Guatemala e Belize 2006


4 CHAPIN made in Italy alla corte dei MAYA

(diario di viaggio 26 agosto – 12 settembre di Gianluca)

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Itinerario: Antigua, lago Atitlan, Copan (Honduras), Rio Dulce – Lago Izabal, Flores (e siti archeologici), Caye Caulker (Belize), Città del Guatemala

Finalmente ci siamo: anche per noi è ora di vacanze! Una lunga attesa durata ben sette mesi, da che si è decisa la meta di questo viaggio.
Un’attenta e minuziosa preparazione di un programma di viaggio che non lasciasse molto “al caso”. A tale proposito leggiamo le varie esperienze di Turisti per Caso (che ci torneranno spesso molto utili e preziose), la “bibbia del viaggiatore” lonely planet e la rough guide. Sorgono in noi alcuni timori riguardanti la sicurezza e conseguenti pericoli che si potrebbero correre, anche verificando le indicazioni della Farnesina. Guatemala, un paese considerato a rischio sicurezza personale: questa era il sunto di tutto ciò che si leggeva. Oggi a conti fatti posso dire solo che è un paese in cui ci si deve muovere solo con molta accortezza: i possibili pericoli si possono evitare facilmente con un po’di buon senso e tenendo gli occhi aperti.

Il programma in sintesi:
26/8: partenza volo IBERIA TORINO – MADRID – Città del GUATEMALA, trasferimento ad ANTIGUA.
27/8: ANTIGUA
28/8: gita VULCANO PACAYA/ANTIGUA, trasferimento PANAJACEL-LAGO ATITLAN.
29/8: LAGO ATITLAN, mercato SOLOLA’
30/8: LAGO ATITLAN, giro del lago.
31/8: CHICHICASTENANGO, mercato e trasferimento ad ANTIGUA.
01/9: trasferimento COPAN (HONDURAS) e visita al SITO.
02/9: trasferimento RIO DULCE con visita al SITO di QUIRIGUA’.
03/9: RIO DULCE/LAGO IZABAL, gita FINCA EL PARAISO e CANYON BOQUERON.
04/9: RIO DULCE, gita LIVINGSTON e SIETE ALTARES, trasferimento a FLORES (LAGO PETEN ITZA).
05/9: FLORES, visita SITO di CEIBAL
06/9: FLORES, visita SITO di TIKAL
07/9: trasferimento in BELIZE, CAYE CAULKER
08/9: CAYE CAULKER
09/9: CAYE CAULKER
10/9: CAYE CAULKER
11/9: trasferimento in GUATEMALA FLORES (via terra) e volo interno per CITTA’ DEL GUATEMALA.
12/9: CITTA’ DEL GUATEMALA e RIENTRO in ITALIA

Ma veniamo ai particolari del viaggio:
siamo in 4, ”formazione tipo doppio misto”: Patrizia, Maddalena, Aniello ed io (Gianluca). I giorni a disposizione non sono molti per quanto c’è da visitare in un posto meraviglioso come il GUATEMALA. Cerchiamo pertanto di concentrare quello che ci può interessare maggiormente dando delle precise priorità e stabilendo tappe e tempi. Avremo comunque un “gran premio finale” caraibico a CAYE CAULKER (pronuncia: chilcolcher) in BELIZE, mare, sole, ecc…
Dall’Italia prenotiamo tutti i pernottamenti, quasi tutti i trasferimenti ed i tour principali.
Tutto sempre in funzione dei timori legati alla sicurezza.
Troviamo a tale proposito un’agenzia del posto (la TURANSA con sedi in Antigua e Guatemala City: ottima precisa e superaffidabile) con cui tappa per tappa ci muoviamo con charter privato sino nel Peten. Per quanto riguarda l’aspetto economico non vogliamo avere troppo contante appresso, preleveremo man mano al bancomat. Ci portiamo solo un somma in dollari per le spese iniziali e la breve tappa in Honduras e degli euro da cambiare ad Antigua ad inizio viaggio. Va sottolineato che gli euro non sono ancora accettati (ma sono già conosciuti…). Attenzione ai prezzi: occorre ed è bene contrattare molto, soprattutto al mercato. Le carte di credito vengono accettate, ma quasi ovunque c’è una commissione del 5%. Si preleva abbastanza comodamente anche se molti bancomat non hanno il circuito internazionale.
Nei ristoranti molti applicano in automatico un servizio del 6-10%, in altri occorre darlo alla fine.

IL VIAGGIO:
26/8 SI PARTE! Un sabato più bello del solito ed il motivo è più che ovvio!
Dopo due voli tranquilli (TORINO-MADRID ed intercontinentale per Città del Guatemala diretto con IBERIA) giungiamo a destinazione. Tempo afoso ed umido, ma la città ci appare stranamente meno sporca di quanto pensassimo, c’è tanto caos, ma del resto siamo in una metropoli. Ad attenderci all’aeroporto c’è il charter privato che ci porterà ad ANTIGUA. Pernotteremo alla POSADA LA MERCEDE, carina, pulita e con un prezzo accettabile (35$notte).
Trasferimento nel caotico traffico. Tutto bene, è giorno e le paure di rapine svaniscono.
Dopo un’oretta arriviamo e l’impatto è stupendo. Ci si sente all’improvviso in un’altra epoca: questa città coloniale, patrimonio dell’Unesco è meravigliosa. Case basse colorate, la pavimentazione di pietra, chiese ovunque (ve ne sono ben 36 e tutte ci hanno detto collegate tra di loro da una rete di cunicoli sotterranei). Buona parte di esse devastate dai terremoti qui molto frequenti. E’ la vecchia capitale del Guatemala. La città e’ sovrastata dall’imponente vulcano Agua (oltre 3000m) che la domina e la osserva dall’alto come un gigante “buono”, perché non più attivo. Sicuramente c’è un traffico esagerato, macchine scassatissime, i tuk-tuk (micro-taxi a tre ruote stile ape-piaggio) ed i famosi chicken bus che sfrecciano nella strada della zona del mercato. Scende la notte sono le 18:30 circa e la città diventa ancora più bella e suggestiva: luci soffuse, meno caos. Cena al rist. FONDA DELLA CALLE REAL, dove si mangia bene: cucina tipica guatemalteca. Qui il primo “contatto” con la birra locale: la cerveza gallo, che ci accompagnerà quasi tutto il viaggio. A letto stanchi, ma entusiasti.

27/8 Giornata intera dedicata alla visita di ANTIGUA. Prima sosta in banca per il cambio degli euro in quetzal: è domenica, ma in Plaza Mayor una è aperta.
Giriamo quanto più ci è possibile, PLAZA MAYOR, LA CATTEDRALE devastata dai terremoti, visita al vecchio convento di clausura LA  CAPUCINA (stupendo) con vista sul cerro LA CRUZ su cui non andiamo per motivi di tempo, il convento CASA SANTO DOMINGO ora hotel di lusso bellissimo, chiesa LA MERCEDE bella e colorata: è domenica e c’è messa. Ogni angolo è particolare ed attraente. Ogni via ha la sua bellezza, colori. Solo un po’ inquietante il fatto che ogni negozio che venda qualcosa di valore abbia la guardia armata fuori…Qui orientarsi è complicato se si cercano i nomi delle vie, ma tutte le strade sono parallele e perpendicolari ed il vulcano Agua è un punto di riferimento cardinale ben visibile! Si gira comunque bene a piedi. Ci sono poche insegne. Queste mancano volutamente per dare alla città un aspetto sobrio e senza troppi  fronzoli che ne deturpino l’aspetto originale.
E’ bello vedere la popolazione locale di origine Maya che gira con gli abiti tradizionali. Ma traspare anche  tanta povertà: sicuramente per noi “turisti benestanti” tutto è più semplice, qui molti faticano a trovare di che vivere. Facciamo colazione da DONA LUISA, locale che ha una parte adibita a panetteria e che ha delle buonissime torte senza dimenticare i pancake alla banana o arancia-cioccolato. Pomeriggio dedicato alla visita del mercato artigianale locale: qui parte lo shopping! Un divertente quanto “estenuante” contrattare, una vera gara dove chi la spunta è quasi sempre il venditore: tu giochi al ribasso e quando credi di aver fatto l’affare della tua vita, scopri che poco più in la c’è chi te lo venderebbe a meno! Comunque sia, i prezzi sono veramente bassi e qui ci si sbizzarrisce.
Un consiglio: è bene acquistare qui o meglio ancora (per i prezzi riscontrati spesso più bassi) a Panajacel o a Chichicastenango, altrove tanta scelta non si troverà più. Assistiamo al primo temporalone pomeridiano, tipico data la stagione: mezz’ora di nubifragio. Un “appuntamento” che diverrà giornaliero, almeno qui sugli altopiani, ma che per fortuna sarà sempre poco fastidioso anche perché quasi sempre notturno. Merenda da &CAFE’, dove proviamo il caffè: decente, ma comunque in stile americano. Cena al rist. CASA ESCOBAR, ottima la carne ed il servizio, prezzo non basso, ma adeguato al locale.
Facciamo le prime telefonate. Conviene il telefono a schede pubblico: LADATEL-TELGUA, da 50qtz.(circa 6 euro). Con cui si fanno 3 telefonate in Italia di breve durata. Il cellulare prende, ma non sempre e poi ha dei costi veramente alti.

28/8 Ore 5:00 sveglia, si va sul VULCAN PACAYA, ancora attivo. Una bellezza locale meta di tanti turisti. Ci vengono a prendere in albergo, l’agenzia è la MONJA BLANCA. Puntuali alle ore 6:00 sono da noi. Il gruppo è “multi-etnico” un quindicina di persone. Dopo 1,5 ore di viaggio su e giù per le montagne arriviamo al villaggio di SAN FRANCISCO da cui parte la camminata. Il vulcano si trova in un parco, occorre pagarne l’ingresso di 25 Qtz. Anche questo è un luogo indicato come a rischio, dati vari episodi di rapine, ma ci sembra che sia tutto abbastanza controllato e sicuro. Ciò che conta è appoggiarsi ad un’agenzia del luogo e non andare soli. Due ore e mezza di salita, accompagnati da Josè (guida del parco) in un bel bosco prima e poi si va sulle pendici del vulcano al di sotto del cratere principale, dove la vegetazione non c’è più. Vista meravigliosa con all’orizzonte gli altri tre vulcani AGUA, FUEGO ed ACATENANGO (quest’ultimo anch’esso attivo). L’ultima eruzione del Pacaya risale al 2 Agosto scorso, recentissima, e vi è ancora in vari punti la lava incandescente: uno spettacolo! Rientriamo ad ANTIGUA, rapido spuntino, un caffè decente (ma ancora lontano dal nostro!) al CAFFE’ CONDESA in Plaza Mayor ed alle 14,30 si parte per PANAJACEL-LAGO ATITLAN, trasferimento su charter privato. Arrivederci Antigua… 2,5 ore sul “serpentone” che attraversa le montagne che altro non è che parte della famosa carretera panamericana, km e km di strada che uniscono gli USA a Santiago del Cile. Qui si vede con piacere lo “stile di guida” locale, i Chicken bus che corrono come macchine da corsa, auto e camion sgangherati. Arriviamo a Pana, stupenda la vista sul lago ATITLAN, qui si ha l’impressione di stare al mare, il clima più mite, anche se l’altezza è circa quella di ANTIGUA, e ci troviamo comunque sempre sugli altopiani dove si arriva facilmente a 2000m. Un paesaggio da cartolina: un bel lago con i paesini sulla costa ed i vulcani che lo sovrastano dall’alto (SANPEDRO, TOLIMAN, ATITLAN).
Soggiorniamo all’HOTEL DOS MUNDOS (50$notte), bello e con piscina! Subito un tuffo rinfrescante per toglierci le fatiche della giornata. Passeggiata in riva al lago, una meraviglia: è il tramonto… Ne approfittiamo per prenotare la barca privata per farne il giro due giorni dopo. Si può scegliere tra quelle pubbliche e private. Le seconde sono più care, però danno molta più autonomia come tempi nelle varie fermate. Si faranno le soste per visitare i 4 paesi principali del lago.
Prosegue la camminata sino a che viene buio: c’è una tranquillità in questo posto che è incredibile.
Cena in un locale semplice e carino, poco caro: LAS PALMERAS.

29/8 Oggi è martedì, è nostra intenzione andare a vedere il mercato di SOLOLA’ un paese che è a circa 10km sopra Panajacel. Questo mercato è molto grande, c’è due giorni: il martedì ed il venerdì. Prendiamo per l’occasione un chicken bus. L’autista è il clone di Schumacker: peccato che non stia guidando una ferrari e tanto meno si trovi in pista…Il mercato è molto suggestivo, deludente se ci si attende dell’artigianato e souvenir, ma bello per vedere come vive la gente del luogo, c’è un via vai di gente incredibile, si vende di tutto, persino beveroni medicamentosi di pseudo guaritori. Tante cose che per noi sono di un’epoca passata ed assai lontana. Ma è qui che ci si sente veramente in mezzo a questa gente: turisti pochi, tutto è la loro quotidiana normalità.
Rientriamo a Pana. Pomeriggio di  relax con nuovi acquisti, solite contrattazioni all’ultimo quetzal e giro del paese nella parte vecchia dove c’è la chiesa.
Merenda nel bar dell’hotel Dos Mundos: caffè italiano decente ed ottima torta anche se un po’ caro.
Cena al SUN SET, locale carino molto frequentato in riva al lago.

30/8 Colazione ed alle 8:30 ci si trova in riva al lago per il suo giro. Ci viene a prendere il barcaiolo Maximiliano con la sua “fidata” (speriamo…) Patricia II. Il lago la mattina è stupendo piatto come un foglio di carta. S’increspa sempre verso fine mattinata. Prima meta SAN PEDRO, paesino carino e caratteristico dove molti turisti vengono a dormire in quanto meno caro di Panajacel.
E’ sovrastato dall’omonimo vulcano. Giriamo per un’oretta, c’è anche il piccolo mercato nella piazzetta centrale. Ripartiamo alla volta di SANTIAGO. Anche questo paese è sovrastato da due vulcani il Toliman e l’Atitlan. Al nostro arrivo accorrono subito dei bambini per venderci penne decorate, si avvicina anche un signore, tipico aspetto maya, che “adotteremo” per tutto il tempo, visto che non ci mollerà più, nonostante cerchiamo di “seminarlo” più volte. Si chiama Salvador ed in fin dei conti è un poveraccio che vuole solo tirare su qualche quetzal ed a noi non ci costa nulla accontentarlo. Ci fa da cicerone ed ovviamente sarà lui a portarci da MAXIMON una delle maggiori attrattive “turistiche” e non (?!) del posto. C’è una sporcizia ed una povertà senza paragoni, il posto messo peggio visto sino ad ora. M’impressiona tutto questo, i bambini soprattutto, sporchi e stracciati che vivono per strada, vendendo di tutto. Mi sento impotente dinanzi a tanto degrado, ma purtroppo è anche vero che sono qui solo per pochi giorni e non posso cambiare nulla.
Visitiamo la chiesa dove tanti stanno pregando. Dopodiché andiamo dal famoso MAXIMON: questa è la statua di una specie di santo, simbolo dei peccati terreni dell’uomo. Si trova in una casa fatiscente, in una stanza buia illuminata da sole candele. Li vi sono due “addetti” alla sua cura, uno prega in non so quale dialetto/lingua, l’altro gli da bere rum e gli fa fumare sigarette. Per entrare e fotografare occorre ovviamente pagare…Certo per noi turisti risulta una sonora fregatura, ma fa parte del folclore del posto. Per la gente del posto è comunque un simbolo, un qualcosa in cui credere. Qualcuno come sempre accade in queste cose se ne approfitta…
Abbandoniamo l’isola non prima di aver saldato Salvador per i suoi “servigi”.
Terza sosta con la barca: S’ANTONIO PALOPO’, un piccolo paese carino visto dal lago, ma che non offre nulla di particolare, famoso a detta di tanti per le ceramiche ed anche di queste se ne vede poche. In compenso subiamo “l’assedio” di varie venditrici da cui dobbiamo letteralmente scappare. Quarta ed ultima sosta a SANTA CATERINA PALOPO’, il più piccolo dei paesi da visitare, semplice, con tanto di temporale incluso nel prezzo. Mi colpisce solo la scuola piena di bambini che urlano come dei pazzi, dev’essere la ricreazione: o almeno spero!
Rientriamo a Pana, mi è piaciuto questo giro, contatto con la realtà locale anche se per alcuni tratti “storpiata” per renderla un business turistico. Cena sul lago, un localino carino e…molto riservato: ci credo, ci siamo solo noi!

31/8 Partenza ore 7:30 circa lasciamo Panajacel alla volta di CHICHICASTENANGO (una curiosità: chichicaste è l’ortica in lingua Maya e nango significa “luogo/posto di o delle…”). Charter privato, che sarà molto utile soprattutto per avere un posto “sicuro” dove lasciare tutti i nostri bagagli. Oggi è giovedì e c’è il famoso mercato che si svolge anche la domenica. Arriviamo dopo due orette circa. Tutto è in fermento, ma non c’è ancora tanta gente, molti stanno allestendo i banchi.
Un grande mercato di artigianato, tessuti, alimentari e non. Colori, frenesia: ma dove corrono tutti ci chiediamo, vista la loro calma abituale. Andiamo a visitare la famosa chiesa di S. Tomas che ci appare “imprigionata” dai banchi che riempiono la piazza che ha di fronte. Suggestiva, sicuramente anche se può apparire spoglia e semplicissima, ma è parte della tradizione di questo popolo.
Ci offrono di assistere a dei riti Maya sulla collina vicino al paese, ma non ci fidiamo, questi personaggi si presentano come guide autorizzate e con tanto di tessera: mah?! Pranziamo e ripartiamo un po’ rintronati per il casino, alla volta di Antigua per dormirci. Un po’ di nostalgia: è l’ultima notte sugli altopiani… Infatti, domattina, anzi stanotte alle 4:00(!) partiamo per COPAN in Honduras.
“Ultima cena” ad Antigua, torniamo al rist. CASA ESCOBAR, mangiata di carne ed a nanna.

01/9 Sveglia con partenza alle 4:00, charter privato per COPAN-RUINAS in Honduras, ci attendono 5-6 ore di auto. La strada è infatti per buona parte un fiume di camion diretti a Puerto Barrios l’unico porto sull’Atlantico che possiede il Guatemala. Dopo aver abbandonato la suddetta e deviato nella strada che porta al confine, ci troviamo alla dogana dopo circa 5 ore. Qui con una “specie di tassa doganale”, che chiamerei più con il termine di “tangente” (se mi è concesso…), non ci timbrano i passaporti e ci lasciano entrare in Honduras senza pratiche burocratiche, il che è però positivo non dovendo fare code. Diventiamo insomma dei clandestini-autorizzati per un giorno: questa è la nostra permanenza in Honduras. Siamo venuti qui infatti per visitare il famoso sito di COPAN. Lì su suggerimento di una relazione di Turisti x Caso chiediamo di Antonio Rios, guida che parla anche italiano. Sarà un’ottima “dritta”, infatti questo sessantenne, si dimostrerà molto preparato e la visita altamente interessante. Un bel sito, non eccessivamente grande, ma ben curato, soprattutto per il campo della pelota che contiene. Questo era lo sport praticato dal popolo Maya che poteva avere tre finalità: certa è quella politica, le altre due di cui però non vi è la certezza sono quella religiosa e sportiva. Con quella politica si decideva chi governava: lo sconfitto infatti veniva giustiziato. Un sito con una posizione bellissima tra le colline coltivate a mais. C’è anche volendo la visita alle cripte, che noi abbiamo fatto, interessanti anch’esse.
Usciamo dal sito e dopo un’allegra camminata da quest’ultimo alla città di Copan-Ruinas (1,5km) con un caldo torrido esagerato… decidiamo che fare di ciò che resta del pomeriggio. Ci mettiamo d’accordo con l’autista del charter Osvaldo (che ci ha portato sin qui) ed andiamo al centro agua termales LUNA JAGUAR a 15-20km dal paese: strada tremenda quasi tutto sterrato, ma bello il posto, una vallata verde piena di colori. Qui ci vive tanta gente, tanti in baracche sgangherate. Il centro di acque termali è molto alla buona. Li c’è una sorgente di acqua calda, che s’immette in un torrente. Facciamo un gran bel bagno sia nei vasconi del centro, che nel torrente stesso, qui con il rischio di farci ripescare a valle data la corrente! Rientriamo a Copan dopo un divertente pomeriggio, cena al FUEGO del BOSQUE e mega temporale, credo il peggiore delle vacanze, con rischio di allagamento della camera dell’hotel dove pernottiamo il YARAGUA, carino e centrale (25$ notte). Un solo consiglio: in Honduras hanno come moneta la lempira, se uno soggiorna per più giorni è bene averne, perché se no pagando in quetzal o dollari il cambio ed i prezzi lievitano.

02/9 ore 8:00 partiamo per RIO DULCE sempre con charter privato, facciamo un sosta al sito di QUIRIGUA’ che è di strada. Carino soprattutto per le steli imponenti, le più grandi e ben conservate. Arrivo a RIO DULCE e qui cambia tutto il paesaggio, il clima diventa più mite rispetto agli altopiani  e si respira già più l’aria del Caribe. Barche a vela, yacht: sembra si essere al mare. Questa piccola città è nata nel punto più stretto dove il lago IZABAL diventa Rio Dulce. Quest’ultimo sfocia a LIVINGSTON nel mar dei Caraibi. Qui pernottiamo a BACKPACKERS, un ostello che ha anche camere private con bagno (10$ a testa). Molto spartano, qualche “bestiolina” di troppo… ma stupenda posizione sul fiume da cui si gode un panorama meraviglioso eccetto forse per il ponte in cemento che unisce i due lati del fiume: il più lungo del centro America. Nel pomeriggio andiamo a visitare il CASTILLO DE SAN FELIPE, fortino costruito li in zona come difesa agli attacchi dei pirati quando il lago era un punto commerciale importante per gli spagnoli. In questa regione ormai il termine CHAPIN non lo si sente più: è utilizzato molto negli altopiani dove è il modo scherzoso con cui si fanno chiamare i guatemaltechi. La zona del lago Izabal è considerata da loro una bella zona di villeggiatura. Qui poi c’è la stravaganza (chiamiamola cosi…) di girare armati, ed è quindi comune vedere gente per strada con pistole stile cowboy. Cena al RIO BRAVO sull’altra riva del fiume, come arrivarci? Prendiamo un taxi speciale: una lancia! Carino andare a mangiare sotto il chiaro di luna in barca… E’ sabato sera ed il Backpackers diventa la discoteca locale: casino infernale fino alle tre di notte!

03/9 Oggi abbiamo in programma la gita alla FINCA EL PARAISO, CANYON BOQUERON ed EL ESTOR.
Le prime sono due bellezze locali, la prima una sorgente d’acqua calda, la seconda un canyon con pareti alte anche 150m nel cui fondo scorre un torrente. El Estor è un paese che si trova sul lago Izabal, molto povero a causa della crisi della miniera locale. Purtroppo è la stagione delle piogge e sia la finca che il canyon non sono in condizioni ottimali, anzi nel primo caso il torrente con acqua cristallina termale risulta quasi in piena e l’acqua marrone! Peccato…ci “accontentiamo” di un bagno sempre alla finca el paradiso, ma nella struttura in riva al lago. Acqua stile vasca da bagno!
Rientro a Rio Dulce, pomeriggio di relax sul pontile e…bel giro da “smanettoni” sulla moto d’acqua!
Io ed Aniello ci trasformiamo in due bikers acquatici…
Contattiamo un lancero per la gita del giorno seguente a Livingston ci chiede 800Q. (circa 85 euro).
Volevamo un tale Paolo indicato da una relazione sempre di turisti per caso, ma nessuno come previsto ci dice dove trovarlo. Guarda caso incominceranno a “conoscerlo” solo dopo essersi accaparrati il tour per Livingston!
Cena al Backpackers: buono e prezzo contenuto.

04/9 Ore 8:00 partenza per LIVINGSTON. L’acqua è come l’olio ed il paesaggio che ci appare nel RioDulce è meraviglioso. Mangrovie, fiori acquatici, animali di tutti i tipi. Facciamo varie soste per fotografare da vicino tutto questo. In questi angoli sperduti vive parecchia gente: capanne di paglia e tanta povertà. Bagno nel fiume in un’ennesima sorgente di acqua calda: questa solfurea. Ci trasformiamo in uova marce a due gambe…Dopo 1,5 ore di navigazione arriviamo a Livingston, questa città offre poco da vedere ai turisti, se non fosse per la sua bella posizione sul Mar dei Caraibi e la popolazione che la vive i Garifuna. I caratteri somatici si trasformano e dall’aspetto Maya passiamo a quello tipico africano. C’è un clima sereno e rilassato. Terminiamo presto la visita al paese e chiediamo quindi a Rodolfo (il lancero) dove possiamo andare. Ci propone i SIETE ALTARES, serie di cascate naturali poco distanti da Livingston. Accettiamo con un “ovvio” extra costo di 200Q e 10 d’ingresso a testa.
Garantisco però,che ne vale la pena, ci troviamo soli nella foresta a fare il bagno in pozze d’acqua cristallina inclusa cascata! Rientro a RioDulce alle 14:00 circa, li ci attende il charter per il trasferimento a FLORES: andiamo nel Peten, la regione settentrionale del Guatemala. Tre orette di viaggio ed eccoci sul lago Peten Itza. Flores è una penisola al di sopra di questo, dove ci sono quasi tutti gli alberghi della città. E’ una parte di S.Elena, la città vera e propria, caotica e sporca.
E’ bene ricordare che per prelevare le banche si trovano tutte qui. A Flores non vi sono sportelli automatici.
Soggiorniamo alla CASONA della ISLA un hotel molto carino sulle rive del lago (con aria condizionata e piscina, 43$ notte la doppia).
Cena al ristorante LA LUNA, ottimo, prezzo adeguato al servizio e menù anche in italiano.

05/9 Oggi abbiamo in programma il primo sito del Peten che visiteremo: CEIBAL. Domani andremo a chiudere in “bellezza” la parte archeologica del Guatemala con Tikal. Dopo un’ora d’auto c’imbarchiamo su una lancia che ci porta al sito con una meravigliosa navigazione (paesaggio stupendo) sul Rio de la Pasion. Il sito è completamente nella foresta e questo lo rende molto suggestivo, non è molto ricco di strutture, ma l’ambiente lo rende bellissimo. Si deve sapere che per il costo e la complessità del lavoro solo il 5% della città Maya e’ stata restaurata. Fa caldo e c’è molta umidità. Anche zanzare…ma il “bagno” d’autan fatto prima serve abbastanza.
Rientriamo a Flores nel primo pomeriggio. Prelievo a S.Elena con l’esperienza che ci mancava: viaggiare su uno spettacolare tuk-tuk. Giro sul lago in canoa e premio finale: filetto al pepe verde al rist. la luna.

06/9 Ultimo giorno a Flores. Oggi si va a TIKAL il sito più importante del Guatemala. Alle 7,30 circa si parte, arriviamo dopo poco più di un’ora. E’ molto grande e sicuramente spettacolare ed imponente per le strutture (piramidi e templi) visibili : 75Km quadrati di cui solo il 20% riportato alla luce.
Una bella esperienza, interessante. Magnifica la Plaza Central con il tempio famosissimo del Jaguar.
Saliamo sul n’3 ed il 4 (il più alto) da cui si vede tutto il sito.
Rientro a Flores sono le 16:00 circa, ci prepariamo i bagagli: da domani mare&sole, si va in Belize ai Caraibi!

07/9 Partenza mattiniera, alle 5:00 passa il pulmann della SAN JUAN TRAVEL per BELIZE CITY. Viaggio da incubo, autobus scassato, strada per buona parte sino al confine sterrata… Al confine tassa d’uscita dal Guatemala di 10Q. a testa, ufficiale o ufficiosa?! Dopo 5,30 ore arriviamo a Belize City. Il Belize sino ad ora ci è apparso dal finestrino la fotocopia del Guatemala, cambia solo la lingua, l’inglese.
Siamo diretti a CAYE CAULKER (pronuncia chilcolcher…). Si giunge sull’isola (caye) con la barca. C’è un servizio di water-taxi collettivi al costo di 10us$ a testa. Per i prelievi ci sono le banche dietro il porto dove partono le barche o ce n’è uno sull’isola, banca compresa. Partiamo: il mare comincia ad apparire con i colori classici caraibici e dopo 45min. eccoci sull’isola. Ci piace: 2miglia di lunghezza per 0,6 di larghezza, niente casino, solo auto elettriche salvo pochissime eccezioni  e poche strade, tutte sterrate. Un paradiso per chi vive nel caos di grandi città come Torino e Milano nel nostro caso.
Il motto qui è assolutamente GO SLOW…e capiamo perché! Dormiamo al AREFOOTBEACH (49us$ la doppia) un hotel carino coloratissimo in riva al mare, stanze comode e pulite, frigorifero e volendo in aggiunta l’aria condizionata, che noi non abbiamo voluto avendo un bel ventilatore da soffitto ed essendo le stanze ben ombreggiate. Vi è a disposizione un pontile privato con un capanno avente due meravigliose amache e lettini! Siamo a 15min. a piedi dalla punta dell’isola lo SPLIT.
Quest’ultima è la zona dove il mare è un po’ più pulito. Infatti ovunque purtroppo, vi sono parecchie alghe e ciò lo rende un po’ sporco. Il pomeriggio è dedicato al relax.
Da oggi le scelte sono tre: ABBRONZATURA , SNORKERLING o IMMERSIONI …
A tale proposito io vado subito a chiedere per queste ultime. Come subacqueo non posso che aspirare a visitare i fondali del posto e la barriera corallina, visto che è per di più la seconda al mondo per estensione dopo quella australiana: ben 260km!
La scelta va sul diving FRENCHIE’S consigliato dalle guide. A fine permanenza la mia votazione a riguardo sarà un bel insufficiente meno meno! Troppa poca preparazione delle guide e negligenze che per chi è “del mestiere” sa che possono creare dei problemi seri.
Cena da MARLA’S KITCHEN. Una chiosco-baracca che non è sicuramente un ristorante di lusso, ma dove si mangia l’aragosta (bere compreso) con poco più di 15euro a  testa!

08/9 Oggi i fantastici 4 si dividono, io vado a fare immersioni (BLUE HOLE!) gli altri tre supereroi si danno alla tintarella. Partenza alle 6:30: farò tre immersioni, la full day prevede questo. Il famoso blu hole: un buco vero e proprio nel reef a circa 2 ore di barca da Caye Caulker. Si raggiungono i 40m ma il fondo è a più di 100! Una stupenda immersione in cui meriterebbe avere una bella torcia a disposizione. Le altre due si fanno nel parco delle Half Moon caye. Bellissime isole (da poster!), e le immersioni non da meno. Rientro verso le 15,30 dopo aver visto dei balenotteri al largo! Certo il costo non è da poco: sono 205 us$ la full-day. Vado a recuperare i miei tre amici che saranno ormai carbonizzati. Facciamo merenda con le squisitezze della panetteria dell’isola, conveniente ottima anche se si vuole fare colazione senza spendere troppo nei vari locali. Andiamo poi a provare il miglior caffè dell’isola da DON CORLEONE : ebbene il giudizio è basso, ancora lontano da un nostro espresso ed in più te lo fanno pagare 2 us$! Ceniamo nuovamente da Marla’s.

09/9 Altra giornata “mista”: Patrizia ed Aniello si ripropongono per un “bagno di sole”, io e Maddalena andiamo a mettere la testa sott’acqua. Andiamo ad HOL CHAN RESERVE per una half-day con due immersioni ad una ventina di metri di profondità (prezzo 98us$). Un posto stupendo, parco marino dove vediamo di tutto e di più. Maddalena appena brevettata open in Italia, se la cava bene nonostante qui si notino molte delle negligenze di cui accuso il diving. Una stupenda giornata che concludiamo a tavola tutti insieme al TROPICAL PARADISE, ristorante con hotel annesso e con vista…CIMITERO…Infatti a fianco si trova un “praticello” quasi in riva al mare con un ventina di tombe! Mangiamo bene.

10/9 Ultimo giorno sull’isola, purtroppo si avvicina anche la fine di queste meravigliose vacanze.
Andiamo a fare snorkerling, il gruppo si ricompatta. Giornata intera in barca.
Molto divertente grazie anche a chi ci accompagna, la RAGGAMUFFINTOURS. (85 $Blz. : 1us$=2$Blz)
Tre soste: coral bay, shark & ray alley e gran finale ad hol chan reserve.
Bellissimo questo mare, poter vedere ed accarezzare cernie e razze. Squali nutrice in quantità…
Torniamo a terra felici ed entusiasti.

11/9 E’ ora di partire: addio Caye Caulker, prendiamo il water-taxi delle 7:30 e con molta nostalgia ci lasciamo alle spalle questa bella isoletta. Si va a Flores con l’autobus per poi salire sul volo per Guatemala City nel tardo pomeriggio. Un po’ di tristezza. Ben 18us$ di tasse di uscita dal Belize! Alle 20:00 circa eccoci qui..: la grande città ed il rientro imminente nel bel paese, domani sera infatti si parte per l’Italia. Pernottiamo all’Hostal LOS VULCANES. Zona13: 40 us$ la doppia.
Apro ancora una parentesi su Caye Caulker, qui abbiamo trovato i prezzi molto accessibili per il mangiare, credevamo di spendere molto di più rispetto al Guatemala.

12/9 La sveglia dell’ultimo giorno in Guatemala, giro in città, centro zona 1 e zona 10: due mondi all’opposto che ci si chiede come possano convivere a cosi pochi km. Povertà e degrado da una parte (nonostante ci aspettassimo molta più sporcizia), ricchezza e benessere dall’altro. Per chi è stato negli altopiani, la zona 10 risulta essere un altro pianeta, che perde il fascino di quelle che sono le tradizioni e le origini di questo popolo.
Ore 18:15 parte il volo di rientro per il vecchio continente…
Da domani tutto sarà un bel ricordo.
Lasciamo un pezzo di noi un po’ ovunque dove siamo stati: per tutte le stupende cose viste…compresi PURTROPPO i BAGAGLI che al rientro non c’imbarcano a MADRID!!!!!!!!
Per concludere, non posso che dire di essere stato in un posto che vale la pena di visitare.
Grazie ai miei compagni di avventura, ottimi e disponibili.
Grazie a mia sorella Daniela per il supporto tecnico da casa.

UNA GROSSO CIAO
Gianluca

TOTALE SPESE:
– 1300 euro circa (voli intercontinentale e interno),
– 1100 euro ** (pernottamenti, extra*, mangiare, trasferimenti).
* sono esclusi i costi delle immersioni.
** N.B. tutto e’ ridimensionabile con sistemazioni più “umili” ed utilizzando altri mezzi di trasporto interni come ad esempio i bus pubblici.

gtenive@tin.it


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