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India del Nord 2007

India del Nord 2007


racconto di viaggio dall’8 gennaio al 28 febbraio di Roberto Buracchini

Roma 08 gennaio
Eccomi qua ad un’altra partenza!!!
Questa volta per una meta a cui aspiravo da tempo INDIA…………….
Voliamo con British airways da Roma a Londra e poi dopo i controlli voleremo fino a Delhi. Siamo molto emozionati per questo viaggio di un certo interesse e che condividerò per la prima volta con la mia compagna Elisa.
Raggiungeremo l’India domani mattina intorno alle ore 11, vediamo quello che ci aspetta. Sicuramente sarà un bell’impatto…. Bye.

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Delhi 09 gennaio
Siamo arrivati all’aeroporto di Delhi alle ore 11 spaccate, ore locali e dopo le solite pratiche doganali, ben più lunghe del solito abbiamo ritirato i bagagli e siamo usciti dall’aeroporto.
Abbiamo preso un bus (igi airport new Delhi). Costo del biglietto 50Rs.
Viaggio con autobus fino alla stazione centrale di new Delhi e da lì abbiamo proseguito a piedi dopo varie difficoltà, per raggiungere il nostro primo alloggio in India.
Diciamo che non è stato così semplice, un po’ per l’impatto che abbiamo avuto con la città, un po’ per colpa dei soliti procacciatori di affari del luogo.
Ci stabiliamo al Hare Krisna Guesthouse presso Paharganj dove abbiamo pagato per una doppia con bagno privato 300Rs in due.
Per le strade c’è di tutto ed è veramente difficile camminare per la strada, attenzione soprattutto alle mucche che girano tranquillamente per le strade.
Pranzo lungo la strada per 25Rs e poi a visitare i bazar della zona.
Primo Chai della vacanza e poi a letto presto per la stanchezza.

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Delhi 10 gennaio
Nottataccia quella di ieri !!!!
Il fuso orario forse si è fatto sentire un po’, comunque andiamo avanti.
Alzati alle 8.30 ci dirigiamo alla stazione per poi prendere un autorisciò verso la moschea più grande dell’India. Ci togliamo le scarpe e poi la visitiamo da dentro.
Prima volta per me all’interno di una moschea.
Dopo la breve visita della moschea, raggiungiamo a piedi il Red Fort, costruito da uno degli imperatori Moghoul come propria residenza. Entrata 100Rs.
Dentro ci sono varie zone di interesse, tra qui due musei e edifici per la residenza dell’imperatore e della famiglia. Usciamo dal sito dopo un paio di ore e prendiamo a piedi la caotica Chandni Chowk, fino ad arrivare alla Fathepuri Masjid, moschea di dimensioni molto più piccole rispetto alla Jama Masjid.
Ci fermiamo per uno spuntino e poi con un ciclorisciò raggiungiamo la stazione da dove poi proseguiamo per il centro della nuova città. Visitiamo India Gate fino su alla residenza del presidente attuale del Paese.
Di nuovo con un autorisciò torniamo alla base, doccia, cena a lato dell’albergo e poi a letto !!!!!!!

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Delhi 11 gennaio
Che dormita finalmente, dopo due notti insonni, abbiamo dormito almeno 12 ore, per recuperare il fuso orario. Ci alziamo alle 12.00 e dopo una doccia ce ne andiamo a far colazione al Madan Café. Lasciamo le valigie in portineria e con un autorisciò ce ne andiamo a Connought Place. La situazione qua è molto più tranquilla rispetto alla zona vecchia e un gran parco al centro della immensa rotonda ci serve da luogo per un riposo sotto il caldo e lo smog asfissiante. Facciamo due passi e poi, prendiamo anche la metro. Di nuova costruzione è ancora poco frequentata ma molto economica !!!
Cena abbondante in un ristorantino di Main Bazar e poi ci imbarchiamo su un autobus per Jaipur. Dopo circa 3 ore di attese e false partenze partiamo alla volta della capitale del Rajasthan. Abbiamo un piccolo letto con tendine, ma la notte non è delle migliori, dormiamo veramente poco. Arriviamo a destinazione alle 05:30 e dopo un paio di ricerche ci fermiamo al Vijeet Palace Hotel per 300Rs la camera !!!

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Jaipur 12 gennaio
Dopo una breve dormita di 3 ore ce ne andiamo in giro per la città. Entriamo nella città vecchia da Chandpol Gate, la città è circondata da mura ben restaurate dal colore rosso terra di Siena. Come Delhi, questa città è molto caotica. Dopo un breve spuntino, ci dirigiamo al City Palace (ctpalace@datainfosys.net), residenza dell’attuale Maharaja. Il palazzo in stile Moghoul-Rajastano è molto carino e caratterizzato essenzialmente dalle 4 porte del cortile che rappresentano le 4 stagioni. Risalendo su per Siredhedri Street giungiamo al Hawa Mahal, bellissima struttura architettonica a nido di api dove le donne di corte, senza essere viste, potevano ammirare la città da un punto più alto.
A piedi, per circa un ora raggiungiamo il nostro hotel, ci rilassiamo un po’ e poi ci facciamo portare a cena lungo Station Road. Rientriamo verso le ore 21 e poi a dormire.

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Jaipur-Amber 13 gennaio
Dopo aver visitato la città, oggi abbiamo optato per un’escursione fuori Jaipur. Come prima cosa, abbiamo prenotato presso l’ufficio della stazione il treno per Jodhpur, e poi con un bus N° 201 (50Rs) abbiamo raggiunto Amber. Situato in una collina, è un ottimo luogo per godersi un bel panorama sulle colline brulle che sovrastano la cittadina. Abbiamo visti i primi elefanti, anche se questi poveretti vengono usati da queste parti per i turisti, che non hanno voglia di farsi una passeggiata fino in cima al forte. Il palazzo è un vero labirinto di corridoi, stanze e bellissimi giardini. Dopo aver riposato un po’, siamo saliti fino al Jaigarh fort, costellato di torri e da punti di avvistamento sulla valle. Qui, una guida poliziotto, o comunque sia chissà cosa era, ci conduce per 5Rs dentro i palazzi, dove è possibile assistere anche ad uno spettacolo di marionette. Da quassù la vista è sorprendente. Dopo aver familiarizzato con un gruppo di scimmie che vivono sul forte, scendiamo per raggiungere di nuovo la città in bus. Doccia fredda, come accadrà nella maggior parte dei casi, e poi cena sul balcone dell’hotel. Non so perché ma stasera pizza italiana (a dire la verità anche molto buona).
Sono le 21 e aspettando l’ora per prendere il treno ci prendiamo l’ennesimo Chai per poi lasciare la città di Jaipur.

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Jodhpur 14 gennaio
Come prima esperienza in treno notturno, diciamo che abbiamo avuto una brutta impressione (Sleeper 3^ classe 160Rs). Il problema è stato il freddo, che non ci ha fatto dormire. Non avevamo portato niente di pesante, e le notti del nord sono abbastanza freddine, considerato che i treni viaggiano con porte aperte e finestrini rotti. La povera Elisa addirittura ha avuto momenti di panico, ma ne è uscita alla grande come al solito. Con circa 2 ore di ritardo arriviamo a Jodhpur, dove raggiungiamo il nostro Hotel!! Tourist Guest House (250RS doppia con bagno).
E’ gestita da una famiglia indiana molto simpatica e accogliente. Dopo la notte in bianco, ce ne andiamo a dormire un paio di ore e dopo ce ne andiamo alla stazione. Dopo 2 ore di fila per prenotare il nostro biglietto il bellissimo e simpatico uomo dello sportello ci fa un brutto scherzo!!!! Ser It’s Close… Back tomorrow please!!!!!!! OK
E’ molto divertente andare a prenotare i biglietti del treno da soli alla stazione, ma occhio… Non avere fretta e soprattutto non ti arrabbiare.
Nel frattempo compriamo anche una copertina da utilizzare per le notti in treno vista l’esperienza della scorsa notte. Ci fermiamo al Mid Town per un pranzo indiano anche se un po’ caro (200Rs) e poi con un autorisciò raggiungiamo JaswantThada (20Rs), un monumento dedicato al maharaja Jaswant Sing II, da dove è possibile ammirare dall’alto la città blu, e il bellissimo forte che domina la città. Ottimo posto per ammirare il magnifico tramonto sulle casupole azzurre e rilassarsi un po’ assaporando un Chai. Scendiamo in città e dopo una doccia calda con vari secchi, ceniamo con la famiglia indiana e due coreani.

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Jodhpur 15 gennaio
Dopo una prima colazione, usciamo, e finalmente riusciamo ad avere il nostro biglietto per Jaisalmer. Usciti dalla stazione ci dirigiamo verso la città vecchia in direzione del forte che domina la città. Passiamo attraverso vicoli stretti e colorati assaggiando qualche specialità lungo la strada. Pian piano entriamo nella nostra parte, all’inizio era stato difficile abituarsi ma adesso ci sentiamo molto meglio. Visitiamo lungo il percorso un Tempio Indù e tanto per fare due chiacchiere e soprattutto per interagire con questa magnifica gente, assistiamo ad una dimostrazione di sete e stoffe do ogni genere. Saliamo il colle e per le strette vie facciamo incontri do ogni genere, ma sicuramente i bambini sono quelli che più rimarranno nella mente. Il costo del forte è piuttosto caro anche se è compresa una guida audio che ci aiuterà nel corso della visita. Dal Mehrangarh (mmtfort@sancharnet.in www.mehrangarh.org), ingresso 250Rs cadauno, è possibile vedere la distesa di casette blu che caratterizzano la città e il panorama è spettacolare. All’interno del forte è possibile ammirare stanze fastose degli antichi maharaja e varie mostre su di loro. Dopo questa ottima visita, scendiamo e ci fermiamo al Hill View per un pranzetto, dove facciamo conoscenza con alcuni bambini della strada, ai quali dedichiamo un po’ del nostro tempo. Scendiamo di nuovo fino alla città, visitiamo la torre dell’orologio in centro e poi nel tardo pomeriggio rientriamo in hotel. Anche stasera vista la stanchezza, cena in hotel e a dormire presto.

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Jodhpur 16 gennaio
Giornata di poco interesse a parte i tanti Km percorsi. Abbiamo lasciato gli zaini in albergo dove torneremo questa notte per ritirarli e partire per il deserto. Dopo una rilassante colazione, abbiamo raggiunto il Bhawan Palace Museum. Dista almeno 5 km dal centro ma una bella camminata ci stava proprio bene. Residenza dell’attuale Maharaja, è un grosso edificio e a dire la verità non è niente di interessante. Ci fermiamo però sul bar situato nel giardino del palazzo e poi rientrati in città andiamo di nuovo a trovare i nostri amici bambini che avevamo conosciuto il giorno prima al Hill View. Ci godiamo un altro fantastico tramonto gustandoci una soda con i bambini. Sosta in un punto internet per aspettare l’ora di partenza e dopo rientriamo in albergo per ritirare gli zaini. Viaggio decisamente migliore dello scorso (157Rs).
La copertina che abbiamo comprato è stata veramente utile per il viaggio.

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Jaisalmer 17 gennaio
Hotel Temple View (250Rs doppia con bagno jaisalmertempleview@hotmail.com) all’interno del forte proprio a lato dei 13 templi, sarà il nostro alloggio. Abbiamo dormito abbastanza i treno quindi saliamo in terrazza dell’hotel e facciamo una bella colazione e ammiriamo per la prima volta il vastissimo Thar desert. Mi avevano parlato molto bene di questa cittadina e a dir la verità, a prima vista sono rimasto molto contento. Aggiustiamo le nostre cose nella camera e usciamo a fare due passi dentro e fuori del forte. Il forte è un grande labirinto di viuzze che si snodano all’interno delle mura, caratterizzato soprattutto da piccoli venditori di artigianato. Usciti dalle mura ci addentriamo nella cotica cittadina assaporando due piccantissimi Samosa… 3Rs!!!!
Intanto in serata organizziamo il nostro tour nel deserto (700RS cadauno al giorno) e inoltre compriamo anche il biglietto del bus per la nostra prossima destinazione, Ajmer (200Rs). Adesso un po’ di riposo, mentre Elisa va a godere di un bellissimo massaggio Ayurvedico. Primo shopping, proprio sotto casa e prima cena a base di cucina tibetana. Conosciamo nel ristorante un Bramino, ipotetico maestro di Yoga che a prima vista sembra veramente simpatico.
Ottima cena e buona lezione di yoga di circa un ora.!!!!!!!!!!

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Jaisalmer 18 gennaio
Abbiamo deciso di restare un altro giorno qui al forte prima di partire per il deserto. Colazione di nuovo in terrazza con solita vista sulla città d’oro e poi siamo scesi per cambiare alcuni euro visto che avevamo prenotato tutto ma senza pagare. Il cambio qua è un po’ meno conveniente, con 1€ ci danno solo 56Rs peggior cambio fino ad ora trovato, forse il luogo è un poco più turistico del resto visitato fino ad ora. Alle 11 in punto entriamo a visitare per 20Rs i jain temples, che si trovano giusto a lato del nostro alloggio. Sono vari templi collegati tra loro tramite ponti e corridoi simili a labirinti e sono arredati ovunque da statue di Dei. Nel pomeriggio passeggiata fino al lago da dove si può vedere il forte nella sua maestosità circondato dalle sue torri.
Cena al Little Tibet con veduta sul palazzo reale e poi a letto per riposarsi prima di affrontare il deserto.

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Desert Thar 19 gennaio
Dopo la prima colazione e le ultime compere per il tour nel deserto, montiamo sul fuoristrada che ci porterà dai nostri uomini del deserto. Oggi, anche se è l’inizio di questa nuova avventura, non sono stato molto bene, sicuramente qualcosa mi ha fatto veramente male e quindi non mi sono goduto la giornata. Non ho neppure mangiato a pranzo e neppure a cena. Sono dovuto proseguire a piedi perché il cammello mi disturbava e a dir la verità mi ricordo ben poco del deserto che ho visto. Stavo veramente male. Alle 6.30 ero già sotto il mio sacco a pelo pensando a quanto è dura l’avventura. Che peccato!!!!!!!

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Desert Thar 20 gennaio
Mi sveglio che sto leggermente meglio, anche se non ho fatto altro che cagare per tutta la notte, ogni 45 minuti dovevo ritirarmi dietro un bel cespuglio di questo bel deserto.. che nottata!!!!!!!!
Prima colazione nel nostro accampamento con 2 biscottini e poi di nuovo sul cammello.
Che adorabili sono questi animali… Mi sto risistemando del tutto, anche se di tanto in tanto mi fermo per un bisogno urgente… India diarrea obbligatoria.
Arriviamo in un villaggio musulmano in mezzo al deserto, dove ci fanno riscontro un gruppo di bambini coloratissimi nei loro vestiti tipici del deserto. Ci fermiamo in una casetta fatta di fango e sterco, dove una signora ci prepara un the e giochiamo per un poco con i bambini del villaggio. I bambini sono curiosissimi come tutti gli indiani del resto, ma loro ancor di più. Ti spulciano da capo a piedi desiderosi di ricevere una cioccolata o una penna per scrivere. Assaporiamo il nostro chai circondati da almeno 10 bambini e dopo che i cammelli si sono riforniti di acqua, riprendiamo il nostro cammino. Lasciamo il villaggio con i bambini che ci seguono per almeno un kilometro e dopo un’oretta circa raggiungiamo un pozzo nel bel mezzo del deserto, dove arrivano da tutti i villaggi limitrofi per attingere acqua. Arrivano a piedi, in cammello, a dorso di un cavallo o di una mucca. Insomma con ogni mezzo possibile arrivano dai villaggi, si lavano con l’acqua del pozzo riempiono le loro cisterne o anfore per poi tornare indietro. Io, anche se sto meglio continuo a non mangiare, preferisco aspettare un po’ di giorni. Alla fine del viaggio dimagrirò 7 kg esatti.
Nel pomeriggio dopo una siesta sotto l’ombra di un albero raggiungiamo delle bellissime dune dove prepariamo il nostro accampamento per la notte. Stasera per lo meno posso godermi il magnifico tramonto del deserto del Thar a dorso di stupende dune bianchissime. E’ veramente strana la vita nel deserto, per 3 giorni incontreremo non più di 20 persone, silenzio assoluto e distese senza nessuna fine all’orizzonte. Strano ma veramente affascinante.

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Thar Jaisalmer 21 gennaio
Notte decisamente migliore la scorsa, ammirando il cielo immenso del deserto indo-pakistano. Dopo la colazione abbiamo preso i nostri cammelli e ci siamo messi in cammino e dopo un paio di ore abbiamo raggiunto il villaggio di Khuri, dove abbiamo fatto bere i cammelli, mentre noi assistevamo alla vendita di pecore nel centro del villaggio. Qua, donne coloratissime del deserto con i loro sari arrivavano al pozzo con le loro anfore in testa e i propri bambini in braccia, per prendere l’acqua sotto i nostri occhi stupiti. Che bei colori !! e che allegra gente !!!!
Rimessi in cammino sotto il cielo cocente del deserto, abbiamo raggiunto il luogo predestinato, dove la jeep ci è venuta a riprendere per portarci di nuovo alla civiltà.
Abbiamo mangiato, ovvero non ho mangiato per 3 giorni Chapati, riso e verdura.
Bella esperienza ma suggerisco a tutti di pagare molto meno per un’escursione del genere. Al rientro in città ci siamo fermati subito alla farmacia per il mio disturbo e poi a farci una bella doccia calda dopo 3 giorni di astinenza nel deserto.
Cena al Tibet Restaurant dall’amico dello Yoga il quale dopo cena ci insegna altre posizioni importanti dell’Hata Yoga.

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Jaisalmer 22 gennaio
Finalmente una notte in un letto quasi normale e soprattutto una notte all’insegna del dormire. Ci svegliamo con molta calma questa mattina e dopo aver preparato lo zaino, saliamo in terrazza per l’ultima colazione in cima al forte. Intanto facciamo due chiacchiere con il nostro amico Del Boy, responsabile dell’hotel, e poi usciamo in giro per la città. Io sono un po’ stanco, forse per la diarrea degli scorsi giorni, ho preso anche 4 antibiotici e adesso devo risollevarmi con un po’ di vitamine. Girovaghiamo per l’ultimo giorno godendoci la cittadina e andiamo a salutare il nostro amico Madhu, che nei scorsi giorni ci ha insegnato varie tecniche di Yoga. Rientriamo nel forte, raggiungendo l’albergo e dopo l’ultimo chai offerto dagli amici musulmani del deserto, prendiamo i nostri zaini e scendiamo in strada fino alla fermata degli autobus.
Che viaggio!!!!!!!!!! A parte la qualità delle strade che rendono il viaggio lunghissimo, ho avuto anche dei piccoli inconvenienti. Dopo tutte le vitamine che avevo preso diluiti nell’acqua, ogni 2 ore dovevo urinare. Il problema è stato che il bus non si è mai fermato a parte una volta per il rifornimento in 10 ore di viaggio. Soluzione? Prova ad indovinare!!! Siamo partiti alle 18 da Jaisalmer e dopo aver dormito veramente poco raggiungiamo Ajmer alle 04:30 del mattino. Dalla stazione degli autobus, insieme ad un Sikh conosciuto nel bus, raggiungiamo la parte opposta della città e con un breve, ma affollatissimo viaggio mattutino, raggiungiamo Puskar.
Sono le 6 del mattino e alloggiamo all’hotel Lake View, sperando di passar un bel soggiorno da queste parti.

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Puskar 23 gennaio
Appena alzati dal breve riposo mattutino, dopo il disastroso viaggio da Jaisalmer, corro in terrazza per ammirare il panorama sul lago che caratterizza questa cittadina.
Qua la situazione è molto tranquilla, ti puoi godere finalmente un po’ di bel panorama e anche un po’ di relax dalle terrazze dei vari hotel ristoranti. Per lo meno per la strada principale non passano macchine. Dalle terrazze è possibile vedere le innumerevoli cupole dei templi cittadini, ma soprattutto è possibile vedere proprio sotto di noi i Ghat. Sono luoghi sacri, delle scale che scendono fino alle acque del lago, dove la gente viene in qualsiasi ora del giorno a purificarsi, a fare delle offerte alle proprie divinità, o anche per farsi un bel bagnetto. Riceviamo la nostra camera N 4 con bagno privato per 200Rs anche se la doccia è esterna. Usciamo per la prima visita alla cittadina, passeggiando lungo la via principale, caratterizzata da innumerevoli colori.
Qua è gia più caldo, faccio pranzo e mi schiaccio un pisolino. Oggi niente di interessante a parte passeggiare, raggiungiamo il ghat orientale, da dove assistiamo ad un bellissimo tramonto sotto la musica tipica del rajasthan. Doccia calda almeno per stasera e poi a cenare al Moon Dance (95Rs pp). Ci soffermiamo sulla terrazza dell’albergo per ammirare le stelle e le luci dei villaggi situati sui monti che circondano questa cittadina e poi ce ne andiamo a dormire intorno alle 22:00.

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Puskar 24 gennaio
Mi alzo molto presto, mi metto fuori ad aspettare che il sole superi le montagne qua davanti a me e intanto mi assaporo il primo chai della giornata. Qua l’alba, come del resto anche il tramonto, è molto bella, con moltissimi colori, con tantissimi pellegrini che raggiungono fin dalle prime ore del giorno, i Ghat, dove faranno le prime offerte agli Dei. Questa mattina Elisa non si sente molto bene, facciamo colazione e usciamo a fare due passi, ma lei rientra in albergo molto presto, adesso è il suo turno, per lo meno non ci troviamo nel deserto, come nel mio caso. Lascio Elisa in camera mentre io raggiungo con una salita di 30 minuti il Pap Mochani Temple, da dove si può ammirare la città e il suo lago circondato dalle colline. Mi fermo, al rientro, in uno dei tanti bar per la strada e mi bevo una Mirinda insieme ad un bambino. Al rientro in albergo, Elisa non è certamente migliorata, usciamo per il pranzo, ma lei giustamente non mangia niente, posso immaginare come si sente dopo la mia esperienza nel deserto. Elisa anche nel pomeriggio preferisce rimanere distesa sul letto, io invece vado a visitare il tempio Sikh Gurdwara, dove faccio conoscenza con un sikh molto simpatico. Mi dirigo dalla parte opposta del lago per ammirare la città da una prospettiva diversa illuminata dagli ultimi raggi di sole. Stasera cena dai tibetani… Mangiamo degli ottimi Momo ripieni di verdura e Humus… Gnammmi !!!!!!!!!!
Elisa non sta ancora bene, andiamo a letto presto, abbiamo deciso di rimanere a Puskar almeno fino a che Elisa non migliora e comunque la cittadina è carina e tranquilla.
Spero di svegliarmi presto ancora una volta, non voglio perdermi lo spettacolo dell’alba.

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Puskar 25 gennaio
Oggi giornata di poco interesse se non avessimo incontrato Shre Ram Ji. Simpatico signore vestito tutto di arancione, che avevo visto anche il giorno prima, senza avere nessun contatto con lui. E’ un asceta e passiamo almeno 4 ore a parlare di tutto con lui seduti su uno dei ghat del lago. Interessantissima conversazione. Poi passeggiamo tranquillamente lunghe le vie della città godendoci i colori e gli odori che caratterizzano Puskar e poi nel pomeriggio ci fermiamo a prendere un chai ammirando di nuovo il tramonto. L’incontro con Shre è stato molto interessante, è una persona che ti mette veramente tranquillità addosso, abbiamo parlato della vita nostra in Italia e della sua in giro come un pellegrino nei vari centri Sacri dell’India. Abbiamo parlato di Yoga, di qui è anche maestro e di tantissime altre cose interessanti.
Questa sera per la prima volta da quando siamo qua, mangiamo pasta italiana e a dire la verità mi aspettavo molto peggio!!!!!!

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Puskar 26 gennaio
Questi giorni a Puskar sono veramente rilassanti, ci volevano proprio!!!!!! Dopo una bellissima dormita ci svegliamo con i suoni dei tamburi di una scuola che è situata vicino al nostro albergo. Iniziamo a riunire i nostri zaini perché stasera lasceremo la cittadina per raggiungere Agra con un bus (250Rs pp). Facciamo colazione al Little Tibet con due bellissimi cornetti al cioccolato e poi dopo aver depositato i nostri bagagli usciamo per l’ultima visita della città. Ci dedichiamo un poco allo shopping. Di solito io non passo molto tempo a comprare cose in viaggio, ma qua in India i prezzi economicissimi della roba ti invitano a comprare qualsiasi cosa.
Connessione a internet per dare notizie ad amici e parenti, faccio due parole con il mio carissimo amico Shafik che in questo momento si trova in Australia.
Passiamo un paio di ore in una terrazza di un ristorante ad aspettare l’ora di partenza e dopo un gustosissimo Lassi andiamo a fare due ultime chiacchiere con il nostro amico asceta. Il carissimo Shre sembra davvero dispiaciuto che ce ne andiamo, dice che di solito i turisti non si fermano a parlare con lui e ci invita nei prossimi anni ad incontrarlo nel suo futuro Ashram. Salutiamo per l’ultima volta il nostro amico e poi ci dirigiamo a prendere il bus che ci porterà prima ad Ajmer e poi ad Agra.
Abbiamo aspettato in un campo per ben due ore la connessione con l’altro bus, abbiamo fatto conoscenza con un simpatico spagnolo che verrà con noi fino ad Agra. Per fortuna però il viaggio è stato migliore degli altri, io ho dormito fino all’alba quando ormai eravamo già ad Agra.

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Agra 27 gennaio
Arriviamo ad Agra alle 8 del mattino. Avevamo intenzione di ripartire la sera stessa con un treno in direzione Varanasi dopo aver visitato il Taj Mahal, ma purtroppo il treno era tutto occupato, e quindi abbiamo prenotato per il giorno successivo e ci siamo fermati una notte al Tourist Rest House. All’hotel ritroviamo il nostro amico Pablo con cui avevamo fatto il viaggio da Puskar. Facciamo colazione, riceviamo la nostra stanza e dopo le solite pratiche burocratiche per il check-in all’albergo usciamo per visitare il monumento più importante dell’India; il Taj Mahal. Anche se l’entrata è carissima (750Rspp) ne vale veramente la pena per assistere ad un spettacolo meraviglioso che offre questo mausoleo. Rimaniamo un paio di ore all’interno del sito a goderci questa bellezza e poi con una camminata di circa un paio di ore raggiungiamo il forte. Qua non entriamo, ma ci rilassiamo su un prato tra il portale del forte e il suo ingresso. Pranzo in una solita baracca sulla strada (120Rs), e poi dopo aver ritirato un po’ di soldi alla banca vicino al nostro albergo, rientriamo per una bella doccia. Facciamo cena con Pablo a base di Chowmin all’interno del nostro albergo e poi ce ne andiamo a dormire.

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Agra Fatehpur Sikri 28 gennaio
Ci svegliamo presto e usciamo per colazione dove incontriamo il nostro amico Pablo con il quale abbiamo deciso di andare a visitare un sito ad una ora da Agra.
Raggiungiamo la stazione dei bus e dopo almeno una ora per avere la risposta giusta troviamo il nostro pullman. Il bus, per 22Rs ci porta fino alla cittadina di Fatehpur Sikri dopo una ora e mezzo di viaggio. Cercate di stare in fondo al bus, per lo meno non vedete quello che succede nella strada affollatissima. Ma come CAZZO guidano questi Indiani… Impossibile… Arrivati, veniamo assaliti da numerosi finti studenti universitari che si propongono di farci da guida e ci vuole almeno un’ora o più per liberarsi di loro. Se inizi a parlare sei fregato… te li tieni dietro tutto il giorno. Visitiamo la grande moschea che si erge proprio sopra la città e poi entriamo dentro ai palazzi (250Rs pp). Passiamo un paio di ore a girovagare per i palazzi, i giardini e tutti gli edifici che compongono il sito, poi scendiamo di nuovo in città dove facciamo pranzo con un paio di Samosa e dei Pakora. Buffissimo è vedere l’assalto da parte della gente all’autobus in arrivo alla stazione. Non si è ancora fermato e gia una decina di persone sono attaccate alle porte per prendere il posto. Strabiliante. Il problema è che ancora deve scendere la gente che è dentro e loro vogliono gia salire. Quindi si crea un tappo all’entrata. C’è chi spinge per entrare e chi spinge per uscire, ci vuole una decina di minuti perché la situazione si normalizzi. Entriamo nel bus e ancora una volta ci capitano i posti di fianco all’autista. E’ meglio chiudere gli occhi per la strada. Dice bene il nostro caro amico spagnolo: cada vez que cojes un bus en la India es como jugarse la vida JODER!!!! Al rientro ad Agra, Chai serale nel cortile dell’albergo e dopo un paio di chiacchiere ci salutiamo con Pablo sperando di rincontrarci presto a Varanasi. Partiamo per la stazione alle 19 dove ci aspetta il treno per Varanasi (253Rs pp). Il viaggio sarà di circa 12 ore, speriamo di dormire nel nostro comodissimo lettino al terzo piano della cuccetta… jijijijijijijijijijijiji…..

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Varanasi 29 gennaio
Dopo quasi 14 ore di viaggio abbiamo raggiunto Varanasi, la notte è stata un po’ tormentata ma abbiamo dormito abbastanza. Come accade spesso in India, l’autista dell’autorisciò ci porta in un albergo che di ugual nome non è assolutamente quello che noi avevamo scelto. Vista la stanchezza decidiamo di rimanere qua al Vaishnu Guest House (250Rs) anche se ci accorgiamo subito del solito raggiro di cui i turisti incombono spesso da queste parti. Per lo meno è piuttosto economico. Facciamo una doccia prima di uscire e poi facciamo due passi lungo i Ghat che si affacciano sull’inquinato Gange.
Quello che risalta subito a prima vista è la quantità di Sadhu accampati lungo le scale dei Ghat che danno sul fiume, i quali hanno raggiunto la città Sacra proprio in questo periodo per celebrare il Mag Mela !!!! Assistiamo alla cremazione dei corpi induisti che arrivano ogni minuto sulle rive del fiume sacro. Il Manikarnika Ghat è dove se ne svolgono ininterrottamente giorno e notte, arrivano qua da tutta l’India per farsi cremare a gettare le proprie ceneri sulla grande madre Gange per poter accedere alla successiva vita. Ci fermiamo per assistere ad alcune posizioni Yoga da parte di numerosi sadhu che affollano le scale e che continuamente fumano hashish… Aspettiamo la cerimonia quotidiana del Ganga Aarti che si svolge in onore del fiume Sacro presso Dasaswamedh Ghat. Andiamo a cena lungo le sponde del fiume e poi incontriamo il nostro amico David su internet che è appena rientrato dall’esperienza australiana che avevamo iniziato insieme. E’ un po’ spaesato, in Italia, un anno in Australia è tanta roba. Andiamo a letto con la speranza di poter cambiare domani mattina hotel e di avere una camera nel nostro prescelto albergo.

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Varanasi 30 gennaio
Di buon’ora raggiungiamo il Vishnu Rest House (300Rs), decisamente migliore di quello della scorsa notte, con bellissima terrazza che domina il Pandhey Ghat. Facciamo colazione prima di recuperare le nostre cose e poi dopo il trasferimento sistemiamo la nostra stanza, rimarremo qui un paio di giorni in più. Percorrere a piedi i sentieri dei ghat è senza dubbio il miglior modo per assistere alla vita quotidiana degli indiani che vivono da queste parti anche se le strette vie interne dei mercati non sono da meno. Niente di particolare durante la giornata a parte una bellissima siesta pomeridiana al fresco della camera. Oggi abbiamo solamente camminato per le vie della città e in serata siamo andati a cenare al Ganga Fuji restaurant dove il cibo è veramente buono, e si può ascoltare anche della bella musica tradizionale dal vivo a partire dalle 19:30.
Decisamente più caro di un qualsiasi ristorantino ma ne è valsa la pena (250Rs)
Facciamo un’ultima passeggiata per i bazar che stanno aperti almeno fino le 22 e poi ce ne andiamo a dormire.

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Varanasi Sarnath 31 gennaio
Per la prima volta da quando siamo in India sembra di aver dormito in un materasso quasi normale.. ottima scelta di alloggio. Facciamo colazione in terrazza ammirando la gente che di prima mattina lava i vestiti sulla sporchissima acqua del Gange e ammiriamo l’alba nella sponda opposta del fiume. Con un ciclorisciò raggiungiamo la stazione dove prenotiamo il treno per la nostra prossima tappa Haridwar (300Rs pp).
Ci aspetteranno almeno 23 ore di treno per raggiungere la nostra meta successiva.
Dopo aver terminato la prenotazione saliamo al volo su un bus che in circa 30 minuti ci porta per 15Rs fino a Sarnath, luogo di culto per i Buddisti.
Qua, a parte la tranquillità del luogo, ci sono vari templi buddisti di varie nazionalità.
Ce n’è uno tibetano, giapponese, cinese e infine tailandese, i quali si differenziano notevolmente nello stile architettonico. Visitiamo lo stupa dove sembra che il Buddha sia giunto per incontrare i primi fedeli dopo l’illuminazione, raggiunta poco più a ovest nella cittadina di Bodhgaya. Beviamo una rinfrescante spremuta di arancia e poi rientriamo a Varanasi. In albergo incontriamo Pablo con una coppia spagnola che aveva conosciuto precedentemente in Rajasthan e ci diamo appuntamento per fare cena insieme. Aspettando la cena continuiamo a girovagare i ghat e visitiamo nell’occasione una organizzazione di Madre Teresa di Calcutta per anziani isolati.
Facciamo cena con i nostri amici al Spicy Bites ascoltando in sottofondo musica indiana.

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Varanasi 01 febbraio
Mi sveglio molto presto e mi prende una voglia matta di cornetto al cioccolato che per l’appunto avevo visto la sera prima in un bar non distante dall’albergo. Esco per comprarne due, ma tutto sembrano tranne che cornetti. Ci fermiamo in terrazza con gli spagnoli che intanto finiscono la propria colazione e poi passeggiamo lungo il Gange fino a raggiungere Assi Ghat dove contrattiamo per un passaggio in barca di almeno un’ora. Raggiungiamo con la barca Meer Ghat discendendo il fiume in più di un’ora e ci godiamo la vista dei ghat lungo tutto il corso del fiume.
Rientriamo per un bel pranzetto a metà del giorno e si aggregano a noi anche due simpatici svizzeri che avevamo conosciuto in albergo la sera prima.
Dopo aver salutato gli svizzeri che rientravano a Delhi dopo un mese di viaggio per l’India ci avventuriamo in un’indimenticabile esperienza nel bel mezzo del traffico della città. E’ giorno di festa per i musulmani e quindi quasi tutte le strade sono occupate da manifestanti. Quella strada è chiusa, l’altra è interrotta e così via. Il povero ciclista del nostro ciclorisciò pedalerà per circa due ore cambiando almeno 10 volte direzione facendo il più possibile per farci raggiungere la nostra meta.
Raggiungiamo alle 20 il Surya Hotel, dove abbiamo prenotato il nostro bagno turco (150Rs una ora in due). Ottimo Relax dopo 2 ore in mezzo al traffico !!!!!!!!
Rientriamo per fortuna senza traffico impiegando solo 25 minuti e una volta raggiunto l’albergo incontriamo gli spagnoli con i quali andiamo a cenare presso il Sunrise Top Roof Restaurant. Salutiamo tutti sperando di ritrovarci ancora una volta in giro per l’India anche se le strade si divideranno. Non si sa mai… Meglio dormire abbondantemente questa notte, domani ci aspettano 24 ore di treno.

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Treno Varanasi – Haridwar 02 febbraio
Alle 06:45 suona la sveglia, pochi minuti per aggiustare le ultime cose e usciamo dall’albergo. Per la strada come al solito i risciò, specialmente al mattino presto, hanno prezzi esagerati. Tutti accorrono invitandoci a salire sul proprio risciò, e dopo un breve cammino a piedi per allontanarci dalla zona più turistica troviamo un autorisciò che ci porta alla stazione per 45Rs. Meno male che oggi non c’è il traffico della scorsa notte altrimenti il treno lo avremmo perso. Arriviamo in stazione con almeno 20 minuti di anticipo giusto il tempo per prendere un chai e poi saliamo sul nostro treno.
Facciamo conoscenza con i nostri vicini che sono degli asceti simpaticissimi. Nana Baba il Guru è accompagnato da 3 asceti che lo servono in tutto e per tutto accompagnandolo addirittura anche in bagno. Lo vestono, lo svestono, gli mettono i sandali e lo rincalzano dentro le sue copertine nei momenti di riposo.
Solamente uno però parla inglese, con il quale parliamo un po’ di Sonia Gandhi e di tutto quello che ci passa per la mente. Io ed Elisa passiamo la giornata tra una siesta e una partitella a carte che avevamo comprato preventivamente a Varanasi. Intanto i Sadhu se la spassano accendendo un chilum di hashish ogni ora. Facciamo sosta per almeno una mezzora a Luknow, la capitale dell’Uttar Pradesh, giusto il tempo per mangiare qualcosa in stazione e poi ripartiamo. Entrati in treno, noi ci mettiamo a dormire, ma anche questa notte non è delle migliori, dormiamo non più di 5 ore, alle 05 del mattino i Sadhu stanno già fumando il loro chilum mentre altri fedeli accendono incenso e ringraziano i loro Dei per aver dato a loro la possibilità di vivere un altro giorno. Il treno naturalmente è in ritardo, arriviamo ad Haridwar alle 10 del mattino con 3 ore di ritardo e alloggiamo all’Hotel Arjun, buon rapporto qualità prezzo (350Rs).
Per la prima volta abbiamo anche la televisione in camera e tutto sembra ben pulito e ben ordinato, inoltre sembra un alberghetto di nuova costruzione!!!!!!

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Haridwar 03 febbraio
Ci facciamo una bella doccia dopo aver affrontato 26 ore di treno e dopo aver effettuato il check-in andiamo a fare colazione in strada, di fronte al nostro albergo.
Anche stamani hanno superato le mie aspettative, questa India mi sorprende sempre più: Due Chai, due crepe al cioccolato e una spremuta di arancio a testa… costo 40Rs.
Inoltre un buffissimo signore beveva the dal piattino che gli era stato dato insieme alla tazzina. Praticamente versava un po’ di the dalla tazza al piattino e poi lo beveva. Come complicarsi la vita. Questa è l’India.
Ci dirigiamo verso il Bazar dove compriamo una borsa a testa per 30Rs e poi ce ne andiamo verso il Devi Temple. Decidiamo di raggiungere il tempio situato in cima ad una collina a piedi senza prendere la ovovia e siamo presto assaliti da una quantità esorbitante di scimmie. Qualcuna a dire la verità è anche aggressiva, non dare mai da mangiare a questi animaletti e cercare di stargli il più distante possibile. In circa 30 minuti raggiungiamo la vetta della collina dove è possibile ammirare la città e soprattutto il maestoso Gange. Facciamo un giro ammirando i vari ritratti e sculture che rappresentano le innumerevoli Divinità Indù e poi pian piano riscendiamo in città.
Facciamo due passi lungo il bazar, visitando le varie bancarelle e poi ci sediamo lungo il fiume a prendere un chai. A dire la verità qua il fiume è veramente più pulito.
Dopo una breve sosta ci dirigiamo verso nord per visitare il Jai Ram Ashram, dove però è possibile alloggiare solo se sei di nazionalità indiana. Niente da fare.
Peccato è un ottimo luogo e molto tranquillo, situato sulla sponda del fiume, inoltre le persone che vivono là sono veramente gentili con noi. Al rientro in città ci fermiamo sul Ghat principale della città, dove moltissima gente si riunisce alle 18 per ringraziare il Gange come avviene anche a Varanasi. Anche qua la celebrazione del Ganga Aarti viene fatta in onore della grande madre Gange, ma per lo meno qua dura solo 20 minuti a differenza delle ben più lunga che si svolge a Varanasi. Mangiamo lungo la strada un bel piatto di riso con formaggio e verdure e poi rientriamo nel nostro albergo.

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Haridwar 04 febbraio
Il letto possiamo dire che non era dei migliori trovati fino ad ora ma comunque la notte è passata tranquillamente. Scendiamo in strada e ci fermiamo al solito ristorantino per una colazione a base di pane e marmellata e il solito chai.
Attraversiamo il fiume Gange camminando sul Laltarao Bridge e raggiungiamo dopo una ora di cammino i piedi della collina dove è situato il Chandi Devi Temple. E’ un posto molto importante per i pellegrini Indù, ma per fortuna oggi non c’è tanta gente. Oggi optiamo, a differenza di ieri, per un passaggio in funivia (70RS) che ci porta fino in cima alla collina. Anche qui siamo invasi dalle scimmie alla ricerca costante di cibo.
Facciamo conoscenza con un gruppo di pellegrini Indù i quali sembrano molto entusiasti di conoscerci, ci chiedono di fare alcune foto con loro e passiamo una trentina di minuti con loro visto che parlano un ottimo inglese. Visitiamo il tempio dal quale godiamo di un’ottima vista su Haridwar, anche se oggi c’è un po’ di foschia.
Per rilassarci un po’, beviamo un chai nel ristorantino a lato del tempio e poi di nuovo in cammino andiamo a visitare un secondo tempio che si trova sempre nella stessa collina a circa 100 metri di distanza. Ci fermiamo ad ammirare un gruppo di scimmie che giocano tra gli alberi e poi di nuovo con la funivia scendiamo dal colle raggiungendo la strada principale. Rientriamo in città con un autorisciò collettivo che ci costa solo 10Rs cadauno, visto che a questo punto della giornata siamo un po’ stanchi.
Rientriamo in albergo per una doccia calda e poi usciamo a girovagare per i bazar e lungo la sponda del Gange, affollatissimo come sempre di pellegrini e fedeli.
I colori dei bazar sono veramente belli e gli odori poi meglio non parlarne.
Ennesimo chai del giorno e poi a cenare nel bel mezzo del bazar. Come al solito da quando siamo qua niente carne. Vegetariani da quasi un mese, non posso crederci.
Andiamo a dormire alle 22, domani prenderemo un bus che ci porterà fino a Rishikesh.

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Rishikesh 05 febbraio
Finalmente Risikesh……………
Usciamo presto dall’albergo per farci una buona colazione dai nostri amici che salutiamo con l’intenzione di rivederci presto. Prendiamo gli zaini e ci dirigiamo verso la stazione dei bus dove ogni ora parte un pullman per Rishikesh.
Ne prendiamo uno al volo che era già partito e finalmente ci accomodiamo nelle ultime posizioni, visto le ultime esperienze meglio non guardare avanti.
Con un’ora circa di viaggio raggiungiamo la stazione principale di Rishikesh dalla quale serve un ulteriore passaggio di 10 minuti in risciò per arrivare fino a Laxman Jhula, la zona nord della città dove troveremo le cose più importanti.
Attraversiamo il ponte a piedi in uno scenario fantastico e raggiungiamo il nostro Ashram dove passeremo le prossime 2 settimane.
Qua paghiamo per una doppia con bagno in comune molto pulita 150Rs e rimarrà il migliore e più economico alloggio di tutto il viaggio.
Dalla terrazza c’è un’ottima vista sul fiume Gange che qua sembra veramente pulita, ho visto anche gente non indiana che si bagnava in queste acque. La zona inoltre è racchiusa da una catena di montagne che preannunciano la catena dell’Himalaya.
Facciamo due passi per il paesino e poi fisso il mio corso di Yoga che durerà una settimana. Effettuerò 14 lezioni di 90 minuti divise in 7 giorni, mattina e pomeriggio per la modica cifra di 1000Rs. Visitiamo nel pomeriggio la zona sud e dopo una piccola siesta sotto l’ombra di un grande albero facciamo due chiacchiere su internet con amici. Elisa non sta molto bene, chissà se si ripresenterà la diarrea, meno male che domani andrà alla clinica del professor Arora, per fissare il suo trattamento Ayurvedico che la impegnerà per 2 settimane. Aveva veramente voglia di arrivare fin quassù per provare il Panchakarma (trattamento di purificazione ayurvedico).

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Rishikesh 06 febbraio
Inizia la nostra avventura a Rishikesh, tappa che Elisa aspettava da molto tempo.
Come prima cosa, di buon’ora, esco sul terrazzo a rinfrescarmi un po’, ammirando il grande Gange e poi un’ottima colazione a base di Toast bread con honey e poi a iniziare la mia avventura con l’Hata Yoga.
Lezione alle ore 10 per un’ora e mezzo e diciamo che a parte alcune posizioni impossibili per uno come me, la lezione è andata per il meglio.
Ci rincontriamo con Elisa, che non sta veramente bene e quindi esco per un pranzo da solo al Moon Light Restaurant. Rientro per una siesta verso le 14. Faccio una doccia calda e vado alla mia seduta di yoga pomeridiana. Nel pomeriggio sono solo alla classe di yoga ed è molto meglio rispetto al mattino, dice infatti il maestro che nel pomeriggio il corpo è più sciolto. Chissà se ci saranno miglioramenti in questa settimana. Visto che Elisa in serata sta leggermente meglio usciamo a fare due passi verso Swang Ashram, ma visto l’arrivo della notte abbiamo preferito rientrare a Laxman Jhula. Ceniamo all’Hotel Luchy (140Rs), situato sulla riva del fiume anche se c’è abbastanza vento e la temperatura sembra essersi abbassata in questi ultimi giorni.
Mangiamo puré di patate e verdure miste alla griglia. Io mi fermo su internet mentre Elisa alle 21 sta gia dormendo.

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Rishikesh 07 febbraio
Ci svegliamo con un brutto tempo, freddo e un vento fortissimo. Oggi Elisa inizia il suo trattamento ayurvedico presso la clinica Arora mentre io continuerò le mie lezioni di Hata Yoga. Alla lezione conosco una ragazza nuova, Tania, viene da Brisbane, Australia e quindi ci mettiamo a parlare della mia esperienza australiana e della sua italiana.
Prima della lezione non posso fare colazione, quindi, uscito dalla sala Yoga vado subito a mangiare un biscotto al bar sotto l’ashram. Elisa intanto rientra dalla sua prima seduta ed molto contenta, parliamo un poco della mia e della sua mattinata e poi andiamo a fare pranzo insieme. Il tempo non è dei migliori, sta piovendo, ma non lamentiamoci; rientro per una doccia, e per un’urgenza del Professore non svolgeremo la lezione pomeridiana che recupereremo alla fine della settimana.
Passo quindi il pomeriggio sulla sponda del fiume e per la prima volta tocco l’acqua del Gange. Portiamo vestiti sporchi in lavanderia e poi usciamo per una cenetta a lume di candela con incenso profumatissimo.

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Rishikesh 08 febbraio
E’ molto presto quando mi sveglio, ancora non è sorto il sole ed è abbastanza fresco per la strada, ma esco a fare due passi lungo il sentiero che costeggia il fiume. A quest’ora c’è gia molta gente sulle rive del fiume a meditare, o a praticare yoga. Io mi limito a passeggiare, rientro in albergo dopo un paio di ore, mentre Elisa non si è ancora svegliata. Mi rilasso sul letto aspettando le 10.
Me ne vado alla classe e mi accorgo che ogni giorno è sempre meglio, il mio corpo sta molto meglio e posso fare posizioni che non facevo il primo giorno.
Che bello… oggi è una splendida giornata, finisco la lezione e me ne vado in spiaggia sulla riva del fiume a godermi un po’ di sole e a bagnarmi sul Gange.
Mi fermo a mangiare al Jain Ganga Restaurant che diventerà una delle tappe preferite di questi giorni e poi al rientro in ashram mi fermo ad ascoltare un signore australiano che suona il flauto indiano in maniera perfetta. Ammirare il paesaggio accompagnato da queste musiche è veramente rilassante. Arriva Elisa nel primo pomeriggio e vista la bella giornata facciamo due passi. Scendiamo verso la riva del fiume e raggiungiamo la comunità di Swam Ashram, dove ci fermiamo a prendere un chai.
Anche quaggiù è molto carino, c’è un altro ponte simile a quello di Laxman Jhula.
Questa zona prende il nome di Ram Jhula. Io rientro per la lezione pomeridiana mentre Elisa continua la sua passeggiata. Bellissimo tramonto dalla terrazza dell’ashram accompagnati dalla celebrazione del Ganga Aarti che tutte le sere avviene proprio sotto di noi. Facciamo un paio di partite a carte sulla terrazza per rilassarci un po’ ed Elisa è la solita sfacciata. Mi annoio presto visto che non vinco neppure una partita, quindi vado a farmi una doccia e poi usciamo per la cena. Intanto c’è una sorpresa, sono arrivati gli amici spagnoli che hanno detto di rimanere almeno 3 o 4 giorni da queste parti. Lo credo, il posto è veramente tranquillo rispetto all’India che avevamo visto fino ad ora, e quindi ci vuole un po’ di relax.

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Rishikesh 09 febbraio
Giorno dopo giorno, questo posto mi piace sempre più, ci vorrebbe solamente un poco più di sole, ma va bene ugualmente. Mi alzo di prima mattina e me ne vado in giro per un’oretta lungo la strada dietro la montagna, fino ad arrivare ad Swarg Ashram, poi prendendo la strada principale rientro per un chai sotto l’ashram. Vado alla classe di Yoga e poi mi fermo a prendere un bel biscotto dall’altra parte del ponte e mi metto ad ammirare la vita quotidiana delle numerose scimmie che litigano tra i fili che sostengono il ponte. Aspetto che Elisa torni e ce ne andiamo insieme a pranzo. Rimaniamo un paio di ore distesi sui cuscini del ristorante a fare due parole e a ricordare il primo mese di viaggio trascorso insieme.
Il tempo qua passa lentamente, usciamo per fare due passi e mi compro una borsa con una t-shirt. Lascio Elisa in giro nei pressi di Ram Jhula ed io me ne vado all’Ashram a fare la lezione di yoga. Conosco un nuovo alunno, usciamo insieme a fare due passi, viene dalla Francia ed è molto simpatico, mi ha mostrato le foto dell’Everest che ha visitato la settimana scorsa. Incontriamo Elisa che sta parlando su internet con amici, ed io ne approfitto per fare una bella doccia calda.
Ci diamo appuntamento con Pablo per prendere un chai in paese e poi andiamo a cenare tutti insieme. Mi fa molto piacere passare del tempo con gli spagnoli, sono molto simpatici, ma sono ormai le 22 e devo rientrare altrimenti trovo le porte chiuse dell’ashram!!

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Rishikesh 10 febbraio
Che palle questa pioggia, avrei veramente voglia di una bellissima giornata di sole e di una bellissima spiaggia bianca… Speriamo nei prossimi giorni.
Le giornate qua ormai sono tutte uguali, siamo molto contenti di essere venuti da queste parti ed Elisa è sempre più soddisfatta del suo trattamento. Ormai sono 4 giorni che va alla clinica, ne avrà per 15 giorni in totale, io chissà se mi sposterò prima da solo??? Esco dalla camera per andare alla mia lezione di Yoga e adesso posso fare quasi tutte le posizioni, mi sento molto bene ed il corpo si è sciolto ben bene. Sarebbe molto bello, come dice il professore, se potessi continuare anche da solo una volta rientrato in Italia. Sta piovendo, ma nonostante ciò decidiamo con Elisa di arrivare fino in cima alla collina per incontrare in nostri amici. Raggiungiamo High Bank sotto una fitta pioggerellina e dopo un ultimo sforzo su per la collina arriviamo al Swiss Cottage dove alloggiano Pablo e gli altri. Arriviamo su bagnatissimi, i nostri amici ci prestano degli asciugamani e poi anche due magliette per cambiarci. Anche da qua c’è un panorama bellissimo sulla città anche se oggi il tempo rovina un po’ tutto. Ci fermiamo il pomeriggio nel patio del loro albergo aspettando che smetta di piovere, ma oggi non mi sembra intenzionato a smettere. Sotto la pioggia ancora battente decidiamo di scendere all’ashram. Viene con noi anche la spagnola che vuole partecipare alla lezione di Yoga che già pratica in Spagna.
Lezione divertentissima oggi, con almeno 3 nuovi compagni sotto una pioggia insistente.
Saluto Adi e vado a fare una doccia in camera dove mi sta aspettando Elisa.
Per la cena ormai, è quasi obbligatorio andare dai nostri amici del Jain Ganga dove si mangia veramente bene. Stasera opto per un bellissimo Special Thali (45Rs) (4chapati, riso, dhal, shashipaneer, verdure). Tutto ciò accompagnato da una bellissima insalata che però non mangio visto che è meglio non mangiare verdura non cotta e un bellissimo yogurt che mi ruba Elisa. Ottima cena.
Saluti a casa visto che non li sento molto spesso e poi a dormire.

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Rishikesh 11 febbraio
Come succede ogni mattina, i Mantra, cantati nell’ashram della sponda opposta del Gange, ci svegliano di prima mattina. Magari con tutte queste cantilene alla fine ci convertiamo all’induismo. In questi giorni mi sento veramente bene, forse dipende dalle lezioni di Yoga o chissà da cosa, avrei bisogno solo di un poco di sole.
Esco alle 08 del mattino per una piccola colazione con un chai e poi vado alla lezione.
Da oggi l’orario è cambiato, le lezioni iniziano alle 09, un’ora prima rispetto agli altri giorni. La lezione della mattina è sempre più dura rispetto a quella serale, ma anche questa mattina me la sono cavata alla grande.
Esco dall’ashram affamato, ed incontro giusto all’uscita Elisa con gli spagnoli che se la godono distesi sulla spiaggetta.
Devo assolutamente mangiare qualcosa per fermare la mia fame e intanto ci incamminiamo verso Swarg passeggiando lungo le rive del fiume.
Oggi ho un bellissimo massaggio Ayurvedico (300Rs) e quindi lascio i miei compagni godersi il sole pomeridiano ed io rientro a Laxman Jhula per ricevere il mio massaggio.
E’ stato un ottimo massaggio anche se non è durato neppure un’ora ma per poco più di 5€ mi posso ritenere soddisfatto.
Doccia calda per mandare via tutto l’olio cosparso nel mio corpo e poi alla lezione di Yoga !!! Se durante il massaggio e la lezione c’era un bel sole, adesso che esco il tempo è peggiorato, quindi, un poco deluso rimango in camera a leggere un po’, intanto aspetto Elisa che rientri dalla sua passeggiata con gli spagnoli.
Alle 19 usciamo tutti insieme per prendere un chai e poi visto la pioggia ci inseriamo all’interno del nostro ristorantino. Questo Jain Ganga ci sorprende sempre più. Stasera in 5 persone abbiamo speso 200Rs per una bella e squisita cenetta.
Salutiamo i nostri amici che per loro sfortuna dovranno risalire fino in cima alla collina per raggiungere il loro Cottage!!

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Rishikesh 12 febbraio
Ancora una volta ci svegliamo con il brutto tempo, sta piovendo ed io per passare un poco il tempo mi metto a leggere sul terrazzo coperto. Prendo un paio di chai al bar e ce li beviamo in stanza aspettando che smetta di piovere.
Non vuole assolutamente smettere. Vado alla lezione mattutina di Yoga, ormai mancano poche lezioni alla fine, però posso ritenermi soddisfatto.
Finalmente!!! Esco dall’aula e non piove più, compro due banane e faccio colazione in terrazza bevendomi un chai. Oggi niente di interessante. Con il bel solicino me ne sto disteso su una panchina ad ammirare la vita quotidiana del villaggio e a scrutare ogni minimo particolare che caratterizzano la vita delle simpatiche scimmie.
Passo quasi tutta la mattina ad osservare, poi vista la fame me ne vado da solo a fare pranzo su un ristorantino posto sulle rive del Gange.
Mi metto a leggere un po’ e poi salgo in paese per raggiungere Elisa e gli altri.
Stanno frequentando una classe di cucina indiana a casa di Lolita, che avevamo conosciuto nel treno prima di raggiungere Rishikesh.
Alla fine assaggiamo i 10 piatti preparati dalla ragazza, che sono veramente squisiti, speriamo che Elisa abbia imparato veramente bene da poterli rifare quando saremo a casa. Usciamo salutando Lolita e i suoi familiari e ce ne andiamo a prendere un the aspettando che Adi finisca il suo Shiro dahara (altro trattamento ayurvedico).
Intanto, non so come sia successo, per un attimo rientriamo con la mente in Europa, parliamo di politica di calcio e tutto ciò che non ha niente a che vedere con il viaggio.
Scendiamo all’ashram per collegarci un’oretta ad internet dove incontro la mia carissima amica spagnola Maria Perez, che ancora si trova in Senegal con Alex.
Scambiamo due chiacchiere e poi ce ne andiamo a mangiare. Stasera prendo un veg. Burger con chips. Niente di speciale.
Domani sarà un altro giorno, speriamo con il sole per lo meno.

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Rishikesh 13 febbraio
Che palle !!!
Che palle !!!
Pioggia e ancora pioggia, non ce la faccio più. Spostiamoci per cortesia!
Il cielo è tutto coperto e sembra di essere all’Amiata sotto un temporale d’inverno, a parte la temperatura. Sperando che smetta me ne vado alla lezione, ma alla fine della classe la situazione non è assolutamente migliorata. Me ne vado a fare colazione dai nostri amici del J.G.R. con un paio di chapati e un chai, poi rientro in camera sotto una pioggia battente mentre Elisa deve ancora svegliarsi. Oggi arriverà alla clinica con almeno un’ora di ritardo. Niente di grave. Io mi metto a leggere un poco e poi, alle 12 faccio una sessione di Yoga da solo visto che non è possibile uscire sotto questa pioggia. Aspetto che rientri Elisa dalla clinica e andiamo a pranzare al Jhulla Restaurant, di fronte al nostro Ashram.
Giornate monotone queste, comunque molto rilassanti, avevamo detto di fermarci qua almeno 10 giorni per svolgere qualche attività, ma il tempo ci sta guastando tutto.
Rientriamo in camera, facciamo una partita a carte e poi me ne vado alla lezione pomeridiana di Yoga. Saluto il maestro visto che è la mia ultima lezione e poi rientro in camera.
Usciamo per una merenda con Elisa e finalmente di colpo smette di piovere.
Esce il sole per almeno 30 minuti prima di tramontare e i colori sono stupendi.
Incontro Pablo per prendere accordi sul da farsi domani mattina. Abbiamo deciso di spostarci un paio di giorni. Appuntamento alla clinica Arora domani mattina alle 10.
Andiamo a cenare con un ottimo Shishi Paneer e poi a dormire

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Mossourie 14 febbraio
Ecco finalmente un poco di sole. Mi sembra giusto, oggi partiamo.
Accompagno Elisa a fare colazione e poi ce ne andiamo fino alla clinica dove ho appuntamenti con gli spagnoli. Arrivano con il loro solito ritardo e ancor peggio, hanno intenzione di visitare l’ashram dove hanno vissuto i Beatles negli anni 70’.
Ok!!!… Inutile dire di aver perso 3 ore per vedere una casa diroccata nel bosco.
Partiamo da Rishikesh alle 13 dopo aver salutato Elisa. Prendiamo un autorisciò per raggiungere la stazione dei bus dove il bus sta già partendo. Il viaggio non è dei più comodi (27Rs), e arriviamo a Dheram Dhun sotto una pioggia battente alle 14:30.
Da questa stazione aspettiamo che giunga il bus per Mossourie il quale dovrebbe passare ogni 30 minuti. Come già era successo a Fatehpur, tutti accorrono prima che scenda la gente. Il problema è che Adi e il suo compagno Cristian non riescono a salire nel bus da quanta gente c’è. Ci diamo appuntamento in cima alla montagna.
Io faccio tutto il viaggio in piedi fino a quando ad un certo punto il bus si ferma e alcuni passeggeri scendono. IO intanto prendo un posto vicino all’autista e la strada inizia a salire sempre di più caratterizzata da tantissimi tornanti. Intanto vediamo che, le macchine nel senso opposto di marcia hanno la neve sul tetto???
Il bus si ferma a 5 Km dalla vetta e da qui dobbiamo proseguire a piedi, vista la neve che c’è sulla strada. Scendiamo e tutto è bloccato, macchine, bus e camion sono tutti fermi per la strada e tantissima gente, in infradito stanno risalendo la vetta.
Prendiamo il nostro zaino e saliamo fino in cima, e anche se non lo avevamo previsto facciamo un poco di Trekking, e soprattutto a gratis.
Raggiungiamo dopo circa un’ora il nostro albergo, divideremo con Pablo una doppia con bagno (150Rs pp).
Chissà che fine hanno fatto gli altri, noi siamo veramente infreddoliti e quindi intanto facciamo una doccia calda. Usciamo un po’ a vedere se troviamo i nostri amici ma niente da fare, saranno arrivati spero, o forse saranno rimasti a valle.
Mangiamo uno dei peggiori thali che abbia mai mangiato fino ad ora e poi andiamo a letto.

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Mossourie 15 febbraio
Meno male che con tutte queste coperte non ha fatto freddo, anzi ho dovuto togliermi anche i pantaloni. Usciamo dall’albergo alle 10 del mattino e ci mettiamo in cammino tra la neve che ormai ha ricoperto tutte le strade. Adesso ha smesso di nevicare ma ieri credo che abbia nevicato abbastanza. Facciamo colazione con una bellissima fetta di torta al cioccolato in un negozietto vicino all’albergo.
Ci incamminiamo per The Mall, la via principale e raggiungiamo la parte ovest della cittadina, Library, dove chiediamo informazioni sulla escursione alle Kempty falls.
Nulla da fare, c’è troppa neve sulla strada, non è possibile andarcene da qui almeno fino a domani. Prendiamo un chai e poi percorriamo la Camel’s back Road a piedi per vedere la formazione rocciosa a forma di cammello da qui pende il nome il cammino!
Assolutamente niente di interessante, non venite fin quassù per vedere questa cavolata. Rientriamo in paese e quasi fradici dalla neve, ci fermiamo a mangiare qualcosa per la strada.
Sono già le 3 del pomeriggio, e con i piedi bagnati ho bisogno di rientrare in camera per riscaldarmi un poco. Ci mettiamo sotto le coperte a guardiamo un paio di documentari, visto che abbiamo la tele in camera, e poi dopo esserci riscaldati, usciamo in strada nel tardo pomeriggio. Andiamo su internet a sentire Elisa come sta e finalmente abbiamo notizie degli altri. Sono rientrati a Rishikesh dopo che il bus si era fermato sotto la neve, perché non avevano abbastanza vestiti per sopportare il freddo. Stasera, non so se è il freddo, ma doppia porzione per cena.
Un Paneer Tikka Rool (60Rs) e un Motton Tikka Rool (50Rs). Ottima scelta, specialmente il primo con all’interno un formaggio di capra delizioso.
Rientriamo alle 22 e guardiamo ancora due documentari prima di addormentarci definitivamente!!!!!

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Mossourie 16 febbraio
Anche questa notte per fortuna non ho sentito freddo, ma di prima mattina non ho il coraggio di uscire fuori dalle coperte.
La neve che si trovava lungo le strade si è sciolta quasi tutta anche se i tetti e le colline sono ancora bianche. Usciamo a prendere la nostra squisita torta al cioccolato e un caffé caldissimo e poi ritorniamo all’ufficio turistico per chiedere di nuovo informazioni sulle Kempty falls. Si avvicinano un paio di taxi per offrirci il passaggio fino alle cascate, ma sono piuttosto cari e quindi siamo quasi rassegnati, quando un agente dell’agenzia turistica ci invita a salire su un bus.
Sarà una escursione della durata di tutta la giornata che non comprende solo le cascate e quindi ne approfittiamo per starcene un giorno fuori da Mossourie !!!
Paghiamo 160Rs e dopo un viaggio paurosissimo ad una velocità strabiliante a circa 1000 metri di altezza senza nessuna protezione sui cigli della montagna, raggiungiamo finalmente il villaggio di Laknow. La strada però è interrotta ad un certo punto e quindi proseguiamo a piedi per circa 30 minuti. Il paesaggio da queste parti è stupendo, siamo immersi nelle vette della Pre Himalaya che però raggiungono facilmente i 3000 metri di altitudine. La gente sembra essere molto più tranquilla di quella trovata nelle cittadine più grandi, qua si dedicano alla pastorizia e all’agricoltura. Riscendiamo a valle, il viaggio è ancora una volta un brivido costante, sperando ad ogni curva di non cadere giù in uno dei precipizi che costeggiano la strettissima strada che percorriamo. Ci fermiamo al Yamuna Bridge che prende il nome dal fiume sacro che gli passa sotto. E’ questo uno dei 4 fiumi sacri dell’india con il Gange, il Mandakin e l’Alaknanda alle cui sorgenti si trovano i famosi 4 tempi del Char Dharm (pellegrinaggio che deve essere effettuato da tutti gli indù almeno una volta nella vita). Nel viaggio di ritorno ci fermiamo alle Kempty falls, situate a circa 1330 metri sul livello del mare, dove ci fermiamo per una ora circa a rilassarci un poco.
L’ultima tappa del tour è la visita ad un tempio di cui a dir la verità non ricordo il nome, ma dal quale si può ammirare un bellissimo paesaggio.
Rientriamo alle 18:30, facciamo una cena veloce e poi stanche della giornata ci infiliamo sotto le nostre copertine molto presto. Che freddino !!!!!!!!

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Rishikesh 17 febbraio
Svegliati di prima mattina, possiamo ammirare, visto la bella giornata, la vetta del Barnaputri (5480mt) in lontananza facente parte della catena dell’Himalaya.
Dopo aver pagato l’albergo, usciamo per la colazione e poi ci dirigiamo alla stazione dei bus situata a Picture Palace. Costo del ticket fino a Dheram Dhun 28Rs. Scendiamo la montagna con una rapidità sconvolgente e arriviamo in meno di un’ora ai 600 metri della città di Dheram Dhun. Prendiamo il Vikram n°5 (autorisciò collettivi) che ci porta dalla stazione dei bus di Mossourie, fino alla stazione New Delhi da dove partono i bus per Rishikesh. Il traffico della città fa si che il viaggio sia poco più lungo del solito, ma raggiungiamo Rishikesh in un paio di ore.
Dopo aver salutato Elisa, facciamo un bel pranzo e poi una bellissima doccia.
Oggi è giorno di telefonate, sembra che sia meglio farsi sentire ogni tanto anche in Italia!!!! Ho chiamato anche perché oggi è il compleanno di mio nipote Giulio, almeno per fare gli auguri a quel mostrino. Stasera cena israeliana a base di falafel humus e chips e poi a letto. Nella nuova stanza che ha preso Elisa nell’ashram sembra leggermente più fresco rispetto a quella che avevamo prima, ma niente a che vedere con le notti passate a Mossourie.

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Rishikesh 18 febbraio
Notte molto più calda rispetto alle scorse passate in montagna. Ci svegliamo verso le 9 del mattino e con Elisa andiamo alla clinica Arora dove il dottore mi visita per 50Rs. Sono di prevalenza Pitta e Kafa, devo trattare meglio il mio corpo e devo dare più amore, visto che la gente che mi sta vicino me ne da tanto. Vista l’età, cercare anche una retta via e soprattutto sapere quello che voglio fare in futuro.
Alla fine della visita mi da alcune medicine per la mie lievissima Psoriasi.
Scendo al ponte dove incontro Pablo, facciamo colazione insieme e poi lui se ne va a comprare il biglietto del treno per la sua prossima meta. Per lui 46 ore di treno da Haridwar a Cochin in Kerala, nell’estremo sud, per noi invece solo una notte in treno per raggiungere Amritsar. Scendiamo a Ram Jhula a vedere se trovo le medicine, ma niente da fare. Risalendo lungo il fiume ci fermiamo su una roccia in spiaggia e poi ce ne andiamo a fare una doccia all’ashram.
Ci incontriamo di nuovo con Pablo per cenare insieme e poi a letto. Domani farò un’ulteriore seduta di yoga.

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Rishikesh 19 febbraio
Ultimo giorno a Rishikesh che mi ha lasciato tanto come cittadina. Mi alzo alle 08, giusto in tempo per partecipare ad un’ulteriore lezione di yoga. All’uscita dall’aula incontro Pablo, andiamo a prendere i biglietti del treno e poi ci mettiamo sulle rive del fiume a bere un chai. Nel frattempo arriva Elisa che ha terminato la sua giornata alla clinica. Le medicine che cercavo non riesco a trovarle e quindi passiamo tutto il giorno tra una farmacia e l’altra.
Lasciamo Ram Jhula e una volta arrivati all’ashram mi schiaccio un pisolino in camera.
Usciamo per salutare definitivamente il nostro caro amico Pablo, che adesso non troveremo più in giro. Lui si dirige al sud a circa 1000 km di distanza.
Meglio modo per festeggiare… Un Chai!!!!!!!!!!!
Usciamo per la cena, stasera vado con la pizza pensiamo che siamo quasi giunti alla fine del nostro viaggio, ma non ci rattristiamo, è stata una bella esperienza. Due passi sotto le stelle sul fiume e poi a letto.

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Rishikesh – treno per Amritsar 20 febbraio
Ci svegliamo per l’ultima volta in questo magnifico posto e ce ne andiamo a fare colazione dall’altro lato del ponte alla German Bakery, dove si possono assaporare degli ottimi dolci. Oggi però opto per un panino con formaggio di Yak e pomodoro. Oggi è una bellissima giornata di sole e quindi me ne vado nella spiaggetta a godermi il caldo, mentre Elisa va per la sua ultima seduta alla clinica.
Mentre aspetto Elisa mi metto a leggere un po’, passeggio lungo il fiume e intanto penso alla nostra prossima tappa.
Lasciamo gli zaini all’ashram per poi andare a prendere finalmente le mie medicine a Ram Jhula. Facciamo pranzo al luogo più economico di tutto il nostro viaggio e conosciamo una valenciana che sta viaggiando da sola per l’India da almeno 5 mesi.
Ci fermiamo in uno dei ghat che si trovano nella zona sud della città per approfittare della bella giornata e per respirare per l’ultima volta questa aria pura che circonda questa zona dell’India. Scendiamo nel pomeriggio alla stazione dei bus e prendiamo un pullman per Haridwar (17Rs) che impiega più o meno un’ora.
Ci fermiamo in stazione a bere qualcosa aspettando l’ora esatta per prendere il nostro treno. Ci rechiamo in stazione in tempo, ma a non essere in tempo, come al solito è il treno. C’era anche da aspettarselo, è un treno che arriva da Calcutta e in due giorni di viaggio potete immaginare il ritardo che può accumulare.
Dopo questi 15 giorni di relax a Rishikesh adesso sarà dura ricominciare con il solito caos dell’India, e soprattutto questa notte c’è da dormire in treno.

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Amritsar 21 febbraio
Come non detto, notte tragicomica, il passeggero accanto a me ha russato tutta la notte, il bambino sotto di me ha pianto tutta la notte senza parlare dei tre colleghi sotto di noi che hanno chiacchierato tutta la notte. Hanno spento le luce alle 01 di mattina e alle 5 erano già in giro a parlare e a continuare la riunione della sera prima.
Che cavolo dovevano dirsi di così importante già da mattina!!!!!!
Raggiunta Amritsar alle 8 del mattino, saliamo su un risciò per andare al Golden Temple. Pernotteremo al Sri Guru Ram Das Niwas. La foresteria è gratuita per tutti i pellegrini che sono in visita al tempio e anche i turisti sono ben accetti con un’irrisoria mancia. Prima di visitare il tempio, ce ne andiamo a visitare la città vecchia e poi ingaggiamo una furgonetta per il pomeriggio!!!! 75Rs a persona costerà il biglietto fino al confine con il Pakistan. Siamo arrivati al confine alle 16.30 per assistere alla cerimonia di chiusura della dogana e ci siamo accomodati su delle grandi scalinate tra le centinaia di persone indiane. La cerimonia si svolge tutte le sere ed è divertente.
Da entrambe le parti, possiamo sentire dalle tribune inni di gloria cantati ai propri soldati per inneggiare la propria patria. Sembra ad un certo punto di essere ad uno stadio con due opposte fazioni calcistiche, mentre i soldati disegnano figure lungo entrambi i corridoi che si uniscono in prossimità del confine. La cerimonia giunge al termine con l’ammaina bandiera dei due stati e una stretta di mano tra due soldati di nazionalità e religione diversa. Torniamo in città e visitiamo il tempio sotto le luci artificiali. Questa grande città sembra meno caotica delle città visitate prima e la gente è molto più amichevole. Per cena tutti al Guru Ka Langar, la sala da pranzo dei pellegrini. E’ un immenso salone dove la gente si siede in terra e aspetta che passi colui che pensa a distribuire cibo. Basta coprirsi la testa, togliersi le scarpe, una piccola offerta e il pasto è assicurato. Niente di speciale chiaro, ma una bella porzione di lenticchie e un paio di chapati sono sufficienti.

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Amritsar – McLeod Ganj 22 febbraio
Ci svegliamo presto e andiamo a visitare il tempio aspettando l’alba. Sono veramente sincero, questo sito mi è piaciuto tantissimo, mi ha attirato molto e all’interno del tempio c’è una bella energia. Siamo rimasti un paio d’ore a girovagare all’interno del complesso ammirando il tempio da varie posizioni, poi abbiamo fatto una bella chiacchierata con un Sikh, il quale ci ha spiegato varie cose sul tempio e sulla loro religione. E’ stato molto cordiale con noi ed veramente contento di aver parlato con noi. Con un’altra piccola offerta, riceviamo la nostra colazione alla mensa insieme a tutti gli altri pellegrini che sono già numerosissimi da prima mattina. Usciamo in strada a visitare il Jallianwala Bagh, un parco situato a pochi metri dal tempio, che commemora i caduti ingiustamente in un conflitto armato con gli inglesi. Anzi possiamo dire che 2000 indiani furono brutalmente uccisi nel 1919 da un generale dell’esercito della regina. Alle 12 ce ne andiamo alla stazione dei bus e saliamo sul nostro che ci porterà a Dharamsala. Il viaggio (123Rs) è stato un poco stancante, il bus era vecchissimo e mezzo rotto, per lo meno ci siamo goduti i paesaggi himalayani che in poche ore abbiamo raggiunto. Varie montagne innevate alte fino ai 5000 che costituiscono la Dhauladhar Range, ci fanno compagnia sullo sfondo nell’ultima ora di viaggio, che si fa nel finale più piacevole. Giungiamo a Dharamsala alle 19 e da qua prendiamo un ulteriore bus (7Rs) che ci porta ancora più in su fino a McLeod Ganj !!!
Soggiorniamo alla Kunga Guest House e domani visiteremo il villaggio. Intanto stasera come benvenuto, abbiamo mangiato carne dopo circa 50 giorni !!!!!!!
Ottima scelta Motton Afgani per Elisa e Motton Payana per me Gnammmmiiiiii

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McLeod Ganj 23 febbraio
Il sole che attraversa le fessure della nostra finestra ci sveglia di primo mattino e dal balcone ammiriamo il panorama sulle montagne. Sembra quasi di toccarle quelle vette innevate lontane almeno 2 giorni o 3 di cammino.
Usciamo a far colazione a lato dell’albergo in una splendida terrazza e dopo aver pagato ci mettiamo in cammino verso Dharamkot. Ci sono dei sentieri da queste parti incantevoli. Da prima pensavamo di allontanarci solo un po’, poi sempre più, accompagnati da un graziosissimo cane, raggiungiamo con 3 ore di passeggiata un bellissimo punto di ristoro situato a circa 2800 e dove ci siamo dissetati. A questa altezza il sole picchia fortissimo e per fortuna abbiamo trovato una bellissima giornata. Da qua partono anche i trekking che arrivano a Triund e che poi raggiungono con un paio di giorni di cammino al terzo passo per altezza dell’India (4850mt).
Noi certamente ci fermiamo qua, ottima passeggiata e bellissimi panorami. Scendiamo in paese e dopo un bel pranzetto, raggiungiamo il complesso dove soggiorna il IV Dalai Lama. Visitiamo il tempio, il museo e assistiamo ad un documentario che denuncia l’occupazione Cinese sul territorio del Tibet. NO COMMENT !!!!!!!!
Dopo un bel pezzo di torta al cioccolato, rientriamo all’hotel e ci godiamo il tramonto dalla nostra terrazza. La sera comunque è freschino, ci troviamo a 1800mt e quindi quando se ne va il sole si sente. Speriamo che sia una bella giornata anche domani.

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McLeod Ganj 24 febbraio
Anche stamani ci svegliano i raggi del sole e la fortuna ci assiste, anche perché credo che a queste altezze senza sole deve essere veramente freddino. Mi metto sul balcone a godermi i primi raggi di sole, il quale è spuntato da poco al di sopra delle montagne che sovrastano il villaggio. Quando si sveglia anche Elisa, ce ne andiamo nella grande terrazza per la nostra colazione, prendiamo un bel panino con formaggio di Yak e un the ciascuno. La voglia di andare a fare un giro è tanta, ma qua stiamo veramente bene e sotto questi raggi di sole potremmo spendere una giornata intera al dolce far niente.
Ci mettiamo comunque in cammino per una passeggiata fuori dal villaggio. Appena lasci McLeod tutto cambia, nessun rumore di macchine o autorisciò e soprattutto nessun venditore ad insistere. Gli unici rumori sono quelli della natura e gli schiamazzi dei bambini che provengono dai villaggi vicini. Raggiungiamo il Dall lake a 1820mt, che a dir la verità mi delude moltissimo. E’ un piccolo lago molto sporco, situati si in un bel paesaggio, ma come spesso accade qua in India circondato da un monte di spazzatura.
Ci fermiamo per un chai e poi saliamo fino a Naddi, un piccolo villaggio situato in vetta ad una collina (1980). Qua facciamo incontri con gente e soprattutto con bambini che non parlano assolutamente l’inglese ma riusciamo a capirci, sono veramente simpatici.
Addirittura assistiamo anche ad una veglia funebre. Ci fermiamo con un gruppo di bambini nel villaggio e poi rientriamo fermandoci lungo la strada a mangiare in un ristorante tibetano. Offriamo un chai ad un calzolaio situato in cima ad una scalinata e facciamo due chiacchiere con il barista dove avevamo comprato il the.
Arrivati a McLeod visitiamo un centro di accoglienza per i rifugiati politici del Tibet, ma con la nostra fortuna non riusciamo a parlare con nessuno che possa darci delucidazioni sul progetto. E pensare che avevamo trovato annunci, i quali dicevano di andare al progetto alle 15 per fare compagnia e poter far praticare un poco di inglese ai rifugiati.. Niente da fare..

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McLeod Ganj 25 febbraio
Questa mattina il sole non ci sveglia anzi, è piuttosto nuvoloso e speriamo che non arrivi la pioggia. Usciamo per la prima colazione a base di Honey Toast e di un black the, poi visto che il tempo è leggermente migliorato, decidiamo di andare a fare una passeggiata. Prendiamo la strada del nostro Hotel in direzione est e dopo una passeggiata di almeno 2 km raggiungiamo Baghsu, piccolo villaggio molto meno affollato di McLeod, ma anch’esso circondato da molti alberghi e ristoranti. Compriamo per la strada un po’ di aranci per la giornata e ci fermiamo a visitare il tempio dedicato a Shiva. Da qui, lungo uno stretto sentiero arriviamo alla cascata immersa in uno spettacolare belvedere della vallata sottostante.
Il fiume che scorre sotto di noi è affollato da tibetani intenti a fare il bucato.
I monaci tibetani rendono il colore delle rocce più vivaci con i loro vestiti color rosso che aspettano di asciugarsi al sole. Ci fermiamo giusto di fronte alla cascata per un chai e scambiano due chiacchiere con il negoziante, e poi ci rimettiamo in cammino per il rientro. Visitiamo un piccolo ashram situato su una collina sopra la vallata e sembra veramente un bel posto tranquillo dove poter trascorrere un periodo più o meno lungo in pieno relax. Lasciamo il paesino e ci inerpichiamo verso la collina, fino a raggiungere Dharamkot, dove mangiamo una buonissima pizza cotta a legna.
Anche questo è un ottimo villaggio situato in mezzo alle montagne dove si respira un’aria pulita. Nel pomeriggio scendiamo a McLeod e visitiamo il Dip Tse Chok Ling, un Gompa, dove una decina di monaci sono indaffarati nei lavori di cortile. Rimaniamo qua un bel po’ per ammirare le attività dei monaci, visitiamo l’interno del gompa e poi risaliamo all’hotel. Questa sera è molto più fresco rispetto alle altre sere, usciamo per una buona cena tibetana a base di Thenthuk con tofu e poi ce ne andiamo a letto.

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McLeod Ganj 26 febbraio
Come ultimo giorno nell’Himalaya ci hanno fatto un bel regalo. Ci svegliamo con un bellissimo sole che fa capolino dalle montagne e ci godiamo fin da mattina i calorosi raggi del sole. Compriamo un bel pezzo di formaggio di Yak con il quale ci facciamo preparare un paio di panini per la colazione. Paghiamo il conto dell’albergo compreso la colazione e dopo aver preparato i nostri zaini lasciamo l’equipaggio in hotel e ci mettiamo in cammino scendendo verso Dharamsala. Dopo una ripida discesa di circa 3 km, raggiungiamo Gang Chen Kyishong, dove c’è la sede del governo tibetano in esilio. Visitiamo la libreria e il museo per 10Rs, dove tra i vari oggetti esposti risalta uno splendido Mandala di sabbia colorata. Raggiungiamo poi il monastero Nechung, visitiamo l’interno del tempio, con una voglia matta di assistere ad una celebrazione tibetana, con i vari tamburi trombe e trombette. Ma non c’è più tempo.
Lasciamo il complesso e ci dirigiamo ancora più a sud fino al villaggio di Dharamsala dove facciamo pranzo e riprendiamo il bus per risalire la collina fino a McLeod.
Prendiamo l’ultimo the nel villaggio nell’attesa del bus che partirà alle 19.00.
Raggiungiamo la stazione dei bus alle 18.30, poniamo il nostro zaino nel portabagagli e ci accomodiamo ai nostri posti. Una nottataccia ci aspetta.
La strada è bruttissima per le prime 5 ore e non chiudiamo occhio ma per fortuna verso mezzanotte prendiamo un’autostrada e possiamo dormire un poco.
Raggiungiamo Delhi alle 07:00 del mattino.

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New Delhi 27 febbraio
Sembra che tutti siano arrivati proprio ieri sera. Tutti gli hotel sono al completo, il nostro che avevamo utilizzato all’arrivo è completissimo. Passiamo 2 ore a cercare un hotel e una volta trovato aspettiamo un’ora che la camera si liberi.
Ajay Guest House sarà l’alloggio per questa ultima notte. Passiamo tutta la mattina in giro per i bazar a fare compere. Avevamo lasciato quasi tutta la roba degli zaini in giro per l’India e quindi entra abbastanza roba. Compriamo una quantità enorme di incenso e varie stoffe per copriletto o copricuscini. Ci è rimasto poco più di 20€ ma con questi soldi possiamo comprare moltissime cose ancora.
Ce ne stiamo a vedere quello che succede su Main Bazar dalle sedie di un paio di Bar lungo la strada e poi andiamo a cenare al Madan café. Stasera a letto presto perché alle 02.30 ci sveglieremo. Raggiungiamo l’aeroporto con una corsa di 50 minuti in autorisciò. Facciamo il check-in e ci prendiamo un caffé. Si vede che stiamo uscendo dall’India. Il caffé lo paghiamo almeno 10 volte più rispetto a tutte le altre volte
Saliamo nell’aereo alle 05:30.

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Arrivederci India
CHAI!!!!!!!

http://robertoburacchini.blogspot.it/


Ultimo aggiornamento 25 Giugno 2024 da cipiaceviaggiare

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