Kalymnos, Pserimos e un pezzetto di Kos: Dodecaneso 2020

Kalymnos

Kalymnos
aspra, rocciosa, arida, grezza quanto basta, selvaggia, autentica… così profondamente mediterranea. Dal mare bello, ma senza spiagge rilevanti: quelle carine, piccole, sono giusto tre o quattro. I panorami però… lasciano senza respiro: percorrendo le sue strade, a ogni tornante si apre una vista meravigliosa dell’isola e di quelle circostanti.
Il porto, nonché cittadina principale dell’isola, è molto carino ma non ha le classiche strade turistiche con i negozietti, o angoli pittoreschi da fotografare. È questa secondo me la sua bellezza. Né ci sono altri paesini particolarmente caratteristici in giro per l’isola. Un paio di porticcioli e basta. Eppure l’ho trovata di un fascino straordinario, sorprendente e indimenticabile. La gentilezza e dolcezza degli abitanti è il valore aggiunto. Inaspettata.

Fa parte dell’arcipelago del Dodecaneso, e ci si arriva con una breve traversata in traghetto dal porticciolo di Mastichari, sulla costa nord di Kos e a circa 7km dall’aeroporto. Ci sono due barche: una porta anche le auto e l’altra solo passeggeri, un pochino più veloce. Ci sono traghetti anche dal porto di Kos town.
Per dormire ci sono due opzioni principali: il capoluogo e porto di arrivo, Pothia, oppure sulla costa dal lato opposto, a 8km da Pothia, ci sono i due paesi attigui di Masouri e Myrties, dai quali si può godere un magnifico tramonto sull’isolotto di Telendos proprio lì di fronte. Noi abbiamo alloggiato a Myrties, da Maria’s studios, trovata su booking. Studios molto carini e curati, con la terrazza vista mare sull’isola di Telendos e a 100mt dalla spiaggetta di Melitsachas (mare pulito ma spiaggia niente di speciale, ma talmente vicina da potersi fare un bagno al mattino presto o prima di cena).

Domenica:
La mattina abbiamo noleggiato subito un’auto tramite la signora Maria degli studios, una vecchia Suzuki Ignis con la frizione un po’ bruciata ma che ci ha accompagnato egregiamente per tutta la permanenza.
Come prima tappa, dopo un caffè a Pothia, ci siamo dirette a Vathy, un minuscolo porticciolo nella parte più interna di un bel fiordo, dove si trovano un paio di taverne e dove, proseguendo lungo il fiordo, è stata creata una sorta di piscina nel mare, con un molo in cemento e delle boe che la chiudono alle barche.
L’acqua era pulitissima ma fredda, per cui abbiamo evitato il bagno e ci siamo spostate nella vicina spiaggia di Akti, all’interno di una bella insenatura: per arrivarci dalla strada principale si percorre una ripida strada in discesa. La spiaggia è piccola, di ciottoli, non attrezzata, dal mare limpido. C’è una taverna ma non c’era nessuno, l’aspetto non era per nulla invitante.
Il resto del pomeriggio siamo andate a vedere qualche altra spiaggia per farci un’idea, passando per Linaria e Kantouni, entrambe dalla sabbia scura mista a sassi, col mare mosso e torbido, non ci hanno ispirato, ma ci siamo fermate per uno spuntino in una taverna familiare a Kantouni, Psiris tavern, buona e dai proprietari molto gentili.
Per finire la giornata, un bagnetto a Masouri beach, carina ma niente di eccezionale, piena di giovani. Cena lungo la strada principale che collega Masouri a Myrties, da Ontheroad Streetfood.
Tornando verso “casa”, vedendo un bar aperto mia sorella ha detto di fermarci per un ouzo, e da quella sera è diventato tappa fissa prima della nanna. Eravamo quasi sempre solo noi e il proprietario, Babbis, con cui abbiamo fatto lunghe chiacchierate e che ci ha raccontato tante cose dell’isola e del Dodecaneso in genere.

Lunedì:
ci dirigiamo in esplorazione delle spiagge del nord dell’isola, e la prima che incontriamo è Arginonta, la vediamo da sopra e decidiamo di fermarci lì.
È una spiaggia carina di sassi chiari e acqua turchese, in fondo a una profonda insenatura. C’è qualche lettino e ombrellone, messi a disposizione da una taverna; passiamo lì la giornata, ci sono pochissime persone.
Nel pomeriggio proseguiamo l’esplorazione arrivando a Emporios, un piccolo porticciolo molto carino con un molo e alcune taverne, oltre a una spiaggetta di ciottoli con acqua limpidissima. È l’ultimo paese, da lì la strada non prosegue oltre.
Tornando indietro prendiamo la deviazione che porta alla spiaggia di Palionisos. Per andare si attraversa il nord dell’isola salendo parecchio in alto con la strada, a cui bisogna prestare attenzione sia per massi che cadono, sia per i vari punti in cui non è presente il guard rail. È comunque una strada abbastanza comoda, a parte i numerosi tornanti, percorrendo i quali si aprono delle vedute spettacolari su entrambi i versanti, fino a scendere verso la spiaggia, che è piccolina di ciottoli ma sembra abbastanza frequentata, ci sono taverne e alloggi, un campo di beach volley. Capiamo che qui soggiornano quelli che fanno climbing (disciplina per cui l’isola è famosa nel mondo), poiché da vicino la spiaggia partono numerosi sentieri di arrampicata. 
Torniamo alla fine verso “casa”, e andiamo a cena a Pothia, dove in realtà non troviamo molti ristoranti, mentre lungo tutto il porto sono presenti numerosi bar anche abbastanza frequentati.

Martedì:
c’è un forte vento, decidiamo di passare la giornata in spiaggia a Emporios pensando che la baia sia un po’ riparata, ma in realtà ci sono delle forti raffiche per tutto il giorno; si sta comunque benissimo, restiamo fino a metà pomeriggio perché vogliamo andare a Pothia a visitare il locale monastero e i ruderi di un castello.
Entrambi si trovano in alto rispetto al paese, e anche da lì si vedono bellissimi panorami. Il monastero di Agios Savvas è abbastanza recente, in una bella posizione ma non di particolare valore storico.
Cena a Masouri, al Panos family restaurant, buono, coloratissimo e con personale veramente gentile.

Mercoledì:
di mattino ci dirigiamo al porto per prendere la barca che in circa 40 minuti ci conduce a Pserimos, un’isoletta tra Kalimnos e Kos.

Pserimos
minuscola, ci abbiamo fatto una gita di una giornata. Tutto si svolge nella magnifica baia dove arrivano le barche da Kalimnos e Kos: lungo la bellissima spiaggia di sabbia fine e acqua limpida si snoda il villaggio, composto di poche case, quattro o cinque taverne e un paio di negozietti. Attraversandola si può arrivare a altre due spiagge, che non ho visto.
In periodi normali all’ora di pranzo si riempie di gite organizzate che arrivano da Kos, ma in questa occasione non c’era nessuno. E’ un’isoletta ideale per rilassarsi completamente, volendo pernottare ci sono alcune strutture. Noi ci abbiamo passato l’intera giornata fino alle 17, orario in cui riparte la barca per Pothia, tra bagni, sole e una passeggiata nel piccolo abitato.

La sera per cena invece siamo andate a Emporios, a mangiare in una delle taverne con i tavoli direttamente sulla spiaggia, Captain Kostas. Ottima, e suggestivo poter mangiare direttamente sul mare, una bellissima atmosfera.
Tappa finale prima di dormire, il baretto di Babbis a Myrties.

Giovedì:
la mattina siamo tornate al monastero, perché Babbis ci aveva detto alcune cose da vedere che avevamo perso, dopodiché ci siamo dirette a una spiaggia che per puro caso avevamo scoperto online il giorno prima, Vlichadia, a pochi chilometri da Pothia, nel fondo di un’insenatura.
In realtà si tratta di due spiagge dentro la baia, divise da un piccolo molo: una di sabbia e una di sassetti; abbiamo preferito la seconda, alle cui spalle c’è un bar-ristorante molto carino, il Paradisio, che offre cuscinoni per sdraiarsi e l’uso della canoa, per i clienti. La spiaggia ha l’acqua limpidissima che diventa subito profonda, c’erano un po’ di persone ma nessun affollamento, abbiamo passato la giornata all’ombra delle tamerici in relax, tra un bagno e l’altro.
La spiaggetta di sabbia invece, non era particolarmente carina a mio parere.
Per l’ultima serata sull’isola, abbiamo deciso di andare a cena sull’isolotto che è proprio di fronte a Myrties, Telendos. Una barca fa la spola da Myrties ogni mezz’ora e in dieci minuti conduce a Telendos. Si tratta di una minuscola isola con un piccolo villaggio dove ci sono alcune taverne. C’è una bellissima atmosfera tranquilla, è una tappa imperdibile per chi va a Kalymnos.

Venerdì:
è il penultimo giorno di questa breve vacanza, e ci spostiamo di buon mattino a Kos, dove abbiamo deciso di andare a visitare almeno qualcosa visto che il volo partirà da quest’isola. In totale ci siamo state un giorno e mezzo, quindi vado a descrivere solo quel poco che ho visto. Abbiamo affittato un’auto per la giornata appena arrivate, così da avere un po’ di ore a disposizione.

Kos
Kos town è una città carina, soprattutto la città vecchia, ma ha ancora ben evidenti segni del terremoto del 2017, e ho avuto l’impressione che già quello avesse dato una bella mazzata al turismo, prima ancora del covid. Ci sono degli interessanti siti archeologici, peccato che siano abbandonati a sé stessi.
Un altro sito interessante e meglio tenuto (difatti l’ingresso è a pagamento) è il santuario di Esculapio, a pochi chilometri dalla città.
Il villaggio montano di Zia è carino ma nulla più, le sue poche stradine sono una sequela di negozi della solita paccottiglia turistica. Però ha una serie di terrazzette lungo le stradine che si inerpicano sul costone, da cui si può godere il tramonto e una bella vista sulle coste della vicinissima Turchia.
Ad Antimachia, a due passi dall’aeroporto, c’è una vecchia fortezza molto interessante, ma anche quella abbandonata a se stessa.
Il porticciolo dove abbiamo pernottato, anch’esso vicino all’aeroporto, e da cui partono le barche per Kalymnos, si chiama Mastichari ed è un piccolo villaggio con varie strutture e ristoranti, turistico ma apparentemente molto tranquillo e rilassante, la sua lunga e bella spiaggia di sabbia bianca ha bellissime dune alle spalle, il mare dai bei colori vividi è pulito ma un po’ torbido, a causa delle onde e per la presenza della posidonia. Però nel complesso l’ho trovato un posto molto carino dove ci si può piacevolmente rilassare anche per due o tre giorni. Mentre onestamente non sceglierei l’isola di Kos per fare un’intera vacanza.

La sera a cena siamo state in un ristorante consigliatoci da Babbis (il quale aveva pure telefonato per dirgli di trattarci bene!), Mavros. Un buon ristorante dove al contrario di tanti posti c’era anche un po’ di gente.

Sabato:
abbiamo lasciato la stanza e ci siamo rilassate qualche ora in spiaggia, abbiamo poi fatto uno spuntino in una taverna sulla piazzetta del porto, prima di prendere l’autobus per tornare in aeroporto.

Quelle narrate in questo racconto, sono le mie impressioni e sensazioni basate sull’esperienza fatta in questo strano periodo di Covid, non ho idea di come siano questi luoghi in momenti normali, ma credo di aver avuto la fortuna di godere di questi giorni e questi posti come probabilmente non si ripeterà più.

qualche dettaglio:
periodo dal 18 al 25 luglio 2020
volo Ryanair Roma FCO/Kos
taxi aeroporto/Mastichari €15, a Kalymnos da Pothia a Myrties €18.
autobus Mastichari/aeroporto €2
traghetto da Mastichari a Kalymnos e viceversa: €6, 40′ circa/€7.50
30′ circa.
noleggio auto €30 al giorno, sia a Kalymnos che a Kos. Benzina da 1.58 a 1.65€/lt.
barca per Pserimos 10€ a/r
lettini/ombrellone: uso gratuito con consumazione al bar; a Pserimos e Kos 5€ 2 lettini/ombrellone.
alloggi: a Kalymnos Maria’s studios, €30 a notte. A Mastichari Yannis apartments €47 una notte.


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