Perù e Bolivia 2013


Sulla vetta delle ande

(racconto di viaggio dall’11 maggio al 2 giugno di Davide&Barbara)

machupicchuCiao a tutti siamo Barbara e Davide di Cuneo. Quest’anno, a differenza degli anni passati abbiamo deciso di fare le nostre ferie tra maggio e giugno mesi in cui in Perù e in Bolivia dovremmo trovare bel tempo con giornate soleggiate e temperature non troppo rigide. La stagione delle piogge dovrebbe finire a marzo e dato che faremo delle gite in alta quota non sarebbe bello prendere brutto tempo.
Il sud America ci mancava come meta quindi abbiamo colto l’occasione per poter visitare questi posti di cui abbiamo letto e sentito cose meravigliose.
Prima di partire ci siamo documentati per evitare di avere dei problemi legati al mal d’altitudine. Fortunatamente ho solo patito un po’di mal di testa la prima volta che abbiamo toccato quota 4000mt. Barbara è stata sempre benissimo.
I nostri viaggi vengono sempre organizzati con la formula fai da te senza l’ausilio di agenzie turistiche evitando così i costi extra e lasciandoci sempre un po’ d’avventura. I nostri canali di informazione sono sempre i soliti: internet e la Lonely planet con i quali ci siamo sempre trovati benissimo. Da buoni viaggiatori abbiamo prenotato solo il minimo indispensabile: il volo d’andata e ritorno, il trenino per Macchu Picchu, un volo interno (Arequipa-Cusco) e la prima notte a Lima. Per il resto ci siamo sempre gestiti in loco non trovando nessuna difficoltà permettendoci di poter cambiare il nostro itinerario in base alle nostre esigenze.
L’unica difficoltà che abbiamo trovato è stata quando siamo stati costretti a ritardare il nostro ingresso in Bolivia causa sciopero generale. Avessimo prenotato tutte le tappe dall’Italia saremmo stati fregati.

Alcune info prima di iniziare il racconto:
Durata del viaggio:              23 giorni
Periodo:                                 11/05/13 – 02/06/13
Carte Bancomat:                 Visa electron/Bancomat
Pagamento:                           Contanti
Mezzi utilizzati in loco:       Mezzi urbani – Voli interni – Traghetti
Compagnia aerea:               LAN-IBERIA
Torino – Madrid – Lima (Andata); La Paz – Lima – Madrid – Torino (Ritorno)
Spesa totale:                          2000 euro (Aereo compreso)

Siti internet utilizzati:
http://www.machupicchu.gob.pe/
https://www.perurail.com/index.php
http://www.cruzdelsur.com.pe/

CONSIGLI UTILI:
•          Bancomat: Sportelli ATM ovunque noi però abbiamo trovato difficoltà nel prelevare. Non accettavano sempre le carte con il microchip.
•          Bancomat al massimo (400 Soles in Perù) commissione 2 euro con banca San Paolo.
•          Carta Postepay al massimo 700 Soles commissione 5 euro.
•          Prenotare il treno per Macchu Picchu prima possibile per evitare di stare a piedi.
•          Contanti: accettano i dollari mentre gli euro li cambi negli uffici di cambio.
•          Autobus: ce n’è per tutti i gusti stare a piedi è praticamente impossibile. I prezzi variano molto dalla compagnia.
•          Boleto turistico: è una cosa costosa per i loro standard di prezzi ma è indispensabile per vedere i siti.
•         Linee di Nazca: il prezzo del sorvolo dipende dalla capacità di carico del velivolo e dall’altezza a cui vola. Più vola basso ed è piccolo più costa. Noi l’abbiamo prenotato il giorno prima direttamente a Nazca dove ci sono centinaia di agenzie (130$ p/p).

RIASSUNTO STILIZZATO DEL VIAGGIO:
•          Cuneo-Torino-Madrid-Lima (notte)
•          Lima-Paracas (notte)
•          Isole Ballestas-Riserva Natural Paracas-Huacachina (notte)
•          Huacachina-Nazca (notte)
•          Linee di Nazca-Autobus notturno Arequipa
•          Arequipa (notte)
•          Chivay-Canyon del colca (notte)
•          Canyon del Colca-Arequipa (notte)
•          Volo Arequipa-Cuzco (notte)
•          Maras-Moray-Cuzco (notte)
•          Cuzco-Valle Sagrada-Olla-Agua Caliente (notte)
•          Machu Picchu-Agua Caliente-Cuzco (notte)
•          Cuzco-Puno Lago Titicaca (notte)
•          Isole lago Titicaca Uros-Amantanì (Notte)
•          Isola Taquile-Puno (Notte)
•          Puno-Copacabana (Notte)
•          Isola del Sol-La Paz (Notte)
•          La Paz (Notte)
•          La Paz-Tihuanaku-Autobus notturno Uyuni
•          Salar Uyuni-autobus notturno La Paz
•          La Paz valle della Luna (Notte)
•          La Paz-Lima-Madrid-Torino-Cuneo

Racconto di viaggio:

11/05 Partenza (8.00 Torino Caselle)
Undici Maggio. Finalmente ci siamo, pronti per una nuova avventura. Quest’anno torniamo volentieri in un paese latino per due motivi molto semplici: i posti sono meravigliosi e la gente è splendida. Abbiamo ritardato di qualche mese la partenza dopo aver letto su molte guide che nei mesi di maggio è giugno avevamo buone possibilità di non incappare nella stagione delle piogge.
Partiamo da Torino, un aeroporto volto vicino a Cuneo la città con destinazione Lima. Conoscendo bene la compagnia aerea Iberia quest’anno abbiamo portato il  pc con vari films per ovviare alla mancanza di televisori posti sui sedili.
Prima tratta Torino Madrid gestita dall’Air Nostrum in collaborazione con Iberia che non è nient’altro che un gestore lowcost con aerei lowcost e servizio a bordo inesistente. Atterriamo a Madrid in orario alle 10.05 giusto in tempo per farci uno spuntino e prendere il collegamento interno tra il terminal 4 (voli europei) e il terminal 4s quello dei voli intercontinentali. Alle 12.50 abbiamo il nostro volo diretto per Lima.
Il volo è andato bene sarà che abbiamo dormito quasi tutto il tempo ma fatto sta che alle 18 ora locale atterriamo in Perù. Qui ci sono ben sette ore di fuso orario in meno rispetto all’Italia quindi è già buio ma è ancora sabato. Recuperati i bagagli e passata la frontiera usciamo dal terminal a cercare il nostro taxista mandato dall’hotel che avevamo prenotato su internet. Devo dire che non è stato difficile riconoscerlo dato che ha in mano un bel cartello con su scritto il mio nome.
Prima di salire sul taxi cerchiamo di prelevare a un Atm dell’aeroporto ma qui incontriamo la prima difficoltà. Soldi finiti almeno crediamo fatto sta che non riusciamo a prelevare quindi niente soldi per pagare il tassista. Il nostro hotel è l’Hotel Espana prenotato su internet e riportato anche sulla Lonely Planet. Al momento della prenotazione non ci hanno chiesto caparre ma solo ed esclusivamente la conferma e le date del nostro arrivo. L’hotel è in una posizione perfetta in centro Lima vicinissimo alle attrazioni cittadine. Paghiamo 60S per stanza con bagno privato e doccia con acqua calda e 45S di taxi. Prima di salire andiamo a prelevare in un Atm non lontano dall’Hotel per saldare i nostri debiti con il tassista. Il prelievo è stato fatto non con il  bancomat ma con la postepay. Che strano ma questo problema ce lo siamo portati dietro per tutta la vacanza. Scopriremo in seguito che con il bancomat si può prelevare solo 400S mentre, con la carta di credito senza chip, si può arrivare fino a 800S alla volta. La stanza è un po’ spartana ma non male (consigliatissimo). Sistemati i bagagli siamo pronti per far due passi in centro anche se ormai è buio e noi siamo abbastanza stanchi. Percorriamo l’isola pedonale che da Plaza de Arma ci porta fino a Plaza San Martin giusto per vedere un po’ di gente e prendere qualcosa da mangiare ma poi, come ho detto prima la stanchezza ha avuto il sopravvento e siamo ritornati in hotel.

12/05 Lima – Paracas (sole)
Sveglia alle sette e, dopo una buona colazione fatta sulla terrazza dell’hotel (7S p/p), siamo pronti per vedere la città e per assaporare un po’ di atmosfera peruviana.
Lasciamo tutti i bagagli nel deposito gratuito dell’hotel e, grazie alla gentilissima proprietaria, otteniamo preziose informazioni sulle nostre prossime tappe di viaggio (Paracas e Nazca).
Riusciamo a farci prenotare l’hotel di Paracas e ci facciamo anche spiegare il modo più economico per arrivarci. Prendiamo la compagnia Soyuz Perubus che ha il terminal a dieci minuti di taxi dal nostro hotel. La signora ci dice che dobbiamo scendere a San Clemente che è sulla Panamericana e da lì prendere un taxi fino a Paracas. In ogni caso ci sarà una persona che ci verrà ad aspettare sulla strada.
Appreso tutto partiamo per il nostro mini tour del centro storico dato che il pullman parte nel primo pomeriggio. Visitiamo le piazze principali con le relative chiese cittadine e riusciamo anche a vedere il cambio della guardia al Palacio del Govierno delle 12.00. Abbiamo dedicato solo mezza giornata a Lima limitandoci a vedere solo il centro cittadino senza vedere altri quartieri come Miraflores anche perché pensiamo che il meglio della vacanza sia da ricercarsi altrove.
Facciamo pranzo al El Cordano che la Lonely lo esalta come una vera istituzione sin dal 1905 nella cui sala da pranzo hanno mangiato quasi tutti i presidenti peruviani. Beh oltre ai presidenti abbiamo mangiato anche noi… ihihihiih. Proviamo un piatto tipico chiamato TacuTacu composto da fagioli soffritti in padella e riso devo ammettere che non è male ma la quantità è talmente tanta che sono riuscito a mangiarne solo la metà. Facciamo ancora due passi per smaltire la bomba che ho nello stomaco anche se la passeggiata è breve visto che l’hotel dista solo qualche centinaio di metri.
Ringraziamo la proprietaria e ci facciamo chiamare un taxi molto abusivo (10S) per il terminal Perubus.
Il nostro autobus parte alle 14.20 direzione sud sulla famosa Panamericana. Lungo il percorso costiero attraversiamo molti paesini che ai nostri occhi sembrano diroccati ma se uno presta attenzione si scopre che non è proprio così. Fino a Pisco ci voglio circa tre ore per molte delle quali non si vede nulla fuorché il deserto. Vediamo anche pochi turisti ma ci dicono che qui l’alta stagione va da dicembre ad aprile quando le strade e le spiagge sia animano di surfisti. Dopo tre ore arriviamo all’incrocio tra la panamericana e la strada per Pisco. Qui ad attenderci c’è Rafael che ci porterà al nostro hotel.
Percorriamo ancora una ventina di chilometri in taxi (20S) fino alla nostra sistemazione chiamato El Amigo -60S per stanza con bagno privato doccia calda e collegamento wi-fi gratis. Ottima sistemazione vicino al mare e al porto da dove partiremo per le isole Ballestas. Al nostro arrivo scopriamo che ormai molti locali sono ormai chiusi ma per fortuna uno lo troviamo giusto per mangiare qualcosa prima di andare a letto. Prima di fare un giro per il paesino prenotiamo ancora da Rafael l’escursione per il giorno seguente alle isole con conseguente visita al parco nazionale di Paracas, il tutto per 65S p/p con aggiunta di 6S p/p di tassa d’ingresso ai parchi.

13/05 Isole Ballestas – Parco nazionale di Paracas (sole)
Notte un po’ agitata dato che verso le 3am è iniziato un bel concertino di cani randagi proprio sotto alla nostra stanza.
Alle 7.45 siamo comunque pronti per andare alle isole. Rafael ci accompagna al porto che, come ho detto prima, dista solo poche centinaia di metri.
Ci mettiamo in coda come a scuola in attesa di essere imbarcati insieme ad altri turisti. C’è un bellissimo sole ma l’aria è fredda. Meno male che siamo stati consigliati bene da Rafael che ci aveva detto di portare la giacca a vento. Prima tappa il candelabro ovvero un enorme disegno alto centocinquanta metri e largo cinquanta tracciato su una duna di sabbia visibile solo dal mare. Ci spiegano che ci sono molte leggende su questo disegno e noi ne rimaniamo affascinati come fossimo dei ragazzini. Facciamo molte foto ma vederlo dal vivo è tutta un’altra cosa. Tutt’attorno ci sono una miriade di pellicani intenti a pescare e a svolazzare lungo la costa. Riprendiamo verso il mare aperto e incominciamo a intravedere i primi leoni marini che fanno capolino tra le onde provocate dagli altri motoscafi che ci precedono. Dopo altri quarantacinque minuti di navigazione arriviamo alle prime isole. Anche se vengono definite dalla guida come le Galapagos dei poveri, noi siamo rimasti contentissimi dell’escursione nella quale si possono ammirare da molto vicino tantissimi leoni marini, pinguini e tantissimi cormorani sia neri che bianchi. Riusciamo anche ad intravedere il guardiano dell’isola che fa la guardia del guano prodotto dagli animali. Che palle dev’essere sto lavoro…
Giriamo talmente vicino agli scogli che sembra quasi di toccare gli animali… fantastico. Dopo quasi due ore di tour facciamo ritorno al porto di Paracas nel quale hanno aperto alcuni chioschi di souvenirs. Di sicuro non possiamo perderli. Entriamo anche in alcune agenzie per poterci informare sulle nostre prossime tappe a Huacachina per fare sandboard e il sorvolo delle linee di Nazca. Prenoteremo tutto sul posto.
Torniamo in hotel che alle undici ci aspettano per il nostro secondo tour giornaliero. La riserva di Paracas è un posto incredibile sembra di entrare in un altro mondo fatto di dune e scogliere a picco sul mare. Paesaggi simili a quelli Australiani della mitica Ocean Road. Saliamo e scendiamo dalle dune fino ad arrivare ad un villaggio di pescatori dove facciamo pranzo. Arriviamo con il pulmino che viene subito preso d’assalto dai vari camerieri dei ristoranti. Noi eravamo preparati dato che Rafael ci aveva detto di non farci abbindolare da questi procacciatori ma di andare a mangiare al ristorante Chè che secondo lui era uno dei più onesti come qualità prezzo. Io prendo un pesce alla piastra senza le temute spine al suo interno mentre Barbara mangia il ‘Tiburon’ una specie di simil squalo buonissimo. Almeno è  quello che c’è scritto sul menù. Dopo mangiato facciamo ritorno a Paracas e siamo nuovamente costretti a prelevare siamo senza soldi. Troviamo un Atm all’interno di un mega Hotel dato che in centro non ce ne sono. La nostra prossima tappa è Huacachina per fare questo famoso sandboard sulle dune di sabbia.
Per arrivarci abbiamo due soluzioni: la prima è di prendere l’autobus del pomeriggio della compagnia Cruz del Sur 20S p/p fino a Ica e poi un taxi 7S p/p fino a destinazione oppure partire subito con un collectivo 3S p/p fino a Pisco poi prendere un taxi 1,5S p/p fino alla panamericana e da lì un autobus della compagnia Soyur fino a Ica e infine un taxi 3,5S p/p fino a Huacachina.
Noi abbiamo optato per la seconda soluzione che si è rivelata abbastanza comoda nonostante tutti sti cambi di automezzi. Fatto sta che abbiamo risparmiato tempo, dato che l’autobus sarebbe partito alle 17.30pm mentre noi alle 18.00 siamo già a destinazione, ma soprattutto denaro 24S in due contro i 40S che avremmo speso con Cruz del Sur.
Pernottiamo all’hotel Salvatierra prenotato dal gentilissimo gestore dell’hotel di Paracas per 60S con acqua calda e bagno privato. Nella struttura c’è pure la piscina. La stanza è grande anche se il letto e il bagno non sono dei migliori. Il paese di Huacachina è praticamente deserto infatti ci sono pochissimi turisti e a noi sembra di stare nella tipica oasi Africana. Tutte le strutture alberghiere e i ristoranti sono collocati attorno alla pozza d’acqua. Prenotiamo per 80S a coppia il buggy che ci porterà in giro per le dune per fare il famoso sandboard ovvero la discesa su una tavola di legno lungo le altissime dune di sabbia che circondano il paese. Facciamo un giro ma come ho detto prima non c’è quasi nessuno e il paesino non è così grosso. Facciamo cena in un ristorantino che espone il solito menù e poi nel buio della notte decidiamo di andare a letto.

14/05 Huacachica – Nazca (sole)
Passiamo una pessima nottata causa mal di schiena dovuto al pessimo letto. Abbiamo addirittura provato a dormire con il materasso messo sul pavimento ma niente da fare si sentivano troppo le molle. Facciamo un giro per l’oasi per vedere sorgere il sole sulle dune. Che spettacolo incredibile.
Scorgiamo in lontananza un ragazzo che si diletta con la tavola da snowboard lungo le pendenze di sabbia. Noi ci limiteremo ad una discesa stile pinguino con la tavola posta sotto la pancia. Decidiamo di far colazione ma qui i bar aprono solo alle 8.30 e a noi non resta che aspettare.
Alle 9 abbiamo appuntamento per il sandboard. Puntuali come sempre arriviamo all’agenzia ma, causa mancanza di altre persone sul buggy, ci rimanda la partenza del tour alle 10. Nell’attesa torniamo al bar dove abbiamo fatto colazione per usare un po’ il collegamento free del wi-fi.
Finalmente arriva l’ora e veniamo fatti salire insieme ad una famiglia di tre persone sul nostro buggy. Saliamo e scendiamo a tutta velocità da dune che a noi sembrano altissime una sensazione quasi da montagne russe. Dopo qualche salto e discesa quasi verticale ecco che arriva il momento del sandboard. Barbara evita di fare la prima discesa per vedere come funziona. La cosa è molto semplice basta sdraiarsi sulla tavola e lasciarsi andare lungo la duna di sabbia ed usare i piedi come fossero dei freni. La discesa dura solo pochi secondi ma il divertimento e le emozioni sono tante.
Facciamo altre due discese nelle quali anche la titubante Barbara si fa coinvolgere nel divertimento. Mi sa che con il senno di poi avrebbe fatto anche la prima. Dopo aver fatto ancora qualche salto e discesa mozzafiato con il buggy facciamo ritorno all’oasi di Huacachina.
Sicuramente è stata un’esperienza da fare nella quale ci siamo divertiti tantissimo sia sul buggy che a effettuare le discese con la tavola.
Il tutto c’è costato 40S p/p per circa un’ora di sali e scendi ma sono stati soldi spesi bene. Non so quando ci ricapiterà mai un’esperienza del genere.
Torniamo in hotel pieni di sabbia e dato che abbiamo ancora la stanza riservata facciamo una bella doccia.
Partiamo con il taxi (7S) per ritornare a Ica da dove alle 12.30 prenderemo l’autobus Soyuz (11S p/p) per Nazca. Prima di arrivare al terminal il taxista ci accompagna agli uffici della compagnia CIAL dove prenotiamo il bus notturno semi-cama che da Nazca ci porterà ad Arequipa (80S p/p).
Per questa cortesia gli lasciamo 1S di mancia. Arriviamo nel deserto di Nazca dopo due ore e mezza e al nostro arrivo veniamo subito assaliti dai soliti procacciatori di hotel. Prendiamo qualche biglietto da visita ma tiriamo dritti verso il centro per poterci scegliere con calma il nostro hotel e senza lasciargli commissioni strane. Optiamo per El Mirador situato in Plaza de Arma che per 40S ci da una stanza con bagno privato, tv e acqua calda. Questa  volta il letto non è male anzi. All’interno dell’hotel che una persona detta il Chino, per via dei suoi lineamenti asiatici, che ci spiega un po’ sul sorvolo delle linee di Nazca con i relativi prezzi. Il prezzo varia a seconda del tipo di aereo, dall’altezza del volo e da quante persone può portare il velivolo. Siamo passati dai 70$ p/p per un aereo che vola 358mt con dodici posti a sedere al più piccolo Cessna c207 con solo cinque persone a bordo più due piloti e che vola a 206mt al prezzo di 130$ p/p.
Concordiamo con lui per la seconda opzione e, dopo aver contrattato, siamo riusciti ad averlo per 95$ p/p trasporto per l’aeroporto incluso con compagnia aerea Travel Air. Soddisfatti del prezzo partiamo per un giro della città.
In questi giorni a Nazca si festeggia la settimana del turista una festa locale nella quale si possono assaporare molte prelibatezze locali.
Questa sera però vista la stanchezza della notte passata su quel finto letto di Huacachina decidiamo di far cena in un ristorantino un po’ più intimo senza infilarci nella bolgia dei festeggiamenti per poi far ritorno in hotel.

DSCN822015/05 Linee di Nazca – Arequipa (sole)
Decidiamo di non far colazione per evitare brutte sorprese durante il volo. Abbiamo letto molto su questi piccoli aerei che  per, farti vedere bene tutte le figure delle linee, compiono delle vere e proprie acrobazie. Quindi per evitare il peggio abbiamo optato per il digiuno.
Aspettiamo in hotel il Chino che ovviamente non arriva all’ora prestabilita. Mi sa che non partiremo alle nove come stabilito dal piano di volo. Finalmente arriviamo in aeroporto e, dopo aver pagato la tassa aeroportuale di 25S p/p e visto un filmato sulle linee di Nazca, siamo pronti per il decollo. Veniamo fatti salire sul Cessna in base al peso. Quelli più pesanti stanno in avanti mentre noi due siamo negli ultimi posti.
Partiamo alle 10 dal piccolissimo aeroporto e la nostra guida del tour è direttamente il copilota che ci illustra le figure.
Per poterle vedere al meglio l’aereo compie delle virate pazzesche prima da un lato poi dall’altro con sorvolo circolare per far si che tutti possano vedere lo spettacolo. Vediamo bene tutte e tredici le figure anche se ci dicono che nel deserto di Nazca ci sono un’infinità di disegni incredibili e che ogni anno ne vengono scoperti di nuovi. E’ un’esperienza fantastica anche se a causa del caldo all’interno dell’abitacolo e le evoluzioni effettuate dal  pilota ha lasciato un po’ il segno soprattutto a Barbara. Fortunatamente tutto si è risolto quando siamo ritornati in città. Come ho già detto prima in questi giorni si festeggia la festa del turista e quindi ci siamo fatti tirare da alcuni piatti tipici peruviani. Prendiamo del riso avvolto da una foglia di palma che ci ha sfamati entrambi… buonissimo ma non proprio leggero. Ritornati all’hotel ci facciamo chiamare di nuovo il Chino dal quale vogliamo prenotare l’escursione al cimitero di Chauchilla e la visita alla fabbrica dell’oro. Detto fatto alle quindici siamo pronti a partire con un taxi privato, non ci sono molti turisti in questa stagione, direzione deserto. Jeffrey, il nostro autista, è un gran chiacchierone infatti ci spiega vita morte e miracoli della sua amata terra. Non potevamo chiedere di meglio dato che noi siamo altrettanto curiosi. L’escursione di tre ore  non è stata male anzi se avete un po’ di tempo la consiglio, costo del tour 45S p/p. Salutiamo la nostra guida che nel frattempo ci ha riportati al nostro hotel. Penso che siamo stati ben fortunati ad incontrare una persona così appassionata di cultura nazca come Jeffrey, forse con qualcun altro non sarebbe stata la stessa cosa. Lasciamo i nostri bagagli al deposito dell’albergo e, in attesa del nostro autobus notturno per Arequipa, facciamo cena in un ristorante con menù a prezzo fisso 6S p/p. Con un’ora d’anticipo ci dirigiamo verso il terminal degli autobus e sorpresa delle sorprese scopriamo che il nostro bus ha più di un’ora di ritardo.

DSCN830516/05 Arequipa (Sole)
Passiamo la notte in autobus attraversando i soliti paesaggi desertici e finalmente verso le dieci arriviamo al terminal di Arequipa, la nostra prima tappa di montagna: siamo all’incirca sui 2200mt sul livello del mare. Scesi dal pullman saliamo su un taxi che per 8S ci porta all’albergo ‘El Albergue Espanol’ prenotato il giorno prima su booking 50S a stanza con acqua calda (dalle 11 A.m alle 17 P.m) e bagno privato, posizionato a poca distanza da Place de Armas. Questo hotel fa parte del circuito hostelling international di cui siamo membri quindi otteniamo un ulteriore sconto di 5S per la notte successiva. Lasciamo i bagagli in stanza e siamo pronti per scoprire la città e cerchiamo di acclimatarci il prima possibile all’altezza. Giriamo per le piazze e per le strade in cerca di un’agenzia che ci faccia un buon prezzo per andare al Canyon del Colca, tanto tutte propongono lo stesso tour, quindi la nostra scelta sarà puramente economica. Scegliamo la Danzak Perù che per 60S p/p ci organizza il giro del canyon.
Da aggiungere alla cifra citata c’è il solito boleto turistico 70S p/p, i pranzi e le cene. La colazione del secondo giorno è compresa nella quota mentre, contrattando il giusto, siamo riusciti a farci includere il pranzo del primo giorno a buffet per 15S p/p.
Si partirà dall’hotel alle otto per tornare il giorno dopo verso le diciotto. Il responsabile dell’agenzia ci da due dritte sulla roba da portarci raccomandandoci di portare abiti pesanti dato che passeremo per un valico a 5000mt. Usciti facciamo un giro al mercato per pranzare in attesa delle 15 ora in cui riaprono le chiese. Per adesso non abbiamo problemi con l’altura qui siamo solo a 2200mt speriamo per domani. Camminiamo su strade ripide fino ad arrivare ad un punto panoramico da dove si gode una vista fantastica della città. Arrivata l’ora di cena ritorniamo nella zona del mercato dove con pochi soles facciamo una bella cenetta a menù fisso. Non fa più caldo come di giorno ed iniziamo ad aver freddo quindi finito il pasto facciamo ritorno in ostello.

17/05 Canyon del Colca (Sole – Nuvole – Pioggia)
Questa mattina siamo abbastanza riposati dato che il letto non è male. Alle 8,30 siamo pronti a partire per il canyon con il pulmino mandato dall’agenzia direttamente al nostro hotel. Prima tappa siamo a quota 4000mt per vedere le vigogne. Ci dicono che in questa zona ce ne sono circa 2000 esemplari e, a differenza dei lama e degli alpaca, sono quasi in via d’estinzione a causa del bracconaggio.
Per adesso tutto ok, la testa non fa male e stiamo entrambi benissimo nonostante la quota.
Seconda tappa del nostro tour ci fermiamo in un punto di ristoro stile baita alpina dove ci consigliano di bere questo famoso mate di coca che tanto avevamo letto e sentito. Qui per rincarare la dose lo mischiano al chachacoma, una sorta di erba coltivata in montagna che dovrebbe raddoppiare l’effetto. Vicino al ristorante incominciamo a vedere le prime bancherelle di prodotti artigianali. Immancabili i vestiti e i maglioni di alpaca.
Risaliamo sul nostro autobus per far tappa al mirador quota 4910mt sul livello del mare. Qui scende un po’ di pioggerellina mista a ghiaccio ma, vista l’altitudine, ci può stare. Ammiriamo un paesaggio fantastico circondati da monti e vulcani inattivi che passano i 6000mt. Incredibile.
Proseguiamo alla volta di Chivay, la nostra tappa per la notte. Io incomincio ad avere un po’ di mal di testa che mi rimbecillisce un bel po’ mentre Barbara sembra star bene. Fa freddo e indossiamo tutto l’abbigliamento che ci siamo portati. Il gruppo viene diviso dato che non dormiamo tutti nello stesso posto. Il nostro hotel è carino e abbiamo un letto pieno di coperte per proteggerci dal freddo. In stanza abbiamo il bagno privato con acqua calda ma pensare di spogliarci con questo freddo è praticamente impossibile. Facciamo un giro per il paese ma il mio mal di testa invece di diminuire aumenta. Prendo un efferalgan giusto per cercare di stare un po’ meglio e per poter vedere un po’ il mercato. Nella piazza principale alcune donne hanno dei piccoli di alpaca di pochi giorni legati con lo spago al loro braccio. Tutto questo solo per chiedere un soles per farsi fare una foto. Essendo noi contro questa cosa non diamo un bel niente. Peccato tutti gli altri pur di fare una foto lascino alle donne delle belle monetine incoraggiando questo genere di spettacolo assurdo. Purtroppo inizia a piovere e, sempre per colpa della mia condizione fisica, dobbiamo rinunciare alle terme.
Facciamo ritorno in hotel per prendere un’altra bomba ma questa volta opto per una tachipirina.
Ci riposiamo un po’ ma in stanza fa molto freddo e fuori incomincia a piovere. Alle diciannove ci vengono a prendere per andare a far cena e per vedere lo spettacolo folcloristico.
Mi consolo dato che del nostro gruppo non sono il solo a star male. Barbara mangia un pasto completo per 20S alla faccia mia mentre io mi limito ad assumere solo liquidi nella fattispecie un bel te caldo. Fortunatamente sarà il bere o l’aspirina fatto sta che dopo tappa bagno per un bel vomitino mi sblocco e ritorno quasi come nuovo. Mi godo finalmente lo spettacolo e mi faccio fare anche le foto insieme ai ballerini.
Alle ventuno siamo già nel letto sotto mille coperte che ci bloccano come una camicia di forza.

18/05 Canyon del Colca (Pioggia – Nebbia – Sole)
Sveglia presto sono circa le 5am per andare a vedere i condor. Prima di lasciare l’hotel facciamo ancora una bella colazione. Fortunatamente sto benissimo ed ho una fame da lupo. Peccato che fuori continui a piovere e non vorremmo mai fare un tour al canyon senza vedere i condor. Siamo venuti qui apposta. Alle 6.15 partiamo con il pulmino. Prima tappa un paesino chiamato Yanque dove la nostra guida ci dice che tutte le mattine alle 6 puntuali tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole si riuniscono nella piazza principale per ballare le loro danze tradizionali. In effetti è proprio così peccato per la pioggia che rovina un po’ l’atmosfera. Giriamo un po’ per le bancherelle e visitiamo la chiesa del paese. Ripartiamo per Maca e Pinchollo che sono altri due paeselli prima di arrivare al punto più alto del canyon del Colca considerato il secondo più alto del mondo con delle profondità si raggiungono anche i 3300 mt. Il più alto si trova poco distante da qui e non è il Grand Canyon.
Fortunatamente smette di piovere ma la nebbia ci perseguita e riusciamo a vedere solo a tratti le bellezze di questo posto.
Prima di arrivare al Cruz del Condor facciamo una breve camminata di circa un’oretta nella quale riusciamo fortunatamente a vedere ben due condor. Uno in volo lungo la parete del canyon mentre l’altro è appollaiato su una roccia. Siamo molto fortunati perché poco dopo si è alzata la nebbia e dalla cruz del condor non si vedeva più niente. Durante la passeggiata lungo lo strapiombo vediamo molti pappagallini verdi delle Ande e anche un coniglietto in cerca di cibo. Ritorniamo verso Chivay solo più per far pranzo prima di proseguire sulla strada direzione Arequipa.
E’ stata una bella escursione nella quale siamo riusciti a vedere molti animali tra cui gli alpaca, i lama e le rare vigogne. Siamo stati sfortunati per il tempo ma nonostante tutto abbiamo visto i condor. Tornati in città ritorniamo al nostro ostello nel quale avevamo lasciato giorni prima i nostri bagagli.

19/5 Arequipa – volo per Cuzco (Sole)
Oggi giornata di trasferimento con volo Lan Perù, prenotato dall’Italia, direzione Cuzco. Partiamo dall’hotel con il taxi prenotato la sera prima (15S) che ci viene a prendere davanti alla porta dell’hotel. Il volo parte alle 7.05 e non volevamo rischiare di non trovare un passaggio vista l’ora. Aereo bellissimo e, dopo uno scalo tecnico a Juliaca, alle 9.30 arriviamo a destinazione. Prima di uscire dall’aeroporto ci fermiamo alla Perù Rail dove ci facciamo cambiare i nostri voucher con i biglietti del treno per Machu Picchu prenotati su internet dall’Italia.
Abbiamo preso il treno Vistadome 603 da Ollata per Machu delle 15.37 (55$ p/p) del 21 maggio con ritorno il 22 maggio con treno Expedition 34 (68$ p/p) delle 16.43 da Aguas Calientes (stazione di Machu Picchu) fino a Cuzco.
Terminate tutte le operazioni saliamo su un taxi, preso fuori dall’aeroporto, 10S contro i 20S che ci hanno chiesto al terminal, e ci facciamo portare all’Hospedaje Familiar Munay Wasi. Consigliatissimo anche dalla Lonely Planet, che dopo una breve contrattazione ci lascia le chiavi della stanza numero 203 per 50S.
Il posto è molto bello come anche la stanza. Ci sono addirittura quattro posti letto. Abbiamo internet gratis, bagno privato con acqua calda per tutto il giorno e per finire l’hotel è in una posizione invidiabile rispetto al centro. Consigliatissimo anche da noi oltre che dalla guida. Colazione non compresa ma disponibile per 4S p/p. Lasciamo i bagagli e partiamo subito per plaza de Arma dove si sta svolgendo una bellissima parata domenicale.
Che botta di c… riusciamo a vedere molti gruppi folcloristici vestiti con abiti tradizionali intenti a ballare le danze tipiche. Oltre a queste maschere sfilano anche tutte le rappresentanze delle università, dei lavoratori e delle infermiere. E’ bellissimo. Quanti colori ma soprattutto quanto entusiasmo.
Vediamo tutta la sfilata prima di recarci all’ufficio informazioni per acquistare il solito Boleto turistico che è un vero incubo per noi stranieri. Senza questo non si possono vedere le attrazioni di Cuzco e della Val Sagrada (130S p/p).
Questa città è a 3326 mt quindi la fatica è doppia rispetto al solito. Tutto deve essere fatto senza fretta e di sicuro tutte le scalinate che ci sono non sono certo d’aiuto. Decidiamo di rifocillarci prima di affrontare il percorso a piedi consigliato dalla Lonely. Prima tappa il sito archeologico di Sacsaywaman che fortunatamente non è lontano dal nostro hotel. Per arrivarci facciamo una salita incredibile, per farvi capire bene mi sembrava di far la stessa fatica che fa un ciclista in un tappone dolomitico. Arriviamo in cima con un bel fiatone ma tutto viene ripagato dalla bellezza del posto e dalla vista della città. Gironzoliamo per il sito e nell’enorme prato che circonda le mura vediamo dei lama intenti a brucare.
Ovviamente facciamo molte foto. Proprio vicino alle rovine c’è una collina sulla quale è posizionata una statua del Cristo stile Rio de Janeiro ma noi decidiamo di osservarla da qui senza dover salire ulteriormente.
Fortunatamente il ritorno è solo più discesa, ecco perché ho detto che l’hotel era in buona posizione. Arrivati in centro cerchiamo un’agenzia per prenotare le escursioni dei giorni successivi: cerco di far incastrare tutto senza perdere il treno per Machu. Prenotiamo tutto alla WAYNA Perù. Prima escursione partenza per domani per le rovine di Maras-Moray con ritrovo alle 8.45 davanti all’agenzia mentre la seconda escursione fa tappa sempre nella valle sagrada ma questa volta puntiamo verso le rovine di Pisac, Urubamba e finalmente Olla dove prenderemo il treno.
Usciamo che siamo quasi stremati dato che non riuscivamo a far combaciare tutti i tour con le nostre esigenze di viaggio. Fortunatamente alla fine ci siamo riusciti. Spendiamo 80S p/p per entrambi i giorni con pranzo incluso durante il secondo dì.
Proseguiamo con il giro della città anche se ormai è quasi buio e la temperatura sta scendendo velocemente. Torniamo in hotel per vestirci un po’ di più e decidiamo dove andare a mangiar cena. Guardando sulla Lonely optiamo per il Nucchu In situato in Av. Choquechaka che per la bellezza di 7S p/p ci prepara un bel menù con minestra/crema di spinaci, pollo con patate e per finire una bella tisana (non male).
Finita la cena facciamo ancora un giro in centro prima di ritornare in stanza.

20/05 Moray – Maras (Sole)
Oggi escursione nella Val Sagrada e precisamente facciamo visita ai due siti Inca di Moray e Maras.
Partiamo con un pulmino alle 9.15 Am e, dopo circa mezz’oretta, facciamo la nostra prima tappa a Chinchero per vedere la lavorazione e la colorazione della lana di lama. Ci viene spiegato tutto il processo dalla tosatura alla produzione di maglioni e quant’altro. Tutto rigorosamente fatto a mano con tecniche tramandate di generazione in generazione. Interessante anche se la finalità è sempre quella di farci comprare qualcosa.
Risaliamo sul pulmino direzione saline di Maras. Questa visita non è compresa nel boleto turistico e quindi dobbiamo pagare 7S p/p.
Arriviamo e ci sembrano subito impressionanti vista l’estensione. Ci sono più di 5800 pozze nelle quali viene fatta defluire dell’acqua con alto valore salino dal quale grazie all’ausilio del sole viene ricavato questo prezioso elemento. Fortunatamente il sole c’è e non c’è non oso immaginare sotto il picco che caldo ci sarebbe.
Giriamo per circa un’oretta e ripartiamo alla volta di Moray. La strada è un polverone unico e trovarsi dietro ad altri pulmini non è proprio il massimo. L’ingresso è compreso nel boleto, meno male con quello che ci è costato (130S p/p).
Il sito è una costruzione su più livelli a forma di girone dantesco utilizzato come banco di prova per le coltivazioni. Gli Inca dicevano che ogni terrazza ha un proprio micro clima a seconda della profondità ed è per questo che la usavano da laboratorio per le coltivazioni agricole.
Saliamo e scendiamo lungo le pareti del sito facendo anche qui un bel po’ di foto. Alle tre del pomeriggio siamo di nuovo a Cuzco.
Sul pulmino conosciamo una coppia di viaggiatori tedeschi in arrivo dalla Bolivia e precisamente da La Paz la nostra prossima meta.
Gli chiediamo qualche info sulle cose che hanno fatto e visto ma loro ci avvertono che in questo momento sono in corso delle manifestazioni e scioperi generali per i contratti di lavoro. Diciamo che in Bolivia non è proprio come in Italia qui quando ci sono dei tumulti non c’è da scherzare quindi ci consigliano vivamente di non andarci subito ma di tenerci informati tramite internet. Mi sa che dovremo cambiare programma quindi addio Salar di Uyuni. Siamo un po’ disorientati ma nessun problema organizzeremo qualcos’altro.
Tornati a Cuzco andiamo a comprare il biglietto per Machu Picchu ovviamente si trova dall’altro lato della città. Camminiamo un bel po’ fino alla zona universitaria dove per 142 S p/p acquistiamo l’ingresso al sito più la salita alla montagna machu picchu.
Usciti dall’ufficio continuiamo con il tour della città tra chiese monumenti e strade bellissime da perdersi tutto il giorno senza una meta.
In città si incontrano molti venditori di abbigliamento d’alpaca e non è difficile incontrare donne vestite in abiti tradizionali. Niente a che vedere con la costa qui si respira il vero Perù. Alle 18.30 andiamo al centro Qosqo de arte nativo dove assistiamo allo spettacolo di danze e musiche tradizionali. Da non perdere assolutamente anche perché compreso nel boleto turistico.
Arrivata la notte usciamo per cercare un posto dove poter mangiare e nel cercare un Atm per il prelievo continuiamo ad aver problemi. Non capiamo se sia questo benedetto chip che c’è sul bancomat. Qui nessuno ce l’ha. Decidiamo di chiedere direttamente in banca e scopriamo che possiamo avere dalla macchinetta solo 400S per volta. Con la postepay si può prelevare fino a 700S. Facciamo ritorno in hotel per decidere le prossime tappe e per fare i bagagli per domani.

21/05 Val Sagrada – Pisac – Urubamba – Olla – Agua Caliente (Sole)
Sveglia alle 7am per terminare la preparazione degli zainetti dato che oggi andremo verso Machu Picchu. La restante roba la lasciamo in deposito all’ostello che gentilmente ce la terrà fino al nostro ritorno dato che sul trenino per Agua Caliente non sono ammessi grossi carichi.
Per arrivare a Olla facciamo la nostra seconda escursione prenotata all’agenzia Wayna Perù.
Appuntamento alle 8.45 ma, prima di andare al ritrovo, facciamo l’ennesimo prelievo all’Atm per pagare il trasporto da Cusco a Puno del 23 con pullman super lusso. Il trasporto ci costa 35$ p/p più 28S p/p di ingresso ai siti Inca che incontreremo lungo il percorso. Una buona offerta dato che compreso c’è anche un pranzo, le bibite e molto altro. Pagato il tutto andiamo verso l’agenzia ma è ancora tutto chiuso. Aspetta aspetta ma non arriva nessuno e la nostra pazienza incomincia a vacillare dato che dobbiamo essere assolutamente alla stazione del treno per le 15.
Finalmente arriva qualcuno che ci fa salire sopra un autobus diretto alla Val Sagrada. Sono già le 9.30 ma fortunatamente siamo in marcia diretti al primo mercatino della giornata. Qui compriamo una maglietta e un maglione di alpaca per Barbara e un piccolo presepe con le statuine vestite con abiti tradizionali peruviani.
Ripartiamo dal mercato e dopo pochi chilometri ”Bang” il nostro pulmino becca in pieno un alpaca lasciato libero sulla strada. Che sfiga abbiamo già poco tempo e ci mancava pure questa. Fatto sta che il mezzo ha tutto il muso distrutto mentre l’alpaca se la cava con poco. L’animale dapprima sembra non rialzarsi ma poi passati alcuni minuti riprende la via dei pascoli. Dopo questo inconveniente riusciamo a ripartire direzione Pisac. Raggiungiamo una cittadina nella quale ci viene mostrato un laboratorio artigianale della lavorazione dell’argento. Durante la visita la nostra guida e il nostro autista sono andati a far denuncia dell’incidente alla polizia locale. Gli alpaca sono animali domestici quindi qualcuno dovrà rispondere dei danni procurati al pulmino no!
Lasciamo il laboratorio e il mercato per andare a vedere gli splendidi terrazzamenti di Pisac con relativo cimitero costruito su una parete di roccia. Consigliatissimo da non perdere. Ripartiamo direzione Urubamba dove facciamo un pranzo super veloce dato che per noi il tempo stringe e il treno non aspetta. Dal ristorante alla stazione di Olla c’è ancora una mezzoretta di viaggio e per far prima saliamo su un taxi, gentilmente offerto dalla nostra guida che con il suo fare stava in tutti i modi cercando di farci perdere il treno. Abbiamo dovuto alzare un po’ di più la voce ma alla fine ce l’abbiamo fatta a non pagare il trasporto. Partiamo veloci come schegge direzione Olla ma le nostre sfortune giornaliere non finiscono qui.
Manco a farlo apposta incontriamo una festa popolare lungo la strada che non ci permette di avanzare. Qui in Perù ogni giorno è buono per far festa ma proprio oggi dovevano sfilare? Attendiamo il transito delle maschere ma poco dopo siamo di nuovo fermi. Un camion ha creato un ingorgo da paura e la situazione non da cenno di miglioramento.
L’autista del taxi ci consiglia di scendere e di proseguire a piedi dato che dal punto in cui siamo ci vogliono ancora quindici/venti minuti di cammino. Cavolo che sfiga. Facciamo questi pochi chilometri quasi di corsa per evitare brutto sorprese al nostro arrivo in stazione. Saliamo sul treno alle 15.30 giusto qualche minuto prima della partenza con un bel fiatone.
Il trenino delle Ande è bellissimo e super lusso con i sedili in pelle e le vetrate anche sul soffitto. Noi siamo sulla carrozza B posti 11-12. Oltre a noi ci sono una coppia di francesi e una miriade di turisti cinesi. Durante il tragitto di circa un’ora e mezza ci viene dato uno spuntino e una bibita. Dimenticavo di dirvelo l’andata c’è costata 55$ p/p prenotata dall’Italia sul sito della Perurail.
Arriviamo ad Agua Caliente (la stazione di Machu Picchu) alle 17 pienamente soddisfatti del viaggio e dei paesaggi che abbiamo visto.
Scesi dal treno facciamo moltissime foto agli altri convogli che stazionano sui binari e poi via alla ricerca dell’albergo per questa notte.
Non dobbiamo cercare molto dato che all’uscita della stazione veniamo adescati da una ragazza che ci offre una sistemazione.
Dapprima tiriamo dritti per non farci infinocchiare dalla prima offerta ma poi vedendo le foto della camera e sentendo il prezzo accettiamo di andarlo almeno a vedere. Durante il tragitto siamo passati da una prima offerta iniziale di 50S ai 40S per stanza con bagno privato, acqua calda e wi-fi. L’hotel ci piace ed accettiamo vista anche la vicinanza alla partenza dei pulmini per il sito Inca. Meno male che Agua Caliente era cara. Sistemiamo gli zainetti e poi decidiamo di andare a comprare i biglietti dell’autobus.
Il trasporto costa 50,4S per due persone solo andata dato che la nostra intenzione è quella di ritornare a piedi. Unica pecca l’ora della partenza. Sveglia alle 4.30 e partenza alle 5.30 con il primo mezzo disponibile.
Presi i biglietti decidiamo di fare un giro per il paese che pullula di ristoranti e di bancherelle. Ceniamo con 7S p/p per il solito menù turistico e meno male che doveva essere caro anche il mangiare. Non so se sarà la stagione ma qui c’è una concorrenza bestiale.
Facciamo ancora un giro per il mercato e poi prendiamo la direzione dell’hotel. Domani sveglia all’alba anzi prima.

22/05 Machu Picchu – Cusco (Sole)
Nottata passata abbastanza bene anche se siamo stati svegliati un paio di volte dal passaggio del treno. Alle 4.55am siamo alla fermata dei pullman ma sfortunatamente altre persone hanno avuto la nostra stessa idea nonostante tutto riusciamo a salire sul terzo mezzo. Dopo qualche chilometro di salita arriviamo all’ingresso del sito proprio all’ora in cui vengono aperti i cancelli. Siamo tutti un po’ assonnati ma la bellezza del posto e l’emozione di vedere l’alba tra queste vette ci mette tutti di buon umore. Mentre facciamo coda per i biglietti vediamo arrivare le tante persone che hanno deciso di farsi la salita a piedi. Prima di entrare cerchiamo una guida turistica ma sfortunatamente senza risultati soddisfacenti per le nostre tasche. Ci chiedono 120S per un tour privato. Siamo un po’ demotivati dato che la sola lettura della Lonely planet non ci sembra sufficiente. Entriamo nel sito dato che non possiamo perderci la nascita del sole che spunta dalle altissime vette regalandoci uno spettacolo stupendo ed emozionante. Capisco perché questi popoli adoravano il sole e lo veneravano tutti i giorni. Incredibile. Riprendiamo la ricerca di una guida ma sono già tutte impegnate con altre persone quindi decidiamo di mettere la faccia di tolla e da buoni italiani chiediamo ad un gruppo di cileni se possiamo aggiungerci al loro tour privato. Tutto bene quel che finisce bene otteniamo risposta positiva.
Restiamo con loro per circa due ore dalle 6.30 fino alle 9.30 e poi ringraziato il gruppo per la loro disponibilità giriamo il sito in autonomia. Prima tappa è il ponte Inca che si raggiunge con una camminata di circa mezz’ora lungo uno strapiombo che costeggia la montagna. Lungo il percorso facciamo un milione di foto. Non possiamo non immortalare questa meraviglia. Nei punti più panoramici c’è addirittura la coda per poter scattare ma per lo meno, facendo così, sei sicuro di rimaner da solo nella foto. Il ponte non è il massimo ma da queste altezze ogni punto d’osservazione è buon per fotografare ed ammirare le bellezze delle vallate che si aprono sotto di noi. Facciamo ritorno verso il sito perché avendo il biglietto per la montagna Machu Picchu non vorremo trovarci la porta chiusa dato che si può salire solo fino ad una certa ora.
Incominciamo la salita e devo ammettere che non è proprio una passeggiata semplice anzi. Passiamo dai 2400mt per arrivare ai 3082mt in un’ora e dieci minuti. Il percorso, come ho detto prima, è molto duro tutto o quasi fatto di gradini scavati nella pietra con pendenze incredibili. Arrivati in cima veniamo ripagati per tutto il sudore e lo sforzo che abbiamo fatto. Dai 3080mt si gode un panorama magnifico fortunatamente senza nuvole che ci nasconderebbero Machu Picchu. In vetta troviamo altre persone che come noi si voglio godere questo posto magnifico. La vista è meravigliosa anzi impagabile. Il sito ci sembra piccolissimo da questa altezza e quindi, grazie anche al sole, facciamo moltissime foto consapevoli che sarà difficile ritornare in un posto così. Ci rilassiamo per circa quaranta minuti giusto il tempo per poter contemplare il paesaggio e per riposarci. A queste quote il tempo cambia in fretta e in un attimo siamo avvolti da una nebbia fittissima che non ci permette più di vedere niente. Qualcosa ci dice che dobbiamo ritornare a valle.
La discesa è forse fin più pericolosa della salita viste le pendenze dei gradini e la mancanza di parapetti. Incrociamo altre persone dirette al monte e speriamo per loro che possano vedere qualcosa di più che un manto bianco di nuvole visto lo sforzo per arrivare fin qui.
Iniziamo a scendere con la dovuta cautela fin quando non ci imbattiamo in un incidente. Una turista australiana è inciampata in un gradino cadendo da un’altezza di due metri. Vi lascio immaginare il male che può avere una ragazza che grazie a Dio non è caduta di sotto. Riprendiamo la nostra strada e, lungo il percorso, incrociamo i soccorritori con una barella spinale. Certo che fin quassù non è certo facile soccorrere una persona ma avessero avuto almeno un elicottero sarebbe stato meglio sia per lei che per loro. Ritorniamo al sito contenti per la nostra piccola impresa e, presi dall’entusiasmo, decidiamo di ritornare a piedi ad Agua Caliente senza usare gli autobus. Ci facciamo un bel culetto ma dopo un’ora e mezza siamo all’hotel dove avevamo lasciato i bagagli. Vogliamo farci una doccia visto che siamo sudati marci ma ci dicono che se vogliamo farla dobbiamo pagare il costo di una stanza. Ringraziamo per il deposito dei bagagli ma rifiutiamo la loro proposta alle 1613 abbiamo il ritrovo in stazione.
Saliamo puntuali sull’Expedition 34 ma questa volta non è bello come quello di ieri e anche lo spuntino è molto più misero. Una bustina di salatini, un’altra di banane dolci con una bibita in bicchiere. Il nostro treno dovrebbe arrivare fino a Cuzco ma, causa linea interrotta, ci fanno scendere alla stazione di Pachar per proseguire con dei pullman. Arriviamo a destinazione alle 8.45pm che ormai è buio e, per ritornare all’Hospedaje Familiar Munay, prendiamo un taxi. Ceniamo in un ristorantino ma la stanchezza ha il sopravvento e quindi andiamo a dormire. Oggi giornata impegnativa e in conclusione possiamo dire che la visita a Machu Picchu è stata fantastica compresa la salita al monte (faticosissima), il treno è stato spettacolare anche se caro e per concludere il tutto è stato condito da un bellissimo sole.

23/05 Cusco – Puno (Sole)
Oggi trasferimento a Puno sul lago Titicaca con la compagnia Turismomer prenotato in un’agenzia in Plaza de Armas. Partenza dal loro terminal privato in Avenida 28 Julio (tel.084-245171) alle 7.30. La scelta è stata dettata dal prezzo conveniente 35$ p/p e dalle foto degli autobus c’è sembrata molto valida (consigliatissima). Tutte le compagnie che coprono questa tratta propongono tutte lo stesso itinerario ovvero quattro soste per vedere dei siti archeologici con pranzo e il bere.
Cosa molto positiva è che sull’autobus c’è anche il wi-fi gratuito per tutta la tratta e devo dire che utilizzare skype a 4000mt non è male. Ho potuto così far vedere qualche angolo di Perù anche ai miei genitori e a mio fratello. Non compreso nel trasporto ci sono l’ingresso ai siti che ovviamente non è obbligatorio (28S p/p). La tratta da Cuzco a Puno dura circa dieci ore ma è vivamente consigliato (e-mail reservascuzco@turismer.com).
Arriviamo a Puno verso le 5pm ma il tempo è brutto fa freddo e sta pure piovendo. Andiamo in cerca dell’hotel consigliatoci dalla guida che non dista troppo sia dal lago che dal centro. Tutte le strade sono invase dal mercato nel quale si possono trovare ogni genere di roba. Ci vorrebbe l’ufficio d’igiene per controllare tutte le bancherelle di carne. Arriviamo all’Ollanta Inn e come prassi chiediamo di poter vedere la stanza. La prima ci lascia un po’ perplessi quindi chiediamo di vederne un’altra. Siamo nella numero dodici con wi-fi, bagno privato, acqua calda, tv e colazione per la modica cifra di 45S. Chiediamo subito informazioni al gestore per andare alle isole il giorno seguente ma qui si sa che non bisogna accettare subito la prima proposta. Usciamo dall’hotel per vedere com’è questa città e per far il giro delle agenzie.
Noi vogliamo fare due notti sulle isole del lago e qui c’è solo l’imbarazzo della scelta in quanto a proposte delle varie agenzie. Dopo aver letto la Lonely volevamo organizzarci tutto il tour per conto nostro per evitare che le agenzie sfruttassero troppo le popolazioni locali. Siamo andati fino al porto con un tuktuk per cercare una barca ma l’ufficio era già chiuso. Torniamo in centro con un altro mezzo simile per cercare un’agenzia che ci desse un po’ di fiducia. Prenotiamo alla Salidastravel (jr.lima n°440) la quale ci ha proposto un tour di due giorni con una notte sulle isole incluso il trasporto da e per l’hotel comprensivo di guida locale, pasti, festa serale e tutte le tasse d’ingresso alle isole. Il tutto per 80S p/p. Veniamo avvertiti che sulle isole farà molto freddo e quindi è vivamente consigliato abbigliamento pesante anche perché non ci sarà riscaldamento in stanza, luce e neanche l’acqua calda. Le nostre tappe sono le isole: Uros-Amantani dove passeremo la notte e Taquile. In agenzia prenotiamo anche il transfer per andare a Copacabana, città su un altro lato del lago Titicaca, dove faremo tappa per qualche giorno prima di andare a La Paz. Avremmo voluto andare direttamente a La Paz ma dopo aver sentito di questo sciopero generale che bloccava tutti i mezzi di trasporto siamo stati costretti a prendere tempo per vedere se la situazione potesse migliorare. Torniamo verso l’hotel ma prima di cenare facciamo tappa in un supermercato per comprare un po’ di riso e dell’acqua da lasciare alla famiglia che ci ospiterà domani.
Mangiamo in un posto all’incredibile cifra di 3S p/p con menù fisso qui i pasti sono molto economici. Ritorniamo in hotel a preparare gli zaini per i giorni seguenti e poi a nanna ben imbacuccati. Mizzica che freddo.

24/05 Isole Uros – Amantanì lago Titicaca (Sole)
Facciamo un’ottima colazione e verso le 8 scendiamo in strada in attesa del pulmino che ci porterà al porto. La nostra barca è su due piani. Quello sotto coperta ha una serie di sedie mentre sull’altro ci si può sdraiare per prendere il sole e per guardare il panorama. Meno male che c’è il sole anche se l’aria è freddissima. La nostra guida è simpaticissima e, prima di arrivare alla prima isola galleggiante, ci lascia un foglietto con alcune frasi in lingua Quechua, si proprio come la marca dell’abbigliamento della decathlon, da imparare. Ci spiega che è buona norma salutare le popolazioni nella loro lingua e devo dire che è stata una cosa molto simpatica e divertente.
Prima tappa sono le isole galleggianti degli Uros fatte con la pianta della  totora. La nostra guida che è nativo di queste zone ci spiega tutti gli usi e i costumi di queste popolazioni. Ci spiega come questa isole vengano rifatte ogni quindici giorni per evitare che affondino e nel suo racconto ci viene anche raccontato la loro vita sul lago. Sono delle comunità fantastiche con delle loro regole non scritte ma ognuno degli abitanti le conosce e le rispetta. Qui è molto semplice se c’è qualcuno che litiga o non va d’accordo con gli altri viene allontanato semplicemente segando la sua parte di sola. Trascorso un po’ di tempo “l’esiliato” viene fatto ritornare alla base semplicemente riunendo le due isolette di totora. Facile no! Questa gente vive di pesca ma soprattutto di turismo. Facciamo anche un giro sulle loro barche costruite un po’ con lo stesso materiale delle isole e un po’ con delle bottiglie di plastica che gli abitanti trovano nel lago.
Restiamo per circa un’oretta giusto il tempo di scattare mille foto ed immaginare come potrebbe essere vivere senza tanti confort.
Riprendiamo la navigazione sul lago che sembra una tavola tanto è calmo. Prossima tappa Amantanì dove conosceremo la famiglia che ci ospiterà per la notte.
Sbarcati veniamo divisi in gruppi da due o tre persone. Noi siamo insieme a Santiago un ragazzo di Buenos Aires un po’ strano a dir la verità ma molto simpatico. Noi veniamo destinati alla famiglia di Simon un signore non molto alto di statura. Qui con il mio 1.70 mi sento quasi alto.
Veniamo accompagnati alla nostra stanza nella quale ci sono addirittura tre letti da una piazza e mezza e con nostro stupore c’è pure la corrente elettrica. Scegliamo il letto più comodo e preleviamo tutte le coperte che troviamo non vorremmo mai morire di freddo questa notte. Il bagno è esterno e c’è pure l’acqua calda ma penso che per questi giorni eviteremo di farla.
Sistemati i bagagli è ormai buio pesto e veniamo portati nella stanza da pranzo. Siamo solo noi e Santiago dato che la famiglia Simon mangia da un’altra parte. La nostra cena è zucca di quinoa con a parte un piatto con vari tipi di patate e un pezzo di formaggio fuso. Da bere ci portano una tisana di munia che è una pianta che nasce in abbondanza da queste parti che ha molte qualità tra cui quella di far sentir meno il mal d’altura e la stanchezza. Una bevanda molto buona.
Finito il pasto siamo pronti per andare al posto di ritrovo con gli altri turisti e le rispettive famiglie per iniziare l’esplorazione dell’isola. Manco a dirlo il percorso è tutto in salita ma tra una conversazione e un assaggio di munia arriviamo ad un bellissimo punto panoramico con vista meravigliosa sul lago Titicaca.
Siamo a 4115mt ma fortunatamente il mal d’altitudine è un lontano ricordo. In vetta ci sono due templi ma noi decidiamo di vedere quello meglio conservato (pachatata). Come ci spiega la guida dobbiamo far tre giri attorno alla costruzione perché come narra la leggenda dovrebbe portare salute, amore e lavoro alle persone a noi care. Detto fatto.
Facciamo ritorno verso la casa di Simon giusto in tempo per ammirare un tramonto magnifico sul lago. Siamo stanchi ma contenti della passeggiata e fortunatamente è ora di cena quindi pancia mia fatti capanna. Riso, omelette e zuppa di quinoa non in quantità industriali ma va bene così.
Questa sera siamo invitati alla festa organizzata appositamente per i turisti in un locale comune all’interno della comunità. Veniamo entrambi vestiti con gli abiti tradizionali, uno spettacolo. Barbara ha un gonnellone blu con camicetta ricamata con una cintura bianca/fucsia multicolore alla vita e uno scialle nero sul capo. Io indosso un bel poncho con in testa una cuffia di alpaca multicolore. Veniamo accompagnati alla festa solo dalla moglie di Simon lui non so che fine abbia fatto ma forse la tradizione fa si che ci siano solo donne e bambini.
Arrivati siamo subito coinvolti in balli di gruppo frenetici e divertenti a dir la verità tutti uguali ma passiamo una bellissima serata. Ritorniamo a casa sotto una luna piena fantastica che illumina il nostro cammino.

DSCN973225/05 Isola Taquile – Puno (Sole)
Notte passata bene anzi nonostante tutto abbiamo avuto molto più freddo a Puno.
Sveglia, come al solito all’alba delle 6.30am, dobbiamo far colazione e partire per l’isola di Taquile. Caffé, latte e pancake e alle 8 siamo già al porto per salire sulla nostra barchetta. Salutiamo Simon e la sua famiglia e poi via verso la nostra terza isola. L’isola di Taquile è famosa in tutto il mondo per il suoi prodotti d’artigianato e dopo una breve passeggiata arriviamo nella piazza principale. Visitiamo il bazar ed ammiriamo il paesaggio dalla terrazza di una costruzione dalla quale si vede parte del lago. Fortunatamente fa caldo e c’è un bellissimo sole. Pranziamo in un locale non molto distante a base di pesce e zuppa tutto ottimo. Il proprietario ci da anche dimostrazione di come lavavano i panni utilizzando le erbe pestandole in un mortaio fino a farle diventare una sorta di sapone liquido. Incredibile.
Dopo pranzo ritorniamo al porto dato che per ritornare a Puno occorrono ben tre ore di navigazione.
Nel tragitto scambiamo due parole con la nostra guida sulla situazione in Bolivia e lui, dopo aver fatto varie telefonate, ci rassicura sulla situazione sciopero. Fortunatamente è finito quindi possiamo andarci. Arrivati sulla terraferma salutiamo tutto il gruppo e ritorniamo al nostro albergo nel quale avevamo lasciato gli zaini. Oggi è sabato e la città è invasa da mille bancarelle sulle quali si può trovare di tutto dalla carne ai giocattoli per i bambini. Dopo aver girato tutto il pomeriggio ceniamo in un ristorante alla modica cifra di 35S p/p e poi a nanna.

26/05 Copacabana Bolivia (Sole)
Oggi prendiamo l’autobus direzione Copacabana che è il primo paese della Bolivia. Abbiamo fatto un biglietto aperto per La Paz con il quale possiamo fermarci in questa città quanto vogliamo per poi riprendere il viaggio senza dover rifare il ticket.
La frontiera è una buffonata infatti non ci vengono controllati neanche i bagagli in compenso compiliamo il solito modulo per l’espatrio con annessa tassa di passaggio di 1Bob (una sciocchezza). Cambiamo anche i soles ad un ufficio improvvisato di cambio. Per 100 S ci danno 275 Bob.
Il paese di Copacabana è considerato un posto di villeggiatura per i boliviani infatti c’è ampia possibilità di soggiorno. Da qui si può partire per la visita delle isole sul versante boliviano del lago Titicaca. Dormiamo all’Ostal Brisas del Titicaca rivelatosi più caro degli altri vista la posizione proprio a ridosso della spiaggia (100 bob per stanza senza colazione).
Dovevamo starci due notti ma ne faremo solo una. Facciamo un giretto per il paese ed in effetti tutta la roba costa veramente la metà rispetto al Perù. Senza pensarci due volte acquistiamo tutti i regali che volevamo portare in Italia. Prenotiamo anche l’escursione per domani all’isola del sol per 35 bob p/p. Stanchi per i vari acquisti fatti decidiamo di cenare in un bellissimo ristorante a menù fisso con forno a legna alla modica cifra di 20 bob ovvero 2 euro a testa.

27/05 Isola del Sol (Sole)
Prima di partire cambiamo hotel e, dopo aver fatto colazione 12bob p/p, andiamo al porto.
Saliamo sulla Chakana che è sia il nome dell’agenzia da cui abbiamo prenotato che il nome della barca che ci porterà all’isola.
Dopo varie problematiche tecniche, un motore non voleva proprio partire, arriviamo a Challapampa nella parte nord dell’isola. Sbarcati incontriamo solo poche case per lo più ristoranti, un ostello e un piccolo museo. Per accedere alla visita ci viene fatto pagare un biglietto d’ingresso di 10bob p/p che comprende il museo e la possibilità di raggiungere, tramite un percorso panoramico, le rovine. Il posto è bellissimo e dall’alto ammiriamo degli squarci di paesaggi e di mare incantevoli. C’è anche la possibilità di andare nel sud dell’isola ma ci avvertono che vogliono circa tre ore quindi optiamo per la barca. Arrivati alla rovine non è che ci sia un granché ma nel complesso è stata una bella passeggiata. Qui la natura la fa da padrone e a noi va bene così.
Tornati al porto riprendiamo il traghetto delle 1330 per andare al sud dove stare un’oretta. Attracchiamo a Yumani e anche qui paghiamo 5 bob di tassa. Per arrivare alle rovine c’è una scalinata incredibile da togliere il fiato e dopo un’oretta decidiamo che possiamo anche non vederle queste rovine. Poco male. Alle 15.45 ripartiamo direzione Copacabana.
In conclusione l’isola del sol non è niente di speciale, per quanto riguarda le rovine, ma se uno desidera vedere dei bei panorami ecco il mio consiglio. Stare un po’ di più nella parte nord. Sicuramente è stato meglio stare a dormire sulle isole peruviane del lago Titicaca per un fatto di storia e cultura. Sull’isola del sol non abbiamo visto neanche un abitante vestito con abiti tradizionali.
Sbarcati a terra puntiamo diretti verso l’agenzia dei pullman per prenotare i posti per l’indomani per La Paz. Sfortunatamente troviamo chiuso e quindi torniamo nel nostro nuovo albergo proprio di fronte alla partenza dei pullman (Hostal Colonial del lago 80bob con Wi-fi colazione e acqua calda). Dalla nostra stanza vediamo l’agenzia che nel frattempo ha aperto la serranda. Mentre faccio la doccia Barbara decide di andare a prenotare i biglietti.
Dopo poco fa ritorno ma le info che ci vengono date non sono positive. Niente più posti per domani e neanche per dopodomani cavolo cosa facciamo???
Unica soluzione partire adesso subito senza passare la notte in hotel. Detto fatto non possiamo perdere tempo a Copacabana e riprepariamo in fretta e furia le valigie. Concordiamo con la reception la restituzione di una parte dei soldi che avevamo già versato per il soggiorno. Ci ridanno 40Bob. Prendiamo l’autobus alle 18.30 con arrivo alle 22.00. Che sfacchinata incredibile ma per fortuna c’erano ancora due posti liberi.
La strada non si vede quasi data la mancanza totale dell’illuminazione stradale e così salutiamo il lago Titicaca. Prima di arrivare a La Paz veniamo fatti scendere perché il nostro mezzo di trasporto deve essere caricato su una chiatta per attraversare il lago. Fantastico ma anche un po’ preoccupante vedere la sagoma del pullman sparire nel buio della notte come se galleggiasse sul lago. Noi passeggeri veniamo fatti salire su una lancia (2bob p/p) che ci porta sull’altra sponda. Risaliamo per riprendere la marcia verso La Paz e fortunatamente riusciamo a dormire un pochino anche se il manto stradale non è dei migliori. In prossimità dell’arrivo incominciamo a cercare sulla Lonely planet un hotel per la notte vista l’ora tarda e nel confabulare tra di noi attiriamo attiriamo l’attenzione di due ragazze argentine che sono nella nostra stessa situazione. Concordiamo di dividere il prezzo del taxi fino all’hotel. Scegliamo anche grazie all’aiuto del tassista l’Inti Karka che è situato a breve distanza dal centro in Diagonal Juan XXIII n°132 che per 100 bob a notte ci da una matrimoniale con bagno privato wi-fi e acqua calda. Per stanotte va bene così poi domani si vedrà.

28/05 La Paz (Sole)
Usciamo presto per cercare un hotel migliore ma a questa cifra non troviamo niente. Col senno di poi la sistemazione si rivelerà ottima sia per la posizione che per il cambio di stanza che abbiamo fatto i giorni seguenti.
Dopo aver fatto colazione incominciamo a girare per agenzie per vedere cosa potevamo fare nei dintorni di La Paz. Decidiamo di andare un giorno al Salar di Uyuni col pullman. Sarà una sfacchinata lo sappiamo ma o si fa così oppure niente. Quando ci ricapiterà mai di ritornare in Bolivia?
L’agenzia scelta da noi è la ST situata a pochi metri dal nostro Hotel in Calle Sagarnaga n°271 che ci propone per 485bob p/p il trasporto con autobus riscaldato fino a Uyuni, guida con mezzo 4×4 per il salar, pranzo con ritorno in autobus a La Paz. Resterà da pagare in loco 30bob p/p per l’ingresso al Salar. Passeremo due notti sull’autobus ma come ho già scritto prima è l’unica soluzione possibile che avevamo. Ci sarebbe piaciuto andare in treno ma non riuscivamo a far combaciare i giorni.
In agenzia prenotiamo anche una gita per il giorno seguente al sito archeologico di Tihuanaku che dista circa due ore da qui (costo 60 bob p/p). La Paz è una bella città tutta sali e scendi infatti qui si può passare dal distretto di El Alto 4000mt dove c’è l’aeroporto al distretto centrale 3600 fino ad arrivare ad alcuni quartieri che scendono ancora di circa 500mt. Incominciamo il nostro giro del centro percorrendo le strade attorno al nostro hotel che fortunatamente sono quelle centrali dove si svolgono i più importanti mercati. Qui si può trovare veramente di tutto passando dai soliti abiti e souvenir fino ad arrivare a vedere nelle bancarelle anche oggetti magici quali anche cuccioli di lama imbalsamati che seppelliti sotto la struttura di casa sono simbolo di buena suerte. Ma a me sembrano solo macabri e basta. C’è da perdersi in queste strade e a forza di andare su e giù siamo belli stanchi. Torniamo in hotel con un autobus che ci porta a poca distanza dalla nostra strada per preparare gli zaini per l’indomani. Ceniamo e poi a dormire domani sarà una giornata lunghissima.

29/05 Tihuanaku (Sole) – Salar de Uyuni (freddo)
Partiamo alle 8.20am direttamente dal nostro hotel direzione Tihuanaku ma poco dopo siamo praticamente fermi nel traffico di La Paz. Pazzesco quanti autobus, macchine e pulmini ci siano. Perdiamo circa un’ora per fare pochi chilometri duranti i quali il nostro pulmino fa il giro dei vari hotel per recuperare tutti i nostri compagni d’escursione.
Fortunatamente appena riusciamo ad allontanarci dal centro il traffico sparisce e nel giro di un’oretta percorriamo i settanta chilometri fino al sito archeologico arrivando fino a quota 4000mt.
Arrivati veniamo accompagnati al sito che, nonostante gli scavi aperti, non è male anzi qui si possono vedere tre monoliti stile isola di Pasqua alti più di 10mt. Oltre all’osservatorio astronomico, il cimitero e la porta del sole. Fortunatamente abbiamo una buona guida che, con gesti da mimo, ci spiega tutto per bene (ingressi vari 80bob p/p non compresi).
Facciamo pranzo in un ristorante che per 30bob ci fa assaggiare anche la bistecca di lama. Da noi molto apprezzata.
Soddisfatti sia del pranzo che dell’escursione riprendiamo la strada del ritorno verso La Paz consapevoli che ad attenderci ci sarà l’ennesimo caos cittadino. Alle 4 Pm siamo in hotel e, dopo una doccia e un po’ di relax, prendiamo i nostri zainetti che porteremo al Salar.
Abbiamo ancora tre ore prima della partenza per Uyuni quindi decidiamo di farci ancora un giro per negozi. Ore 18.30 siamo davanti al terminal dei pullman terrestri di La Paz pronti per partire verso il Salar de Uyuni. Ci aspettano circa 12 ore di viaggio notturno nella fredda notte boliviana.

30/05 Salar de Uyuni (Sole)
Arriviamo a Uyuni alle 8.30am con circa un’ora e mezza di ritardo. La notte sul pullman è passata abbastanza bene anche se, a dir la verità, abbiamo patito un po’ il freddo. Durante la notte la temperatura è scesa sotto lo zero e nonostante le coperte trovate sul pullman e il riscaldamento abbiamo battuto un pochino i denti.
Scendiamo dall’autobus e Marcelo, la nostra guida, non si vede. Mentre siamo lì che aspettiamo veniamo contattati da altre guide turistiche che vogliono venderci i loro pacchetti viaggio ma noi fortunatamente siamo a posto. Mentre siamo lì che decliniamo le offerte ecco comparire Marcelo che ci porta alla sua agenzia.
Percorriamo pochi metri ma l’aria è molto fredda saremo sui tre/quattro gradi. Scopriamo che il giro partirà solo alle 10.30 quindi nell’attesa andiamo a scaldarci in un bar per far colazione.
Ci sono molti turisti in giro per questo microscopico paese tutti in attesa di una jeep che li possa portare nel salar.
Prima di partire per il tour facciamo anche un giro per il mercato che immancabilmente ritroviamo in tutte le città. Fortunatamente arriva l’ora della partenza e nel marasma totale ci fanno salire su una jeep Toyota guidata da Ronald.
Ovviamente non siamo da soli ed insieme a noi ci sono due boliviani di Cochabamba, due coreani e un americano. Prima tappa il cimitero dei treni che non è nient’altro che un deposito di vecchi locomotori e carrozze arrugginite abbandonate nel bel mezzo del deserto.
Ci divertiamo a salire e scendere da queste carcasse ma il nostro obbiettivo è decisamente un altro… Salar arriviamo.
Risaliamo sul mezzo e, dopo mezzoretta di viaggio, arriviamo alla nostra meta. Il famoso Salar de Uyuni.
Ai nostri occhi appare come una distesa bianca di sale quasi a perdita d’occhio delimitato solo in lontananza da montagne che passano tranquillamente i 6000mt. Essendo noi già ad una bella altezza questo divario non ci sembra così marcato. Scesi dal mezzo e fatto l’immancabile book fotografico ripartiamo per andare a vedere un hotel interamente costruito con il sale dove la coppia di turisti coreani passerà la notte.
Impossibile entrarvi senza prenotazione quindi ci limitiamo a sbirciare dalle finestre. Non sarebbe stato male provare anche questa esperienza ma avendo solo un giorno a disposizione dobbiamo rinunciare.
Il paesaggio è quasi lunare con all’orizzonte uno strano effetto miraggio. La nostra jeep sembra galleggiare su questo manto bianco. Seconda tappa il vulcano Upunq dove abbiamo  mangiato seduti su delle stuoie. Che paesaggio incredibile e che foto fantastiche meno male che abbiamo deciso di venire lo stesso nonostante il poco tempo a disposizione. Poco distante dal nostro bivacco vediamo una nutrita colonia di  fenicotteri rosa intenti a mangiare. Anche qui non ci siamo risparmiati con le foto.
Prossima tappa l’isola di Incahuasi che non è nient’altro che una collina piena di cactus enormi in mezzo al salar. Saliamo fin sul punto più alto per vedere il paesaggio e devo dire che la vista è davvero unica. Tutti i cactus sono marchiati con delle targhette che ne riportano l’età e leggendole bene scopriamo che ce ne sono addirittura di vecchissimi. Oltre i novecento anni. Incredibile. Come ho detto prima la gita al salar è durata solo sette-otto ore ma, anche se è stata una sfacchinata, ci ha soddisfatto in pieno. Non potevamo perderci questa meraviglia. Avessimo avuto più giorni ci saremmo addentrati ancora di più nel salar ma è andata bene così.
Terminato il giro ritorniamo a Uyuni ma ormai è quasi buio. Verso le 20 abbiamo l’autobus per tornare a La Paz. Nell’attesa mangiamo qualcosa in uno degli innumerevoli chioschetti che animano il paese. Arrivata l’ora saliamo sul pullman ma questa volta non troviamo le coperte, come all’andata, ma solo un bell’autista di m. che tra un po’ non ci faceva vomitare tutta la cena.

DSCN036731/05 La Paz (Sole)
Alle 8am precise siamo a La Paz. Un po’ infreddoliti e allo stesso tempo anche un po’ tristi. Siamo quasi arrivati alla fine del nostro viaggio. Facciamo ritorno al nostro albergo (Intikarka) per riprendere possesso della stanza e per disfare lo zaino. Fortunatamente ci danno la stanza n°23 con finestra e con un letto leggermente più comodo di quello della n°4.
Anche se dopo due notti passate sul sedile di un pullman tutto quello che veniva sarebbe andato bene. Sistemiamo i bagagli e via verso l’uscita dato che alle 10.30 abbiamo l’escursione della zona Sur di La Paz con tappa alla Valle della Luna. Prendiamo il pullman turistico che si vede anche in molte altre città europee e dopo un giro panoramico dei sobborghi del centro ci facciamo lasciare nella Valle (15 bob p/p).
La valle è, come dice la Lonely planet, un labirinto di canyon e pinnacoli causati dall’erosione della collina a pochi metri dalla città. Un bellissimo posto da fotografare. Girovaghiamo per i pinnacoli e prima di riprendere l’autobus per il ritorno facciamo un bello spuntino di pesce in un locale poco distante dall’ingresso della valle (non male).
Ritorniamo in centro e, dopo aver salutato la nostra guida e il nostro autista, riprendiamo la camminata per ritornare in uno dei tanti mercati di La Paz per fare gli ultimi acquisti. In città ci sono moltissimi mercati ma quasi tutti vendono la medesima mercanzia. Solo uno di loro si differenza dagli altri e precisamente il mercato de Hechiceria detto anche della stregoneria all’interno del quale si possono trovare tutti i rimedi naturali per la cura di tutte le malattie. Anche qui ci sono i famosi lama imbalsamati oltre a tantissimi unguenti e pomate fatte con ogni sorta di cosa. Ovviamente per ogni malattia c’è un rimedio. Giriamo fin quando le forze ci sostengono e la notte passata in autobus incomincia a farsi sentire.

01/06 La Paz – Italia (sole)
Notte passata un po’ alla ghiaccio. Ho dovuto dormire con le calze e il pile per evitare di raffreddarmi. Preparati i bagagli siamo pronti per far colazione in un baretto non lontano dall’hotel (18bob p/p) colazione continentale.
Siamo quasi agli sgoccioli della nostra vacanza e ormai la Bolivia ci sembra già un ricordo.
Per andare in aeroporto decidiamo, come consigliato dalla Lonely Planet, di prendere un “Micro” e precisamente il numero 212 che, per la modica cifra di 3.8 bob, ci porterà a destinazione risparmiando i 35-40 bob che chiedono i tassisti. Salutiamo il nostro hotel diretti in centro e precisamente alla chiesa di San Francisco da dove partono questi mezzi. Prendiamo delle Saltenas per pranzo e via verso l’aeroporto. Saliamo sul micro e ci vengono fatte pagare tre quote. La mia, quella di Barbara e anche il posto occupato dagli zaini. Nel giro di 35-40 min siamo in aeroporto. Prima di partire scopriamo che dobbiamo pagare una tassa per lasciare la Bolivia di 174 bob p/p oppure 25$. Meno male che abbiamo tenuto dei boliviani dato che alla cassa non accettano carte di credito. Ormai abbiamo finito i soldi e per farci incellofanare gli zaini paghiamo metà in boliviani e metà in euro.
Alle 16 si apre il gate numero due unico inconveniente che per un errore di sistema Barbara ha già i posti prenotati fino a Torino mentre io dovrò rifare il check-in a Lima. Speriamo almeno di stare vicini. Cosa positiva che i nostri bagagli andranno direttamente a Torino.
Arrivati a Lima scopro che non sono l’unico che ha problemi con i posti ma in un battibaleno la situazione si risolve. Purtroppo ho la certezza dobbiamo ritornare a casa. La vacanza è finita.

Conclusioni Finali
Viaggio bellissimo con paesaggi meravigliosi e mozzafiato. Siamo passati da surfare sulle dune di sabbia di Huacachina per poi salire sul trenino per Machu Picchu fino ad arrivare al Salar de Uyuni in Bolivia. Abbiamo attraversato vette di oltre 5000mt per vedere i condor e navigato sul lago Titicaca con la barchette fatte di Totora. Abbiamo sorvolato le famose linee di Nazca e visto moltissimi animali in paesaggi montani quasi incontaminati. Insomma una vacanza piena di colori e spiritualità ed emozioni che non ci abbandoneranno tanto facilmente. Hasta luego sud America.
Per qualsiasi informazione e consiglio noi siamo a disposizione su skype (Davide 12100), facebook (DavideBarbara) o via mail (Cato_75@yahoo.com).

Davide & Barbara


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