Scozia 2008


Terre alte scozzesi

(diario di viaggio 13 – 27 agosto di Valeria)

« di 2 »

Itinerario: Prestwick, Irvine, John O’Groats, Orcadi, Ullapool, Skye, Resipole, Oban, Ebridi Interne, Duone, Edimburgo

“Siamo partiti in due: io, Valeria, e il mio compagno, Domenico: ci adattiamo alle situazioni, mangiamo di tutto (haggis compreso!), mastichiamo inglese e francese quel tanto che serve ad un turista e il sufficiente per attaccare bottone nei pub. Ci piace camminare e fare campeggio… non abbiamo molti soldi in tasca e siamo allergici ai viaggi organizzati, ai villaggi vacanze e alle mete troppo affollate.”

Eccoci di ritorno dal tanto sospirato tour delle Terre Alte scozzesi. Io e il mio compagno abbiamo deciso per una romantica vacanza di coppia dal 13 al 27 agosto 2008. Valutati i mezzi di collegamento scozzesi abbiamo optato per un fly&drive, volando da Orio al Serio a Prestwick (Glasgow) con un volo low cost (circa 300 € in due, tasse e bagaglio inclusi) e noleggiando un’auto per 14 gg. (250 €)
La Scozia viene considerata una meta piuttosto costosa ma con un minimo di attenzione è possibile pianificare il viaggio e le spese senza dover ipotecare un rene, abbiamo speso circa 2300 € in due, senza sacrifici. Abbiamo prenotato il volo verso la fine di marzo (bloccandone il prezzo che ad agosto sale, sale, sale), contestualmente prenotando on line la macchina.
Per definire l’itinerario, prenotare i B&B e scoprire gli angoli più suggestivi ci è stato di grande aiuto il sito del turismo scozzese www.visitscotland.com con il caratteristico logo a “cardo” che comparirà sui cartelli di segnalazione turistica durante tutto il viaggio.
Per contenere il budget abbiamo imbarcato l’attrezzatura per il campeggio montando la tenda quando le condizioni meteo ce l’hanno permesso. Il meteo è l’unico punto veramente dolente; non è solo un modo di dire: ad agosto piove moltissimo e fa freddo (temperature fra i 5 e i 18 gradi con frequenti precipitazioni e moltissimo vento, anche molto sostenuto). Quando non piove e non c’è vento compaiono delle zanzarine, piccole e cattivissime che attaccano in modo particolare all’imbrunire, soprattutto in testa e sul viso. Unico rimedio una vera doccia di repellente per insetti e una giacca col cappuccio. Abbiamo notato che i vestiti scuri sono meno “attaccati” di quelli chiari.
La Scozia è una regione ricca di storia, tradizioni e attrazioni. In 14 gg. si possono fare e vedere molte cose, noi abbiamo scelto un itinerario paesaggistico che si è snodato fra e Orcadi e le coste le coste atlantiche (Ovest) nel braccio di mare e sulle isole delle Ebridi Interne.

13 agosto
Il nostro volo ci porta nel piccolo aeroporto di Prestwick nel tardo pomeriggio. Fra il ritiro bagagli e il noleggio auto ci muoviamo verso le 20,00 in direzione di Irvine dove abbiamo prenotato il B&B. La guida a destra assorbe tutta la nostra attenzione, in particolare bisogna fare attenzione alle “rotonde”. Per fortuna abbiamo portato con noi dei panini, nei piccoli centri dopo le ore 20,00 è impossibile trovare un ristorante dove servano ancora la cena. Il B&B è carino, pulito e accogliente come lo saranno tutti quelli in cui pernotteremo in seguito. In un tre stelle, il costo di una camera doppia con bagno è di 25 £ (circa 30 € con il cambio favorevole) a persona, per notte. L’abbondante colazione è inclusa e permette di arrivare tranquillamente fino all’ora di cena.

14 agosto
Lunga tappa di spostamento, direzione nord, verso Jhon O’Groast da dove partono i traghetti per le Orcadi. Il viaggio è parecchio pesante, lungo strade strette e loch infiniti ma il paesaggio è mozzafiato: dalle abetaie di Glen Coe alle dolci colline a nord di Inverness. Per gustare meglio uno spostamento così lungo avremmo fatto meglio a suddividerlo in due giorni. Non sono moltissimi chilometri la le strade sono davvero strette e, anche se sono segnalate come strade a scorrimento veloce in mappa, sono in realtà poco più che stradine intercomunali. Arriviamo comunque in tarda serata e troviamo un delizioso B&B a Weiss… va beh, avevamo in programma di fare campeggio ma fa freddo!!!

15 agosto
Nel resto del mondo è ferragosto, ma non qui, nel profondissimo nord della Scozia. Con pile, giacconi e anfibi partiamo presto (dopo la prima sostanziosa colazione scozzese a base di prosciutto, uova, salsiccia e fagioli) destinazione Jhon O’Groast (foto1), ultimo paese scozzese da cui partono i traghetti per le Orcadi. Dall’Italia abbiamo prenotato un tour giornaliero per le Orcadi. Attraversiamo con il traghetto il Pentland Firth, canale che collega l’Oceano Atlantico con il Mare del Nord e sbarchiamo a Burwick. Ci attendo un autobus (con autista in maniche di camicia che accende l’aria condizionata!) che ci porta alle Churchill Barriers, scogliere artificiali costruite dai prigionieri italiani per difendere le coste scozzesi dai sottomarini tedeschi nella 2° guerra mondiale.
Le Orcadi sono famose oltre che per la bellezza desolata dei loro paesaggi, per i numerosi resti archeologici. Visitiamo il villaggio neolitico, perfettamente conservato, di Skara Brae (foto 2) e i misteriosi circoli di pietre di Brodgar e Stennes (foto 3). Un salto nel tempo di 5.000 anni.
Dedichiamo il pomeriggio alla scoperta di Kirkwall, “capitale” delle Orcadi, cittadina frizzate e animata, in stile norreno. Veramente suggestiva la mole pseudo-gotica della cattedrale di St.Magnus in mattoni rossi e l’adiacente palazzo di Tankerness House (foto 4). Il palazzo-castello doveva essere la residenza di un nobile decaduto e giustiziato al Londra per tradimento, che non riuscì mai a completarne la costruzione che ancor oggi manca del tetto. The time d’obbligo alle 17,00 con maxi torta al cioccolato (menzione d’onore per la massiccia pasticceria scozzese deliziosa ma molto, molto, molto sostanziosa… manovrare con prudenza). Stanchi ma soddisfatti il nostro tour ci porta alla “cappella italiana” un bunker del campo di prigionia della 2° guerra che gli Italiani hanno riadattato a cappella affrescandola. La guida ci racconta che alcuni vecchi prigionieri sono tornati a più riprese per ritoccare e restaurare il loro affresco (di pregevole fattura), e l’ultimo è tornato in visita l’anno scorso.
Stanchi ma soddisfatti riprendiamo il traghetto. Durante la traversata vediamo dal mare il faro di Duncansby protendersi sul mare dall’alto di scogliere alte 60m (foto 5-6). Decidiamo di andare a dargli un’occhiata più da vicino: sarà la luce dorata del tramonto, la suggestione del luogo ma viene da piangere davanti alla bellezza aspra dei faraglioni protesi, l’avamposto più a nord della Scozia.
Rientriamo in “paese” (tre case e un pub) per scoprire che sono le nove e la cucina è chiusa. Splendida pizza al “pineapple” che troppo tardi ricordo tradursi con ananas… sarà la fame ma non è poi così male.

16 agosto
Altra colazione leggera con uova salciccia e tutto il resto… dimenticavo, ci siamo portati anche la moka quindi ci facciamo il caffè. Piccola digressione, per me il caffè è caffè. Quello che borbotta piano e sale con la schiumetta, mica una broda calda (la mia unica concessione al nazionalismo, I’m sorry).
Oggi giro stupendo nel sempre vario e sorprendente paesaggio delle Terre Alte: da Thurso a Ullapool lungo la via del Nord-West.
Prima tappa sulla spiaggia caraibica di Eriboll (foto 7-8). Se non avessi la giacca a vento e gli anfibi farei il bagno: la sabbia è bianchissima e sottile, un bel sole illumina e rende più vivo il contrasto fra il verde del prato e le dune, il mare un azzurro trasparente.
Proseguiamo a malincuore, ci sembra di lasciarci alle spalle l’eden, e decidiamo di raggiungere Cape Wrath (foto 9). Attraversiamo il canale di marea con un piccolo battello, dall’atra parte un mini bus fa la spola per raggiungere un faro del XVIII secolo. Anche qui scogliere da brivido: 70 m, le più alte di Scozia. Soffia un vento terribile e ho un po’ paura.
Ripartiamo alla volta di Ullapool e facciamo un’ampia deviazione verso Lochinver: ci perdiamo nel nulla più assoluto, un paesaggio lunare che ricorda alcuni valichi alpini ma a tratti si vedono il mare o il braccio di un fiordo. Arriviamo a Ullapool molto tardi. Ci sistemiamo in albergo (sempre il clima) e decidiamo che i B&B sono molto meglio.

17 agosto
Solita colazione da orchi e via di buon passo sulle strade della West Hightlands. Arriviamo a metà strada (a metà fra il niente e il nulla, tipo passo Crocedomini ma fra i fiordi) e mi accorgo di aver lasciato a Ullapool il quaderno con tutte le prenotazioni e i documenti di noleggio dell’auto. Sorvolo sul rosario profano perché sono una signora. Che peccato! È una bellissima giornata, su una strada panoramica con tante possibilità di accostare e fare belle passeggiate. Sogno il passo di Bealach na Ba… niente rientriamo di corsa, recuperiamo fortunatamente le nostre cose e scendiamo verso Ploktown lungo la strada a veloce percorrenza (si fa per dire). Troviamo un bel campeggio nei pressi dello Skye Bridge (che non si paga più) e ceniamo sulla baia affacciata sull’Eilan Donald Castle (foto 10) godendoci il tramonto su uno dei castelli-simbolo della Scozia. Domani Skye

18 agosto
Siamo nel cuore del turismo scozzese, Skye, l’isola delle nuvole o delle nebbie. Scendiamo nella sub penisola di Sleat. Oggi giornata speciale. Dopo la visita al castello e ai giardini del clan MacDonald partiamo in barca per un giro di avvistamento delle balene. Siamo fortunati: dapprima la pinna uno squalo fa la ronda intorno alla barca e dopo pochi minuti scorgiamo pinne, cose e musi di balene minke e delfini che sembrano saltare e giocare solo per farci piacere. Il mare bolle di tuffi. Il cielo è coperto. Dopo un’ora e mezzo rientriamo e dalla scogliera ci guarda una colonia di foche (foto 11). Festeggiamo con una cena a base di pesce freschissimo e crostacei a Engol (foto 12), piccola stazione di pesca, quattro case con il tetto di canne protese sul mare. Anche il nostro B&B stasera è alla fine del mondo: una mansarda in legno degna di un libro di fate.

19 agosto
Piove e tira vento ma chi attraversa l’Isola di Skye? Noi, è chiaro con un masnada di altri turisti che a tappe forzate fanno il classico percorso fra Portree e Uig. Niente di speciale: i luoghi sono molto belli ma sembra di essere al drugstore del turismo di massa. Per la cronaca si incontrano: il Dunvegan Castle con i relativi giardini, l’Old Man of Storr (pilastro di basalto, meta agognata dell’alpinismo europeo), le Kilt Rock scogliera spettacolare con annessa cascata sul mare (foto 13). Quando soffia il vento le formazioni della scogliera hanno un suono di organi da chiesa… forse qualcuno se ne accorge nonostante il rumore del generatore di un chiosco di panini. Ci siamo disabituati al resto del mondo, abbiamo percorso sentieri in cui si può sentire il rumore che fanno le pecore brucando… qui no. Campeggio spartano a Uig, cena a base di haggis (da provare, meglio se non ci si informa prima sulla ricetta) nel pub sul porto.

20 agosto
Stamani ce la prendiamo con calma e ci alziamo tardi. Piove e la giornata non promette niente di buono. Salutiamo Skye senza rimpianto. Tappa di spostamento e arriviamo alla penisola di Ardnamurchan. Se il tempo ci assistesse sarebbero luoghi meravigliosi e pieni di fascino. Sappiamo che in fondo alla penisola si erge un faro da cui è possibile avvistare le balene… ma c’è una nebbia così fitta che non avvistiamo nemmeno il nostro naso. Sing! Ci consoliamo con il cibo e piazziamo la tenda in una fattoria-campeggio a Resipole. Speriamo che domani ci sia il sole.

21 agosto
Nada, il tempo è brutto ma siamo in Scozia, mica nel Sahara. Raggiungiamo lo scenografico castello di Tioram e risaliamo verso Glenfinnan. Abbiamo fortuna e vediamo transitare il treno a vapore sul viadotto. In un lampo scatta il delirio per Harry Potter (ho letto tutti i libri almeno 5 volte!) e sogno l’espresso per la scuola di magia e stregoneria di Howgats… mi sento un po’ Hermione Grange (foto 14). Visitiamo il museo della stazione e via a Fort Williams. Un paio d’ore ci bastano per capire che non fa per noi e scappiamo a Sud, verso Oban dove fissiamo il campo base per qualche giorno. Ci sistemiamo nel più bel campeggio che abbia mai visto, con una vista scenografica sul mare. Al tramonto di intravede perfino un pezzetto di cielo. Ci lanciamo alla scoperta di questo delizioso porticciolo (foto 16) e ci lasciamo tentare dal celdhil con balli e musiche tradizionali. La musica non è da paragonare ai ritmi molto più cadenzati e ballabili dell’Irlanda ma l’insieme è carino: un folk simile alla marcetta o alla polka accompagnato dalla cornamusa, genere zampognaro alla festa dell’Unità.

22 agosto
Sorpresa: non piove! Partiamo alla volta del Crinian Canal con la duplice intenzione di fare un giro sull’alzaia (tipo 3 uomini in barca per non parlare del cane) e trovare un passaggio per il golfo di Gorrynanch e il gorgo. Incappiamo nella prima bufala storica della Lonely Planet, da me considerata da sempre la bibbia delle guide… il gorgo si verifica nei periodi equinoziali… niente gita (sing!) ma bella passeggiata lungo il Canale di Caledonia (foto 15) e pomeriggio alla Kilmartin Glen, cuore dell’archeologia scozzese.

23 agosto
Dall’Italia abbiamo prenotato con un certo anticipo il tour di oggi in partenza da Oban, che ci vedrà fra fare la spola fra Mull – Staffa – Iona, isole delle Ebridi Interne. Purtroppo la visita a Mull è troppo veloce (consiglierei di preferirla a Skye). La traversata fino a Staffa è divertente su un piccolo battello a motore con il mare un po’ mosso. Staffa è un miracolo (foto 17-18-19). Una piccola isola creata da un pluto che l’ha innalzata dal mare scaldando il basalto e permettendogli di concrezionarsi in colonne esagonali. Non  si descrive si può solo vedere, un miracolo geologico che gli uccelli hanno scelto come luogo di nidificazione. Vi si apre la Finnigan Cave, una grotta marina usata come riparo dai corsari… raggiungiamo Iona con il mare decisamente agitato. Altra meraviglia, una perla di giada verde in un mare turchino, le spiagge bianche. La pace delle rovine dell’antico convento femminile, l’abbazia con il suo chiostro, la cattedrale di san Colomba e le sue croci (foto 20-21). Se le spiagge ci danno un’accoglienza caraibica il vento gelido che si alza a metà pomeriggio ci ricorda che siamo in Scozia. Rientriamo in tarda serata, domani ci rimettiamo in viaggio.

24 agosto
Abbiamo deciso di concludere il nostro viaggio visitando Edimburgo, oggi quindi cerchiamo di riadattarci al vivere civile e ci fermiamo a Duone, preferendola a Stirling. Siamo ricompensati con la visita al più bel castello visitato finora (foto 22). Praticamente intatto e quasi mai rimaneggiato, ripropone l’impianto classico del castello del XII secolo. Per questa caratteristica è stato set di numerose pellicole fra cui “Monty Pyton e il sacro Gral”. Basta campeggio, troviamo alloggio in un piccolo lodge.

25 – 26 – 27 agosto
Edimburgo (foto 23-24-25). Gli amici ci avevano detto che è una bella città (ventosa!), non potevamo immaginarci quanto fosse bella con il castello arroccato su un’antica collina vulcanica che domina la città nuova. Sembra una nordica Alhambra. Le strade sono animate dagli artisti di strada e dalle mille iniziative che caratterizzano il festival estivo. Una città monumentale a misura d’uomo e di pedone, che affascina con la sua storia misteriosa e terribile. La Edimburgo del XVIII secolo sorge sopra i quartieri medievali murati e chiusi nel periodo delle grandi epidemie di peste del 1600. Facciamo il giro notturno nel Mary King’s Close e respiriamo il dolore dei fantasmi che si aggirano ancora per la città.  Una degna conclusione per una bellissima vacanza. L’anno prossimo andiamo al caldo!


scrivi qui il tuo commento