi mette una cavigliera elastica che per precauzione aveva preso con lei, io comincio a ridere e lei tutta preoccupata per paura di farmi male, mi chiede perché rido ed io le faccio notare che il piede slogato è l’altro e tutte e due ridiamo. Ci portano la cena in camera, poi a letto.
HOTEL SUMERU doppia Rs 380 + cena Rs. 150 = Rs 530 (€ 4,50 PP)

08/03 Dom: Palitana > Godrha km. 344
Stamattina la caviglia mi fa meno male, ma vedremo stasera. Sveglia alle 5,40 lasciamo libera la camera e andiamo ai templi di Palitana. Ci aspettano 3.500 scalini per andare su una collina di 600m distribuiti su un percorso di 2 km. Appena arriviamo all’inizio degli scalini, ci assale una marea di ragazzi che vorrebbero portarci su ai templi Jainisti con il doli (un seggiolino di corda attaccato ad una canna di bambù). Con la storta alla mia caviglia non posso fare diversamente ed accettiamo (inoltre è anche un modo come un altro per dare qualcosa ai locali). Concordiamo per 1.000 Rs andata e ritorno, però a metà percorso ci chiedono 500 Rs in più per finire e noi gli diciamo di no, ci portano fino in cima e vedendo che io zoppico ci chiedono altre 1.000 Rs per portarci giù, alché, anche per principio, gli abbiamo dato le 1.000 Rs e poi siamo scese a piedi. Pur facendoci portare è risultato ugualmente molto faticoso soprattutto per il caldo, inoltre i templi sono belli nella loro imponenza, ma sinceramente fare tanta fatica per noi non è comprensibile. Ritroviamo Veer e proseguiamo, anche perché abbiamo parecchia strada alla prossima meta. Sempre facendo da navigatore riesco a schivare Ahemadabad facendo una stradina secondaria e fuori dalle rotte turistiche. Lungo il percorso Veer impara alcune parole in Italiano: di qua, di là, piagio, drito, mama mia e ridiamo nel modo in cui le pronuncia. Circa alle 19 decidiamo di fermarci a Godrha, troviamo un hotel abbastanza malconcio ma il posto non offre niente di più. Decidiamo di cenare in camera, anche perché ci sono 4 piani di scalini ripidi, io mangio un’omelette ed Ivana NO. Poi a nanna alle 22.
Hotel NEW-SATLUJ doppia Rs 500 + 358 cena e colazione = 858 Rs in 2 (€ 7 PP)

09/03 lun: Godrha > Mandu km. 251
Siamo al giro di boa. Lasciamo l’hotel alle 9 e dopo pochi km siamo al confine tra il Gujarat ed il Madhya Pradesh. Appena dopo il confine siamo quasi sempre fermi a causa dei moltissimi ragazzi che mettono dei sassi in mezzo alla strada per fermare tutti i mezzi che circolano e farsi dare delle monete come lasciapassare e se non lo fai ti tirano dei sassi o ti sporcano l’auto. Tutto questo a causa della festa di Holi che durerà l’intera settimana. Le strade da ora in poi saranno veramente pessime piene di buche. Infatti ci impieghiamo ben 7 ore per percorrere 250 km ed arrivare a Mandu. Troviamo un hotel molto bello e tranquillo dove i lodge si affacciano su un canyon e le camere sono ampie e pulite. Andiamo a visitare l’antica cittadella fortificata, è una delle più suggestive di tutta l’India centrale, alcune cose sono abbandonate, ma il forte è abbastanza bello, poi visitiamo anche il tempio Jainista. Però il bello di Mandu è la tranquillità e la serenità che regna in questo luogo e ne rimaniamo incantate. Torniamo in hotel e ci gustiamo prima un the e caffé e poi ceniamo in uno splendido giardino pieno di fiori che si affaccia sul canyon. Mentre ceniamo, ricevo una telefonata dal marito di Ramona che mi chiede se va tutto bene perché è una settimana che non riceve notizie dalla moglie. Cerchiamo di contattare Ravi e quando lo rintracciamo per telefono riferisco a Ramona della telefonata del marito e di farsi sentire a casa. Rimaniamo ancora un po’ sulla terrazza ad assaporare la pace ed il fresco che regna in questo paradiso, poi a nanna alle 22.
HOTEL RUPMATI doppia Rs 850 + Rs 600 cena colazione e vari = Rs 1.450 x 2 p (€ 12 PP)

10/03 mar. 09: Mandu > Saptura Park km 500
Partenza ore 8 e dopo circa 35 km (2 ore circa) ci fermiamo sulle sponde del fiume Sacro Narmada e precisamente a Maheshwar, dove vediamo molte persone che scendono dai Ghat per raggiungere il fiume e qui c’è chi si bagna, chi fa il bucato, chi prega e altre molteplici attività come abbiamo visto a Varanasi. Sempre sul fiume si affaccia un’imponente fortezza ora trasformata in museo. Finita la visita continuiamo e dopo 60 km arriviamo ad un’altra meta di pellegrinaggio Induista Omkareshwar dedicato a Shiva. Anche qui come a Palitana ci assale una marea di gente che ci chiede di farci da guida, ma essendo mezzogiorno sotto un sole cocente ed Ivana non sta molto bene, decidiamo di dare solo un’occhiata da lontano e di non intraprendere la ripida scalinata. Riprendiamo l’auto e Veer ci dice che, essendo domani la festa di Holi, dobbiamo rimanere fermi tutta la giornata e perciò decidiamo, dopo lunghe e ripetute decisioni e conteggio dei km, di arrivare al Satpura Park. Sono circa 500 km, le strade sono pessime, le indicazioni stradali sono scarse e molte volte in hindi, perciò dopo 9 ore di guida spericolata e traffico caotico, alle 21,30 arriviamo a Pachmarhi. Quando arriviamo all’hotel, c’è un uomo steso per terra ubriaco e non vedendolo per poco non lo investiamo. All’esterno l’hotel non è molto bello, però la camera è nuova e molto bella. Ci facciamo una doccia e senza cenare andiamo a letto stanchissime. Hotel vedi sotto

11/03 mer: Satpura Park
Stamattina la colazione dovevano portarla alle 7,30 invece ci arriva alle 8,45. Partiamo in jeep e andiamo a vedere il Tempio Jatashankar, è scavato in una  grotta all’interno di una gola (dove naturalmente ci sono scalini da fare). La statua di Shiva è nascosta sotto ad un enorme formazione rocciosa, si sono formate delle stalattiti e stalagmiti e credono sia opera di Shiva. Andiamo anche a vedere delle cascate e l’ambiente è molto verde e suggestivo. Ci sono molti turisti Indiani e alcuni di loro ci chiedono di fare foto assieme a loro. Torniamo in hotel per pranzare e dopo un po’ di relax, alle 14,30 sempre in jeep andiamo a vedere i giardini di Pandav-Caves dove ci sono 5 grotte scavate nella roccia. Dopo andiamo a vedere delle cascate e ci facciamo circa 3 o 4 km di salite e discese sotto al sole.  Visto che la giornata è stata pesante, per finire la guida ci porta a piedi a vedere il tramonto in un punto panoramico, l’unico inconveniente però, che è sulla cima più alta del Madhya Pradesh, perciò altri scalini sulle rocce, una vera tortura per la mia caviglia. Torniamo finalmente in hotel, siamo molto stanche però è stata una giornata piena e molto bella, oggi  per questo tour abbiamo speso x 2 p. Rs 1.500 + 300 per mancia = Rs 1.800 (€ 13 PP). Andiamo a cenare in un ristorante cinese di fronte all’hotel e anche questo è speziato. Speso € 3 a pp. Andiamo in camera e Ivana vuole andare sulla terrazza, ma non vede che la porta a vetro è chiusa e dà una grossa capocciata.
Hotel vedi sotto

12/03 gio: Satpura Park
Sveglia alle 5,00, facciamo colazione con la nutella che ho portato da casa, poi partiamo con lo stesso autista di ieri e una guida, andiamo a fare un safari nel Satpura Park. Dopo appena 1 km dall’hotel iniziamo a percorrere una stradina piena di buche e sassi e sarà così per 62 km. Attraversiamo colline di arenaria rossa che offrono scorci panoramici, laghetti e cascate, però dopo 5 ore di salti e male al fondoschiena non apprezziamo più di tanto il panorama. Arriviamo ad un fiume, dove ci riposiamo un paio di ore in una specie di lodge abbastanza carino. Ripartiamo e dopo altre 4 ore veramente micidiali ritorniamo in hotel. Pensiamo che in questo parco un safari di 2 o 3 ore sia più che sufficiente, anche perché abbiamo visto pochissimi animali. Però la guida ci ha detto che siamo state fortunate nel vedere sulla strada un cobra lungo circa 2m. Paghiamo il safari di oggi RS 13.000 (€ 110 PP). Ci riposiamo poi ceniamo e a letto.
HOTEL PARADISE per 3 notti per 2 persone in doppia Rs 3000 (€ 24 PP)

13/03 ven: Satpura > Pench Park km 270
Partiamo alle 8,30, per metà tragitto la strada è molto brutta. Arriviamo alle 16,30 all’hotel, dopo averne confrontati parecchi perché molto cari. Scegliamo un campo tendato e i gestori sono molto gentili. Il lodge tendato è molto bello con all’interno il bagno e un bel giardino davanti. Alle 22 mentre siamo a letto, fuori dal lodge alcuni indiani fanno molta confusione addirittura una donna per mezz’ora sta telefonando proprio davanti alla nostra veranda. Dopo circa un’ora, quando proprio non ce la faccio più, grido di fare silenzio e finalmente si riesce a dormire. Hotel vedi sotto

14/03 sab: safari Pench Park
Stamattina sveglia alle 5,00 per fare il safari. Il parco è molto bello, inoltre i ranger sono esperti nei safari, infatti procedono lentamente e quando sentono le urla di qualche scimmia o uccello spaventati dalla tigre si fermano e osservano. Purtroppo però non riusciamo a vedere né la tigre e neppure il leopardo, solo qualche cerbiatto, pavoni, facoceri, scimmie ecc. ecc. Ritorniamo in hotel ed assieme a Veer  andiamo a scambiare dei soldi al paese più vicino a circa 40 km e ci impieghiamo 2 ore e ½, appena in tempo per fare il safari del pomeriggio. Anche nel pomeriggio non vediamo felini e la guida è un po’ demoralizzata, ma anche questo fa parte dei safari. I safari sono diventati cari anche in India, specialmente per gli stranieri, infatti per fare 2 safari x 2 persone + jeep + guida Rs 10.000 (€ 80). Alla sera chiediamo ad un cameriere giovane, carino e con un sorriso molto cordiale se possiamo cenare fuori in giardino e lui tutto contento ci fa accomodare e ci porta bigoli e patate. Più tardi ci raggiunge Veer e litighiamo, sempre perché non riuscendo a parlare bene inglese ci sono delle incomprensioni. Andiamo a letto alle 21 e diciamo che alzarci alle 5 ed andare a letto alle 21, quando torneremo in Italia, avremo grossi problemi con il fuso orario.
HOTEL ???? doppia Rs 1500 per 2 persone x 2 notti Rs 3000 (€ 25 pp)

15/03 dom: Park Pench > Sagar km 446
Oggi giornata molto nera in tutti i sensi, Veer che non ci parla perché fa l’offeso, c’è nuvolo ed in certi momenti piove, le strade sono orrende piene di buche, stanno costruendo l’autostrada e perciò ci sono molti lavori in corso che rallentano il traffico. Conclusione decidiamo di non andare a Bhopal e Sanchi, ma di proseguire per la strada più corta per Delhi. Dopo ben 10 ore per fare solo 300 km decidiamo di fermarci a Sagar nell’unico hotel un po’ bello per turisti che c’è nella zona. Alla sera mentre ceniamo ci chiariamo con Veer per i problemi creatisi. Prendiamo la pizza ma ancora una volta è praticamente immangiabile, poi prendo il gelato e mi arriva un piatto colmo di frutta e due palline di gelato, almeno non è piccante.
HOTEL PARADISE doppia Rs 1.000 + 800 cena e colazione = 1.800 x 2 p. (€ 14 PP)

16/03 lun: Sagar > Orcha km 224
Partenza ore 8,30. Tutta la mattina di trasferimento per Orcha, arriviamo in un hotel abbastanza scarso. Visto che in questo luogo siamo già venute 3 anni fa, decidiamo di rimanere in camera e di riposarci un po’, ma c’è molta confusione. Mentre siamo a letto, Ivana sente odore di bruciato e mi annusa, l’odore invece viene da fuori. Facciamo un’ora di massaggi molto rilassanti (€ 9 PP). Stasera andiamo a cena in un hotel per turisti e finalmente ceniamo molto bene, alla fine prendo il caffé che il cameriere mi dice essere espresso, però quando vedo la tazza da the che mi porta, mi viene da dire “già la tazza mi ispira poco” il cameriere avendo capito, si mette a ridere, infatti arriva la solita brodaglia (cena x 3 p. Rs 1.410 = € 7 PP). Andiamo a letto alle 9,30, però fino alle 23 non si dorme dalla confusione, porte che sbattono, gente che parla ad alta voce, televisori a tutto volume. This is India.
GUEST HOUSE Rs 900 + the e caffé e vari 890 = Rs 1800 (€ 14)

17/03 mar: Orcha > Agra km 276
Mi sono svegliata alle 5,30 causa di un televisore a tutto volume con la cantilena delle canzoncine indiane che secondo me causano i vari mal di pancia. Visto che è l’alba, decido di andare a fare qualche foto sul fiume che attraversa la città Sacra di Orcha. Arrivo sul ponte e come sempre, la gente mi osserva incuriosita. Fotografo un paio di GURU, che però mi chiedono Rupie, poi osservo la gente mentre fanno toilette dentro al fiume e garantisco che l’acqua non è certo calda, ma l’indiano non rinuncia alla pulizia mattutina che si prolunga anche per delle mezz’ore. Torno in hotel e partiamo per Agra alle 8. Ci fermiamo a fare colazione in un “BAR” dove mangiamo “PLAIN PRATA” una specie di piadina con dentro cose che è meglio non approfondire, c’è anche lo Yogurt  ma è talmente acido che non ci piace. Arriviamo ad Agra alle 16, andiamo in hotel e alle 17 andiamo a fare i massaggi AYURVEDICI. Due ragazze ci massaggiano e ci fanno colare l’olio tiepido sulla fronte, per più di un’ora (speso € 40 PP) Ivana riesce a rilassarsi, mentre io sul tavolaccio di legno, mi fa male la schiena e la caviglia con la distorsione non so come tenerla, perciò non mi sono piaciuti molto. Tornate in hotel, prepariamo la valigia per il ritorno in Italia del giorno dopo. Ceniamo sul tetto dell’hotel, nel vero senso della parola, infatti abbiamo un tavolo tutto sgangherato, le sedie di plastica, la tovaglia piena di buchi e macchie, e come compagnia zanzare a non finire. Però vediamo o perlomeno lo immaginiamo a causa della foschia o smog, la cupola del Taj Mahal. L’unica cosa positiva è l’aver ordinato il pollo e mi è arrivato un piatto “ustionante” però molto buono.
GUEST HOUSE PRIYA doppia per 2 persone Rs 2.250 + Rs 900 cena e vari Rs 3136 (€ 25 PP)

18/03 mer: Agra > Delhi km. 184
Ultimo giorno in India e come nei viaggi precedenti, essendo alla fine del viaggio, Ivana sgarra un po’ con il cibo e alle 6 inizia a vomitare e a stare poco bene. Le faccio un’iniezione di Plasil e poco dopo riesce ad affrontare il viaggio verso Delhi. Ci immergiamo nel traffico caotico (è dire poco) di Agra per andare a vedere solo da fuori perché l’abbiamo già visto 3 anni fa, il famosissimo TAJ MAHAL. Rimane sempre un capolavoro di architettura, tra l’altro lo posso ammirare in tutta la sua imponenza dall’altra parte del fiume. Scatto delle foto bellissime che poi faccio vedere ad Ivana, essendo lei rimasta in auto perché è debole ed esausta. Per uscire da Agra e fare 5 km ci impieghiamo 2 ore. Mentre siamo fermi a pagare in un casello autostradale, faccio una foto ad un uccellino ed il casellante si sbraccia all’impazzata e mi fa capire che devo fotografare lui e non l’uccellino.
Arriviamo a Delhi nel primo pomeriggio ed  avendo già visitato la città le altre volte che siamo venute in India, Veer ci porta ad un mercato ma c’è caldo e in più non dobbiamo comperare niente perciò poco dopo andiamo a rilassarci ai giardini. Tramite il telefono contattiamo Ravi e Ramona e decidiamo di trovarci vicino alla INDIA  GATE. Rivediamo molto volentieri i nostri 2 amici e dopo mezz’ora ci lasciamo e ci diamo appuntamento alle 22 in aeroporto. Arriviamo circa alle 19 a casa di Basu (titolare dell’agenzia) e sua moglie, che al ritorno a Delhi ci invitano ogni volta a cena. Conosciamo anche suo figlio con la moglie. Ci accolgono molto calorosamente e ci preparano del cibo non speziato apposta per noi. Alle 21,30 Basu decide di accompagnarci assieme a Veer in aeroporto, dove arriviamo circa alle 22,15 e c’è molta confusione tra partenze ed arrivi. Salutiamo e ringraziamo Basu e Veer e come sempre negli addii siamo molto tristi e ci scappa anche qualche lacrima, ma si sa che le cose belle prima o poi devono finire. All’interno dell’aeroporto ritroviamo Ramona, anche lei molto triste e purtroppo non abbiamo potuto salutare Ravi. Ci raccontiamo un po’ di disavventure successe durante il viaggio ed all’1,40 partiamo. Riesco a dormire quasi tutto il tragitto di 9 ore, poi ad Amsterdam cambiamo volo e alle 11,30 arriviamo a Bologna dove ritroviamo il marito di Ramona ed il mio. Ci salutiamo con la promessa di ritrovarci perché ci siamo trovate molto bene assieme.

FRASI ED EPISODI DURANTE IL VIAGGIO:
1°) Paola: mi chiamano BOSS perché tengo la cassa comune e faccio il diario del viaggio
2°) Ivana: non fa da mangiare, non tiene i conti, mette le scarpe sul cuscino. MA COSA FA DI BUONO!!!
3°) Veer chiude la borsetta di Ivana con il lucchetto e Ivana dice: “mi rende la vita difficile il ragazzo“
4°) Veer chiama “frulla“ l’amica di Anna Garda
5°) Ivana mi mette la cavigliera nel piede sbagliato
6°) Veer impara parole in Italiano: di qua, di là, drito, mama mia, piagio.


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