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Hawaii 2009

Hawaii 2009


diario di viaggio dal 10 al 24 aprile di Marzia

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Prima qualche consiglio generale che vuole sfatare un mito:
Le Hawaii non sono per niente più care rispetto al resto degli Stati Uniti. Ci sono le stesse identiche catene di fast food con gli stessi prezzi, e anche gli altri ristoranti sono in linea con il resto del paese. La benzina è più cara che sul continente, ma sempre molto bassa per noi europei; inoltre nelle Hawaii le distanze tra le varie località sono minori che ad esempio nell’ovest americano, quindi il consumo di benzina a fine vacanza sarà limitato e il budget da destinare ad essa contenuto.
La spesa maggiore è sicuramente il volo; cercando tanto e prenotando diversi mesi (luglio per aprile) prima io ho speso 970 euro per un volo United da Malpensa con andata su Kauai e ritorno da Ohau, acquistato su orbitz.com.
Anche i voli interni conviene prenotarli per tempo, più ci si avvicina alla data più diventano cari: quelli costano meno presi sui siti delle varie compagnie. Fino a qualche anno fa non era possibile, ma ora anche loro accettano le carte di credito europee.
Tra le diverse compagnie, al tempo del mio viaggio le più economiche erano la go!airlines e la pacific wings.
Per il pernottamento, noi abbiamo scelto, tranne due eccezioni a Big Island, di alloggiare nei B&B, che sono un’alternativa contenuta (noi abbiamo speso da un minimo di 75$ a un massimo di 108$ tasse escluse con colazione) ai cari resort e sono più curati degli hotels più economici (tutti quelli da me scelti avevano anche la connessione wireless). L’unico problema è che le alternative con questi prezzi non sono tantissime su nessuna isola, quindi se viaggiate in alta stagione conviene prenotarli per tempo. Io per aprile ho iniziato a fermarli a settembre.
Li trovate elencati sul sito www.gohawaii.com.
Prima di partire informatevi sulla dotazione degli stessi: tutti offrono i teli spiaggia, stuoie, giochini per i bambini, boogie board, phon ecc….sapere queste cose vi permetterà di viaggiare più leggeri! Sempre in questa ottica, non conviene affatto portarsi i solari dall’Italia: Alle Hawaii ne vendono di ottimi a costi inferiori ai nostri, e tutti indicano il fattore di protezione europeo. Idem se dovete comprarvi infradito, costumi, parei ecc.. non fatelo in Italia prima di partire: alle Hawaii la scelta è ampia e a differenza di quello che si possa pensare molto economica.
Un’alternativa ai bed and breakfast è sicuramente l’appartamento, ma conviene se si è almeno in quattro. In due, considerando che nei B&B è compresa la colazione, se non avete intenzione di usare la cucina ma mangerete sempre fuori, probabilmente vi converrà il B&B.
Le varie auto le ho prenotate con il broker enoleggio.it.
Alle fine tutto compreso abbiamo speso 5000 euro in due. I prezzi dei ristoranti indicati nel diario sono comprensivi di una mancia intorno al 20%, esclusi i locali self service come subway, macdonalds ecc…
Io ho girato le quattro isole principali, con soli 15 giorni viaggio escluso a disposizione ho fatto 4 giorni a Kauai, 4 a Maui, 4 a Big Island, 3 a Oahu.
Ero stata tentata di fare solo tre isole, ma non sapendo quale escludere ho desistito e con il senno di poi ho fatto bene. Ogni isola ha le sue particolarità che la distinguono della altre e tutte meritano di essere viste.
Se avete un paio di giorni in più di me, vi consiglio di fare 5 giorni a Maui e/o 5 giorni a Kauai, a Big Island 4 giorni sono sufficienti per vedere tutto quello che serve e lo stesso dicasi per i tre giorni a Ohau, a meno che non siate fanatici della tintarella o della vita notturna o dello shopping sfrenato, allora potete fermarvi a Oahu quanto volete.
La cosa importante è non sottovalutare Kauai: ha meno afflusso turistico, ma non perché sia la meno bella. Al contrario, probabilmente la meno bella è proprio Ohau.
Come guida abbiamo utilizzato la rough guides, forse la più completa in lingua italiana. Ha informazioni molto dettagliate con parecchie chicche, comprese le spiagge più particolari delle isole. E’ molto scarsa però con le indicazioni sui luoghi dove mangiare.
Shopping: cosa comprare alle Hawaii? All’Ala Moana center di Honolulu, un enorme centro commerciale con moltissime marche, trovate bene o male le solite marche che conviene comprare negli stati Uniti. Le Hawaii convengono particolarmente perché le loro tasse sono molto basse. Ma, particolarità delle Hawaii, conviene comprare, se piace il genere, la roba della Rip Curl, Quicksilver, O’Neill. i Negozi di Lahaina a Maui e di Waikiki beach sono ben forniti e i prezzi molto più bassi che da noi.

KAUAI:
L’isola è sufficientemente piccola che si può girare tenendo una base sola, noi abbiamo alloggiato da Patti Pantone spendendo 334,26$ per quattro notti tasse e colazione compresi.
Il suo sito è: www.kauaivacationhome.com/
Se prenotate da lei fate il nostro nome e salutatecela, è davvero una persona deliziosa: se tornassi a Kauai sceglierei sicuramente di nuovo lei.
La casa è splendida, ha una bella lanai che guarda sull’oceano e la mattina si fa colazione gustandosi il panorama dalla sua ampia vetrata.
La camera è pulita, curata e spaziosissima e la colazione compresa è ottima: noi ogni mattina mangiavamo con papaya e ananas freschi, succo di frutta, pane tostato con burro e marmellata, caffè e latte, ma volendo c’erano cornflakes, muffin, te’…davvero consigliabile. C’è il wireless, ma in ogni caso Patti ci prestava volentieri il suo computer.
Imperdibili secondo me sull’isola:
Lumahei beach, una spiaggia del nord, a cui va la nostra palma d’oro sull’isola.
La crociera lungo la Na pali coast: se come noi viaggiate da dicembre ad aprile, potreste vedere le balene!
Il Kalalau trail: attenzione a portarvi scarpe robuste per percorrerlo, bastano delle scarpe da ginnastica basta che non abbiano il fondo liscio. Il fango lo rende molto scivoloso, toglietevi dalla testa l’idea di farlo con le infradito di plastica, potreste farvi male sul serio! Munitevi anche di tanta acqua e di protezioni solari: è quasi tutto al sole.

10 aprile 2009
Il nostro volo atterra da San Francisco a Kauai sotto una pioggia scrosciante.
Dopo aver ritirato alla Alamo una delle economy più brutte mai viste (una chevrolet aveo…no comment, per fortuna era quasi nuova!) partiamo alla volta del nostro alloggio.
Dato il pesante fuso orario e il lungo viaggio volevamo passare la giornata distesi su qualche spiaggia ma visto il tempo pazzesco (il sole si alterna a violenti scrosci di pioggia che durano pochi minuti) decidiamo di cambiare i nostri piani.
Dopo due veloci panini da subway (7,61 euro), troviamo il nostro bed and breakfast grazie alle preziose indicazioni che Patti ci aveva spedito via mail.
Abbiamo con noi un navigatore, ma Patti ci aveva raccomandato di non usarlo perché ci saremmo persi e decidiamo di fidarci. Troviamo senza difficoltà la sua bella casa, in un quartiere residenziale a Kalaheo, nel sud dell’isola. La nostra camera è pronta, e scopriamo di dividere proprio la stanza accanto alla sua, nella casa principale. E’ una bella camera, molto ampia, con un arredamento molto curato e una libreria piena di ogni genere di libri a nostra disposizione.
La cosa che ci stupisce è che Patti non ci da nessuna chiave: dice che possiamo rientrare quando vogliamo, tanto lei come in tutta Kauai non chiude a chiave la porta di casa mai, né di giorno né di notte. Beati loro!
Dopo esserci sistemati velocemente, prendiamo i due salviettoni da mare e decidiamo di partire subito all’esplorazione della costa nord.
Il tempo rimane pazzesco tutto il giorno, ma non rovina la selvaggia bellezza di questa parte di Kauai: una fitta e rigogliosa vegetazione tropicale copre tutta questa parte di isola, in mezzo alle quale si aprono spiagge di sabbia candida perlopiù deserte.
Arriviamo fino al limite della strada, Kokobeach, per dare un’occhiata a dove parte il Kalalau Trail che vogliamo fare uno dei prossimi giorni.
Verso le cinque e mezzo il fuso ha la meglio sulla nostra voglia di girare: visto che facciamo fatica a tenere gli occhi aperti, continuare a guidare è quantomeno rischioso e decidiamo di tornare da Patti.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo per una cena in anticipo al Korean B-B-Q sulla Kuhio highway, dopo Waipouli beach: in anticipo per noi, ma tanto gli americani mangiano presto e il locale è già pieno. Spendiamo 14,21 euro per due piatti di carne, buoni (almeno il mio, la scelta di Luciano si rivela meno fortunata) e abbondanti.
Quando torniamo al nostro B&B, nonostante la stanchezza, non possiamo non ammirare le stelle che riempiono il cielo sopra il tetto di Patti: solo nel deserto abbiamo visto prima un cielo così, e non lo vedremo più su nessuna delle isole.

11 Aprile 2009
Dopo quasi undici ore di sonno ininterrotto, ci svegliamo riposatissimi e pronti per la giornata.
Dopo la colazione per prima cosa andiamo a Port Allen, per prenotare la crociera della Napali Coast che vogliamo fare nel pomeriggio. Tra le compagnie proposte dalla nostra guida, la rough, scegliamo su consiglio di Patti la Holoholo charters. La crociera parte alla due e mezza, quindi fino a quell’ora siamo liberi.
Decidiamo di non allontanarci troppo, ma di passare la mattinata nelle belle spiagge della costa sud. Questa parte dell’isola si rivela molto diversa dalla nord: è più arida, le sue spiagge sono più lunghe e con un colore dorato. In modo completamente diverso, finirà per piacerci altrettanto. Pranziamo a Waimea all’ottimo Shrimp Station vicino alla salita per il Waimea Canyon: come suggerisce il nome, è semplicemente un chiosco al bordo della strada con fuori dei tavoli di plastica che serve gamberi cucinati in diversi modi. Noi spendiamo 19,06 euro per due ottimi piatti. Altamente consigliato.
Alle due e mezza ci presentiamo puntuali al nostro appuntamento con la Honololo Charters. La crociera ci e’ costata 137,22 euro in due, compresa un’ottima cena a bordo al tramonto, ma ne è valsa la pena. La gita è splendida, una delle cose più belle di tutta la vacanza. Sulla costa nord, in mezzo alle scogliere imponenti che hanno fatto da sfondo a film come King Kong e Jurassic Park III, si aprono calette da sogno raggiungibili solo via mare. Il mare pullula di balene, a un certo punto iniziamo a contarle ma a otto perdiamo il conto perché siamo letteralmente circondati. Le loro pesanti code frustano l’acqua a poche miglia dalla nostra barca, una vicinissima a noi ci saluta emergendo con il groppone, dandoci una visione della sua imponenza.
Prima di tornare in porto un gruppo di delfini viene a giocare vicino alla nostra barca, è meraviglioso.
Concludiamo la giornata con una deliziosa cena fredda a bordo, mentre ammiriamo il tramonto sull’oceano.
Appena torniamo in porto, torniamo da Patti stanchissimi ma felici per la bella giornata.

12 aprile 2009
Ci svegliamo presto ma non all’alba: per noi è il segnale che abbiamo già assorbito il fuso orario. Ottimo.
Stamattina ci dirigiamo di nuovo verso nord, con l’intento di fare il Kalalau Trail. Farlo tutto richiederebbe dai 2 o 3 giorni, con sosta al campeggio a metà strada: noi optiamo per le prime due miglia, un sentiero panoramico che per lunghi tratti corre a ridosso dell’oceano, aprendosi in scorci molto belli, come la splendida visione dall’alto su keke beach. Alla fine del percorso arriviamo a Hanakapi beach, una splendida ma insidiosa spiaggia: un cartello avverte di prestare molta precauzione alle forti correnti.
Quando arriviamo noi le onde sono altissime e anche se nella spiaggetta ci sono alcune persone nessuno osa avventurarsi in acqua: anche noi come gli altri rimaniamo a guardare estasiati la forza della natura e le onde che frustano la sabbia con violenza.
Dopo esserci riposati un’oretta, riprendiamo la via del ritorno, il sole battente stavolta ci rende più dura la camminata perché siamo meno freschi e il fango scivoloso non aiuta ma alla fine ce la facciamo!
Dopo un pranzo tardivo all’ottimo Gourmet Deli di Hanalei (20,96 euro per due ottimi hambuger) passiamo il pomeriggio girando un paio di spiagge del nord, la cui palma d’oro va sicuramente a Lumahei beach. Non è facile trovarla, c’è un cartello segnaletico dopo un tornante venendo da Hanelei e andando verso Wainiha. Sulla curva c’è un parcheggio improvvisato, dove ci stanno due o tre macchine. Vedrete un cartello che vi avvertirà che quella non è la discesa alla spiaggia: voi ignoratelo, una facile discesa porta proprio li’ dove volete andare!
Rimaniamo a farci cullare dal sole e a fare bagni per un paio d’orette, in mezzo alla galline selvatiche di cui l’isola è piena e altre tre o quattro persone oltre a noi.
Al tramonto saliamo al faro in disuso di Hanalei, per ammirare il panorama della vasta colonia di uccelli che vive nel parco protetto creato intorno al faro.
Veloce cena da pizza hut a Lihue (13,94 euro) prima di tornare in B&B per una veloce doccia e le nanne.

13 aprile 1009
Stamattina ci dirigiamo di nuovo verso il sud ovest; passiamo la mattinata alle bellissima spiaggia di kekana beach, da dove, in una giornata limpida come quella che troviamo noi, si scorge l’isola di Niihau, un’isola privata appartenente a una famiglia scozzese.
Dopo un pranzo a base di ottimi tacos (14,89 euro) alla Island Tacos di fronte allo shrimp station saliamo per il Waimea Canyon attraverso la panoramica Waimea Canyon drive, che si trova subito dopo la shrimp station sulla destra lasciando Waimea. Conviene fare quella invece che seguire le indicazioni ufficiali perché è molto più panoramica: questa strada permette di vedere il canyon formarsi dall’inizio.
Il waymea canyon è una coppia in miniatura del Grand Canyon, con gli stessi colori rossastri. Alla fine delle 26 miglia della waymea drive, quando ormai si è entrati nel Koke state park, si trova il lookout più bello di tutte e due i parchi (che non hanno dei confini ben chiari che li dividono): il Pu u o kila lookout, che consente una panoramica splendida su tutta la Napali coast. Davvero imperdibile.
Soddisfatti della visita, concludiamo la giornata a Poipu beach, la più turistica delle spiagge di Kauai ma molto bella al tramonto, per la splendida visuale sulla baia sud e per le acque tranquille per bagnarsi. Mentre siamo li una tartaruga gigante decide di venire a trovare i bagnanti fermandosi a un metro della riva… è davvero splendida.
Dopo una doccia al B&B concludiamo la nostra visita all’isola tornando a Koloa per cenare a un ristorante che avevano notato i pomeriggio, il Tom Kats grill. Prendiamo due ottimi piatti di BBQ ribs (36 euro) che si rivelano pero enormi per gli standard italiani, avremmo tranquillamente mangiato in uno solo!
Andiamo a nanna presto, domani mattina alle 6 ci aspetta il volo per Maui.

MAUI:
Anche Maui si può girare tenendo sempre un’unica base. Noi abbiamo alloggiato da Penny a Lahaina, www.pennysplace.net/, spendendo 108$+colazione a notte per la sua Ekolu room.
Noi abbiamo scelto la camera più economica e più piccina ma era davvero completa di tutto. Sulla lanai c’è una piccola cucina a disposizione di tutti gli ospiti per cucinare, un frigorifero, un microonde ecc…
Anche qui ci siamo trovati davvero bene, se andate salutateci Penny: se tornassi a Maui sceglierei di nuovo Penny, anche perché Lahaina, piena di negozietti carini e di ristoranti in cui fare due passi la sera, è la base più comoda di tutta Maui
La colazione era buona: ogni mattina una pasta diversa (o waffles o muffin o) caffè, latte, frutta e succo d’arancia. Penny ha in tutto quattro stanze, la colazione si fa con gli altri ospiti della casa e Penny ti fa compagnia dandoti dei consigli preziosi sulla tua giornata.
Maui è sicuramente più turistica di Kauai, eppure anche se in modo diverso ci è piaciuta allo stesso modo, sia per le splendide spiagge che per la natura rigogliosa di tutta la costa nord.
Imperdibili secondo noi sull’isola:
La strada che conduce ad Hana, costeggiando tutta la costa nord, per gli splendidi panorami lungo tutto il percorso e le due spiagge più belle di tutta l’isola, che vi attenderanno alla fine del percorso: La red sand Beach e la Black sand Beach. Portatevi scarpe comode: specie per arrivare alla spiaggia rossa, con le infradito potreste scivolare e farvi molto male!
Trovate indicazioni precise su come raggiungere la red sand beach sulla rough, perché in realtà non è segnalata da nessun cartello.
Gli americani tenteranno di spaventarvi sulla bruttezza di questa strada, quanto sia stretta, piena di curve ecc…
In realtà, per noi italiani abituati alle strade delle nostre montagne si rivelerà molto semplice! Certo che loro, abituati alle highway alle otto corsie…
Big Beach: una lunga sabbia di spiaggia dorata nel sud dell’isola.

14 aprile 2009
Ci svegliamo alle 3.30 pensando di prenderci la solita ora e mezza per riconsegnare l’auto e fare il check in, ma la Alamo apre solo alle 5, cosa che ci eravamo dimenticati di chiedere prima! Così, ci toccherà aspettare più di mezz’ora davanti ai suoi cancelli in attesa che apra: Luciano passa il tempo sonnecchiando e io scrivendo questo diario.
Il volo è alle 6, ma l’aeroporto di Kauai è molto piccolo quindi anche se consegniamo l’auto solo un’ora prima abbiamo il tempo di fare tutto.
Facciamo scalo a Honolu, e quando arriviamo a Maui scopriamo con gioia che la Alamo ha finito le economy car e ci darà una compact bella spaziosa: niente orrende chevrolet aveo stavolta! Quando arriviamo da Penny è ancora prima mattina e la nostra camera non è pronta. Per noi non ci sono problemi, non volevamo certo stare in camera, a noi interessava lasciarle i bagagli e recuperare i teli mare e fatto quello, dopo un’abbondante colazione al Café Mambo a base di omelette che ci farà alla fine da brunch subito prima di Lahaina (16,83 euro) partiamo subito in esplorazione di Maui.
Oggi decidiamo di fare la costa sud, ci troviamo subito in mezzo a un bel po’ di traffico e a parecchie strutture turistiche. Tra queste si aprono però delle spiagge splendide, ci fermiamo in due o tre anche se la nostra preferita sarà l’ultima vista, Big Beach. Una lunga striscia di sabbia dorata sbattuta da onde violente, piena di gente che si diverta a fare body surf, sarà una delle spiagge più belle di tutta Maui.
La sera la passiamo a passeggio per Lahaina, dove facciamo i primi acquisti della vacanza al fornitissimo negozio della Ripcurl sul lungomare e dove ceniamo al Cheeseburger in Paradise! Il cibo si rivelerà ottimo, il conto non troppo salato (26,44 euro) e la posizione splendida, con una terrazza sull’oceano, tanto che torneremo qui altre due sere!

15 aprile 2009
Oggi dedichiamo la giornata alla gita a Hana, una delle cose più belle che si possono fare a Maui.
Su consiglio di Penny acquistiamo un Picnic box in uno dei caffè a Pa’ia. Sapendo che lungo la strada non è facile trovare cose buona da mangiare, questi caffè preparano una colazione al sacco con un sandwich (dei loro, quindi un jumbo panino), della frutta, le loro immancabili chips, dei biscottini e una bibita, in tutto per meno di 10 dollari. Con una cauzione di 20 dollari, ti mettono tutto in una borsa frigo che puoi restituire alla fine quando torni indietro. Noi l’abbiamo trovato molto comodo!
Pahia si rivela tra l’altro un piccolo centro molto bellino, dove troviamo anche un negozio di antichità che vende vecchie targhe per la nostra collezione. La targa delle Hawaii è finalmente nelle nostre mani, non dovremo più cercarla per il resto della vacanza!
La strada per Hana si rivelerà molto bella e piena di scorci meravigliosi, anche se le cose più belle le scopriremo verso la fine, con la bella sabbia di spiaggia nera del Waianapanapa State park e la Red sand beach di Hana, dove ci fermiamo a fare uno dei bagni più belli della vacanza, in mezzo alle onde che si insinuano nella piccola baia e ci sballottano senza eccessiva violenza.
Il ritorno a Lahaina si rivelerà‘ più veloce di quanto ci aspettavamo, anche perché davanti non ci troviamo bus ma solo auto che procedono piuttosto veloci.
Facciamo in tempo a vederci lo splendido tramonto dalla baia di Lahaina, prima di farci la doccia e tornare a Lahaina per le cena e due passi.
Abbiamo voglia di messicano, ne scegliamo uno dei tanti nella cittadina ma la scelta si rivelerà abbastanza mediocre, tanto che non ci sentiamo di consigliarlo.

16 aprile 2009
Oggi decidiamo di dedicare la giornata all’esplorazione della costa est di Maui, piena di resort di lusso, campi da golf ma anche di spiagge selvagge, nascoste dalle alte scogliere.
Arriviamo fino a Nakelele Point, all’estremo nord est, oltre la quale non si può proseguire perché l’assicurazione non ci copre. Nel ritorno, ci fermiamo a fare un bagno nella bella spiaggia di Kahana Bay, dove passiamo il resto del pomeriggio in completo relax. Attenzione che qui le spiagge sono nascoste nei resort, che sono comunque obbligati a dare l’accesso spiaggia al pubblico e a lasciare una parte dei loro parcheggi liberi. Li trovare indicati o con dei cartelli o con delle scritte sui parcheggi stessi. Questo vale in tutte le Hawaii, dove il bagnasciuga è libero… nessun resort potrà mai impedirvi di mettere la salvietta a un metro dalla riva, anche se siete davanti alla loro struttura, ricordatevelo se dovreste trovare persone poco simpatiche (ma a noi non è successo!!).
Dopo la splendida giornata, torniamo ad Lahaina per i consueti due passi serali. Dopo l’esperienza deludente con la cena la sera prima, decidiamo di bissare Cheeseburger in Paradise.

17 aprile 2009
Oggi ultima colazione da Penny, salutiamo la signora Canadase con cui abbiamo chiacchierato tutte le altre mattine: lei farà rotta per Kauai, a noi aspetta ancora una giornata a Maui.
Dedichiamo l’ultimo giorno sull’isola all’esplorazione dell’Haleakala National Park, il cratere spento di Maui. La strada per arrivarci è quasi lunare: il primo tratto siamo avvolti nella nebbia tanto che si è incerti se proseguire, temendo di trovare brutto tempo sulla cima. Sulla cima invece, si sbuca a 3000 metri in mezzo a un sole accecante.
La visita al parco è molto bella, il cratere ha dei paesaggi quasi alieni, anche se una delle cose che mi è piaciuta di più è la bella vista su Big Island dal belvedere della collina rossa, il punto più alto dell’Haleakala.
Nello scendere decidiamo di seguire i consigli della nostra guida e di fare la strada che conduce fino a Pa’ia nel centro di Maui.
Come promesso dalla rough, la guida si rivela molto stimolante perché passiamo in mezzo a paesaggi molto suggestivi, come la cittadina piacevole di Makawao, dove ci fermiamo per pranzare al messicano Polli’s che si rivela molto meglio di quello di Lahaina, anche se siamo lontani dagli standard dell’ovest americano (14,08 euro).
Dopo Makawao, la strada di snoda fino a Pa’ia in mezzo a quelle che erano le piantagioni di zucchero della zona, piene di verde e di angoli deliziosi.
Decidiamo di concludere la giornata con un bagno e andiamo a cercare la spiaggia di Kahikili beach, poco a Nord di Lahaina, dove al tramonto assistiamo, insieme alle poche persone rimaste, a un matrimonio celebrato sulla spiaggia.
Dopo l’immancabile cena da Cheeseburger in Paradise, andiamo a comprarci dei teli mare, visto che domani partiamo per Big Island e cambieremo alloggio ogni sera, quindi non potremo usufruire di quelli offerti dai vari B&B.
La spesa si rivela più economica del previsto (22,34 euro per due teli mare big size).

BIG ISLAND:
Essendo un’isola molto grande, abbiamo scelto di dividere i quattro giorni a disposizione dormendo più o meno in ogni punto cardinale dell’isola.
Il primo giorno abbiamo visitato la costa Nord, dormendo alla Waipio Valley nel B&B waipio wayside che straconsiglio sia come posizione che come bellezza: www.waipiowayside.com, abbiamo dormito nella loro Moon room a 99$+tasse. Straconsigliato!
Il secondo giorno abbiamo dormito a Hilo, presso Holmes sweet home al costo di 108$ tasse e colazione compresa. Loro sono deliziosi e il B&B lo consiglio caldamente, molto meno Hilo, una città umida e piovosa (l’unico posto alle Hawaii dove ho trovato le zanzare!) che non ci è piaciuta per niente. Tornando indietro, farei due notti in un B&B nel village di Vulcano, la costa di Hilo non ha spiagge degne di nota in cui fermarsi e partendo dalla Waipio Valley tanto valeva arrivare fino a Volcano.
Il terzo giorno abbiamo dormito alla Volcano House, l’unico dentro il parco nazionale. Devo dire che le camere da noi scelte, le più economiche sono bruttarelle anche se la posizione è splendida, la Volcano House si trova proprio accanto al visitor center del parco.
Il quarto giorno abbiamo dormito in un Resort a Kona prenotato con expedia due giorni prima a circa 80$ a notte + tasse: non ricordo il nome, ma francamente sono resort tutti talmente uguali che per una notte uno vale l’altro. Ho scoperto che non conviene prenotare prima, perché dove ci sono tante camere è più facile trovare offerte dell’ultimo minuto. Io avevo prenotato un hotel con booking, che poi ho disdetto appena due giorni prima avevo trovato le offerte sia su expedia che su booking stesso.
Imperdibile secondo me sull’isola: quasi tutto. Dalla waipio Valley, alla panoramica costa di Hilo, una splendida costa ricca di vegetazione e molto panoramica da fare in auto. Imperdibile il Volcanoes N.P, fino ad arrivare a due delle spiagge più belle delle Hawaii, entrambe sulla parte sud ovest di BigIsland: la spiaggia nera di Punaluu e la Green Sand Beach a South Point.

18 aprile 2009
Il volo di oggi, diretto su Big Island, non lo annovererò di sicuro tra i miei preferiti. Il Bus della Alamo, saputo che voliamo con la Pacific wings, ci conduce a un piccolo hangar dove veniamo imbarcati su un aereo monomotore di dieci posti senza nessun controllo di sicurezza né tantomeno check in. L’unico controllo che ci viene fatto è di pesare noi e i nostri bagagli….
Io che mi trovo benissimo sui bestioni plurimotore che attraversano l’oceano, mi trovo un po’ a disagio su queste trappole e il volo, seppure breve, a me sembrerà eterno.
Arrivati alla Alamo abbiamo almeno una piacevole sorpresa: le economy sono finite di nuovo e ci offrono allo stesso prezzo una mustang cabrio.
Come rifiutare!!!
Lasciato l’aeroporto, passiamo subito all’esplorazione della costa Nord di Big Island, meta della giornata di oggi.
Per prima cosa facciamo una sosta di un paio d’ore nella bella di spiaggia di Hapuna beach, prima di risalire la costa fino al belvedere di Upolu Point. Big Island cambia faccia: dall’arida costa di Kona adatta per i resort di lusso ci si trova in mezzo ai verdi pascoli che ricordano tanto il Colorado.
E’ un aspetto inedito delle Hawaii, che ci colpisce molto. Per la notte ci fermiamo a un B&B a Waipio Valley, un bella casa in mezzo a una piantagione, forse il B&B più bello di tutta la vacanza.
Ma siamo sicuri di essere alle Hawaii? In realtà dormiamo in mezzo al fresco dei boschi, cullati dal rumore degli insetti notturni fuori dalla nostra finestra.
Ceniamo con un’ottima pizza (davvero elevata per gli standard americani), nel piccolo centro di Honokaa: non potete sbagliarvi, nel piccolo centro è l’unico locale con scritto fuori pizza! Aperto da un italiano, accetta solo contanti e si rivelerà piuttosto caro (30$ in due) ma ne varrà la pena.

19 aprile 2009
Oggi facciamo colazione con le altre tre coppie che alloggiano nel nostro B&B, che evidentemente è al completo. La colazione è ottima, la compagnia gradevole, la nostra ospite di rivelerà deliziosa.
Dopo aver salutato tutti, ripartiamo nella nostra esplorazione della costa est, con destinazione Hilo. La costa di Hamakua, che si stende dalla Waipio Valley fino a Hilo, è splendida e piena di verde, con dei panorami fantastici.
Visto che arriviamo a Hilo intorno all’ora di pranzo e la città non ci attira per niente, decidiamo di proseguire fino a Pahoa, una cittadina… per definirla come la mia guida: “piena di hippies dei tempi passati!”. Beh, un po’ l’atmosfera è quella, noi ci fermiamo a pranzo in un localino dove la gente del posto si sta guardando la partita di basket e dall’abbigliamento sembrano davvero tutti fermi a qualche decennio fa.
Per restare in tema dopo Pahoa decidiamo di andare a Kehena Beach. Il signor Holmes del B&B di Hilo mi aveva avvertito che era una brutta spiaggia piena di nudisti….piena di nudisti lo è di sicuro e ce ne accorgiamo già quando la vediamo dall’alto! E’ stracolma, piena di gente distesa a prendere il sole che suona, canta e balla anche se alcuni i vestiti li hanno pure.:) però è anche una bella spiaggia di sabbia nera, con dei bei cavalloni invitanti così…. noi scendiamo lo stesso e passiamo il resto del pomeriggio ai margini di una sorta di party in spiaggia! Noi ci siamo divertiti, perché sono stati tutti gentili.. però vi avverto, nel caso capitiate da queste parti sapete cosa aspettarvi!
La sera torniamo a Hilo dove conosciamo la coppia davvero carina che ci ospiterà per la notte. Purtroppo però Hilo si rivelerà davvero il posto più triste di tutte le Hawaii: la notte siamo assediati dalle zanzare (che non ci era mai capitato prima e non ci capiterà più dopo!) e la sera faremo la cena più triste di tutta la vacanza, in una tavola calda di cui mi dispiace di non essermi segnata il nome per sconsigliarvela. Decisamente Hilo non ci ama o noi non amiamo lei!

20 aprile 2009
Per fortuna la lauta colazione, passata chiacchierando con Charlotte e John Holmes, ci ricompensa un po’ della triste cena della sera precedente. Sono davvero una coppia di anziani deliziosi e piacevoli, che ti fanno sentire subito a casa, e che ci danno preziosi consigli per il proseguimento della nostra vacanza.
Li salutiamo e ci dirigiamo verso il Volcanos NP che sarà la meta della giornata di oggi. La giornata non si rivela facile perché il vulcano essendo attivo, in questi giorni è parecchio “incavolato”: mezzo parco è chiuso a causa dei vapori emessi dal cratere e soprattutto Luciano che soffre di leggera asma fa un po’ fatica a respirare, ma lo stesso è una bellissima esperienza camminare sui piedi di un vulcano ancora attivo. Passiamo la giornata gironzolando per i vari trail, fino a che le gambe non ci reggono più. Per cena andiamo al villaggio di Volcano, che è praticamente l’unico posto della zona dove si può cenare. E anche lì le scelte sono abbastanza ridotte: scegliamo un ristorante thailandese dove scopriamo a nostre spese che il loro “low low spicy” per noi è “very hot!”.

21 aprile 2009
Lasciamo Volcano House e nel fare check out incontriamo la coppia di californiani con cui abbiamo diviso il tavolo della colazione alla Waipio Valley: se il mondo è piccolo, Big Island lo è ancora di più.
Partiamo verso la costa ovest e la prima tappa della giornata è la splendida spiaggia di Puhaluu, una splendida spiaggia di sabbia nera piena di tartarughe marine.
Dopo esserci riposati un po’ in spiaggia ci dirigiamo verso South Point, chiamato così con grande originalità perché è il punto più a sud di tutti gli stati Uniti.
Ci dirigiamo verso South Point con intento di scovare la spiaggia di cui la mia amica Cecilia ci ha parlato molto bene, la spiaggia dalla sabbia verde. Non è difficile trovare il punto di partenza per la spiaggia, solo che ci aspetta un’ora di camminata sotto il sole. Mentre ci stiamo preparando ad andare, vedo un pick up decisamente del posto sfilarci davanti. Con tutta la faccia tosta di cui sono capace mollo lì tutto e mi lancio all’inseguimento del pick up che grazie al cielo nel frattempo si è fermato: il guidatore sta sfilando dal frigorifero portatile che porta accanto una birra ghiacciata a cui attingere durante la guida. Gli chiedo dov’è la spiaggia verde: so benissimo dov’è, ma spero che vada lì e che ci offra un passaggio. Per fortuna va proprio così e ci facciamo il viaggio sul retro di un pick up con due cani invece che a piedi, ma considerando il mal di sedere che abbiamo alla fine del tragitto non so ancora se è stata una buonissima idea!
La spiaggia verde ci piace tantissimo: non è un verde acceso, ma un verde oliva (il minerale che ne compone la sabbia si chiama non a caso olivina), l’oceano ci regala dei bei cavalloni ma non troppo intensi da rendere pericoloso il bagno così sguazziamo un paio d’ore prima di prendere, un po’ a malincuore e a piedi, la strada del ritorno. Dopo un’ora di camminata sotto il sole arriviamo alla nostra auto e lasciamo South Point alla volta di Kona.
Da Hilo abbiamo prenotato uno dei tanti residence proposti su expedia e scopriamo che per 80$+tasse abbiamo preso un enorme appartamento poco lontano dal centro di Kona, con una cucina persino più attrezzata della mia a casa (gli americani!) e con un frigorifero che potrebbe contenere il mio.
Dedichiamo le ultime ore di luce a due passi per Kona, che si rivela una cittadina molto turistica e abbondantemente trafficata senza il fascino di Lahaina a Maui, tanto che non rimpiangiamo di averle dedicato più tempo. Ceniamo da Bubba Gump divertente catena americana ispirata al film Forrest Gump che serve solo gamberetti, cucinati in tutti i modi. I nostri sono deliziosi e anche abbastanza economici (25$ in due). A Kona poi il ristorante è in ottima posizione, con una bella terrazza direttamente sull’oceano.
Dopo due passi digestivi andiamo a nanna. Domani ci aspetta l’isola di Ohau.

OHAU:
Anche Oahu è sufficientemente piccola da poter essere visitata tenendo come base un posto solo. Noi abbiamo scelto il B&B di Sharon a Kailua alloggiando nella sua Blue Room spendendo 90$ a notte+tasse con colazione inclusa.
Anche da Sharon ci siamo trovati molto bene e la consigliamo caldamente: in conclusione, devo dire che l’esperienza di girare le Hawaii alloggiando nei B&B è stata senza ombra di dubbio positiva.
Ohau è stata l’isola che di quelle girate ci ha lasciato di meno: non fraintendetemi, è sempre bellissima ma essendo la faccia più turistica delle Hawaii ha dei lati negativi: affollamento e traffico, quando le code nelle altre isole non si sa neanche cosa sono.
Honolulu, non me ne vogliano coloro ai quali è piaciuta, mi ha lasciato molto fredda e sono felice di non averci alloggiato. Il resto dell’isola è molto meglio.
Dai lati negativi passiamo a quelli positivi: è il posto migliore delle Hawaii per fare shopping, anche lei ha un bell’interno (anche se non ai livelli delle altre) e ha delle gran belle spiagge.
Forse il nostro giudizio è stato anche influenzato dal fatto che proprio qui abbiamo trovato le peggiori condizioni atmosferiche di tutta la vacanza: cielo spesso coperto, a parte ovviamente Honolulu (se costruiscono qua i resort un motivo c’è!).
Cose secondo me imperdibili sull’isola:
Sandy Beach
Tutta la costa nord
Alo Moana shopping center

22 aprile 2009
Atterriamo a Honolulu ancora in perfetto orario, di mattina presto. Ci rendiamo subito di essere arrivati nell’isola più turistica delle Hawaii: facciamo una bella coda all’autonoleggio della Alamo, cosa che con le altre isole non ci era successa!
Breve braccio di ferro con la tizia che vuole per forza convincerci che le economy fanno schifo, ritiro dell’auto (un piccolo wrangler decappottabile) visto che le economy le avevano finite davvero (hai capito la furbona?) e partenza per Kailua, dove si trova il nostro B&B.
Sharon, da me avvertita la sera prima dell’orario di arrivo, ci fa trovare la camera pronta visto che le due ragazze che la occupavano sono andate via molto presto quindi possiamo sistemare le nostre cose prima di partire in esplorazione dell’isola. Volevamo partire subito per la costa nord ma a causa delle condizioni avverse del tempo (da quella parte si vedono già da Kailua dei nuvoloni per niente promettenti) decidiamo di cambiare programma. Scendiamo da Kailua verso Honolulu lungo la costa est, dedicandoci a un po’ di spiaggia. La prima sosta la facciamo a Waimanalo Beach, che purtroppo non possiamo vedere come vorremmo perché i nuvoloni arrivano poco dopo noi alzando un forte vento! Quindi scappiamo in cerca del sole ma anche con il brutto tempo si vede quando questa spiaggia meriti davvero una sosta. Superato il Makapuu Point sembra di essere in un’altra isola: il sole splende radioso e avendo lasciato il mal tempo alle spalle facciamo una sosta a Sandy Beach, una delle spiagge più belle che ho visto in tutta la vacanze.
La spiaggia è dorata e i cavalloni non troppo alti invitano al bagno.
Dopo esserci riposati un po’, andiamo a dare un’occhiata all’Halona Blowhole lì vicino: dall’alto la visione ci ispira, così scendiamo a fare il bagno in mezzo alla piccola gola dove le onde arrivano con dolcezza e quasi ti cullano. La devono pensare così anche le tantissime tartarughe che la popolano.
Dopo il bagno, decidiamo di proseguire per la stessa strada per vedere Hanauma Bay, la spiaggia nata da un cratere collassato con una bella barriera corallina. Bella è bella, ma devo dire che dopo dodici giorni di spiagge praticamente deserte non ci siamo particolarmente esaltati a stendere il nostro asciugamano con decine di altre persone. Inoltre, secondo me le manca la particolarità delle altre spiagge dell’arcipelago: è molto caraibica, con la acqua calme e calde tipo piscina, quindi probabilmente è il posto adatto per la balneazione di chi non ama le onde e l’oceano agitato.
Poco prima del tramonto lasciamo Hanauma Bay per arrivare a Honolulu: vogliamo poter fare due passi a Waikiki beach con il chiaro, e speriamo di approfittare del momento che intercorre tra “quelli che lasciano la spiaggia” e “quelli che arrivano per la sera” per non trovare traffico e per parcheggiare agevolmente l’auto, preferibilmente senza pagare. Riusciamo in entrambi gli intenti: riusciamo anche a mettere l’auto a una decina di minuti a piedi dalla spiaggia, quindi non possiamo lamentarci.
Dopo un po’ di souvenir e un buon hamburger in uno dei tanti posti sulla via principale, torniamo all’auto per tornare a Kailua. Purtroppo, appena arriviamo all’auto abbiamo un’amara sorpresa: i satelliti sopra Oahu sembrano tutti muti e il nostro navigatore è inservibile. Non ci è più successo durante gli altri due giorni e anche oggi abbiamo il dubbio che abbiano oscurato i satelliti per qualche esercitazione militare.
Torniamo verso Kailua un po’ preoccupati: la casa è in mezzo a un dedalo di altre case, in una tipica via residenziale, che è talmente piccola da non essere segnata su nessuna cartina. Ci ricorderemo dov’è? Non so neanche io come, ma tra tutti e due ci ricordiamo ogni singola svolta e torniamo al Bed and Breakfast senza quasi sbagliare un colpo. Va tutto bene, se non fosse che andiamo a dormire senza ricordarci di ricappottare l’auto e la notte viene giù un nubifragio.

23 aprile 2009
Oggi quando ci svegliamo il tempo è di nuovo minaccioso verso Nord, ma visto che il giorno dopo sarà l’ultimo a Ohau decidiamo di non rischiare che domani sia peggio. Così, nonostante un po’ è coperto e un po’ piova ci avventuriamo verso Waialua facendo tutta la strada costiera. La prima sosta la facciamo al tempio giapponese di Byodo-In, il rifacimento di un originale che si trova nel Sol Levante.
I panorami su questa costa sono, nonostante il tempo, bellissimi: ce li godiamo con calma guardando i surfisti che si danno da fare su quei cavalloni terrificanti (gli unici che hanno il coraggio di stare in mare con questo tempaccio) e arriviamo a Hale’iwa giusto per pranzo, che trascorriamo da Halei’wa Joe, un bel ristorante consigliato dalla rough dove io mangio uno splendido sandwich di gamberi.
Dopo pranzo scendiamo verso Honolulu dalla strada interna, visto che vogliamo fare una sosta all’Arizona Memorial a Pearl Harbor. Il monumento è carino, anche se devo dire che ho apprezzato più li museo interno, ricco di testimonianze storiche, piuttosto che la visita al Monumento.
La fine della giornata è una replica della sera precedente: arriviamo a Honolulu un po’ in ritardo stavolta, e ci facciamo un po’ di coda ma siamo di nuovo fortunati con l’auto e riusciamo a parcheggiare senza pagare.

24 aprile 2009
Oggi a Ohau il tempo sembra di nuovo bruttino: sembra che non ci resti che andare a passare la giornata sulla spiaggia di Waikiki, che sembra l’unico posto assolato dell’isola. E così è infatti….nonostante i temporali che non mancano né a destra né a sinistra, sulla spiaggia splende il sole imperterrito. Noi passiamo la mattinata in assoluto relax tra bagni, dormite e letture. Dopo pranzo lasciamo la spiaggia per l’Alo Moana Center, dove vogliamo fare un po’ di shopping prima di tornare a casa. Ho la mia lista portata dall’Italia di quello che ci serve e qui costa decisamente di meno: scarpe da ginnastica e jeans soprattutto, oltre che un paio di cosette elettroniche tra cui un caricatore per auto per il nostro palm con il tommy integrato, la cui batteria comincia a far pesare i suoi quattro anni di vita non durando più tutto il giorno.
Decidiamo di farci un ultimo bagno alle Hawaii prima di tornare in Italia, e scegliamo Halona Blowhole. Il tempo qua non è splendido, ma ci immergiamo lo stesso….veniamo premiati, perché tre tartarughe lunghe almeno un metro ci circondano mentre siamo a mollo nell’acqua.
Mentre più tardi siamo nel B&B a fare gli zaini per il ritorno (soprattutto per far stare gli acquisti nel nostro bagaglio a mano) ricomincia a piovere: decisamente Ohau non vuole salutarci con il sole! Andiamo a cena a Kailua da Buzz’soriginal steakhouse, consigliato da Sharon (oltre che dalla Rough): mangiamo delle ottime ribs in salsa barbecue con insalata a buffet libero e anche se il conticino finale è un po’ salato (50$ con la mancia ma lo sapevamo, per la guida era uno dei più cari) mangiamo davvero benissimo e poi alla fine della vacanza ce lo meritavamo.

martiab@libero.it


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