Perù 2007


Perù 2007: toda beleza!

(racconto di viaggio dall’8 al 29 settembre di Valentina)

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Itinerario: Lima, Huaraz, Trujillo, Chiclayo, Arequipa, Colca Canyon, Puno, Lago Titicaca, Cusco, Valle Sacra, Machu Picchu, Lima

Dopo il bellissimo viaggio di nozze in Australia dell’anno scorso, io e Roby questa volta scegliamo il Perù.. un nome che già da solo evoca mitiche memorie: gli Incas, Machu Pichu, il Lago Titicaca sono luoghi che sono riportati sin nei primi libri di storia e geografia e per due come noi, che, alla fine, rispettivamente in geografia e storia, si sono pure laureati, hanno sempre avuto un certo fascino…e così, scegliamo questa terra, con un viaggio che, a detta di molti, potrebbe rivelarsi difficile e stancante, soprattutto per le altitudini proibitive e il clima e, non meno importante, per il recentissimo e fortissimo terremoto del 16 agosto, che ha completamente distrutto la zona di Ica, Pisco e Chincha e ci ha costretti a cambiare parte del nostro itinerario.
Per l’organizzazione di questo bel viaggio ci siamo affidati alla Perù Travel Paradise di Michele Mosca, un italiano, che ha sposato una peruviana e, ormai da diversi anni, organizza viaggi, tramite internet, in quella che è diventata la sua nuova patria. L’organizzazione, come avevano potuto capire già dai primi contatti via mail, si è rivelata ottima: abbiamo potuto svolgere un viaggio completamente su misura, in due, molto ricco e vario, che ci ha permesso di visitare le maggiori zone di interesse, affiancati da guide e autisti gentili e preparati, che ci hanno scorrazzato da una parte all’altra, assecondando sempre le nostre esigenze.
Il Perù è un paese che ti rimane dentro, con i suoi paesaggi e la sua gente, povera, ma sempre sorridente; un paese che ti colpisce per la storia delle sue innumerevoli civiltà (gli Incas sono arrivati solo dopo molti altri!!), per le sue grandi potenzialità e ricchezze, che purtroppo sono in mano ad una classe ristrettissima della popolazione, mentre la maggior parte vive in condizioni estreme; un paese che ti rapisce con i suoi colori, la sua musica, i suoi mercati…insomma, le fatiche del viaggio vengono ampiamente ricompensate da un grande arricchimento!

E ora passiamo al viaggio, che si è svolto dall’08/09/2007 al 29/09/2007. Volo IBERIA, prenotato tramite il corrispondente italiano di Michele Mosca con partenza da Milano Linate, scalo a Madrid, arrivo a Lima e ritorno su Malpensa.

Nel dettaglio:

08/09/2007
Partenza alle 4 del mattino per raggiungere Linate, arrivo all’aeroporto alle 6, subito check-in dei bagagli grossi e poi colazione. Alle 7, altro check-in e ci mettiamo ad attendere l’imbarco. Le 2 ore di volo per raggiungere Madrid passano in fretta. Arriviamo alle 10.20 e, anche qui, come a Francoforte, scopriamo che dobbiamo prendere un trenino interno per raggiungere il terminal satellite 4S. Ci vuole parecchio, così come per arrivare alla porta R del nostro gate. Ci mettiamo in coda, ma il gate non apre.. il volo dovrebbe partire alle 12.40, ma ancora nessun aereo si avvicina al nostro punto di imbarco. Finalmente, alle 12.30, possiamo salire e prendere i nostri posti finestrino. Scopriamo che il ritardo era dovuto ad una mancata chiusura delle porte.. problema ora risolto… almeno così ci dicono e noi speriamo caldamente!! Purtroppo ogni sedile non ha il suo mini-schermo, ma c’è solo quello grande con film in inglese e spagnolo. Il servizio lascia un po’ a desiderare, nel senso che, dopo averci servito il pranzo, le hostess scompaiono e, se si vuole qualcosa, bisogna andarselo a prendere in cucina. Il volo passa leggendo molto  e dormicchiando e poi chiacchierando con 2 ragazzi di Sanremo, seduti dietro di noi. Una volta atterrati, ritirati un po’ di soles dall’ATM e i bagagli, vediamo propriamente un ‘muro’ di gente con cartelli pieni di nomi e cognomi…sono talmente tanti che sarebbero da foto!!
Finalmente scorgiamo Marvin, con il cartello della Peru Travel Paradise e, insieme ad un’altra coppia di italiani di Bra, che erano sul nostro stesso volo e saranno nel nostro stesso hotel, veniamo portati a Miraflores, al Gran Hotel ‘La Faraona’. Appena usciti dall’aeroporto, Lima ci si presenta con una realtà molto diversa dalla nostra…c’è un sacco di traffico, moto, pulmini di ogni genere, taxi che si infilano da tutte le parti, suonando continuamente il clacson… siamo nel quartiere del Callao e c’è molta gente per strada: bambini che chiedono le elemosina ai semafori.. insomma, il primo impatto è un po’ forte, almeno per noi, che ci rechiamo per la prima volta in Sudamerica..
Alla fine, dopo aver oltrepassato il Barranco, la collina che separa alcuni quartieri di Lima dalla Costa Verde, affacciata sul Pacifico, arriviamo nel quartiere – cittadella di Miraflores con luci, negozi, casinò e alberghi.. insomma, un’altra Lima, quella creata apposta per ricevere i turisti. Arriviamo in hotel, che si rivela carino e confortevole (a parte l’umidità che ti entra nelle ossa!!!), dove, dopo la consegna dei vaucher, Marvin ci saluta. In camera, squilla il telefono: è Michele Mosca, che vuole sapere se tutto procede bene! Finalmente, dopo tante mail, sentiamo la sua voce!
Sistemate un po’ di cose, scendiamo nella hall a prendere l’aperitivo di benvenuto, il pisco sour, con i nostri nuovi amici di Brà e, senza quasi accorgercene, arrivano le 22.15: nanna!!

09/09/2007
La notte è stata molto fredda, ci siamo svegliati presto e abbiamo fatta la nostra prima colazione con il famoso mate de coca, prosciutto, pane e burro. Roby ha pure preso il succo di papaya e le uova strapazzate… io non oso ancora!
Ci è venuta  a prendere l’italianissima e simpaticissima Giusy, moglie di Marvin, che ci ha portato al terminal degli autobus della Cruz del Sur, dove prendiamo un pullman ci porterà nel cuore della Cordillera andina, a Huaraz, a 3100 mt di altezza. Ma parliamone del pullman! Sedili in pelle comodissimi, coperta, cuscino, servizio a bordo (ci hanno dato da bere l’Inka Cola…abominevole.. sa di big babol!!!).. l’unico inconveniente: l’aria condizionata sparata a bomba! Durante le 7 ore di tragitto, abbiamo osservato l’infinita periferia di Lima (9 milioni di abitanti!): un susseguirsi di ‘favelas’, che si arrampicano sulle colline, tante persone, cani randagi, baracche di mattoni di paglia e fango, tetti in lamiera…una povertà veramente estrema..
Una volta presa dalla Panamericana Norte la deviazione per Huaraz, ci ha accompagnati un paesaggio stupendo: abbiamo attraversato valli in mezzo alla Cordillera punteggiate da cactus, con grandi fiumi, altopiani e villaggi: case in adobe e popolazioni che, con le loro terrazze coltivate sono riuscite a rendere abitabile una terra estrema. Superato un passo a 4000 mt, abbiamo cominciato a scendere e siamo giunti a Huaraz (3100mt). Appena scesi dal pullman, ci ha colto un bel mal di testa, ma non abbiamo capito se fosse dovuto all’altitudine o all’aria condizionata, in quanto, presa una pastiglia, ci è passato e non ha fatto più ritorno! Ci è venuti a prendere un altro collaboratore del Sig.Mosca, che ci ha portati al bellissimo Hotel Colomba, costituito da tanti mini – appartamenti affacciati su un bel giardino. Dopo aver fatto un piccolo giro per la città, siamo tornati in albergo, dove ci siamo fatti un bellissimo bagno nella vasca idromassaggio, abbiamo mangiato hamburger e patatine fritte e ci siamo bevuti una bella tisana di manzanilla (camomilla!) per aiutare la digestione. Alle 20.30 eravamo a nanna!!

10/09/2007
Sveglia presto.. direi che siamo ancora un po’ scombussolati dal fuso! Colazione con pane e prosciutto e l’immancabile mate de coca. Ore 8.30 appuntamento con Gabriel, la nostra guida e Manuel, il nostro autista. Oggi dobbiamo andare a visitare Chavin de Huantar, che si trova a 110 km di distanza da Huaraz, ma la strada che li collega è molto tortuosa, sconnessa e male asfaltata, tanto che, per raggiungerlo, ci vogliono  più di 3 ore!
Il paesaggio è fenomenale: nel primo tratto abbiamo la Cordillera Blanca a destra e la Negra a sinistra, poi abbandoniamo quest’ultima e attraversiamo la prima.. vediamo un sacco di ghiacciai, faglie tettoniche, fino a che ci fermiamo alla laguna Querococha, a 4009mt. Scendiamo dalla macchina, prendiamo un bel mate caldo, perché fa veramente freddo e constatiamo che, per ora, non abbiamo nessun sintomo di soroche.. speriamo di continuare così! Vediamo le capanne dei pastori, che allevano mucche e vivono in condizioni estreme, incontriamo donne con il loro bimbo dentro alla fascia legata sulle spalle: la loro pelle è segnata dall’altura, dagli sbalzi termici e dalla fatica, ma così abbigliate, hanno davvero una grande dignità e risultano bellissime!
Ci fermiamo poi sul punto più alto del tragitto, a 4516mt, dove scattiamo la foto di rito, attraversiamo un tunnel di 400mt e ci troviamo di fronte una strada a tornanti che scende lungo le pendici della valle: la Cordillera è proprio maestosa! In alcuni villaggi, vediamo i minatori, che estraggono il carbone; il loro stipendio medio mensile è di 110 dollari, lavorano in condizioni estreme, senza alcuna protezione e si ammalano subito, in quanto stanno moltissime ore dentro le miniere per cercare di estrarre 1 tonnellata di carbone la settimana, per ricevere la paga..
Scendiamo sempre più e vediamo tutte le terrazze coltivate, nei pressi di Chavin de Huantar, fino a che non arriviamo a destinazione per le 12. Ci fermiamo a mangiare a ‘Chavin Turistico’, su consiglio di Gabriel e prendiamo un lomo (manzo) saltato con riso e verdure: buono! Roby prende pure il dolcino: un tortina, chiamata alfajor, di latte, ottima! A fine pranzo, immancabile mate de coca. In 2 spendiamo 27 soles: 6.50€! Iniziamo, a questo punto, la visita di Chavin de Huantar, con la guida di Gabriel, che ci spiegherà moltissime cose e il tutto rimarrà davvero interessante. Chavin era un centro cerimoniale, appartenente appunto alla civiltà Chavin (forse la più antica del Perù, risalente a 1000 a.C.). Le cose più impressionanti sono la precisione con cui è stata costruita la piazza quadrata, che risulta essere quasi perfetta e tutto il sistema di gallerie sotterranee, dove venivano conservati gli alimenti, per l’ingegnoso sistema di ventilazione o tenuti i prigionieri. In alcune di queste gallerie scorreva pure l’acqua, che era stata deviata da un vicino fiume. Insomma, ancora una volta, le civiltà antiche rivelano tutte le loro grandi capacità! Finita la visita, ci rimettiamo in cammino e facciamo la stessa strada accidentata dell’andata, per un pezzo anche sotto la pioggia e rientriamo stanchissimi in albergo! Come primo giorno di visita tra i 3 e i 4000mt direi che è stato bello intenso! Mangiamo una zuppa di asparagi e patate fritte in albergo e alle 21 siamo già nel mondo dei sogni!

11/09/2007
Sveglia come sempre presto e alle 8.30 appuntamento con Gabriel e Manuel. Per prima cosa, visitiamo in Huaraz un mercato, che rimarrà il più bello, perché il meno turistico tra tutti quelli che vedremo, con tutta la gente delle campagne che vende i suoi prodotti. Proseguiamo poi verso Carhuarz, dove si può mangiare il ‘gelato ecologico’, fatto con il ghiaccio del ghiacciaio dell’Huascaran, la montagna più alta del Perù. Percorriamo una bellissima strada con vista sulla Cordillera Blanca, ma siamo costretti a fare un pezzo di sterrato, per evitare i continui controlli della polizia, che richiede un piccolo contributo di 20 soles come lasciapassare! Arrivati a Yungai, prendiamo una deviazione per la laguna di Llanganuco: 25 km di sterrato con 1400mt di dislivello! Yungai è a 2400, mentre la laguna è a 3850! Entriamo nel Parco Nazionale dell’Huascaran e, dopo pochi km, si apre davanti a noi lo spettacolo di questa laguna di colore turchese, contornata da ghiacciai! Fa freddo e siamo costretti (con nostro sommo dispiacere) a comprarci i cappellini di lana con le orecchie lunghe, i famosi chullos! Per la prima volta, ci accorgiamo di essere così in alto! Stiamo qui un’oretta e facciamo il sentiero intorno alla laguna.. il panorama è propriamente ‘mozzafiato’!!! abbiamo anche la possibilità di vedere un’altra laguna poco più in là, detta ‘Laguna maschio’, più piccola, ma bellissima lo stesso! Ripercorriamo lo sterrato e ci fermiamo a mangiare a Yungai Nuova, al Ristorante Apomayo, ma io qui comincio a sentire i primi sintomi… la maledizione di Montezuma mi ha colpito!! Roby mangia di tutto, qui ha preso il cuy, il porcellino d’India, ha assaggiato la chica morada, la bevanda di mais, il mais fritto e sta benissimo! Io, che sto attenta a tutto e mi lavo pure i denti con l’acqua in bottiglia, sono stata colpita.. e va beh! passerà!! Visitiamo quel che resta della vecchia Yungai: questa città, dopo il terremoto del 1970, è stata completamente sepolta da una colata di ghiaccio e fango scesa dall’Huascaran. Oggi è possibile camminare sul corpo di frana e vedere la chiesa sepolta.. cioè, quel che ne resta.. il 2° piano! Alla fine di questo enorme cimitero, è stata ricostruita la facciata della vecchia chiesa, dalle cui finestre vuote è possibile vedere il bellissimo e maestoso Huascaran, che però, non perdona…solo 300 persone si sono salvate, tutte le altre sono state sepolte dal fango.. Finita questa interessante visita, raggiungiamo Tarica, centro famoso per l’artigiano e, da bravi turisti, compriamo 2 statuette da appendere in casa, tra cui il Dio Chavin! Prima di rientrare in albergo, visitiamo ancora la fiera dell’artigiano di Huaraz, dove facciamo altri acquisti, scelta che si rivelerà ottima, dato che in questa parte del Perù i prezzi sono molto più bassi che nelle zone più frequentate dai turisti! Torniamo in albergo, dove passo la serata visitando diverse volte il bagno e andiamo a letto senza cena alle 20!!

12/09/2007
Sveglia alle 6.00 e partenza per le 7.15. Sto meglio, ma non sono ancora del tutto a posto, per colazione solo un thè! Cominciamo una strada sterrata che da Huaraz ci porterà verso il mare e la costa: 90 km di paesaggi splendidi con vista sulla Cordillera Blanca e l’attraversamento dell’ennesimo passo a 4250 mt! Nella discesa, un piccolo inconveniente: buchiamo una gomma, ma riusciamo presto a sostituirla e continuiamo il nostro percorso. Scendendo, il paesaggio cambia: compaiono cactus e zone desertiche… ci stiamo avvicinando alla brulla fascia costiera! Nei pressi di Casma, visitiamo l’interessante centro cerimoniale di Sechin, o almeno, anche qui, quello che ne resta.. il tempio, tutto pieno di macabri bassorilievi, raffiguranti guerrieri vincitori e le loro vittime sgozzate, è stato in gran parte sepolto da una frana e sono visibili soltanto le mura esterne. A Casma mangiamo da ‘El Tio Sam’; Roby assaggia il ‘tacu tacu’, un piatto di riso, fagioli e frutti di mare; io.. riso in bianco! Riprendiamo la strada per Truijllo, tappa di arrivo di questa lunga giornata, facendo una breve sosta nel porto di Chimbote, dove possiamo ammirare l’immane flotta peschereccia. Arriviamo a Truijllo per le 18 e veniamo lasciati nel bellissimo hotel ‘Los Conquistadores’, vicinissimo alla Plaza de Armas. Dopo esserci un po’ rifocillati, andiamo un po’ in giro nella via pedonale della città, Avenida Francisco Pizzarro, dove Roby mangia una fetta di torta al limone in una specie di fast food, che lascia un po’ a desiderare…anche lui vuole farmi compagnia con lo ‘sguaraus’, ma nulla! Ogni tentativo fallirà, potrà mangiare qualsiasi cosa, senza avere alcun minimo disturbo! Per le strade non ci sono turisti, ma si gira tranquilli, peccato il caotico traffico e la quantità innumerevole di taxi con relativo continuo suono di clacson! Dopo un controllo delle e-mail, alle 21.30 siamo a nanna!

13/09/2007
Finalmente mangio qualcosina a colazione! Alle 9 partenza per andare a visitare la Huaca del Sole, un tempio in adobe completamente riempito di questi mattoni di paglia e fango e poi la bellissima Huaca de la Luna. Qui è possibile vedere ben 3 templi sovrapposti, ricchi di bassorilievi raffiguranti il Dio Moche (entrambe le costruzioni appartengono, infatti, a questa civiltà pre-incaica), detto ‘lo sgozzatore’, in quanto, una volta vinta la battaglia, c’era l’usanza che i capi sgozzassero le loro vittime in maniera brutale e ne bevessero il sangue. La Huaca de la Luna è veramente bellissima e siamo entusiasti! A questo punto, partiamo alla volta della meravigliosa cittadella di Chan Chan, appartenente alla civiltà Chimu. Qui visitiamo uno dei 9 templi che sono stati ritrovati (si sta ancora scavando e piano piano, soldi permettendo, si stanno portando alla luce gli altri) e rimaniamo veramente a bocca aperta: prima vediamo un’enorme piazza quadrangolare, dove venivano portate le offerte del popolo ai sacerdoti, poi si passa, attraverso un labirinto, alle abitazioni dei sacerdoti stessi, tutte con in bassorilievo, il disegno delle reti da pesca, uccelli marini e pesci, dopo, si arriva ad una grande vasca in cui affiora l’acqua della falda freatica, con papere e piante galleggianti, infine, si giunge alla zona funebre, dove venivano seppelliti il capo e tutta la sua famiglia. Una volta terminata questa interessantissima visita, andiamo ad Huanchaco, dove mangiamo in un carinissimo ristorante sull’oceano. Roby prende un fritto misto divino e lo invidio tantissimo.. io ancora riso in bianco e patate bollite…che tristezza!! Dopo pranzo, facciamo un bel giro sulla spiaggia, dove ci sono onde lunghe molto adatte al surf, questo posto d’estate è infatti molto frequentato dagli amanti di questo sport. A questo punto, riprendiamo la Panamericana Norte, dove dovremo trascorrere circa 3 ore per arriva a Chiclayo, dove dormiremo. Chiclayo è una città nuova, senza la tipica struttura quadrangolare ereditata dagli spagnoli, molto caotica e piena di traffico. Come tutte le città attraversate fino ad ora, è preceduta (e seguita) da una lunga periferia di case in adobe abitate dai ceti più poveri. Anche lungo tutta la Panamericana la situazione è molto simile e il pensiero va spesso alle tante vittime del recentissimo terremoto: il numero di perdite è stato così alto, anche, e soprattutto, per la mancanza di case in muratura…speriamo che il Forsur, l’organismo che è stato costituito per risollevare la zona, riesca a farlo veramente e riesca pure a dare la possibilità a queste persone di avere dei moduli antisismici. Preghiamo ancora che il terremoto, nella sua enorme disgrazia, possa essere un modo, con la ricostruzione, per dare nuovo lavoro e per permettere una vita migliore a questa povera gente..
Chiudendo questa triste parentesi, torniamo alle cose futili.. il nostro albergo di Chiclayo, La Casa de La Luna, come tutti quelli avuti fino ad ora, si è rivelato molto carino! Dopo aver usato la vasca idromassaggio (con qualche problemino da parte mia, dato che praticamente mi ci sono cotta dentro, essendomi accorta dopo che la valvola dell’acqua fredda era completamente chiusa!!), mangiamo in hotel e come sempre, nanna alle 21.30!

14/09/2007
Oggi è il compleanno del mio Roby: 30 anni! Dopo colazione, andiamo a visitare il sito delle piramidi di Tucume, a nord di Lambayeche. La visita, come sempre, si rivela interessante e permette di ammirare diverse piramidi tronche in adobe (i mattoni non sono più visibili, perché il fenomeno del niño li ha sciolti), appartenenti appunto alla civiltà Lambayeche. La grandezza del sito si può cogliere salendo sul Cerro Purgatorio, una montagna, famosa anche perché luogo di diversi riti sciamanici, essendo ritenuta carica di energia. Fa molto caldo…e siamo in inverno!! Oltre al sito, nel quale si sta ancora scavando e lavorando per portare alla luce altri resti, si può ammirare il bosco di Pomac, il più grande bosco di carrube del nord del Perù. Ci spostiamo nel centro di Lambayeche, dove, con la guida dell’ottimo Gabriel, possiamo visitare il Museo del Signore di Sipan, un complesso moderno, aperto nel 2002, per raccogliere i resti delle 3 tombe, appartenenti alla civiltà Moche, ritrovate negli anni ’90 nella zona di Sipan. I ritrovamenti sono stati fenomenali: bracciali, pettorali, orecchini, maschere, tutti d’oro, oltre a vasi, ornamenti, armi.. insomma, assolutamente da vedere!!
Ritorniamo in albergo, dove abbiamo la camera in day use: ottima scelta! Stasera abbiamo la cena compresa in hotel e poi il volo per Lima alle 21.40, dove torneremo al Grand Hotel la Faraona. Il volo con LAN (ottima compagnia aerea cilena) passa in fretta e all’arrivo troviamo Marvin e il solito clima…

15/09/2007
Alle 7 del mattino partenza per Caral. Il percorso durerà circa 4 ore, perché, dopo un primo tratto sulla Panamericana, dovremo percorrere, tanto per cambiare, uno sterrato! Magicamente, dalla nebbia fina mista a pioggia di Lima, si apre un a bellissima giornata, che ci permetterà  di apprezzare pienamente la bellezza del sito. Caral costituisce un insediamento di 3000 anni fa, diviso in diverse parti, con piramidi tronche, abitazioni, magazzini, altari circolari e quadrati. Anche qui, si sta ancora lavorando e scavando, trattandosi di una scoperta molto recente e molto importante, dato che probabilmente rappresenta l’insediamento più antico di tutto il Perù. Terminata la visita, dove delle ragazzine di una scolaresca hanno voluto assolutamente fare una foto con noi (siamo così diversi?;-)), andiamo alla ricerca di un posto per mangiare. Finiamo a Huacho, in un ristorante agreste (tipo un nostro agriturismo…molto ‘agri’ e poco ‘turismo’!), frequentato solo da famiglie locali, dove Roby e Marvin prendono il ceviche de pato, cioè riso e anatra, io una bistecca alla parilla e una specie di salsiccia, ma non gradisco molto.. alla fine, i 2 mi costringono a mangiare il riso, ma sa d’anatra, quindi, anche qui ho un po’ di difficoltà.. mi prendono tanto in giro e ridiamo allegramente per tutto il viaggio di ritorno! Alle 17, io e Roby decidiamo di andare a fare un giro per Miraflores, percorriamo tutta l’Avenida Larco e arriviamo al Larcomar, il centro commerciale che si affaccia sull’oceano. Dopo un breve giro, mangiamo al Pardo’s Chicken, il famoso pollo a la brasa con patate fritte: buonissimo! Finita la cena, torniamo in albergo e alle 21, tanto per non smentirci, siamo a dormire!

16/09/2007
Stamattina sveglia con più calma, dopo colazione, alle 9, ci viene a prendere il papà di Marvin, un signore molto distinto e puntualissimo, che ha il compito di portarci a visitare l’oracolo di Pachacamac, 30 km a sud di Lima. Per arrivarci, percorriamo il lungomare di Lima e vediamo un sacco di giovani che surfano, nonostante il freddo, l’umidità!
A Pachacamac, facciamo una visita guidata in spagnolo, con un ragazzo che parla molto lentamente e ci permette di capire tutto. Questo oracolo era un centro utilizzato da 3 culture diverse: Rimac, Wari e poi Incas, dove si recavano, ricche di doni, persone da tutto il Perù per chiedere consulto al Dio. Gli spagnoli, una volta scoperto il sito, hanno trovato un’immane quantità di oro e argento.. Visitiamo il tempio del sole, mentre quello della luna ha subito dei danni per il recente terremoto e risulta poco sicuro.
Terminata la visita, siamo liberi e ci rechiamo, ebbene sì, lo abbiamo fatto.. a mangiare da Mc’Donald.. Avevo troppa voglia di panino schifoso, ma con gusto conosciuto! Ritorniamo al Larcomar e poi giriamo a piedi per Miraflores, entrando in negozietti e centri commerciali, dove i prezzi sono molto competitivi.. tanto che Roby si compra 2 camicie e 1 cravatta! Soddisfatti rientriamo in hotel, dove abbiamo la cena inclusa.. peccato che passiamo l’oretta prima di mangiare a cercare di asciugare il bucato di ieri…certo che non ho fatto un’ottima scelta a decidermi a fare il bucato a Lima con l’umidità che c’è!! In albergo Roby assaggia il ceviche, mentre io prendo fagottini di pollo con spinaci e formaggio: buoni!

17/09/2007
Sveglia alle 5 per prendere il volo Aerocondor alle 8 (che invece sarà alle 9!) per Arequipa, la città bianca, sita a 2300mt. Ci viene a prendere la simpatica Lourdes, che sarà la nostra guida in questa parte del viaggio. Arriviamo all’albergo, La Posada del Puente, che si rivelerà un piccolo angolo di paradiso nel traffico cittadino, sicuramente il più bel hotel di tutto il viaggio, sia per le stanze e il giardino (con tanto di lama!), che per il servizio: davvero ottimo! Posati i bagagli, andiamo subito a fare un giro per Arequipa, che è proprio una bella città, molto vitale, piena di turisti e negozietti. Arriviamo alla bella Plaza de Armas, dove mangiamo un’ottima empanada con queso e un mate de coca.. è meglio prepararsi a domani! Alle 14, inizia la nostra visita guidata della città: prima ci rechiamo al Mirador di Yanahuara, dove possiamo ammirare i 3 vulcani che circondano la città (il Misti, il Chachani e il Pichu Pichu) e assaggiare un succo di papaya arequipena e di tuya: buoni! Poi, sempre nel quartiere di Yanahuara, visitiamo una bella chiesa in tufo bianco (quasi tutte le case sono costruite con questo materiale, da qui il soprannome di ‘città bianca’) con portale in barocco ‘meticcio’, che unisce cioè elementi della cristianità a piante, fiori e animali tipici delle Ande. A questo punto, andiamo a visitare il bellissimo Monastero di Santa Catilina. Le monache di clausura alloggiavano in un vero e proprio paradiso! Colpiscono i vari chiostri, le vie colorate di rosso mattone, blu e bianco e i tanti fiori; risulta molto fotogenico e noi non ci facciamo scappare l’occasione di immortalare gli scorci più belli. Visitiamo ancora la Chiesa e la cattedrale dell’ordine dei Gesuiti, poi torniamo in albergo a prendere la giacca (l’escursione termica è forte e, sceso il sole, comincia a fare freschino!) e di nuovo in centro per la terza volta a mangiare! Scegliamo un ristorantino proprio dietro la cattedrale; io provo il ‘rocoto relleno’, un peperone ripieno di carne e formaggio, l’idea è ottima.. peccato che sia molto piccante.. Roby prende il filetto di alpaca: buonissimo! Stanchi, rientriamo in albergo e crolliamo!

18/09/2007
Sveglia ‘naturale’ sempre presto.. sarà l’altitudine o saranno i mate?? Colazione nel giardino dell’hotel, partenza alle 8.30 alla volta di Chivay. Lungo il percorso, vediamo prima le bellissime montagne arrotondate dalle ceneri vulcaniche delle tante esplosioni che ci sono state nell’era quaternaria; entriamo poi nella Riserva di Salinas e Aguada Blanca, dove incontriamo le vigogne! Questa è l’immagine delle Ande, che ho sempre avuto in testa: altopiani, camelidi andini a pascolare e vulcani sullo sfondo! Vediamo anche diverse zone paludose, popolate di vari uccelli, finché arriviamo al punto più alto del percorso: 4910mt, più in alto del Monte Bianco! Scendiamo dalla macchina, facciamo la foto di rito e ammiriamo tutte le cime innevate dei vulcani che ci circondano da ogni lato: spettacolo! Nel tragitto, per la prima volta, abbiamo provato a masticare le foglie di coca, ma, dopo 10 minuti che le avevamo in bocca, ci si era addormentata tutta la guancia e la lingua e, dato che il gusto non ci faceva impazzire, abbiamo evitato di continuare, dato che comunque, non sentivamo effetti per l’altitudine. A questo punto, dopo aver incontrato anche una tromba d’aria, cominciamo a scendere e arriviamo a Chivay a 3600 mt. Mangiamo a buffet in un ristorante turistico, dove cerchiamo di tenerci leggeri, anche se ci sono diverse cose che ispirano e fanno venire voglia di essere provate. Facciamo un giro a piedi per Chivay e poi giungiamo al nostro hotel, Il Pozo del Cielo, veramente carino e caratteristico, con una bella sala con camino e camere spaziose, il tutto ben integrato nell’ambiente circostante. Riposiamo 2 orette e poi andiamo alle terme di Chivay.. subito, l’idea di mettersi in costume con l’arietta che c’è fuori, ci sembra impensabile, ma poi ci decidiamo ed entrare in questa piscina aperta con l’acqua a 38°ed è proprio una bella sensazione! Così ci godiamo il caldo dell’acqua, il fresco dell’aria e le Ande che ci circondano! Rientriamo in hotel, dove abbiamo la cena compresa, prendiamo 2 zuppe di mais e torta all’arancia. In camera ci portano la borsa dell’acqua calda per dormire! Ci servirà! Fa freddo di notte!

19/09/2007
Sveglia alle 5..oggi ci aspettano i condor.. almeno speriamo ci siano!! Iniziamo il nostro percorso verso la Cruz del Condor, facendo tappa nel villaggio di Yanque, dove sulla piazza ci sono gli abitanti del luogo, che, per noi turisti,  fanno la danza tradizionale e sono tutti abbigliati nei loro splendidi costumi.. sono bellissimi, ma fa tristezza pensare che siano costretti a fare questa cosa tutte le mattine per guadagnare qualche soles.. purtroppo, ancora una volta, la povertà di questa gente ci colpisce e ci entra dentro.. Visitiamo anche la chiesa, così come quella del successivo villaggio di Maca e, dopo aver fatto qualche sosta ai vari mirador lungo la strada, per vedere la profondità di questo canyon (che è il 2° più profondo al mondo, il primo è sempre in Perù, mentre il famoso Gran Canyon è solo terzo!) tutto terrazzato dalla tribù dei Collaguas, che hanno abitato questa zona nel 1400 d.C., arriviamo alla Cruz del Condor.
Ed eccoli: sono già là! Saranno una decina tra maschi adulti e piccoli che imparano a volare, che planano nello strapiombo del canyon e poi sopra le nostre teste: le foto sono di rito e lo spettacolo è molto emozionante, assolutamente da non perdere! Siamo stati proprio fortunati! Non tutti riescono a vederli! Tornati a Chivay, facciamo sosta al mercato locale, dove compriamo pane, formaggio e acqua, che costituiranno il nostro pranzo al sacco di oggi; salutiamo Lourdes e solo con Manuel, l’autista che ci ha guidato in questa parte del viaggio, andiamo verso Puno, sul lago Titicaca, a 3850mt, attraversando paesaggi che rimarranno sempre scolpiti nelle nostre menti. La giornata non è delle migliori e, ogni tanto, piove, ma forse queste condizioni climatiche con forte vento e freddo ci fanno ancor meglio capire l’asprezza di questo ambiente estremo, in cui però uomini, animali e piante sono riusciti ad adattarsi. Pranziamo a 4000mt lungo la strada con tanto vento e freddo e alle 15.30 siamo in albergo, a La Hacienda, in posizione ottimale, perché vicinissimo alla via pedonale  e Plaza de Armas. Ci rilassiamo un po’ in camera (non dobbiamo dimenticare che siamo quasi a 4000mt!) e poi andiamo a fare un giro per la via pedonale, piena di negozi e ristoranti. Alle 19 rientriamo in albergo, dove mangiamo zuppa di quinoa e poi andiamo a nanna!

20/09/2007
Partenza alle 8 alla volta delle isole degli Uros e di Taquile sul Lago Titicaca. Mauro, la nostra guida per oggi, ci porta al molo, dove ci imbarchiamo su una piccola barca, che ci dice, però, essere tra le più veloci.. le altre partono alle 7 dal porto di Puno per arrivare contemporaneamente a noi a Taquile, senza fare tappa dagli Uros. Ci fermiamo a prendere quelli che saranno i nostri compagni di viaggio per oggi: una coppia di israeliani con cui chiacchieriamo molto durante il viaggio. Approdiamo su una delle tante isole galleggianti degli Uros (ogni agenzia si reca su una diversa, così da far sì, che tutti possano trarre profitto dal turismo). Appena scendiamo, veniamo accolti dalle famiglie, che, ci dicono, abitano su quest’isola.. sappiamo che non è così e che tutto è creato ad hoc per i turisti, ma è una bella ricostruzione e seguiamo il racconto di come vengono costruite queste isole galleggianti, solo con l’utilizzo delle canne di totora, che crescono nel lago, con grande interesse.  E’ stranissimo camminarci sopra.. sembra di essere su un materasso a molle! Facciamo un giro sul lago con una delle imbarcazioni che gli Uros usano per spostarsi da un’isola all’altra; anch’essa, come tutte le abitazioni, è costruita con la totora e con i resti di bottiglie di plastica. Ci spostiamo su un’altra isola, dove, dietro a delle canne, notiamo dei prefabbricati.. ecco le vere case degli Uros.. ma non importa! Il giallo della totora, l’azzurro del lago e del cielo, i bellissimi bimbi e le donne, vestiti con gli abiti tradizionali rendono tutto molto suggestivo e piacevole.
Riprendiamo la nostra barchetta e navighiamo alla volta di Taquile: qui la vita è sicuramente più autentica. Non esiste elettricità e gli abitanti si dedicano all’agricoltura, all’allevamento e alla tessitura e, logicamente, anche al turismo! Dobbiamo arrivare sulla piazza principale dell’isola e, per farlo, dobbiamo percorrere 800 metri in salita… da 3850 a 3950.. non è propriamente una passeggiata a queste altitudini! Comunque la vista sul lago ricompensa lo sforzo! Per arrivare al nostro ristorante, attraversiamo le vie dell’isola e incontriamo donne coi loro veli neri, uomini che fanno la maglia e bambini vivaci e sorridenti che chiedono soles, caramelle e matite colorate. Al nostro ristorante, con vista lago, mangiamo zuppa di quinoa, pesce del lago ai ferri e una tisana per digerire… a questo punto, di tisane, direi, che non ne possiamo proprio più!! Terminato il pranzo, percorriamo in discesa i famosi 532 gradini , un tempo, unica via di accesso all’isola…sono faticosi persino così, perché tutti diversi uno dall’altro, non immaginiamo in salita! eppure uomini carichi di pesi li fanno tranquillamente.. Rientriamo a Puno e ci fermiamo in albergo, dove ceniamo, dato che i prezzi del ristorante dell’albergo sono identici a quelli della via pedonale; mangiamo alpaca alla plancha con purè e pesche sciroppate, non male, e come sempre nanna alle 21.30!

21/09/2007
Oggi giornata libera in Puno, sveglia con più calma, anche se alle 6, come sempre, siamo già con gli occhi aperti! Dopo colazione, andiamo a piedi fino al mercato vicino al molo, dove facciamo un po’ di acquisti, per tornare in centro, prendiamo un trici-taxi, cioè una bici con 2 sedili davanti, che rappresentano il nostro posto.. è un po’ pericoloso, perché i guidatori sono impavidi e si buttano in mezzo agli incroci con molta leggerezza.. comunque, arriviamo incolumi in Plaza de Armas e facciamo ancora un giro a piedi per il centro, dove compriamo il ‘lauto’ pranzo per oggi: Pringles e biscotti.. ieri, per il pomeriggio di oggi, abbiamo prenotato un’escursione alla necropoli incas e pre- incas di Sillustani. E’ costituita da tante torri funerarie, dette ‘chullpas’, al cui interno venivano seppellite le mummie. Il sito è inserito in un contesto ambientale splendido e il freddo intenso, il vento, la luce del sole che filtra tra le nuvole lo rendono davvero molto suggestivo! Per una volta, Roby non mi insulta per tutte le cose che gli ho fatto portare dietro: la giacca pesante e i chullos ci sono davvero serviti! Rientriamo in Puno, dove è in corso una fiesta: non bisogna dimenticare che è la capitale folklorica del paese e per le strade si sono riversate tantissime persone in costume; bello, ma che confusione! Per la cena, scegliamo Oscar, un ristorante carino, dove mangiamo un ottimo pollo a la brasa e assistiamo ad uno spettacolo tenuto da un gruppo musicale con tanto di rappresentazione di tutte le danze popolari tipiche della zona, sia della cultura quechua e aymara. Torniamo in albergo soddisfatti e andiamo a nanna, domani ci aspetta il trasferimento verso “l’ombelico del mondo”.

22/09/2007
Dopo colazione, alle 7.30, puntualissimo ci viene a prendere Franco, il famoso Franco, autista di cui avevamo sentito parlare molto bene su internet, che si rivelerà ancor meglio di ogni aspettativa e iniziamo il nostro tragitto verso Cusco. Facciamo una sosta al Passo de la Raya a 43315mt e da qui vediamo cambiare il paesaggio: dall’altopiano brullo e poco coltivato, passiamo ad una zona più verde, più dolce, pur essendo sempre ad altitudini proibitive! Vediamo anche l’Urubamba, il fiume sacro che ci accompagnerà con il suo corso fino a Machu Pichu. Per il pranzo ci fermiamo a Felipon, dove assaggiamo vari piatti in un ottimo buffet e poi con Franco, che, oltre ad essere un ottimo autista, si rivelerà anche una buona guida, visitiamo il complesso di Racky, che consiste in resti di un tempio Incas, totalmente immerso nella campagna. Poi facciamo sosta ad Andahuayllas, dove visitiamo la chiesa e poi a Pikillacta, dove vediamo i resti si un acquedotto wari.
Entriamo a  Cusco e ci riposiamo un po’ in albergo, la Posada de Atahualpa, leggermente sotto gli standard degli hotel avuti fino ad ora.. chiediamo il riscaldamento e non ci viene dato (solo il giorno dopo ci sarà dato un piccolo calorifero!), le spine elettriche non funzionano, non c’è ascensore e dobbiamo fare 4 piani per raggiungere la camera.. non dimentichiamoci che siamo pur sempre a 3400mt..si fatica!!! Alla sera ci incamminiamo per le vie di Cusco e arriviamo in Plaza de Armas: stupenda! Cerchiamo disperatamente ‘La Piccola Locanda’ di Matteo e Camila, di cui abbiamo sentito parlare così bene su internet. Con fatica (Cusco è tutta in salita!), la raggiungiamo e il simpaticissimo Matteo ci prepara bruschette con vero olio di oliva, fettuccine al ragù, ci fa assaggiare dei cannelloni, ci porta un’ottima crostata e ci offre del pisco! Mamma mia, che buono!!! Torneremo sicuramente! Quello che avevamo letto è tutto vero, anche noi ne siamo testimoni! Stanchi, ma contenti, torniamo in albergo.

23/09/2007
Oggi è il nostro primo anniversario di matrimonio! Purtroppo la giornata non inizia troppo bene, in quanto Roby scopre di avere la batteria del cellulare fulminata. Dopo colazione facciamo un giro per Cusco; con un taxi raggiungiamo il quartiere di San Blas, molto carino, dove è bello girare a piedi e sembra di essere per le vie di una città spagnola. Arriviamo in Plaza de Armas, dove è in corso una parata di bambini delle varie scuole e poi andiamo nell’Avenida del Sol, una delle vie principali. Alle 13.30 iniziamo la visita guidata della città, con quella che sarà la nostra guida a Cusco e Machu Pichu, Leo. Abbiamo il ‘Boleto turistico’, il biglietto che permette di accedere a tutte le attrazioni principali di Cusco e cominciamo con la bella cattedrale, costruita, come tutte le chiese qui a Cusco, sui resti di un tempio incas; proseguiamo verso  il giardino di Qorikancha, anche questa una chiesa domenicana costruita su resti incas, ancora visibili in alcune zone. E’ stupefacente come questa civiltà riuscisse a tagliare perfettamente i grandi blocchi di pietra dura e incastrarli a secco tra loro come un grosso puzzle, con tanto di inclinazione anti-sismica.  Ci allontaniamo dal centro e vediamo tutta Cusco dall’alto dalla chiesa di S.Cristoforo, fino a che arriviamo a Sacsaywaman, un grandissimo complesso cerimoniale, costruito con enormi blocchi di calcare: stupefacente! Andiamo anche a Tambomachay, dove è possibile ammirare le conoscenze di idraulica degli incas, a Puka Pukara, una fortezza in posizione dominante e infine a Q’enqo, un luogo sacro molto suggestivo. Per cena, dato che è la sera del nostro anniversario, vogliamo mangiare in Plaza de Armas: tra tutti i locali scegliamo il Retama e mangiamo molto bene al primo piano con vista sulla cattedrale: io alpaca alle erbe fini e torta al cioccolato, Roby lomo (manzo) alla parilla e flan al cocco, il tutto innaffiato da una buona cusqueña, la birra di Cusco. Spendiamo 84 soles, molto più del solito, ma paghiamo il posto, la vista e poi, insomma, è il nostro anniversario!! Torniamo in albergo, ci mettiamo a nanna e la giornata si conclude con una piccola scossa di terremoto.. aiuto! Speriamo bene!

24/09/2007
Oggi partenza alle 8 per visitare la Valle Sacra! Iniziamo con le rovine di Pisac: un posto splendido, uno dei più belli visto fino ad ora! Siamo in alto e dominiamo tutta la valle e si possono vedere tutte le terrazze coltivate. Da questa prima parte, che era riservata gli agricoltori, passiamo a quella sacra con l’osservatorio astronomico e i soliti muri intagliati perfettamente.. ma come avranno fatto? Noi sosteniamo la teoria aliena!! Pisac merita assolutamente una visita! Facciamo sosta anche al famoso mercato e, contrattando, riusciamo a fare qualche acquisto conveniente. Passiamo poi a visitare Ollantaytambo, un luogo sacro, tutto arrampicato sulla montagna, dove sono visibili i resti di grandi monoliti, oltre a tanti terrazzamenti. Terminata la visita, andiamo a mangiare a buffet (molto bene!) all’Inka House di Urubamba e ci dirigiamo verso il piccolo paesino di Chinchero, a 3750mt, con la sua chiesa, che necessiterebbe di un bel restauro, costruita, come sempre, su mura incas. Prima di rientrare in albergo, Franco e Leo ci portano al ‘Paraiso’, un ‘centro commerciale’, anche se sarebbe meglio definirlo grande mercato, dove si vende di tutto…logicamente di contrabbando.. e qui troviamo la batteria per il Nokia di Roby a meno di 7€. Tornati in centro, facciamo ancora un giretto, ma non mangiamo nulla, dopo il buffet di oggi. La digestione in quota è veramente un problema: ci vogliono tante ore e non si riesce a mangiare come sul livello del mare, quindi nanna!

25/09/2007
Oggi, soli con Franco, andremo a visitare le Saline di Maras e l’anfiteatro di Moray: 2 posti splendidi! Le saline sono davvero uno spettacolo: tante vasche a terrazze di colore diverso, già esistenti nel periodo pre-incas. Ci incamminiamo lungo questi instabili sentierini coperti di sale, che separano tra loro le vasche e vediamo la gente locale all’opera nell’estrazione. Ci spostiamo poi verso l’anfiteatro di Moray, che non è altro che una specie di grande imbuto, costituito da tanti livelli terrazzati, tra i quali ci sono temperature diverse: gli incas provavano a coltivare gli stessi prodotti alle diverse temperature e studiavano i risultati: fenomenali! La vista è spettacolare e io e Roby facciamo anche tutto il percorso intorno all’anfiteatro con una bella salita a 3200mt.. ma ormai siamo abituati! Prima di rientrare in albergo, Franco ci porta a ‘El Mulino’, un mercato locale, dove possiamo acquistare cd mp3 a 1,5 soles…30 centesimi di euro! Stasera, cena alla Piccola Locanda, dove Matteo ci prepara delle lasagne divine, che mai scorderemo e un ottimo budino alla vaniglia con cereali tipici! Ottimo! La serata è continuata con un po’ di chiacchiere nel patio della Locanda con Matteo e poi con 2 nostri concittadini genovesi in viaggio di nozze. Tornati in albergo subito a nanna…domani sveglia alle 4…ci aspetta Machu!!

26/09/2007
Sveglia alle 4, colazione (si fa per dire.. chi ha fame??) alle 4.30 e alle 5 siamo già in macchina con Franco e Leo per raggiungere la stazione di Ollantaytambo e prendere il treno delle 7. Così facendo, riusciremo ad anticipare la grande massa di turisti che arriva con il treno da Cusco, che, pur partendo prima, impiega 4 ore e arriva ad Aguas Calientes alle 10.30.. Noi, a quell’ora, dovremmo già essere a Machu Pichu.. Alle 8.30, quindi, abbiamo già lasciato lo zaino nel nostro albergo (Inti Inn) e siamo sul bus navetta che porta al sito. Una volta entrati, dopo aver percorso un breve sentiero, eccolo: un sogno si realizza! Finalmente possiamo vedere questo capolavoro! E’ un posto magico, sia per le costruzioni ancora intatte, che per la sua grandezza, ma la cosa che lo rende veramente speciale è il contesto naturale e ambientale in cui è inserito! Con Leo, prima andiamo in alto a scattare la famosa foto (per fortuna c’è ancora poca gente e si sta benissimo!), poi facciamo il giro all’interno del complesso, visitando le varie zone, tutte molto interessanti! Per le 11, Leo ci saluta e io e Roby possiamo goderci da soli la bellezza del sito! Ci sediamo su una delle tante terrazze e ci mangiamo un panino ammirando Wayna Pichu (la montagna giovane) e ci chiediamo se domani riusciremo a conquistarla, raggiungendone la cima! Poi decidiamo di andare fino ad Inti Punku, la porta del sole, da dove, quei ‘pazzi’ che fanno l’Inka Trail possono ammirare il sole sorgere su Machu Pichu. In 45 minuti saliamo e lo spettacolo è sempre più bello: da 2400mt arriviamo a 2720mt: che vista! Tornati al ‘Machu’, stiamo ancora un po’ a goderci la bella atmosfera, quando veniamo letteralmente ‘sfrattati’ da un gruppo di lama, che vogliono assolutamente pascolare sulla ‘nostra’ terrazza! Scendiamo nella brutta Aguas Calientes e andiamo a comprarci il biglietto per il 2° ingresso a Machu Pichu di domani e il biglietto del bus navetta: che mazzata! Andiamo a mangiare da ‘Toldo’, dove, invece di prendere il menu turistico a 20 soles, decidiamo di mangiare alla carta: veniamo puniti! 110 soles …la cifra più alta mai spesa in tutto il viaggio per una cena oltretutto modesta.. niente di che.. ma purtroppo Aguas Calientes è stata creata a misura di turista e quindi le fregature sono sempre dietro l’angolo! Un po’ arrabbiati, andiamo a nanna, siamo distrutti!!

27/09/2007
Sveglia alle 5, colazione e subito sul bus delle 6.30 per tornare a Machu Pichu. A quest’ora il sito è veramente affascinante: ci sono ancora nuvole e foschia ad avvolgerlo e, soprattutto, pochi turisti! Diretti, andiamo a fare la coda per salire su Wayna Pichu: riusciamo ad entrare! Solo 400 persone possono scalarla ogni giorno, noi siamo già il numero 82 e 83 alle 7.30 del mattino! Cominciamo il bellissimo percorso, in molto tratti letteralmente verticale: ci sono corde e morsetti per aiutarsi a salire (e a scendere soprattutto!); davvero spettacolare! E pensare che questo sentiero è stato costruito proprio dagli Incas! Una volta arrivati in cima, si domina tutto il sito di Machu Pichu e si nota che sulla stessa Wayna ci sono terrazzamenti e costruzioni Incas. Assolutamente da non perdere, perché veramente emozionante! Rimasti un po’ sulla cima, decidiamo di scendere (per me, molto più tragica la discesa che la salita!) non con poche difficoltà, considerando che ci sono dei gradini ripidi e molto stretti, che io sono costretta,  in alcuni tratti, a fare col sedere! Arrivati, di nuovo in mezzo al sito, rimaniamo ancora un po’ ammirarlo e poi decidiamo di tornare ad Aguas Calientes, dato che la giornata non è fantastica e ogni tanto viene giù qualche goccia di pioggia. Passiamo il pomeriggio in giro per il paesino e poi ci sistemiamo in stazione, dove aspettiamo il nostro trenino per Ollantaytambo. Alle 18, troviamo Franco ad attenderci alla stazione, che ci riporta a Cusco per le 20. Siamo molto stanchi, ma una bella cena alla Piccola Locanda non ce la toglie nessuno, così andiamo a mangiarci un buonissimo pollo al rockefort e torta di pane con nutella: ci voleva proprio! Torniamo in albergo e alle 21.30 siamo già sprofondati nel mondo dei sogni!

28/09/2007
Oggi è il nostro ultimo giorno a Cusco, ci viene a prendere il ‘nostro’ Franco alle 8 e ci porta a visitare le rovine di Pikillacta, un sito appartenente alla cultura pre-incas, wari, dove è stata portata alla luce solo una minima parte dell’enorme complesso. Terminata la visita, facciamo un piccolo giro nel villaggio di OroPesa, famoso per il pane e poi andiamo a Tipon, una cittadella Incas, dove è possibile ammirare le grandi conoscenze di ingegneria idraulica di questa grande civiltà. Stasera, ‘ultima cena’ da Matteo alla Piccola Locanda, con delle ottime linguine alla amatriciana e budino! Saluti e la promessa di rivedersi, siamo stati veramente bene e ci è dispiaciuto essere solo clienti dell’osteria, avremmo dormito qui molto volentieri! In futuro..

29/09/2007
Volo alle 7 per Lima, trasferimento al solito Grand Hotel La Faraona, giro per Miraflores, ultimo pollo a la brasa e ultimi acquisti. Volo alle 19.55 per Madrid, che passiamo, per la maggior parte, dormendo. Il 30/09 alle 18 arriviamo stanchi, ma veramente felici di aver intrapreso questo viaggio, a Milano.

Beh, che dire del Perù? paesaggi infiniti, gente sorridente e gentile, bambini bellissimi, altitudini proibitive,  tanta storia, campi terrazzati fino a 4000mt, cime innevate, lagune turchesi, strade sterrate, traffico e clacson per le strade, taxi, moto-taxi, trici-taxi, case di paglia e fango, camelidi andini, vulcani, condor, canyon, deserto, piazze e strade spagnoleggianti, chiese, sorrisi, tanti mate, a letto presto, freddo pungente, musica andina, flauti, colori, mercati, stoffe, lana… questo più o meno è stato il ‘nostro’ Perù.. ma noi vi invitiamo caldamente a provare il ‘vostro’: ne vale davvero la pena!
Alla prossima!

Valentina e Roberto

valentinaratto@tin.it


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