Giordania 2008


diario di viaggio dal 26 settembre all’11 ottobre di Cinzia

Abitiamo vicino a Milano e abbiamo programmato un viaggio all’insegna del massimo risparmio, per cui in questo diario più che descrivere le amenità del posto che possono essere lette su qualsiasi guida turistica, affronterò la descrizione sugli aspetti pratici del viaggio, strade, alberghi, costi, ecc., le notizie che secondo me più interessano i “turisti fai da te”.

Primo ostacolo: la ricerca del volo più economico tramite internet, avete presente le offerte sbalorditive che poi al momento dell’effettiva prenotazione non sono mai disponibili? E le compagnie low cost che appaiono e scompaiono magicamente dai motori di ricerca, io neofita di queste faccende in quanto abitualmente viaggiamo in camper, ci ho messo una settimana per riuscire ad individuare la compagnia con cui avremmo viaggiato a minor costo (forse!).

La grande avventura inizia con un volo della Turkish Airlines andata e ritorno euro 530 a testa,  partenza dall’aeroporto di Malpensa  alle 17,45 con sosta di un’ora all’aeroporto di Istanbul.
Arriviamo ad Amman in perfetto orario alle 01,50. Il volo è stato tranquillo e il servizio ottimo, le indicazioni facili e precise.

Attenzione, non ci sono molti punti telefonici pubblici e i cellulari con operatore Vodafone non sono abilitati a ricevere e fare chiamate dalla Giordania, il collegamento è solo tramite sms, però acquistando una scheda locale da inserire nel proprio telefono i prezzi sono veramente ottimi.

All’uscita dall’aeroporto, prima piccola delusione, siamo stanchi e piove e a nulla valgono i tentativi di contrattazione con i vari taxisti, la tariffa è unica: 21 euro, la consolazione è che la dividiamo in 4.
Ci facciamo portare in città, dopo alcune discussioni già preventivate con l’autista ci accordiamo su un albergo consigliato dalla Lonely Planet  (6° edizione, pag. 80), il Palace Hotel. Anche qui grande delusione, il prezzo più basso che riusciamo a pattuire è 30 euro a camera doppia, che condividiamo con numerosi ospiti della famiglia degli scarafaggi e con una puzza di petrolio non indifferente (sarà una tecnica per scoraggiarli?), il bagno è spartano e un’occhiata alla doccia ci fa desistere da qualsiasi tentativo di igiene personale.
Anche le lenzuola mancano, sostituite da una leggera coperta e un copriletto, siamo troppo stanchi per lamentarci o cambiare posto, ci buttiamo a letto sperando che un po’ di sonno ci faccia vedere tutto in una luce migliore.

27-09.2008
Al mattino nulla è cambiato, clima cupo e piovoso anche un po’ freddo il nostro programma di visitare Amman viene modificato e decidiamo di cercare subito un agenzia per il noleggio dell’auto.
Con un taxi arriviamo in piazza King Abdullah Gardens, dove troviamo parecchie agenzie di noleggio, dopo attenta scelta e un confronto dei prezzi scegliamo la “Omaish Rent a Car” che ci affitta una bella macchina (Peugeot  206 berlina) praticamente nuova per 14 giorni al prezzo di 484 euro pagate in anticipo con carta di credito.
I documenti necessari sono la Patente Internazionale e  il Passaporto di cui fanno una copia.
L’autista ufficiale sarà Luca che oltre ad essere bravo, è anche l’unico ad avere la patente internazionale e che armato di santa pazienza si accingerà a ritrovare l’albergo per il ritiro dei bagagli (un’ora e mezza) e uscire da Amman in direzione Ajlun altre 2 ore). In effetti avevamo letto in un altro diario di viaggio che il difficile non è entrare in Amman ma uscirne!
Comunque nei giri viziosi fatti per trovare la strada, abbiamo avuto l’opportunità di vedere un poco la città e quello che abbiamo visto non ci ha particolarmente entusiasmato. Avendo già visitato Marocco e Turchia in camper, abbiamo trovato Amman una città senza una vera identità, forse sarà la pioggia e il traffico a renderla meno interessante. Quando siamo riusciti ad uscirne con l’aiuto di un gentilissimo signore che ci ha fatto strada con la sua macchina, la nostra, che al momento della presa in consegna era grigio chiaro era  ricoperta da uno strato di smog nero e  untuoso! Dove sono le famose case bianche?

Raggiungiamo Ajlun  nel tardo pomeriggio e cerchiamo subito un albergo. Anche qui i prezzi sono molto diversi da quelli previsti dalla guida. L’Ajlun Hotel è migliore del precedente e costa 30 euro per una camera doppia, un po’ più pulita, il bagno lascia molto a desiderare, ma scopriremo che questa è una costante di tutti gli alberghi “economici” della Giordania! L’acqua calda a richiesta non arriva, ma i più coraggiosi affrontano una doccia gelida senza molto entusiasmo.
Tentiamo di visitare le rovine del castello, manca mezz’ora alla chiusura ma con la scusa di una festa nazionale ci impediscono l’entrata e ci invitano ad andarcene in maniera piuttosto brusca, facciamo un giro intorno al castello e ci accorgiamo che quando pensano di non essere visti fanno entrare una famiglia giordana arrivata contemporaneamente a noi.
Questo atteggiamento ci indispettisce e la visita al castello che ci eravamo ripromessi di fare il giorno dopo viene definitivamente cancellata.
Alla sera andiamo alla  ricerca di un ristorante ma sono tutti chiusi, sarà per il Ramadan?
Alla fine ceniamo al ristorante di un altro albergo, la cena è buona ma il prezzo salato, al termine di questa giornata rivalutiamo il budget, se va avanti così  superiamo di gran lunga il prezzo preventivato.

28-09-08
In mattinata andiamo alla ricerca della grande moschea (pag.110), ma al suo posto troviamo un grande cantiere, la moschea è stata abbattuta circa 2 anni fa e sembra che la stiano ricostruendo.
Ci dirigiamo a Umm Quais, 3JD a testa (1 JD equivale a circa 1 euro), qui c’è il sole e il panorama è stupendo, i turisti sono pochi per cui ci godiamo il paesaggio.

giordania

La nostra prossima meta sono le fonti termali di Al-Himma a Mukheiba (pag.119), in cui intendiamo immergerci a lungo e trovare un albergo in cui pernottare.
Dopo una lunga anche se bellissima strada, tanti giri a vuoto a causa della totale assenza di cartelli indicatori riusciamo a raggiungere il posto.
Niente alberghi, niente fonti termali chiuse ormai da alcuni anni e un clima di diffidenza verso il turista che è in aperto contrasto con l’accoglienza che troveremo nel resto del nostro viaggio.
I posti di blocco militari si succedono a breve distanza uno dall’altro, controllo passaporti e bagaglio, tentativi di conversazione più che altro motivati dalla curiosità e dalla noia, però per Giovanni che detesta le armi, trovarsi un mitra puntato addosso in continuazione, è un vero stress! Del resto siamo a pochi chilometri da territori “caldi”, quali Siria e Israele, anche se la terra che ci divide è praticamente desertica.
Non ci arrendiamo, vogliamo fare un bagno caldo! Proseguiamo per Shuneh Ash-Shamaliyyeh  (pag. 119), ma ahimé neanche qui ci sono fonti termali.
Veramente stanchi e delusi ritorniamo ad Ajlun, questa volta decidiamo di pernottare all’altro albergo il Qualetal-jabal Hotel che costa un po’ di più, 35 euro ma le camere sono belle, l’acqua calda c’è e la colazione è inclusa!

29.09.08
Abbondante colazione sul terrazzo, circondati da gelsomini, gerani e boungavillee con vista castello e vallata, poi via verso Jerash.
Ingresso 8 JD a testa ma ne vale la pena. Il sito è ben conservato e anche se circondato dalla città, mantiene il suo fascino antico. I turisti non sono molti, per cui anche qui si può apprezzare la visita senza tanti impedimenti.

image004Da qui proseguiamo Al Azraq  per visitare i famosi castelli del deserto.
La strada e bella e diritta percorsa in continuazione da grossi camion cisterna che portano petrolio da Iraq e  Arabia Saudita.
Ci fermiamo allo Zoubi Hotel, camera 4 posti, 20JD. Niente lenzuola, coperte che hanno visto tempi migliori, bagno: lasciamo perdere! All’entrata un acuto odore di candeggina ci fa ben sperare nell’igiene del posto che in effetti apparentemente sembra pulito, solo una volta sistemati ci accorgiamo del curioso vezzo del proprietario: raschiarsi bene la gola e sputare per terra dentro e fuori all’albergo, poi discretamente cancellare le tracce con la suola della scarpa…Questi interessanti rumori ci accompagneranno per gran parte della notte insieme al ronzio delle numerose zanzare che malgrado la caccia spietata effettuata da Giovanni ci faranno compagnia.
Nonostante  questi “piccoli” inconvenienti il personale è gentile e ci permette anche di lavare la macchina per farla ridiventare del suo colore originale!

30-09.08
Oggi visitiamo 3 castelli, i più famosi, gli altri li abbiamo visti passando e, a parte il fatto che non erano visitabili, quando la guida dice “ruderi”, vuol proprio dire quello, poche pietre accatastate il cui valore è solo nel  paesaggio che le circonda.
Il prezzo di ingresso è veramente modesto 1 DJ a testa e nel castello di Lawrence c’è anche una guida che rende interessante la visita.
Molto bello anche il Qusayr Amra con i suoi affreschi ancora ben conservati, anche il Qasr Kharana è degno di visita, ben restaurato e circondato dal nulla.

image006Da qui ci dirigiamo a Madaba, dove dopo molto cercare, troviamo la Pilgrim House… Finalmente una situazione come dio comanda! Sarà che è un albergo gestito da una comunità cristiana in quanto Madaba è l’unica città della Giordania in cui si pratica ancora questo culto. Camera 4 posti a 45JD colazione inclusa. La camera è ampia e luminosa, il bagno perfetto, noi siamo sistemati in una dependance con annessa cucina così finalmente Luca che oltre ad essere un buon autista è anche un ottimo cuoco, può cimentarsi nella preparazione di manicaretti molto apprezzati anche dagli altri ospiti. Isabella che fino adesso è stata la nostra “voce” in quanto è l’unica a saper parlare correttamente inglese e francese, ci fa da interprete.
Teniamo come base Madaba per la visita dei siti nelle vicinanze.
Se avete bisogno di consigli in loco, potete chiedere al proprietario della libreria adiacente la porta secondaria dell’ostello. E’ una persona gentilissima e disponibile e parla molto bene l’italiano.

1.10.08
Oggi visitiamo il Monte Nebo, da qui a Mosè è stata mostrata la “Terra Promessa”.

image008Il paesaggio è bellissimo e dal monte si ha una visuale anche sul Mar Morto che luccica in lontananza. Qui troviamo molti più turisti alla ricerca dei posti storici legati alla religione cristiana.
L’ingresso costa 1JD, parte del sito è interdetta alla visita causa ristrutturazione, però nel complesso la passeggiata ci soddisfa.
Con invidia guardiamo dei camperisti provenienti dall’Italia e ci ripromettiamo di ritornare col nostro camper quando saremo in pensione…Adesso chi ce li ha 2 mesi di vacanza per farsi il viaggio?
Il pomeriggio lo passiamo con calma a visitarci Madaba che è una bella città abbastanza pulita e ordinata. E’ curiosa la competizione che sembra esserci fra campane e Moschee, quando iniziano a suonare le campane della chiesa adiacente l’albergo, subito dalle moschee che ci circondano parte il canto dei muezzin ad altissimo volume e per un tempo interminabile, rispetto alle altre moschee della Giordania.

2.10.2008
Oggi si va al Mar Morto. Il viaggio vale solo per la strada che si snoda in mezzo alle montagne con scorci di terre coltivate e specchi d’acqua  formati dalle dighe.

image010Troviamo uno “stabilimento balneare” molto spartano, ingresso 5JD, doccia compresa.
Scopriamo poi che la doccia è un tubo dell’acqua che proviene dalla strada, il percorso nella canna nera è talmente lungo che quando l’acqua arriva il sole l’ha scaldata a tal punto da risultare bollente.
Il posto è frequentato solo da locali che fanno il bagno vestiti, per cui noi in costume suscitiamo grande curiosità e qualche occhiata di disapprovazione.
Per entrare nel mare occorre percorrere una passerella di legno resa scivolosa dal fango e buttarsi subito in acqua, altrimenti si affonda fino al ginocchio nello strato di fango sotto l’acqua, in questo siamo aiutati da un ragazzo molto gentile e discreto che poi ci procurerà anche il fango per spalmarci (quello sott’acqua secondo lui non va bene).
La sensazione di galleggiamento è veramente unica. Tante parole sono state dette, ma per capire bisogna proprio provare l’esperienza!
Stiamo a mollo per delle ore senza che la pelle si raggrinzi e una volta usciti non riusciamo ad asciugarci perché il sale ci ricopre di un velo umido.

image012E’ una delle esperienze più insolite che abbiamo fatto nel corso dei nostri viaggi!

3.10.08
Di nuovo in viaggio sulla strada dei re, direzione Karak. Visitiamo il famoso castello, ingresso 1JD, è una bella visita che ci prende per circa 2 ore. Il castello è ben conservato e pieno di anfratti nascosti.

image014Si riparte per Petra
Un consiglio, le strade che collegano Amman con Petra e Aquaba sono molto belle e il paesaggio a volte spettacolare, ma attenti perchè sono piene di dossi artificiali non segnalati che sembrano delle piccole colline! Spesso distratti dal paesaggio li abbiamo presi con velocità elevata (leggi più di 10 km. all’ora!) e l’esperienza è stata traumatica! Anche le indicazioni stradali brillano per la loro assenza sia fuori che soprattutto dentro le città, per cui spesso ci si è dovuti arrangiare con il “tom tom scendi e chiedi” e confidare nella disponibilità degli abitanti.
Arriviamo nel tardo pomeriggio a Petra e ci sistemiamo al Moussa Hotel, 34JD per una camera a 4 colazione inclusa.
Oramai ci siamo rassegnati a pigliare camere condivise per ridurre i costi del viaggio!
La camera è tranquilla e nel bagno c’è l’acqua calda, evviva!
Alla sera andiamo a cenare nel ristorante Cleopatra che sarà il nostro luogo di ristoro anche per le cene successive, locale modesto ma pulito e cena veramente ottima per un prezzo abbordabile 6JD a testa.

4.10.08
Mattina visita a Piccola Petra. Il consiglio di alcuni diari di viaggio era di visitare questo sito prima di andare a Petra per apprezzare in pieno il fascino di questo luogo. Infatti abbiamo trovato il posto bellissimo, forse l’assenza di turisti, forse la lieve melodia di un flauto suonato da un ragazzo del luogo, il sole caldo che faceva splendere i vari colori delle rocce, abbiamo apprezzato tantissimo questo posto pieno di fascino, chiedendoci, se questo è meno spettacolare di Petra, cosa sarà il sito originale?
L’ingresso per 2 giorni a Petra ci costa 26JD e devo dire che sono soldi veramente ben spesi.
Entriamo nel primissimo pomeriggio e usciamo al tramonto dopo aver camminato per chilometri, fermandoci a lungo per ammirare i colori, la luce, le opere architettoniche.
Come dicono tutti, uno dei momenti più emozionanti è percorrere il siq ed uscire di fronte al “Tesoro”. Lentamente, per cogliere tutte le sfumature, l’atmosfera, la pace che purtroppo spesso è spezzata dalle corse sfrenate dei calessi, camminando sulle pietre sconnesse di una strada romana e se si è molto fortunati come Giovanni, trovando un ferro di cavallo appena perso dal suo proprietario!

image016Il pomeriggio passa alla scoperta della parte inferiore di Petra, su e giù dalle tombe, visita all’anfiteatro, foto su foto e ritorno stanchissimi alla base.

5.10.08
Tutti consigliano di vedere Petra all’alba, ma noi siamo pigri e arriviamo verso le 8, stranamente non ci sono tanti turisti, per cui ce la godiamo ancora in discreta solitudine. Adesso il passo è più veloce, vogliamo raggiungere il Monastero. Io e Isabella abbiamo dichiarato che anche facendo la figura delle turiste viziate avremmo affittato un mulo per percorrere gli 845 gradini che ci separano dalla meta e così facciamo per 10JD a testa. Luca e Giovanni affrontano coraggiosamente la salita a piedi.
La scalinata si snoda fra pareti a picco e burroni profondi e il mio mulo ha la propensione a camminare a filo di tali profondità. A detta del proprietario devo lasciare alla bestia la libertà di scegliersi il percorso, in effetti arriviamo in vetta sane e salve, anche se rigide come tronchi per la paura!
Ancora un 20 gradini ci separano dallo spettacolo, fatti i quali ci troviamo davanti al Monastero.

image018Posso dire che da sola la vista di Petra vale il viaggio in Giordania.
Sembra di essere in cima al mondo e l’aria un po’ rarefatta e la fatica mi fanno girare la testa. Passiamo un ora buona in contemplazione di ciò che ci circonda respirando quest’atmosfera antica.
La discesa la facciamo a piedi, facendo acquisti qua e là, lungo le bancarelle posizionate strategicamente sulla scalinata.
Usciamo dal sito nel tardo pomeriggio, praticamente stremati dalla fatica e dal caldo, per cui io e Isabella decidiamo di regalarci un trattamento in un bagno turco al Salome Turkish Bath 25JD.
L’ambientazione è orientale, ma le “massaggiatrici” sono filippine, senz’altro molto vigorose ma completamente digiune della tecnica. Ci raccontano che molte di loro vengono assunte dai diversi hamman esistenti in Giordania e sfruttate come manodopera a basso costo dai proprietari dei bagni, il loro contratto dura dai 6 mesi a un anno.
Cena al solito ristorante e poi a nanna.

6.10.08
Si parte per Aquaba dove troviamo alloggio all’albergo Al-Naher al Khaled, albergo riconoscibilissimo perché è l’unico edificio rosa della città, 25JD, camera 4 letti.
Aquaba è una bella città moderna, molto pulita non tanto per l’educazione degli abitanti che come nel resto della Giordania gettano a terra tutto ciò che non serve più, quanto per l’efficienza degli spazzini che girano notte e giorno!
I prezzi sia dei ristoranti che degli articoli in vendita sono molto più economici del resto del paese e si può trovare veramente di tutto, anche se la Giordania non brilla per la varietà dell’artigianato locale, spesso guardando attentamente i manufatti tipici si scopre la onnipresente dicitura “Made in Cina”!
Il pomeriggio lo passiamo al mare, il tanto nominato Mar Rosso a un chilometro dall’Arabia Saudita, in una spiaggia libera fornita di ombrelloni e cestini rifiuti (snobbati dai locali!).
Il mare è caldo e il colori dell’acqua sono veramente invitanti, tant’è che io che sono la freddolosa del gruppo sono la prima a tuffarmi.
La notte è un po’ movimentata perché la nostra stanza dà su una strada e fino a tarda notte si sentono voci e rumore di macchine, ma non ha importanza, domani c’è il silenzio del deserto.

7.10.08
Oggi si va al Wadi Rum, Giovanni rimane in albergo perché teme animali strani, noi ci prepariamo all’escursione e a una nottata in tenda.
Il pikup ci costa 75JD a testa per un escursione di 5 ore, pernottamento, cena e colazione altri 25JD.
Il deserto è suggestivo anche se non è il tipico deserto con dune di sabbia,  l’uso della macchina ha tolto un po’ di fascino al viaggio anche se ci ha permesso di vedere più cose.

image020L’accampamento è dotato di tutte le comodità, persino di un bellissimo bagno che supera di gran lunga tutti quelli “visitati” finora!
La cena è stata cotta tutto il pomeriggio in un pentolone sotto la sabbia ed è buonissima, la notte passa tranquilla nel silenzio assoluto, rotto solamente dalle colorite imprecazioni di Luca che nel girarsi ha pestato il ginocchio nel palo portante della tenda!

8.10.08
Ritorno ad Aquaba per riprenderci il compagno di viaggio e passare un’altra giornata al mare. Qui Giovanni inizia un’interessante conversazione di 2 ore  con un arabo, tutti noi ci chiediamo cosa si stiano dicendo visto che uno parla in arabo e l’altro in dialetto pugliese!
La sera  durante un’orgia di spese, mi dimentico lo zaino con soldi e cellulare in un negozio molto affollato, me ne accorgo dopo due ore e quando torno completamente disillusa (sono abituata all’”onestà” italiana!) ritrovo la mia borsa intonsa e gelosamente custodita dal gestore del negozio.

9.10.08
Si ritorna a Madaba  in 3 ore passando per la strada del deserto N° 15. Ancora una notte e un giorno poi si riparte.

10.10.08
Giornata di tranquilla contemplazione, ultime compere e nuove amicizie.
Riportiamo la macchina all’agenzia, che ritroviamo con la solita difficoltà, decidiamo di non visitare ulteriormente Amman, proprio non ci attira neanche con il sole, abbiamo ancora in mente le bellezze di Petra e la pace del deserto e questa città così caotica ci rovina i ricordi.
Torniamo a Madaba con un taxi che ci costa 15JD.
Alle 3.30 abbiamo il volo di ritorno, i controlli qui sono molto più severi, ci fanno aprire 2 valigie e le ispezionano minuziosamente, è prevista anche una perquisizione corporale abbastanza accurata, ma poi si parte in perfetto orario.
Alle 10.00 siamo a Malpensa, veramente cotti ma felici di questa esperienza.

bassani.cinzia@tiscali.it


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