Mauritius 2007


L’isola dei balocchi

(diario di viaggio 25 agosto – 9 settembre di Gianluca)

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Ciao mi chiamo Gianluca.
Io e Patrizia, mia compagna di viaggio e nella vita, siamo appena tornati dal periodo di vacanze a Mauritius. Il ricordo che ci ha lasciato è ancora vivo, giornate bellissime trascorse in questa stupenda isola immersa nell’Oceano Indiano. Arcipelago delle Mascarene, un gruppo di isole la cui più grande è Mauritius seguita dalla più piccina Rodrigues a circa 500 km di distanza. Le altre sono isolette per lo più disabitate. Quindi la prima importante premessa è che non è corretto parlare delle Mauritius, ma di Mauritius. L’isola è grande un centinaio di km per una sessantina di larghezza, capitale Port Louis (caotica e sicuramente la parte che abbiamo trovato più inquinata a causa dello smog dei tanti veicoli in transito) a cui si attaccano e ne diventano quasi la prosecuzione una serie di città, Beau Bassin, Rosehill, Quatre Bornes (dove c’è il giovedì e la domenica il famoso mercato), Phoenix (nota per la fabbrica dell’omonima birra mauriziana, la più famosa), Floreal (famosa per i negozi e le fabbriche di abbigliamento) e Curepipe (la città più alta dell’isola con anch’essa molti negozi per lo shopping).
La scelta del tipo di viaggio è andata sullo stile che più ci piace e cioè il “fai da te” che tanto lascia alla libertà del poter vivere un luogo a 360° senza troppi vincoli. Prenotiamo il viaggio a febbraio, con largo anticipo, partiremo infatti il 25 agosto, rientro fissato per il 9 settembre. Otteniamo così una tariffa conveniente, 940 euro voli A/R tasse e diritti di agenzia inclusi. Volo air France da Parigi con primo trasferimento da Torino, città dove viviamo. Cominciamo ad  attingere informazioni dai siti, dalle guide, dalle relazioni sempre utilissime di turisti per caso e non per ultimo dall’esperienza di mia sorella Daniela che è stata a Mauritius 4 anni fa. Obbiettivo una vacanza non solo di mare, ma che possa regalarci tante altre cose. L’isola di Mauritius è al caso nostro. Qui si possono abbinare alla solita vita di spiaggia tantissime attività tali da rendere la vacanza un bel mix di emozioni. Mare bello tante spiagge affascinanti unite a parchi e montagne, tanta vegetazione rigogliosa, coltivazioni a perdita d’occhio di canna da zucchero la maggior risorsa agricola dell’isola. Per me soprattutto che non amo la sola monotona vita di spiaggia è uno stimolo grande organizzare questo viaggio. Abbiamo 15gg a disposizione. Unica incognita il tempo, si perché purtroppo la è ancora inverno. Logicamente l’inverno di Mauritius non ha niente a che vedere con il nostro, ma è una stagione in cui nuvole e pioggia sono presenti, come il rischio di temperature non troppo miti. Ci spiegheranno che l’ideale periodo è ottobre novembre, due mesi in cui c’è il passaggio di stagione dall’inverno all’estate. Qui infatti è bene parlare di sole due stagioni. Agosto risulta rischioso, ci vuole fortuna. Si hanno infatti migliori probabilità di bel tempo andando quanto più si può su settembre. Anche gennaio e febbraio sono a rischio nonostante sia estate. C’è maggior probabilità di temporali e non ultimo di cicloni, anche se questi sono rari, ma se ne può sentire l’influenza anche se passano distanti. L’ultimo passato in questi anni, ci viene raccontato, ha lasciato senza corrente per una settimana il nord creando grossi disagi. Il meteo di regola da sempre più bello il nord ovest. La costa est è quella più a rischio di piogge come lo sono ancor di più le zone montuose del centro sud Black River Gorges Park per intenderci. Decidiamo per questo di stare a nord. Per l’esattezza a Pereybere a pochi km da Cap Malheureux punta estrema dell’isola e Grand Baie bellissima località della costa nord ovest. Sarà una mossa azzeccata sia per il meteo che per il paesaggio. Qui infatti ci sono stupende spiagge ed incantevoli paesaggi nel giro di pochi km. Handicap il dover attraversare l’isola per andare a fare dei tours al sud. Infatti superare Port Louis (la capitale) durante il giorno è piuttosto laborioso. Ci vuole parecchio tempo. Almeno un paio d’ore nel tratto da Pereybere alla zona del Black River Park per fare poi un centinaio di km a dir tanto. Ma non ci sono alternative. L’unica grande arteria che attraversa l’isola passa per la capitale e nell’ora di punta tra le 8,00 e le 9,30 del mattino s’intasa.
Si perché tutta la gente che lavora a Port Louis e dintorni confluisce su di essa. Per fortuna iniziano a lavorare in media alle 9,00 per cui se si può, il trucco è evitare questa fascia oraria oppure muoversi il sabato e la domenica quando la maggior parte non lavora e le scuole sono chiuse. Attenzione però, il sabato e soprattutto la domenica le spiagge ed i luoghi di maggior interesse paesaggistico si riempiono di mauriziani che fanno le classiche gite “fuori porta”.
Prenotiamo via internet (a mio parere sempre comodissimo ed efficace) il soggiorno. La scelta va su Casa Florida in Pereybere. Hotel carino, ottima posizione, piscina, molto tranquillo, molto gentili e disponibili, buon rapporto qualità-prezzo. A settembre addirittura quest’anno applicavano uno sconto del 30% sul prezzo della camera. In poche parole 14 notti, prima colazione compresa, ci sono venute a costare 43 euro a notte in ampia camera doppia con TV,aria condizionata, bagno, balcone e frigorifero, niente male direi (www.casaflorida.net). Anche tutte le attività di trekking/mountain bike/canyoning sono state prenotate e pianificate via internet con la società Vertical World, con sede a Curepipe. Il proprietario Krish Hardowar, giovane, dinamico e preparato è anche molto gentile e disponibile (www.verticalworldltd.com). Consiglio questa agenzia per questi tipi di attività. Ho consultato anche la Yemaya Adventures indicata anche dalla Lonely, che però primo non è cosi specializzata e secondo pretendono una caparra del 50% alla prenotazione, cosa che ritengo esagerata.
Per ciò che riguarda invece i tour nelle isole con barche o catamarani è bene girare un po’ in loco e scegliere tra le tante offerte delle agenzie che sono moltissime soprattutto nei posti quali Grand Baie.
I pacchetti sono simili variano di qualche euro da uno all’altro, ma è bene pensare che spesso la differenza è dovuta alla semplice qualità/quantità del cibo offerto. Sicuro è che è bene evitare di prenotare i tours negli alberghi che di solito ricaricano la cifra delle loro provvigioni.
Idem è bene diffidare degli shopping organizzati, ti portano dove vogliono loro e dove hanno le convenzioni non dove conviene di più. In questo ci si può muovere comodamente da soli.
Anche i taxisti spesso tendono a portarti dove conviene a loro.
Abbiamo avuto difficoltà ad acquistare un dipinto tipico, in quanto le tante gallerie d’arte “sparano” delle cifre astronomiche. Non abbiamo trovato i classici “artisti di strada”. Solo nel centro commerciale di Port Louis (Caudan) abbiamo visto molte stampe o acquarelli a prezzi decenti. L’alternativa è girare evitando le zone più battute dal turismo di massa o riuscire a trovare direttamente un artista  senza avere come intermediario un negozio che ci specula tanto sopra. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerne uno che ci ha fatto un dipinto a tema.
Fusorario: ad agosto-settembre due ore avanti rispetto all’ora italiana, tre quando c’è l’ora solare.
Poco dopo le 18,00 è già buio.
La lingua parlata principalmente è il francese, ma tutti sanno anche l’inglese, quindi non ci sono grossi problemi a comunicare. Italiano poco e male, è bene non farci affidamento. La gente è comunque eccezionalmente disponibile e gentile, non c’è problema a farsi ripetere le cose.
La moneta è la rupia, oggi c’è un cambio molto favorevole con 1euro a 42 rupie circa.
Si può cambiare nelle numerose banche, è sconsigliato farlo in albergo dove ci si rimette. Buono anche l’aeroporto dove ci sono più sportelli. Gli automatici per prelevare sono un po’ ovunque e non ci sono problemi con il circuito cirrus/maestro. Limite del singolo prelievo a 10000 rupie circa 235 euro.
Le carte di credito sono accettate un po’ ovunque però tanti maggiorano del 15% il prezzo dell’acquisto all’atto del pagamento sostenendo che è il ricarico della commissione. Occorre fare attenzione a questo.
Si guida a sinistra per cui occorre fare attenzione anche solo ad attraversare la strada!
I negozi hanno gli orari più o meno tutti uguali: apertura da lun a sab dalle 9,00-9,30 alle 18,00 con orario continuato. E’ bene ricordare che la Domenica è tutto chiuso quindi è bene non fare affidamento sullo shopping.
C’è aperto solo il mercato di Port Louis la mattina e quello di Quatre Bornes. Nei negozi ho riscontrato che non si riesce a contrattare, lo si può fare dagli ambulanti o al mercato, ma spesso il 30-50% in meno (letto in molte relazioni) risulta un miraggio, sono molto accorti per cui spesso preferiscono addirittura rinunciare alla vendita. Certo è che molte cose si trovano ovunque ed a prezzi differenti, l’ideale è avere tempo e girare, da una città all’altra c’è molta differenza. Grand Baie ad esempio offre molto ed a prezzi ragionevoli. Li c’è anche un grande bazar con molta scelta di tutto, quasi tutti souvenir. A Port Louis c’è di tutto di più, però posti come il centro commerciale Caudan Water Front sono estremamente a misura di turista per cui non bisogna aspettarsi grossi risparmi.
Persino fra gli ambulanti in spiaggia ci sono differenze enormi da un posto all’altro, un braccialetto a Flic&Flac costava 400rupie mentre a Mont Choisy identico, l’abbiamo trovato a 200.
Mauritius viene definita l’isola paradiso dello shopping, molte case fanno produrre i capi d’abbigliamento firmati in loco. Mi è sorto solo un grande dubbio, c’è una differenza enorme tra quei negozi che si definiscono factory e cioè che sostengono di vendere gli originali direttamente dalla fabbrica e quelli che vendono capi identici a prezzi decisamente più bassi (4-5 volte di meno!).
Ma come fai a capire quali sono autentici?! Nessuno ti rilascia una documentazione comprovante la reale bontà del prodotto…Resta a chi compra l’onere di valutare se crederci o no. Sicuro è che è bene non andare a Mauritius con le valigie troppo piene, l’ho letto spesso e lo confermo personalmente! E’ l’isola del dodo, questo uccello ormai estinto da molti anni, lo si trova simboleggiato un po’ ovunque, peluche, t-shirt, gadget. Ha addirittura un museo intitolato e dedicato a Port Louis.
La birra come accennavo sopra più bevuta è la phoenix prodotta sull’isola. C’è anche la blue marlin sempre locale che costa uguale. Sono entrambe buone ed a buon prezzo. I prodotti d’importazione sono cari quasi come da noi, ciò che viene prodotto in loco invece è molto conveniente. Per fare un esempio una birra costa al supermercato 18-19 rupie circa 0,50 euro. Il rum è il super alcolico più diffuso. Il più famoso è il locale green island che è buono e costa veramente poco (una bottiglia poco più di 4 euro!).
Una considerazione doverosa da fare è come sia incredibile il fatto che coesistano a Mauritius razze e religioni cosi diverse. Creoli, indiani, cinesi, bianchi e cattolici, induisti, musulmani.
Non è raro trovarsi una moschea e a poche decine di metri una chiesa cattolica e poco lontano un tempio indù. Sicuramente non è tutto rose e fiori, ci sono problemi anche a Mauritius d’integrazione razziale e disparità, ma sicuramente il tutto non è difficile ed estremizzato come nel resto del mondo.
Certo è che vi sono discriminazioni storiche. I Creoli sono la popolazione che più le paga, il potere ed il denaro sono per lo più concentrati nelle mani della razza indo-mauriziana o franco-mauriziana (bianca). L’isola è stata molti anni sotto il dominio francese per finire sotto quello inglese sino all’indipendenza ottenuta negli anni sessanta. Da questo e dalla schiavitù nasce questo “incrocio” di etnie cosi vario. Mauritius, repubblica indipendente e giovane con un’economia basata principalmente sulla coltivazione della canna da zucchero, sul settore tessile e sul turismo.
La gente è piacevole, disponibile e sempre sorridente. Tanta educazione, quasi tutti ti incrociano anche solo per strada e ti salutano…Anche la criminalità è bassa, il carcere di Port Louis vedendolo da fuori è veramente piccolo. Ci hanno confermato che infatti i reati sono pochi, la capitale per prima li annovera maggiormente, un po’ di droga e prostituzione soprattutto nei quartieri più poveri e fatiscenti. Ma il più è costituito dalle liti familiari. Anche in questo l’isola stupisce in positivo: è veramente qualcosa di diverso e particolare. Non ci è sembrato comunque un posto pericoloso, è bene non cercarsi le grane con un minimo di accortezza, ma questo vale ovunque anche nel nostro paese.
Possono ad esempio capitare degli scippi in  spiaggia. Ad esempio a  Mont Choisy ci è stato raccomandato di non lasciare le cose troppo incustodite.
Per telefonare o si usa il cellulare che però è abbastanza costoso (se non si gode di qualche promozione particolare), o ci sono in vendita le comode schede della telecom Mauritius (sezam) acquistabili anche al supermarket (costo 150 o 250 rupie: la seconda permette con circa 6euro al cambio circa 40min. di telefonate verso l’Italia). Si utilizzano nelle numerose cabine sparse in giro.
Come mezzi di trasporto consiglio per brevi tragitti i bus locali, molto spartani, ma “folcloristici” e soprattutto poco costosi. Per  tratte lunghe è meglio un taxi soprattutto per motivi di tempo. Si può affittare per un giorno intero, è bene accordarsi con chiarezza prima di partire e contrattare.
C’è molta scelta/concorrenza fra taxisti. Sicuro è che le tariffe si aggirano da 30 a 50 euro per un full-day. Prezzo che può variare a seconda della distanza massima da percorrere.
I bus sono semplicissimi da prendere, si va alla fermata, appena arriva il bus si sale e si fa tutto sopra: ci si accomoda limitandosi al massimo a chiedere se ferma dove si vuole andare. A questo punto il bigliettaio passa, si paga e ti rilascia il biglietto. Prezzi super economici. Ad esempio da Pereybere a Grand Baie A/R costa 20 rupie neanche 0,50 cent.
Fatte queste, a mio parere, doverose premesse passo a descrivere il viaggio nel dettaglio.

Il programma in sintesi giorno per giorno:
25-agosto: partenza: voli  Torino – Parigi – Mauritius.
26-agosto: arrivo, trasferimento in albergo e resto della giornata in spiaggia (Cap Malheureux – costa nord)
27-agosto: giornata di spiaggia e mare, Mont Choisy e shopping a Grand Baie (costa nord-ovest).
28-agosto: tour Isola dei Cervi (Ile aux cerfs) (costa est).
29-agosto: canyoniring cascate Tamarin (mattina), pomeriggio giro a Curepipe – Floreal (shopping).
30-agosto: spiaggia Flic&Flac (costa ovest) al mattino e pomeriggio Casela Park (giro con il quad).
31-agosto: tour Ile Plate – Ile Gabriel con la barca (isole al nord).
01-settembre: tour con catamarano (costa sud-ovest), dolphins watching e giro all’Ile Benitiers.
02-settembre: tour del sud: Grand Bassin – Vallee de 23 Couleurs – Souillac / spiaggia Gris-Gris e Vanilla park.
03-settembre: trekking Black River Peak (mattina), pomeriggio visita giardini botanici Sir Seewoosagur Ramgoolam di Pamplemousses.
04-settembre: spiaggia Trou aux Biches e Mont Choisy (mattina), pomeriggio a Grand Baie.
05-settembre: trekking Machabee trail (mattina), pomeriggio giro Caudan Water Front (centro commerciale) a Port Louis.
06-settembre: mercato di Quatre Bornes al mattino e visita di Port Louis (citta’ e mercato) al pomeriggio.
07-settembre: trekking La Pouce Mountain (mattino), pomeriggio visita Chamarel terre dei 7 colori /cascate più mountain bike tratto da Chamarel, Baie du Cap, La Morne.
08-settembre: giornata di mare, Mont Choisy e giro a Grand Baie.
09-settembre: rientro in Italia.

Nel dettaglio:
25-26 agosto (sabato-domenica):
finalmente si parte! Siamo arrivati al tanto atteso giorno, sono molto eccitato e come sempre dopo tanti preparativi non vedo l’ora di vedere dal vivo tutto ciò di cui ho tanto letto e sentito. Volo tranquillo: è lungo (11 ore circa da Parigi) ma è anche vero che si devono fare 9500km circa!
Ore 5:00 locali del mattino del 26 agosto arriviamo, puntuali. Cambiamo subito gli euro in aeroporto, 1000 per l’esattezza, operazione rapidissima e senza problemi. Cambio abbastanza vantaggioso.
I bagagli sono arrivati tutti per fortuna, per cui possiamo finalmente dare il via “ufficiale” alle vacanze a Mauritius! Ci attende il van dell’albergo per il trasferimento (l’avevamo richiesto all’atto della prenotazione). Fuori dall’aeroporto ci sono comunque tanti taxi a disposizione, non c’è bisogno di dire nulla sono i taxista stessi a proporsi.
Questa è la norma qui. Non c’è insistenza eccessiva e questo vale per tutto anche per gli ambulanti. L’aeroporto si trova nella punta sud-est dell’isola, vicino alla città di Mahebourg, il Sir SEEWOOSAGUR RAMGOOLAM (intitolato al primo ad essere nominato primo ministro Mauriziano dopo l’indipendenza), SSR, abbreviato. E’ a 45km circa da Port Louis ed a circa un centinaio da Pereybere dove dobbiamo andare. A quell’ora c’è poco traffico per cui in poco più di un’ora arriviamo a destinazione, del resto è domenica.
Ci sono ancora i segni del temporale notturno che avverrà praticamente quasi ogni giorno. Ma qui è così, le nuvole spariscono in breve tempo basta che si alzi il vento. Sono strane: basse e sempre in movimento. E’ la prima volta che vedo dal vivo il paesaggio, è molto particolare: siamo in un’isola, ma ci sono tante montagne non altissime, ma con  forme molto particolari e suggestive e poi distese ovunque di coltivazioni di canna da zucchero. Ci sistemiamo in albergo, un po’ di riposo tanto è presto, ed alle 11,00 usciamo per cominciare a conoscere l’isola. Andiamo a Cap Malheureux estremo nord con il primo giro in bus, un’esperienza comunque da provare che ti riporta per chi ci è stato un po’ allo stile di quelli del sud America. Posto speciale e stupendo, la sua chiesetta con il tetto rosso lo rende ancor più suggestivo. Il classico luogo da cartolina. Passiamo il pomeriggio qui a goderci il sole ed il panorama sulle isole di fronte, la più vicina il Coin de mire, con la su forma caratteristica. Rientriamo a … piedi! Una bella passeggiata saranno 3-4km, costeggiamo un cimitero che risulta molto suggestivo, con le tombe colorate praticamente in riva al mare.
Cena a Grand Baie alla Bonne Marmitte, un posto senza pretese dove però si mangia bene, spesa intono ai 30 euro in due con bottiglia di vino che qui costa abbastanza caro essendo d’importazione dal Sud Africa. Il vino mauriziano esiste ma è scadente. Andiamo a dormire presto, stanchi ancora per il viaggio, ma più che mai felici. Siamo veramente in un posto meraviglioso.

27-agosto (lunedì):
Giornata di mare e relax, giro a Grand Baie, giro al bazar e al sunset boulevard dove ci sono i negozi, primi acquisti. Spiaggia a Mont Choisy stupenda, sabbia bianca, bosco di casuarina alle spalle e poca gente. Da cartolina, a mio parere la più bella del nord ovest. Peccato solo per l’acqua che anche se è pulita e cristallina resta comunque freddina…Questo è purtroppo la nota dolente del periodo invernale. A Grand Baie prendiamo anche i depliants per eventuali tours. Domani abbiamo già prenotato quello per l’isola dei cervi, uno dei posti più visitati dell’isola.
Cena al ristorante Kanaco a Cap Malheureux. Molto semplice, a conduzione familiare, cucina tipica mauriziana e piatti a base di pesce di qualunque tipo anche su richiesta, basta prenotarlo.
Andremo li spesso perché ci vengono a prendere e portare gratis loro in albergo. Prezzo della cena bevendo birra si spende in media 15euro in due. Se si mangia aragosta o gamberoni (ottimi…) si arriva a 30-35 euro sempre in due. Un posto che consiglio.

28-agosto (martedì):
Sveglia mattiniera, colazione in albergo ed alle 8,30 siamo già sul van per la gita all’isola dei cervi.
Questa stupenda isola si trova sulla costa est. Ogni turista che visita Mauritius almeno una volta ci va ed effettivamente ne vale la pena. Unica pecca il rischio di trovare tanta gente il che fa perdere il pregio della naturalezza dell’isola. Spiagge bianche, mare cristallino, ecco il sunto del posto. L’isola è a pochi minuti di barca da Trou d’eau douce cittadina poco distante dalla famosa e stupenda spiaggia di Belle Mare. La raggiungiamo percorrendo la costa est godendo di begli scorci panoramici. Noi siamo stati fortunati sia come tempo, sia come numero di persone, sull’isola c’era poca gente e se poi ci si allontana una ventina di minuti a piedi dal punto d’attracco delle imbarcazioni si resta veramente soli.
Per il meteo purtroppo la costa est è quella più rischiosa, sempre e costantemente sotto vento e dove piove molto di più rispetto a quella occidentale. Il pacchetto turistico che abbiamo scelto prevede una mattinata di relax in spiaggia sull’isoletta, una breve escursione in motoscafo alla graziosa cascata a pochi minuti da li in un canyon sulla terra ferma ed il  pranzo con grigliata sulla costa meridionale sempre sull’isola dei cervi, parte più carina e selvaggia con esibizione di sega (musica e ballo tipico mauriziano). Nel complesso una bella giornata, ed un posto che è bene visitare.
Rientro in albergo a fine pomeriggio e cena a Pereybere al rist. Cafe’ Pereybere ottimo, molto economico, porzioni abbondanti e cucina sia cinese che mauriziana, direi indubbiamente il migliore per rapporto qualità- prezzo del paese. Qui i piatti in media costano sono sui 2-3euro a portata!

29-agosto (mercoledi):
Oggi è il primo giorno in cui per nostra scelta abbandoniamo la vacanza tradizionale spiaggia/sole/mare per fare un qualcosa di nuovo per noi che mi attirava molto: il canyoniring.
Consiste nel percorrere il greto di un torrente con tutte le sue asperità e calarsi con l’attrezzatura del caso (casco, corda, discensore, ecc…) lungo le cascate che si trovano lungo il percorso. A Mauritius nell’entroterra vi sono molte cascate di varia difficoltà ed altezza. Le più alte sono circa 90m. e sono quelle di Chamarel. Noi andremo a Tamarin per fare un tratto del torrente e due delle 7 cascate che compongono le omonime Tamarin falls: la prima una quindicina di metri e la seconda sicuramente oltre i 30-35. Come accennavo all’inizio della relazione ci appoggiamo ad un’agenzia mauriziana specializzata in attività “extra spiaggia”, Vertical World per l’appunto. Consiglio a chi vuole fare qualcosa di diverso ed emozionante di provarci. Tutto in sicurezza, ma adrenalinico al punto giusto!
Finiamo per le 13,00 circa stanchi e un po’ scorticati per qualche contatto di troppo con le rocce…ma nel complesso soddisfatti per qualcosa di nuovo che abbiamo provato. Brava Patrizia che mi ha assecondato nella mia idea di fare questa esperienza e che non ha avuto nessun problema particolare.
Le cascate sono vicino a Curapipe, graziosa città non molto distante da Port Louis. Qui il punto di maggior interesse è il trou aux cerfs, un cratere vulcanico ormai ricoperto di vegetazione che domina dall’alto la città e da cui si gode di una stupendo panorama sul sud dell’isola. Nel pomeriggio lo visiteremo recandoci subito dopo al centro commerciale del paese ricco di artigianato. Rientrando a Pereybere faremo anche sosta a Floreal, città piena di negozi di abbigliamento visto che qui vi sono le fabbriche che producono. Fine pomeriggio sulla spiaggia di Pereybere, piccola e carina, tramonto da cartolina, cena e meritato riposo dopo una giornata intensa, ma molto piacevole. Anche oggi per fortuna il tempo ha retto e non ci ha fatto brutti scherzi. Si sta bene, con temperature medie di 27-28 gradi il giorno e 22-23 la sera.

30-agosto (giovedì):
anche oggi sarà un’altra giornata “piena”, partiamo alla 9,00 alla volta di Flic&Flac bellissima spiaggia sulla costa occidentale dell’isola. Andiamo con il taxi, abbiamo trovato un taxista Saugone Permal con cui organizziamo tutti i trasferimenti di cui necessitiamo. Pattuiamo le cifre delle tre giornate che ci occorrono. Questa è una buona cosa da fare sempre per non avere sorprese all’atto del pagamento. Dopo aver attraversato Port Louis per fortuna a quell’ora un po’ decongestionata dal traffico arriviamo in spiaggia alle 10,30 circa. E’ una delle più famose dell’isola. C’è veramente poca gente, km di sabbia bianca. Il tempo è leggermente velato, ma il sole c’è ed è forte ugualmente.
E’ bene in generale fare attenzione utilizzando creme adatte perché si rischiano scottature soprattutto per chi come me ha la pelle chiara. Mattinata di relax totale. Qui ci sono molti ambulanti è una delle zone più battute dal turismo e vi sono molti alberghi/villaggi. Infatti anche gli oggetti in spiaggia sono cari, passiamo quasi mezz’ora a contrattare sotto l’insistenza (in questo caso più sfacciata rispetto al normale) con un creolo di nome Gigi o Luigi…Per fortuna non compriamo nulla anche perché ci chiede una cifra esagerata per due braccialetti che acquisteremo a Mont Choisy  identici per meno della metà. Nel primo pomeriggio ripartiamo alla volta del Casela Park, molto vicino a Flic&flac. Un bel parco con una zona con tutti i tipi di uccelli tropicali da vedere stile zoo. Qui abbiamo prenotato un giro con il quad che ci porterà a conoscere l’interno del parco stesso, lo Yemen. Sarà una bellissima esperienza e soprattutto divertente. Cervi, zebre, e  tanti altri animali liberi, da osservare. Qui vi è la possibilità in alternativa per chi volesse di far il tour stile safari con il fuoristrada. Abbiamo già prenotato l’escursione tramite internet, c’è un bel sito preciso e lo staff è molto gentile e preciso nel rispondere ad ogni quesito. Sono le 17,30 quando ormai al tramonto rientriamo alla volta di Pereybere.
Cena in paese in cui assaggiamo il marlin: l’ottimo pesce d’alto mare che qui si trova molto nei ristoranti.

31-agosto (venerdi):
altro lieto risveglio a Mauritius, oggi giornata completa di mare. Abbiamo un’escursione in barca all’Ile Plate, una delle isole a nord di Cap Malheureux a qualche km. La faremo con Kevin un simpatico ragazzo che abita proprio in questo paesino ed ha una barchetta di 6-7m. la sea wanderer che troverete proprio nel piccolo porticciolo di Cap Malheureux. L’abbiamo conosciuto per caso accanto alla chiesetta stupenda. Lui si è proposto come accade normalmente e pattuito il prezzo ci siamo messi d’accordo per la data. Il dubbio è legato alle condizioni del mare. Infatti occorre oltrepassare la barriera corallina ed in mare aperto se questo e mosso non si va. Diventa estremamente pericoloso. Siamo fortunati, è una giornata stupenda, sole, niente nuvole e mare calmo.
Il bello è che siamo solo noi, gita “privatissima” per poco più di 80euro pranzo compreso. Partenza alle 9,00 puntuale al porticciolo poco a lato della chiesetta stupenda famosa in tutta l’isola di Mauritius.
Staremo da re, serviti e riveriti da Kevin che ci cucinerà un meraviglioso pranzetto a base di carne e pesce alla griglia su un paradiso terrestre. Si perché l’Ile Plate non si può definire altrimenti, disabitata, c’è solo un faro con dei custodi governativi che controllano che nessuno deturpi l’ambiente.
Qui si accede solo con barche piccole autorizzate e senza problemi di deriva, la barriera corallina con la bassa marea infatti è a 1-1,5m di profondità. I grossi catamarani che arrivano qua ogni giorno sono obbligati ad andare nell’Ile Gabriel poche centinaia di metri più avanti. Risultato siamo praticamente soli. Per noi amanti della natura e della pace un’occasione unica.
Unico aspetto negativo è che contano di costruirvi un albergo/ristorante per il prossimo anno, le solite fantasiose trovate per speculare e rovinare l’ambiente! Facciamo snorkerling lungo la costa, acqua fresca, ma pesce a non finire, di tutti i tipi, tartaruga compresa. Nessuna fatica la corrente ti trasporta e l’acqua è bassissima non arrivi a 2m. di profondità! Sarà credo la giornata più bella trascorsa a Mauritius. A mio parere un luogo più bello della molto più famosa isola del cervi. Rientrando facciamo ancora una sosta a quello che viene chiamato “acquarium”, un tratto di barriera a poche centinaia di m. da Cap Malheureux. Bagno dando da mangiare ai pesci che accorrono a decine.

01 settembre (sabato):
anche per oggi è previsto mare, ma nuovamente in barca. Questa volta in catamarano, pacchetto turistico acquistato in una delle tante agenzie di Grand Baie (Ebrahinm tours, catamarano dell’agenzia croisieres evasion). Sud ovest dell’isola, da Tamarin all’isola di Benitiers con sosta su di essa, transitando prima al largo per vedere i delfini . Questi ultimi belli e tanti anche se piccolini. Sicuramente dopo la giornata di ieri resteremo un po’ delusi dal paesaggio dell’Isola di Benitiers, c’è tanta gente, troppa per un paesaggio da cartolina. Il tempo è nuovamente bello, bagno con snorkerling, qui non c’è tutto il pesce visto il giorno prima e capisco in questo caso quando molti dicono che a Mauritius non se ne vede molto. Comunque nel complesso un’ennesima  bella giornata. Anche il pranzo in barca è buono, grigliata e bere a volontà.
Godiamo anche oggi di uno stupendo tramonto al rientro a Pereybere. Ormai è diventata un’abitudine quotidiana trascorrere la fine giornata in spiaggia guardando questo meraviglioso spettacolo.

02 settembre (domenica):
oggi è domenica, consigliato evitare le spiagge per problemi di sovraffollamento. Infatti la gente del posto ha l’abitudine di recarsi al mare per fare il pic-nic con la famiglia. Noteremo che questo si verifica anche il sabato per cui è bene tenerlo presente. Addirittura c’è chi tenda al seguito fa proprio campeggio per il weekend. La nostra meta è il sud, giro nell’entroterra. Taxi per tutto il giorno con Sagoune il nostro “driver”. Prima sosta a Grand Bassin dove c’è il tempio indù più importante dell’isola ed il famoso lago che la leggenda narra sia stato creato direttamente dal dio Shiva. Posto suggestivo, particolare, oggi c’è molta gente in visita a pregare, offrono cibo alle divinità. Anche oggi tempo buono, qualche nuvola, ma c’è il sole. Proseguiamo in una splendida vallata che dall’alto domina l’oceano per andare a visitare la Vallee des Couleurs un luogo indicato dalla lonely che è una validissima alternativa alle terre colorate di Chamarel. Questa zona che conta ben 23 tonalità di colore è molto meno conosciuta dal turismo di massa anche perché è pochi anni che è stata scoperta.
Raggiungiamo il mare alla volta di gris-gris una spiaggia molto particolare nei pressi del paese di Souillac che ha la particolarità di essere l’unico tratto dell’isola senza barriera corallina. Qui si può veramente vedere la forza dell’ Oceano Indiano. La spiaggia è molto ventata, un po’ sporca a causa di ciò che il mare porta a riva, ma è molto suggestiva con a lato stupende scogliere di roccia vulcanica nera. Staremo qui alcune ore per poi recarci nel pomeriggio a visitare ultima meta del giorno il vicino Vanilla Park. Tanti animali in un ambiente naturale e dove si allevano tartarughe giganti e coccodrilli. Soprattutto per quanto riguarda le tartarughe ce ne sono tantissime, enormi e vecchissime.
Il cielo nel frattempo si è rannuvolato e non promette nulla di buono. Infatti rientrando a Pereybere comincia a piovere! Sono preoccupato per domani visto che dovremo fare il primo trekking e sarebbe un peccato avere sto tempo da lupi…

03 settembre (lunedì):
dopo un bel temporale notturno Mauritius ci riserva l’ennesima sorpresa, cielo sereno. I miei timori del giorno prima erano infondati, qui il tempo cambia velocemente. Ritorniamo al sud, altro trasferimento lungo e spesso noioso. Oggi siamo nuovamente con vertical world per il trekking sul Black River Peak la montagna più alta dell’isola con i suoi 826m. Siamo nel Black River Gorges Park il grande parco stupenda oasi di vallate verdi presente nel centro-sud dell’isola. Ci accompagna Marc un francese di 49 anni trasferitosi a Mauritius stufo della sua vita “impiegatizia” e stressante ed alla ricerca di qualcosa di diverso. Bella camminata, bel panorama soprattutto dalla cima che domina la punta sud-ovest e parte dell’entroterra. Il problema qui è il terreno che in alcuni tratti diventa viscido e fangoso: occorre fare attenzione. Pranziamo e rientriamo a Pereybere nel pomeriggio, prima però ne approfittiamo per fare sosta ai bellissimi giardini botanici di Pamplemousses (Sir Seewoosagur Ramgoolam), veramente belli.
Purtroppo non riusciamo a fare il giro con la guida perché quelle che parlano italiano sono già impegnate. Ci godiamo questo bel posto che trovo curatissimo e pulito (anche se qualcuno scrive il contrario!?). Del resto a tale proposito ho letto che alcuni si lamentano anche della sporcizia delle spiagge. Noi le abbiamo trovate ovunque curate e pulite salvo quella di gris-gris.

04 settembre (martedì):
giornata dedicata al relax ed al mare. Vogliamo andare alla spiaggia di Trou aux biches paesino poco dopo Grand Baie. Giornata discreta anche se purtroppo appena arrivati in spiaggia comincia a piovigginare. Fa dei micro temporali alternati ad un sole caldissimo. Decidiamo per questo di andare a Mont Choisy che è li vicino ed ha un bel bosco di casuarina alle spalle per cui ci si può riparare.
Sarà una giornata di riposo assoluto. Anche perché il tempo si risistema.

05 settembre (mercoledì):
ritemprati dopo la giornata precedente, oggi abbiamo appuntamento nuovamente nel Black River Park per una escursione nell’interno di esso. Percorreremo quello che si chiama Machabee trail per poi proseguire nella vallata sottostante sino al centro informazioni turistiche che si trova all’altro ingresso del parco. Un giro di circa 20km da percorrere a piedi prevalentemente in piano e discesa.
Si parte da la Petrin zona strategica da cui partono numerosi sentieri. A chi piace camminare consiglio il giro per il panorama suggestivo. Ci accompagna nuovamente Marc di vertical world. Sarà un bellissimo tour, soli noi tre nel parco a contatto con la natura qui molto selvaggia. Nuovamente un po’ di problemi nel bosco per zone scivolose e ripide da percorrere con estrema cautela. Pranzo al “sacco”  ed essendo  primo pomeriggio (infatti ci vogliono circa 4 ore per completare il percorso) facciamo sosta rientrando all’albergo a Port Louis per visitare il famoso centro commerciale Caudan Water Front, mega complesso pieno di negozi. Chi ama questo genere di posti avrà molto da trovare, per noi una tappa piacevole che definirei “obbligata” per curiosare nei negozi, ma senza perderci troppo tempo. Anche pecche ormai dello shopping siamo saturi visto che ciò che volevamo acquistare lo abbiamo già trovato.

06 settembre (giovedì):
cominciamo aimé a sentire il rientro avvicinarsi, sono gli ultimi giorni questi. Oggi visiteremo il mercato di Quatre Bornes che è famoso in tutta l’isola e quindi dovrebbe essere molto tipico.
Si svolge solo due volte a settimana (giovedì e domenica) ed a sentire arrivano da tutta Mauritius per comprare. Effettivamente c’è molta roba, soprattutto abbigliamento e tessuti. Ma per questi sicuramente occorre essere pratici per fare gli affari. Il vestiario invece è piuttosto semplice, per chi cerca le “firme” non è il posto adatto. Bello invece l’ambiente molto poco a misura di turista (ce ne sono proprio pochi…) e di conseguenza si entra per chi vuole a contatto con la realtà quotidiana dei mauriziani. Vendono molte borse di paglia tipiche che qui costano veramente poco molto meno di quanto abbiamo visto in giro nelle spiagge.
A fine mattinata  ci rechiamo invece a Port Louis per visitare la città ed anche qui l’omonimo mercato tanto citato ovunque nelle guide. La città è un misto di etnie, quartiere musulmano (bella la moschea), chinatown con tanti negozietti e laboratori, il quartiere moderno con i palazzi della grandi banche e società. Sicuramente notiamo che c’è poco che sia d’interesse storico, salvo qualche raro edificio risalente al periodo coloniale. Finiamo visitando il mercato, è diviso per zone, bazar con gadget turistici, il padiglione dedicato alla verdura (il più bello in assoluto), coloratissimo e banchi molto ordinati che ci stupiscono e i padiglioni del pesce e della carne. Qui sicuramente gli odori si fanno forti e magari non a tutti potrà piacere. Noi europei abituati a mega ipermercati ormai abbiamo altre abitudini. Ci sono ad esempio di coreografia anche simpatici “topolini” che corrono per strada senza curarsi molto della tanta gente. Io ritengo comunque sia bello da vedere perché è nuovamente un luogo tipico in cui la popolazione locale compra nella vita di tutti i giorni.
La città è dominata e protetta alle spalle dalle montagne, la più famosa è La Pouce (il pollice…) su cui andremo domani. Ci rechiamo nuovamente al Caudan, l’abbiamo già visitato ieri, ma ne  vale la pena ritornarci perché a nostra sorpresa abbiamo trovato un bar, niente meno che punto segafredo. Finalmente un caffè dopo giorni di astinenza e vi posso garantire buono! Costa poco più che da noi.
Per intenderci al cambio 1,2 euro, ma li spendiamo molto volentieri!

07 settembre (venerdi):
siamo ormai alle battute finali della nostra splendida vacanza. Oggi giornata molto piena. Gran finale prima di domani ultimo giorno che ci prenderemo di completo riposo. Andremo in punta alla Pouce mountain (811m), trekking finale a Mauritius. Bella camminata, breve ma intensa (andata e ritorno si fa in 2 ore circa) soprattutto l’ultimo tratto del “pollice” molto ripido ed esposto. Stupenda la vista: dall’alto si domina l’isola, per prima la capitale Port Louis. Bella anche la prima parte della salita nel mezzo dei campi di canna da zucchero.
Oggi ci accompagna una nuova guida, Ben, poliziotto che collabora saltuariamente con vertical world.
Sicuramente per certi aspetti posso dire che tutte le escursioni fatte da noi si possono realizzare da soli senza il bisogno della guida, però ritengo che per quanto costa, avere qualcuno del posto semplifica molto tanti piccoli problemi che si possono presentare. La giornata non è finita, si perché nel pomeriggio non “soddisfatti”  torniamo per l’ultima volta nel sud dell’isola per visitare Chamarel e le terre dei 7 colori e da qui in mountain bike scendere lungo la costa sino a la Morne. Prima tappa come dicevo le terre colorate. C’è un bellissimo sole e le varie sfumature di colore si vedono benissimo.
Bellissime anche le cascate le più alte dell’isola che mi sembra siano circa 90m.
Pranziamo ed a questo punto (“ma chi ce lo fa fare!) saliamo sulle bici per fare questa escursione che da Chamarel ci condurrà attraverso una stupenda vallata  coltivata a canna da zucchero al mare, Baie du Cap e subito dopo La Morne paese questo sulla punta estrema sud-ovest dell’isola. Qui c’è l’omonima rocca La Morne Brabant dall’aspetto simile a quella di Gibilterra per fare un esempio. Molto bella e suggestiva. Un bel giro anche se arriviamo piuttosto affaticati (25km circa…) visto che già al mattino abbiamo camminato. Brava Patrizia e grazie per avermi assecondato nei miei progetti non sempre cosi “rilassanti”!!!. Comunque entrambi siamo stanchi, ma soddisfatti per la bella giornata.

08 settembre (sabato):
Purtroppo oggi è l’ultimo giorno, comincio a sentire il peso del rientro e come un bambino mi commuovo al pensiero di staccarmi da questi luoghi.
Staremo in spiaggia tutto il giorno, Mont Choisy, quella che più ci è piaciuta tra quelle da noi viste.
E’ sabato e c’è molta più gente, famiglie mauriziane per lo più. Ultimo bagno, solita acqua freddina, ma il colore stile piscina invoglia ugualmente. La sera neanche  a farlo apposta godremo di un tramonto da cartolina, sole che sparisce nel mare: un ricordo indelebile insieme a tante altre cose.
Cena finale a Kanaco il proprietario gentilissimo ci regala due bicchieri incisi con i nostri nomi.
Noi abbiamo ricambiato con un dizionario francese-italiano, lo definirei un “simpatico pensiero” che va in aiuto a chi andrà li in futuro.

09 settembre (domanica):
sveglia molto mattiniera, l’aereo parte alle 8:30, lasciamo veramente a malincuore Pereybere, ma con tanti bei ricordi dentro noi che non credo potremo mai rimuovere…
Nessun problema di overbooking che temevamo anche se l’aereo è pieno. Tutto a posto con rientro in orario.
Cosi finiscono le nostre vacanze a MAURITIUS, giorni stupendi, ricchi di tante emozioni in un luogo che non a caso definisco l’isola dei balocchi. Un piccolo e sperduto angolo della terra in cui non mancano mai le sorprese positive e non ultimo il contatto con un popolo stupendo che mi ha veramente stupito. Ringrazio per la bella e dolce compagnia Patrizia e mia sorella Daniela, per il supporto logistico nella fase preparatoria in Italia.
Ciao a tutti
Gianluca

p.s.
Costo complessivo tutto compreso circa 2000 euro a testa, considerando incluse tutte le attività che abbiamo fatto. Un prezzo ragionevole proprio in virtù di quanto ci siamo spostati e delle tante escursioni.

gtenive@tin.it


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