Bosnia Erzegovina e Croazia, 2000km nella vecchia Jugoslavia
(racconto di viaggio dal 4 al 13 settembre di Roberto Buracchini)
L’ITINERARIO
04.09 Sinalunga – Opatija
05.09 Rijeka – Trsat castle – Korana
06.09 Plitvice lakes – laghi di Pilva
07.09 Jajce – Travnik – Mostar
08.09 Blagaj – Pocitelj – Kravice waterfalls – Dubrovnik
09.09 Dubrovnik – Ston – Trstenik – Orebic
10.09 Gradac – Makarska – Krapanj
11.09 Primosten – Seget – Trogir
12.09 Kasjuni cove – Split – Bacvice Beach
13.09 Ancona – Sirolo – Porto Recanati – Sinalunga
SPESE:
DIESEL Km effettuati 2380 = € 140 circa
AUTOSTRADE 28 ( in Italia ) + 10 ( in Croazia ) = € 38
PERNOTTAMENTI ( 14+23+14+25+12+9+12+22 ) = € 131
ESCURSIONE LAGHI DI PLITVICE = € 30
SPESE PASTI – MUSEI – VARIE ENTRATE = € 346
TRAGHETTO SPLIT/ANCONA = € 101
TOTALE DUE PERSONE = € 786
RITIRO PRESSO BANCOMAT 2000kn Opatija Croazia
CAMBIO IN BOSNIA 100€ = 195km Jajce Bosnia
CAMBIO IN CROAZIA 210€ = 1517kn Dubrovnik Croazia
MONETE LOCALI
CROAZIA .. KUNA 1€ = 7.2 kn in Croazia accettano € ma solo in città
BOSNIA.. MARCA 1€ = 1.95 km in Bosnia puoi pagare ovunque in €
PERNOTTAMENTI
OPATIJA CAMPING OPATIJA
KORANA KORANA AUTOCAMP
JAJCE CAMPING PLIVSKO JEZERO
MOSTAR HOSTEL AKSOJ
DUBROVNIK CAMPING MATKOVICA
OREBIC CAMPING OREBIC
KRAPAJ CAMPING EDDA
TROGIR VRANJICA BELVEDERE CAMPING
04.09 Sinalunga – Opatija km 577
Sono le 13.30 quando entriamo in autostrada in direzione nord.
Il viaggio di andata, come sempre accade è molto allegro e rilassante, nonostante i tanti km percorsi e in 6 ore e 30 di marcia con un paio di soste, raggiungiamo la nostra prima tappa. Ci fermiamo al camping Opatija a 4 km sud dall’omonima cittadina, nei pressi di Icici.
Dopo aver effettuato il check-in e una calda doccia, usciamo dal campeggio per raggiungere il lungomare che collega per 12 km Opatija a Lovran.
Dopo la merenda lungo la strada, facciamo a meno della cena e ci dedichiamo alla scoperta della birra locale.
Una bottiglia di Karlovacko e una di Ozujsko. La prima rimarrà la nostra preferita per tutto il viaggio all’interno della terra croata.
Facciamo una passeggiata lungomare, visitiamo il porto e la spiaggia di pietre e alle 23 rientriamo in campeggio.
Siamo di nuovo all’interno del nostro letto mobile e pronti per affrontare un nuovo viaggio on the road.
05.09 Rijeka – Trsat castle – Korana km 812
Sveglia alle 8.00 e pronti per la colazione, prima di affrontare la giornata.
Scendiamo la scalinata che dal campeggio raggiunge Plaza Icici (spiaggia Icici) e come prima cosa, preleviamo 2000kn (278€) e poi ci sdraiamo sulla scomoda spiaggia di cemento e sassi di Icici. Io ne approfitto subito per un bel bagno mattutino, visto che il sole sta facendo capolino tra le nuvole. Elisa si limita a bagnarsi i piedi, ma effettivamente, l’acqua è gelata.
Alle 10 circa il cielo si copre, e rimanere in spiaggia è quasi tempo sprecato; paghiamo il nostro campeggio e ci dirigiamo in direzione di Rijeka (Fiume).
Onde evitare il caos della città, decidiamo solamente di salire sulla collina sovrastante e visitare il castello di Trsat, da dove puoi ammirare la città dall’alto.
Visitiamo gratuitamente la fortezza del XIII sec. arroccata sulla collina, ammiriamo gli edifici di Fiume con le loro coperture color acqua marina e poi ci rilassiamo su uno dei caffé di fronte alla chiesa di nostra signora di Trsat, famosa per una figura della Madonna, che sembra essere miracolosa ….
Non avevo dubbi.
Dopo una fresca Karlovacko, saliamo in macchina e imbocchiamo l’autostrada in direzione di Zagabria. Sostiamo nei pressi di Osojnik per un pranzo al sacco e poi svoltiamo verso sud imboccando la E71, che porta verso i laghi di Plitvice.
Scendendo verso sud, nei pressi di Gravobac, ci imbattiamo in diversi segnali turistici che indicano delle grotte. Visto che siamo anche in anticipo sulla tabella di marcia, decidiamo di svoltare a sinistra e raggiungere le grotte di Baraceve che in linea d’aria si trovano a pochissimi km dalla Bosnia i Erzegovina.
Paghiamo i 40kn cadauno e dopo aver ricevuto il nostro elmetto iniziamo la visita delle grotte accompagnati da una guida croata che parla molto bene l’inglese.
Con noi una famiglia croata il cui capo famiglia non smette mai di chiacchierare e rende la visita al quanto rumorosa.
In ogni caso ringraziamo la simpatica guida e riprendiamo la nostra auto.
Raggiungiamo l’autocamp di Korana alle 18.30, giusto il tempo per rilassarsi sul prato bevendo una fresca birra.
06.09 Plitvice lakes – laghi di Pilva km 1010
Ci svegliamo alle 7.00 del mattino sotto una pioggia fastidiosa e nonostante il brutto tempo, decidiamo di dedicare la mattinata alla visita dei laghi.
Dirigendosi verso il bar per fare colazione, incontriamo un gruppo di circa 20 persone che sono pronte per salire sul bus che li porterà fino all’entrata del parco e ci consoliamo con gli altri per la pioggia.
La colazione consisterà in un caffé, visto che il bar non ha niente da mangiare, ma molti alcolici da vendere durante la notte.
Passiamo al market di fronte e compriamo una scatola di biscotti al cioccolato da accompagnare al caffé bevuto al bar. Saliamo in macchina e in 5 minuti, raggiungiamo la Main Entrance, parcheggiamo lungo la strada evitando di pagare i 4 euro del parcheggio e dopo aver oltrepassato il ponte in legno, paghiamo il biglietto d’ingresso.
Per fortuna ha terminato di piovere, le nuvole coprono completamente il sole, ma iniziamo comunque la visita.
Percorriamo il primo km di percorso e con la bellissima vista sui laghi di Kaluderovac e Milanovac, raggiungiamo la stazione n°1. Saliamo sul trenino, giusto in tempo perché la pioggia inizi a infastidire di nuovo, e per fortuna, dopo un cambio alla stazione n°2, quando raggiungiamo Labudovac (ST4) ha cessato di piovere. A questo punto inizia la discesa, dal punto più alto dei laghi, fino a rientrare alla Entrata di Ulaz. Attraverso delle passerelle in legno, rese piuttosto scivolose dalla pioggia, inizia lo spettacolare itinerario tra i laghi e le cascate.
Oltrepassiamo laghi dai nomi quasi impronunciabili (Okrugljak – Veljiko – Gradinsko – Galovac)e dopo un paio di ore raggiungiamo il lago Kozjak, il più grande e l’unico navigabile. Saliamo sul battello che è compreso sul biglietto d’entrata e in circa 15 minuti scendiamo a valle in una splendida area pic-nic che durante l’estate deve essere invasa dai turisti. Adesso ci sono appena 20 persone.
Ci riposiamo un po’ su alcuni tavoli, prendiamo un caffé caldo e poi ci rimettiamo in cammino. In mezz’ora, raggiungiamo di nuovo la stazione n°1 e alle 12.30 siamo nuovamente alla macchina. Consiglio vivamente di andare a visitare i laghi prestissimo. Nonostante il brutto tempo, l’ultimo km di percorso era invaso dai turisti e arrivati all’entrata, ce ne erano tantissimi pronti per iniziare la visita.
Lasciamo la zona, e dopo pochi km di strada anonima, raggiungiamo il confine con la Bosnia i Erzegovina. Preoccupati della lingua e del fatto che non avevamo cambiato i soldi, veniamo subito smentiti dal primo benzinaio che incontriamo.
Sia il benzinaio che i due ragazzi del bar parlano un buon inglese e ci cambiano subito 100€ al cambio di 1,95.
Ci sediamo e per 6€ mangiamo Cevapi (una specie di pane arabo con carne dentro) e una birra a testa. Salutiamo i simpatici bosniaci che abbiamo conosciuto presso la stazione di benzina e ci mettiamo di nuovo in cammino.
A pochi km da Jajce ci fermiamo al Camping Plivsko Jezero e ci accorgiamo immediatamente che siamo solo in 5 dentro il campeggio.
Lasciamo la nostra auto e ci incamminiamo verso i piccoli mulini situati nel bel mezzo di piccole cascate formate dai laghi di Pilva. Lo scenario è molto bello, le montagne intorno si specchiano sul lago anche se le nuvole e il brutto tempo ancora disturba un po’.
Stiamo in giro per i laghi per un paio di ore e poi rientriamo in campeggio per una doccia calda. Visto che il ristorante è chiuso usufruiamo di uno dei tavoli situati sulla veranda e ci accomodiamo preparandoci la nostra cena.
07.09 Jajce – Travnik – Mostar km 1268
Sono le 7 del mattino, e approfitto dei pochi raggi di sole per dare un’occhiata in giro. Raggiungo di nuovo i mulini, provo d entrare dentro ad uno ma la troppa acqua che scende dai laghi, ha rovinato le passerelle e mi bagno tutte le scarpe.
Mi aggiro per la sponda del lago inferiore e poi raggiungo la diga all’estremità meridionale dei laghi e dopo un’ora di girovagare, rientro in campeggio, dove trovo Elisa pronta per la colazione. Salutiamo il simpatico gestore del Camping e ci dirigiamo verso la città di Jajce. Lasciamo la macchina nei pressi del chiosco delle informazioni, ci facciamo dare due brochure della città ed iniziamo la nostra visita.
Come prima cosa, entriamo nel piccolo e mal tenuto museo, situato a lato del chiosco. Tutte le scritte sono in cirillico ma per fortuna ci sono molte foto. Il museo storico, è caratterizzato da foto e statue di Tito, con una descrizione delle varie etnie e regioni della vecchia Iugoslavia. Lasciamo il museo e oltrepassiamo il ponte che ci porta nel centro storico. Appena oltrepassata la porta di Bihac incominciamo a salire verso la collina, oltrepassiamo la piccola moschea delle donne e raggiungiamo la fortezza. Uno spazzino che si aggira per le strade, si offre di aprirci la porta e noi approfittiamo per la visita e ammirare la città dall’estremità più alta della collina.
Scendiamo dalla parte opposta e visitiamo le catacombe, che sembra siano state usate da Tito per nascondersi durante i tempi bui.
Pian piano, raggiungiamo la porta di Travnik e da qui rientriamo in centro.
Compriamo al forno, due dolci tipici e ci rilassiamo nel parco sottostante le mura che offre una magnifica vista sulle cascate.
Da qui, risaliamo sul ponte, paghiamo un euro per il parcheggio e lasciamo la città, dirigendosi verso Travnik. Alle 11.00 siamo ai piedi della collina dominata dalla grande fortezza. Raggiungiamo a piedi il castello e ci sediamo ad ascoltare il richiamo alla preghiera del muezzin. All’interno del castello, un piccolo museo di arti e mestieri della zona ci riporta indietro negli anni e alcuni costumi di etnie contadine imbelliscono i muri della torre del castello.
Scendiamo fino al centro, dove dedichiamo alcuni minuti ad una simpatica moschea con bazar sottostante, entriamo grazie all’aiuto di uno dei giovani musulmani seduti sulle scale e poi ci fermiamo per un pranzo.
Ci sediamo a lato di un bosniaco che ci suggerisce di provare i buonissimi cevapi del piccolo ristorante, e anche se li avevamo già sperimentati il giorno precedente, decidiamo di concedere il bis.
Oggi ci sarà la partita di calcio Bosnia contro Francia, per le qualificazioni europee e le strade sono invase di bandiere giallo/blu. Salutiamo il giovane bosniaco che deve rientrare a lavoro e noi dopo un caffé più o meno buono, saliamo di nuovo in macchina. Dopo un paio di ore, raggiungiamo la magnifica Mostar.
Alloggeremo presso l’Hostel Aksoj di proprietà di una famiglia turco bosniaca che molto gentilmente aprono le porte della loro casa.
Lasciamo il tutto in camera e ci dirigiamo in centro per la visita al monumento per eccellenza della Bosnia. Il ponte di Mostar.
Scattiamo alcune foto, poi ci fermiamo a bere una birra nei pressi del ponte. L’atmosfera di Mostar, soprattutto dopo il calar del sole è alquanto mistica e la visita al museo della guerra situato poco dopo aver attraversato il ponte ci sconvolge ancor di più. Restiamo in giro fino a tardi, anche se tutte le porte dei negozianti sono ormai chiuse da un po’ di tempo, ma noi ci rilassiamo passeggiando sui viali acciottolati della cittadina.
Al rientro in hostel, facciamo conoscenza con uno spagnolo e iniziamo un’interessante conversazione, che ci porterà a cambiare il nostro itinerario.
Salutiamo il giovane turco, proprietario dell’hostel e lo spagnolo e ce ne andiamo a letto con tante nuove idee per la testa.
Blagaj – Pocitelj – Kravice waterfalls – Dubrovnik km 1477
Al risveglio, il simpatico Dzuneit, ci attende per preparare la sua specialità. Il caffé alla turca. Ci sediamo sui tavoli della veranda, e in pochi minuti siamo invasi da piatti e deliziose prelibatezza da consumare in occasione della nostra colazione. Quattro differenti tipi di pane preparati dal padre, due tipi di formaggio, pomodori, olive e prosciutto, accompagnati da uva fresca e fichi verdi.
Ci alziamo dal tavolo sazi come non mai e ringraziando i signori Aksoj, lasciamo il simpatico Hostel.
Prima di lasciare la città, decidiamo però di dare un’occhiata agli edifici distrutti dalla guerra e al quartiere con la maggior quantità di edifici segnati dai combattimenti. Non oso descrivere le mie sensazioni al vedere tutti quei edifici che sembrano delle grosse forme di GROVIERA.
Lasciamo con un po’ di tristezza la bellissima Mostar e ci dirigiamo verso Blagaj.
In pochi minuti siamo al chiosco delle informazioni del piccolo insediamento turco, ma visto che l’apertura è prevista solo per il pomeriggio, ci incamminiamo immediatamente in direzione della grotta dove è situato un monastero Sufi. Visitiamo il monastero, oltrepassiamo il ponte e poi ce ne andiamo a visitare una carinissima casa turca con all’interno un piccolo ruscello a imbellire il cortile.
Assaggiamo del miele e del caffé, facciamo due chiacchiere con il gestore ungherese, e poi risaliamo verso l’auto.
Da qui, scendiamo verso sud, verso la frontiera con la Croazia, ma prima di rientrare, ci regaliamo due chicche della zona. Prima scendiamo per una birra nel piccolo insediamento di Pocitelj, uno dei pochi insediamenti turchi rimasti pressoché intatti e poi ci dirigiamo verso le cascate di Kravice.
La cosa che più ci disturba, una bandiera croata con una scritta ai piedi del piccolo villaggio di Pocitelj. “Ringraziamo per la pulizia etnica eseguita a Pocitelj”.
Non riesco ancora a capire come possano permettere i bosniaci che quella scritta e quella bandiera rimangano ancora là.
Dopo la vista delle cascate, entriamo nuovamente in Croazia, scendiamo giù lungo la costa, e prima che faccia buio, ci accampiamo 5 km a sud della città, in una piccola e simpatica baia sconosciuta.
09.09 Dubrovnik – Ston – Trstenik – Orebic km 1616
Dedichiamo la mattinata intera alla bellissima città di Dubrovnik. Lasciamo la macchina parcheggiata nei pressi del Revelin Fort e iniziamo la visita dalla zona ebraica dove sorge una piccola sinagoga. Alcune rampe di scale discendono lungo la strettissima via Boskoviceva e in poco tempo raggiungiamo la bellissima Placa, la via principale che divide in due la città. Svoltiamo a sinistra e ci immergiamo nella folla dei turisti affascinati dall’architettura di questa ben tenuta città e raggiungiamo l’estremità occidentale delle mura. Oltrepassiamo il ponte levatoio e diamo un’occhiata ai bastioni occidentali. Poi rientriamo dalla Minceta Tower, ci soffermiamo sulla piazza dominata dalla fontana di Onofrio e riempiamo i nostri occhi della bellezza dei palazzi di Dubrovnik. Facciamo una visita al museo War Photo Limited, per osservare di nuovo gli orrori delle guerre di tutto il mondo, e poi ci addentriamo casualmente tra le viuzze meridionali. Una volta giunti nei pressi della cattedrale, scendiamo lungo Pred Dvorom e raggiungiamo dopo una scalinata, il Palazzo del Rettore. Ci sediamo nei pressi della St Blaise’s Churc e osserviamo attentamente i turisti giunti per ammirare la torre dell’orologio, la piccola fontana di Onofrio e il Palazzo Sponza. DA qui, con una breve camminata, raggiungiamo il Monastero Domenicano e usciamo attraverso il Ploce Gate.
Lasciamo la città di Dubrovnik con una certa amarezza, anche perché il cielo si è ricoperto un po’, prendiamo la nostra auto e proseguiamo verso nord.
Pochi km nord dalla città di Dubrovnik, svoltiamo in direzione della Penisola di Peljesac, e ci fermiamo a dare un’occhiata alla cinta muraria più lunga d’Europa.
Il piccolo paesino di Ston non è ben tenuto, ma grazie alla sua muraglia, attira numerosi turisti che si accingono alla scalata della montagna attraverso le mura.
Noi ci limitiamo ad osservare dal basso la maestosità delle mura, e facciamo uno spuntino presso il mercato locale situato nei pressi delle saline.
Non appena rientriamo in macchina il tempo cambia di nuovo, e un sole tiepido esce dalle nuvole, giusto in tempo per un bagno in mare.
Scendiamo nella baia di Trstenik, dove approfitto della splendida acqua cristallina, per fare un poco di snorkeling. Ci rilassiamo sulla spiaggia di pietra della baia e prima che faccia buio ci dirigiamo all’estremità occidentale della penisola.
Raggiungiamo il camping Orebic alle 17.30.
Dopo un breve giro al porto per info sui traghetti, ci accorgiamo che forse è stato quasi inutile arrivare fino a qua, anche se le spiagge sono davvero bellissime.
Il piano di raggiungere Korcula e poi Split in barca è saltato. Le imbarcazioni che raggiungono Split partono da Korcula la domenica mattina, e per noi è troppo tardi, quindi dovremo rientrare dalla terra ferma. Magari se è tempo bello domani faremo una visita in giornata dell’isola di Korcula, per poi ritornare sui nostri passi.
10.09 Gradac – Makarska – Krapanj km 1947
Come non detto!!!!!!!!!!!
Ci svegliamo sotto una pioggia battente, e l’idea di prendere un traghetto e raggiungere l’isola di Korcula non ci attira assolutamente.
Rientriamo nella costa ripercorrendo tutta la penisola di Peljesac, percorriamo di nuovo alcuni km in terra bosniaca, passando per la cittadina di Neum e visto che sembra che il cielo si apra un po’ decidiamo di soffermarsi per un po’ di relax nei pressi di Gradac. Facciamo pranzo in riva al mare con due sandwiches ed io approfitto ancora una volta dei pochi raggi di sole per fare l’ennesimo bagno freddo. Per fortuna non mi faccio spaventare dal brutto tempo e approfitto del bellissimo mare croato. Lasciamo il piccolo villaggio di Gradac e percorriamo i pochi km che ci dividono da Makarska, dove sembra ci siano delle bellissime spiagge su uno sfondo montano indescrivibile. Scendiamo sulla baia della città e la bellissima costa, dominata dal monte Biokovo è una delizia per gli appassionati di natura. Alcuni intraprendenti stanno facendo il bagno nella baia a mezzaluna della città, mentre la maggior parte della gente passeggia sul lungomare. Noi optiamo per una passeggiata lungomare e raggiungiamo la collina dove è situata la piccola chiesa di St Mark.
Approfittiamo di una buona crepe al cioccolato e ci sediamo sui ciottoli della baia.
Poi, come per incanto, inizia a piovere di nuovo e la gente all’improvviso si ripara dove può; Noi che avevamo deciso di passare la notte nei pressi di Brela, cambiamo per l’ennesima volta i nostri piani e saliamo in macchina in direzione nord. Sotto una pioggia battente, percorriamo l’autostrada che da Brela, raggiunge la cittadina di Sibenik e passiamo le ultime due ore del giorno in macchina. Questo perché avevamo sentito dire che poco più a nord il clima era leggermente meglio, e così sorprendentemente, prima di uscire dall’autostrada, un bagliore di luce si apre sul cielo.
Lasciamo la macchina al camping Edda,nei pressi di Krapanj (5 km sud di Sibenik)
E usciamo a cenare in un simpatico ristorante lungomare.
4 portate di pesce, 4 birre e una bottiglia di acqua e una lunga passeggiata per digerire, prima di rientrare in campeggio.
11.09 Primosten – Seget – Trogir km 2052
Finalmente ci svegliamo con uno splendido sole che esalta i colori del mare e della natura che caratterizza le piccole isole che si trovano di fronte al nostro camping.
Oggi optiamo per pochi km e tanto mare.
Faccio subito un bagno a poche centinaia di metri dal nostro accampamento, e l’acqua gelata mi sveglia definitivamente. Facciamo colazione in campeggio, e alle 10 siamo sulla splendida spiaggia di Primosten, 20 km a sud del campeggio. La piccola cittadina, sembra che abbia una certa somiglianza con la città di Rovjn in Istria, ma noi non possiamo constatarlo anche se il bellissimo chiosco cittadino che si affaccia sul limpido mar Adriatico è una vera chicca.
Lasciamo alle spalle tutti i nostri pensieri e ci dedichiamo a pieno al mare e alla spiaggia (anche questa naturalmente in ciottoli bianchi).
Poco prima dell’ora di pranzo, lasciamo Primosten e ci avviamo verso Split, ma lungo la strada decidiamo di fermarsi presso il Vranjika Camping, nei pressi di Seget. Il grosso campeggio con più di 600 piazzole e un residence da 400 posti letto, è situato proprio sul mare con vista sull’isole di Solta e Veli. Ci prepariamo un piatto di pranzo in compagnia dei nostri vicini tedeschi che ci offrono un liquore italiano comprato in Lombardia e poi passiamo tutto il pomeriggio in riva al mare.
Il campeggio è molto affollato, a differenza degli altri incontrati precedentemente, e alle 17, la piccola spiaggia è invasa dai bambini. Aspettiamo che cali il sole e usciamo per una cena a base di capretto, cotto in porchetta. Aspettavamo questo momento dal primo giorno del nostro viaggio, quando, appena entrati in Slovenia abbiamo incominciato a vedere ristoranti lungo strada che cucinavano su grandi spiedi i poveri capretti. E ogni giorno del nostro viaggio abbiamo sempre rimandato, fino a stasera che decidiamo di fermarsi sulla strada per Trogir.
Dopo tanta attesa, la delusione.
Non che sia stato cattivo, ma il colore ambrato dei capretti visti per strada, mi avevano fatto immaginare ad una carne croccante e tenera, cotto a legna. Invece, chissà se abbiamo sbagliato posto, usciamo dal ristorante delusi della cena, anche se la spesa è stata veramente economica.
Raggiungiamo Trogir alle 21 in punto e iniziamo la visita della piccola Venezia, come la chiamano da queste parti. Le visite notturne, hanno un certo fascino, e la piazza centrale con la cattedrale ben illuminata ci offre un bellissimo spettacolo di luci. Ci sediamo per un caffé ascoltando della musica, di fronte alla torre dell’orologio e poi ce andiamo a spasso per piccole viuzze, assaporando il profumo del mare sul piccolo lungomare di Trogir. Ci sediamo lungo mare di fronte alla fortezza di Kamerlengo, e dopo un’ulteriore passeggiata rientriamo a Seget per passare la nostra ultima notte in terra Croata.
12.09 Kasjuni cove – Split – Bacvice Beach km 2104
Sono appena le 7 del mattino, quando mi immergo nella gelida acqua del mar Adriatico. Approfitto dell’ultima giornata per non perdere neppure un attimo e quindi subito in mare.
Elisa sta dormendo ed io mi rilasso sulla spiaggetta del campeggio e mi faccio una nuotata in mare.
Alle 8.30 salgo nuovamente nella collina dove Elisa sta preparando la colazione a base di caffé e frutta fresca.
Alle 9.30 siamo in strada, ma oggi faremo veramente pochi kilometri e ci fermiamo alle porte di Split sulla baia di Kasjuni.
Gli ultimi dormiglioni del ritiro motorbikers che si è svolto la scorsa notte in spiaggia, sono ancora intenti a ripiegare la loro tenda, ma noi ci sistemiamo ugualmente sulla spiaggia.
Anche qui, ciottoli bianchi a infierire sulla nostra fragile schiena, ma come in tutte le spiagge viste, un acqua limpida che mi invita subito ad entrare a mare.
Aspettiamo l’ora di pranzo tra un bagno e un po’ di sole e poi proseguiamo verso la città. Parcheggiamo nei pressi del porto, tra Kralja e Slobode, e dopo aver pranzato con un sandwich lungomare, visitiamo la splendida Split.
Anche questa città come Dubrovnik è un gioiello architettonico anche se è invasa, giustamente, da orde di turisti.
Qui arrivano le barche e gli aerei che portano i turisti in Croazia. Il palazzo Diocleziano è senza dubbio l’attrazione principale della città, con i suoi palazzi e le sue chiese all’interno a renderlo ancora più suggestivo.
Evitiamo la fila presso il museo e girovaghiamo per le strade del palazzo perdendoci tra la folla dei turisti, fino a che non ci stufiamo degli ingorghi e decidiamo di dirigersi verso la baia di Bacvice.
Che sorpresa!!!!!
Qui c’è sabbia, ma la spiaggia non è delle migliori e inoltre come già immaginavamo è invasa come la città dai turisti.
Ci accomodiamo comunque sulla soffice sabbia e aspettiamo l’ora di rientrare al porto per la barca.
Il pomeriggio afoso, passa tra un bagno e l’altro, giocando a carte e bevendo un paio di birre; poi ci facciamo una doccia sulla spiaggia attrezzata e saliamo per raggiungere la nostra auto.
Alle 18.30 siamo in fila per imbarcarsi.
Ci accomodiamo sui divani del Night club Casinò e dopo aver fatto conoscenza con un serbo che vive nei pressi del lago Trasimeno, a pochi passi dalla nostra casa, apriamo il nostro sacco a pelo e ci prepariamo per la notte.
13.09 Ancona – Sirolo – Porto Recanati – Sinalunga
La mattina, ammiriamo dal ponte della nave ad una splendida alba sul mare Adriatico e alle 7.25 sbarchiamo, mettendo di nuovo le nostre ruote in terra italiana. Grazie ai consigli di Eleonora, diamo un’occhiata alla città di Ancona.
Visitiamo la piazza del Papa e saliamo fino in cima alla collina, dove è situato il duomo. Un pullman di giapponesi, arriva proprio con noi e con le loro facce sorridenti, iniziano la visita della chiesa.
Pian piano, scendiamo di nuovo verso la macchina, prendiamo un buon caffé e lungo la costa raggiungiamo Sirolo.
Ci dirigiamo verso la spiaggia di San Miche, giusto dietro il monte Conero e dedichiamo le ultime ore del nostro viaggio al mare delle Marche.
Una telefonata di Elisabetta intorno alle 14.00 ci avvisa che i due innamorati stanno arrivando a Porto Recanati.
Ritiriamo la nostra attrezzatura e alle 15.30 riabbraccio per l’ennesima volta il mio carissimo amico Michele, accompagnato da Elisabetta.
Scambi di opinioni, tante storie di viaggio, ma ancora una volta la conferma di aver trovato un vero amico.
Chissà se un giorno faremo un viaggio insieme????
Hasta Siempre
http://robertoburacchini.blogspot.it/