Perù 2017


Perù 2017

(racconto di viaggio di Andrea&Manu)

peru“Ehi, quest’anno andiamo in Perù?”
“Ma siamo già andati anche se sono passati 12 anni!”
“Certo hai ragione, ma il Perù è grande!”
“Ah si, cosa si potrebbe visitare?”
“Potremmo andare a Huaraz, a nord di Lima nella regione di Ancash. È una cittadina di 120,000 abitanti situata a un’altitudine di 3.091m sull’altopiano Collejon de Huaylas, ai piedi della Cordillera Blanca, poco distante dallo Huascaran che con i 6.768 è il più alto monte del Perù.
Si potrebbe vedere Llaganuco Lake: è una laguna che nasce dal disgelo dei ghiacciai di Ancash, Huascaran e Huandoy; è costituita da due lagune: la prima, Chinacocha, lunga 1450 m, è la più visitata per la splendida natura; la seconda, Orcococha, è lunga 910m, nota per la folta presenza delle anatre selvatiche. Credo che l’unica visitabile sia la prima… la più bella!
Chavin de Huantar: è un sito archeologico le cui rovine furono realizzate dalla Cultura Chavin, una civiltà preinca. È situato tra le catene montuose della Cordillera Negra e Blanca.
Pastoruri Gracier: è raggiungibile dopo una breve semplice camminata anche se situata a 5000m!!”
“Ok e poi cosa si potrebbe vedere?”
“Potremmo andare più a Nord a Trujillo, situata lungo la costa; è la 2° città metropolitana più popolata del Perù: 900.000 ab. La città è piena di monumenti coloniali, mentre poco distante sono situate le attrazioni più importanti come Chan Chan, la più grande città di adobe nel mondo antico, ma ci sono anche i templi del Sole e della Luna; la Huaca del Sol è la più grande piramide del Perù.
Poi, si potrebbe tornare a Cuzco che ci era piaciuta molto, per visitare in modo più approfondito la valle Sagrada, i mercati, le saline oltre agli importanti siti archeologici che purtroppo non avevamo visto avendo dedicato il nostro tempo al Cammino Inka.”
“Ok va bene, mi hai convinta, torniamo in Perù!!”
È nata così l’idea di tornare in Perù, il nostro primo paese Sudamericano visitato nel 2005 che ancora oggi ricordiamo con tanta nostalgia.
Si parte il 4 agosto e dopo circa 12 ore arriviamo a Lima contenti e impazienti di ricominciare una nuova avventura in questo paese che ci regalò meravigliosi ricordi. Le pratiche doganali e di immigrazione sono state velocissime e con un taxi della compagnia taxi 365 ci dirigiamo verso la stazione di Prado della compagnia di Autobus Cruz del Sur per ripartire verso Huaraz.
Attraversiamo la città nell’ora di punta che rende le grandi arterie come un autentico formicaio rallentando ma soprattutto rendendo difficoltoso il raggiungimento della nostra destinazione. Giunti in stazione, che ha le sembianze di un Aereoporto, dopo aver consegnato i nostri bagagli attendiamo l’orario della partenza presso il bar/tavola calda della stazione. Partiamo perfettamente in orario e il pullman impiega 2 ore abbondanti per uscire da Lima… veramente caotica!
Il viaggio, 9 ore, non ci è pesato per nulla vista la comodità delle poltrone che possono essere reclinate consentendo di stare quasi sdraiati… ottimo viaggio davvero!
E’ quasi l’alba quando arriviamo a Huaraz che inizia già a movimentarsi mostrandoci le splendide montagne che la circondano con un cielo sereno. La mattinata la trascorriamo prenotando le escursioni per i giorni successivi e il viaggio di trasferimento a Trujillo. Le nostre escursioni iniziano già lo stesso giorno, di pomeriggio, andando a visitare la laguna Wilcacocha situata a 3600 m. Per la verità il dislivello l’abbiamo scoperto durante la camminata altrimenti non so se avremmo partecipato anche se conoscendoci ho qualche dubbio! Abbiamo naturalmente fatto parecchia fatica ma le bellezze del paesaggio ci davano l’entusiasmo e l’energia necessaria per continuare. Abbiamo attraversato un paio di villaggi dove alcuni contadini erano indaffarati nella raccolta e setacciatura del grano o nel pascolo del bestiame.

  peru

Dopo un paio d’ore abbondanti arriviamo in cima da dove possiamo godere della splendida vista della laguna dominata dalle vette imponenti della Cordillera Blanca da dove svetta l’imponente cima dello Huascaran.

peruLa laguna è abbastanza grande circondata da prati verdissimi dove pascola qualche gregge di pecore. Verso sera ritorniamo a Huaraz stanchissimi soprattutto perché è più di 24 ore che viaggiamo e non vediamo l’ora di sdraiarci su un letto dopo aver consumato una gustosa cena.
Nella giornata successiva ci aspetta la visita alle rovine di Chavin de Huantar. Si parte verso le 8.30 e ci dirigiamo a sud di Huaraz fra la cordillera Negra, a destra, e la cordillera Blanca a sinistra. La cordillera Negra che è di origine vulcanica assumendo proprio la colorazione scura funge da protezione all’opposta Cordillera Blanca dalle correnti marine dell’Oceano Pacifico ricche di salsedine; proprio grazie a questa protezione mantiene la colorazione chiara oltre che a favorire il mantenimento degli immensi ghiacciai. La strada sale fino a giungere al passo di Kawish situato a 4555m da dove poi si scende verso Chavin. Prima del passo facciamo una sosta alla Laguna Querocoha circondata dalle splendide vette della Cordillera Blanca ed immersa in una natura meravigliosa. Giunti a Chavin andiamo direttamente a visitare le rovine. Terminata la visita, stanchi e accaldati facciamo una sosta in paese per mangiare ma anche per una breve esplorazione; il paese è veramente grazioso. Come per tutti i paesi visitati la vita si concentra nella piazza principale (Piazza de Armas): venditori di gelati, bancarelle con esposti articoli caratteristici andini, bambini che giocano con qualsiasi cosa che rotola, donne che ricamano, vecchine sedute sul ciglio della propria casa passando il tempo ad osservare la gente che passa. Queste situazioni danno l’idea che il tempo passa lento lento, caratteristica differente della nostra vita frenetica che non da tempo a fermarsi.

Giunti a Huaraz verso le 18.00, soddisfatti per la giornata trascorriamo la serata gustando un’ottima cena in Plaza de Armas.
Il giorno successivo partiamo verso le 9.30 per andare a visitare il ghiacciaio Pastoruri situato a 5000m!! mah, ce la faremo? Lungo la strada ci fermiamo per comprare caramelle di coca, acqua… tanta acqua in quanto per combattere il mal di altitudine è importantissimo dare ossigeno al fisico bevendo e masticando le caramelle. Ripartiamo prendendo la strada che entra nel parco nazionale Huascaran situato nel dipartimento di Ancash e si estende su una superficie di 340.000 ettari con la catena montuosa tropicale più alta del mondo. Dichiarato Patrimonio naturale dell’umanità dall’UNESCO per la sua eccezionale bellezza costituita dalla Cordigliera Blanca, laghi di origine glaciale dall’intenso colore turchese, e per la straordinaria ricchezza della flora e fauna andina. Qui si trovano le montagne tropicali più alte del mondo, così come il ghiacciaio Huascarán, la vetta più alta del Perù che raggiunge i 6768 metri. Sostiamo a circa 4000m per ammirare una laguna e godendo di una vista spettacolare.

Proseguiamo lungo una strada sterrata e tortuosa giungendo a 4200m dove è situato il punto di controllo e di ingresso nell’area Pastoruri. A 4800m finisce la strada e inizia un cammino non molto lungo ma a queste altitudini è eterno e faticosissimo. C’è anche il servizio di trasporto con il cavallo qualora vi fossero persone che non riescono a salire. Questo sentiero acciottolato lo percorriamo lentamente facendo soste ogni 20/30 passi. La vista è immensa e più si avanza più svetta l’imponente ghiacciaio che ci da la forza per continuare anche se la fatica è veramente tanta. Arrivati ad una sommità appare ai nostri occhi il ghiacciaio con ai piedi la splendida laguna.

Caspita, non riusciamo a credere di essere a questa altitudine in mezzo a questa natura straordinaria!! Fatte le doverose foto decidiamo di scendere anche per non arrivare in ritardo al pulmino (2 ore era il tempo concesso) e nonostante la discesa l’altitudine si fa comunque sentire. Beh soddisfatti ma stanchissimi ritorniamo a Huaraz non senza dare un ultimo sguardo al percorso fatto e all’immenso e straordinario paesaggio che ci circonda. Giunti ad Huaraz decidiamo di iscriverci alla gita per la visita ai paesi di Carhuaz, Caraz e la laguna Llanganuco sfruttando quindi le giornate per visitare tutto ciò che è possibile grazie al grandissimo entusiasmo. Partiamo alle 9.00 con prima tappa al paese di Carhuaz, molto movimentato e caratterizzato da edifici multicolori.

Tanta quotidianità da riprendere in ricordo di questi momenti. Proseguiamo verso la laguna, sotto lo sguardo severo dell’imponente vetta dello Huascaran, percorrendo una lunga strada sterrata molto tortuosa e ammirando il paesaggio della splendida catena montuosa che si avvicina sempre più. Entriamo nell’area protetta del Parco Nazionale Huascaran sezione LLanganuco e dopo 25 km arriviamo al parcheggio. Scesi dal pulmino, alzando lo sguardo rimaniamo incantati dalla maestosità della parete nord dello Huascaran che domina la laguna circondata da una natura incontaminata. Percorrendo un sentiero lungo il lago possiamo ammirare degli scorci bellissimi.

Questo è sicuramente il luogo più affascinante visto ad ora! Saremmo rimasti per ore ad ammirare questo spettacolo della natura ma purtroppo non è possibile e quindi a malincuore ripartiamo dirigendoci verso Caraz famoso per i dolci e concludendo pertanto un’altra meravigliosa giornata.
Arriviamo quindi all’ultimo giorno che decidiamo di trascorrere a Huaraz visitando l’affollato frenetico mercato che mi ha fatto tornare in mente quelli visitati in Myanmar: verdure, carne, pesce, spezie con miscugli di odori e colori ma anche altri prodotti di ogni genere. Visitiamo quindi un pochino qualche angolo caratteristico della città a ricordo di questa prima parte del nostro viaggio che difficilmente dimenticheremo.

Questa sera un pullman ci porterà a Trujillo e siamo ansiosi di vedere una zona diversa ma crediamo non priva di interesse.
Arrivati, la città ci appare molto diversa da Huaraz mostrandoci la bellezza delle case dai colori variopinti ma molto ben curate. Depositate le borse in albergo decidiamo di prenderci un po’ di tempo pensando a come trascorrere i 4 giorni che abbiamo voluto dedicare a questa città. Nel pomeriggio prenotiamo un escursione ai siti archeologici di Chan-Chan, il tempio del sole e della luna. Una mezza giornata la trascorreremo al villaggio dei pescatori di Huanchaco. La terza giornata la dedichiamo alla visita del caratteristico villaggio di Otuzco situato a 2 ore da Trujillo. L’ultimo giorno lo dedichiamo alla città con i suoi musei, le sue case coloniali e ai suoi curiosi scorci.
La giornata dedicata alla visita dei siti archeologici è stata molto interessante rimanendo colpiti dalla grande intelligenza e capacità nella realizzazione di questi imponenti edifici. Il sito di Chan Chan è la più grande città precolombiana dell’America meridionale e copre un’area di circa 20 km², quindi un’area maggiore rispetto a quelle abituali dei siti andini, ed è stato costruito dai Chimor (il regno dei Chimú), una civiltà che si sviluppò sui resti dei Mochica. La grande città paludosa di Chan Chan venne fondata tra l’850 ed il 1470, e fu la capitale dell’impero fino alla conquista dell’impero Inca nel quindicesimo secolo. È stato stimato che 30.000 persone vivessero al suo interno.
La città è composta da dieci cittadelle murate che ospitavano stanze cerimoniali, camere mortuarie, templi, bacini idrici ed alcune residenze ed a strutture più piccole destinate ad ospitare le famiglie importanti. Le cittadelle si distinguono tra quelle comprese nel centro urbano e quelle periferiche. Ognuna di queste cittadelle ha una pianta rettangolare con un’entrata dal lato nord, mura alte ed un dedalo di passaggi. Se quelle centrali comprendono le costruzioni più imponenti, in quelle periferiche sono presenti i cimiteri ed i magazzini.
Tutte le costruzioni si caratterizzarono per una pianta rettangolare e tutte le cittadelle appaiono come entità autosufficienti, in quanto comprensive di luoghi pubblici e privati, strutture di servizio e luoghi di culto. Nella parte settentrionale del sito è posizionata la cittadella più grande, chiamata il Gran Chimù. Chan Chan divenne un patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 1986. La città è seriamente minacciata dall’erosione provocata da El Niño, che comporta piogge violente ed alluvioni su tutta la costa peruviana. I Templi del Sole e della Luna sono di oltre 700 anni più vecchi di Chan Chan e vengono attribuiti al periodo della civiltà moche. Sorgono sulla sponda meridionale del Río Moche, circa 10 km a sud-est di Trujillo, e sono raggiunti da una strada accidentata. Il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata.

Il giorno successivo decidiamo di trascorrerlo al paesino di Huanchaco ma come facciamo ad arrivare? Beh prendiamo un taxi, dai! Però sarebbe divertente prendere un autobus collettivo, ma come funziona? Mah, sembra semplice in quanto basta posizionarsi nella direzione giusta e aspettare, ma soprattutto ascoltare la destinazione urlata dai bigliettai. Boh proviamoci, eventualmente se è complicato prenderemo un taxi.
In effetti è stato semplice in quanto vediamo arrivare questo pulmino con una persona che dal finestrino urlava HUANCHACOOOOO!! Saliamo e dopo circa 40 minuti arriviamo al paese trovando il mare mosso sotto un cielo nuvoloso. Girovaghiamo per le vuote vie del paesino che offre degli scorci abbastanza interessanti sostando poi sulla spiaggia, osservando le barche di totora simili a quelle del lago Titicaca.

Il mare d’inverno è molto rilassante: spiagge deserte, mare impetuoso, dolce silenzio interrotto dal rumore del mare. Francamente non riusciamo ad immaginarcelo d’estate: spiagge affollate, caos e tanta confusione… mah! Dopo aver gustato un ottimo pesce decidiamo di ritornare in città dove trascorriamo i due giorni successivi in tranquillità visitando le case coloniali e girovagando per le vie affollate alla ricerca di scorci interessanti.

Il giorno 15 partiamo finalmente per Cuzco per finire in bellezza questo viaggio fantastico. Arrivati a Lima sembriamo delle formiche impazzite alla ricerca del gate per il volo successivo per Cuzco. Saltiamo da una parte all’altra fino a quando una gentilissima persona della sicurezza (forse gli stavamo facendo girare la testa) ci ha accompagnato nella giusta direzione. Corriamo come matti fino al gate precipitandoci disperatamente al banco dove mostrando i nostri biglietti e implorando di farci salire vediamo il loro sorriso e ci rendiamo conto dalla folla ancora in coda che il volo è in ritardo e quindi felici rimaniamo in attesa. A parte questo inconveniente conclusosi bene, arriviamo finalmente a Cuzco che ci appare in tutta la sua bellezza sotto un cielo limpidissimo. Depositate le borse in Hotel ci incontriamo con l’agenzia con la quale abbiamo organizzato 3 giorni di trekking nella valle sagrada attraversando villaggi e siti archeologici. Che bello non vediamo l’ora di iniziare!
Cuzco l’avevamo vista 10 anni fa e ai nostri occhi appare molto cambiata: molto più turistica con locali e negozi di ogni genere. La troviamo anche molto più curata con Plaza de Armas chiusa al traffico. Domani avremo modo di esplorarla nuovamente rivisitando tutti gli angoli nascosti alla riscoperta delle bellezze di questa cittadina andina.

La giornata inizia presto: alle 7.00 arriva in Hotel la nostra guida con la quale trascorreremo le 3 giornate del nostro tour. Con una macchina andiamo fino a Tambomachai, poco distante da Cuzco, da dove parte il nostro sentiero che ci condurrà a Cinchero. Il sentiero è molto panoramico e si snoda attraverso una natura meravigliosa: stiamo camminando in luoghi che tanti anni fa erano di dominio degli Inca. Man mano che saliamo la vegetazione si dirada sempre più fino a scomparire totalmente e la fatica dovuta all’altitudine incomincia a farsi sentire.
Marisol, la nostra guida, è molto brava e quando il sentiero sale riduce il passo rendendo tutto meno faticoso. Arriviamo al passo situato a 4700 metri da dove possiamo godere della vista di Cinchero con la sua laguna di colore blu intenso. Dopo una lunga discesa arriviamo in paese da dove con un taxi raggiungiamo l’Hotel. Fantastica giornata durante la quale abbiamo ammirato una natura imponente sotto un cielo meravigliosamente sereno ma… che fatica!!

Il mattino seguente ci svegliamo sotto una pioggia battente e questo ci complica un pochino le cose oltre a renderci un pochino tristi in quanto rischiamo di non vedere nulla!! Usciamo con la nostra guida approfittando di una tregua del tempo ma i nuvoloni neri che ci osservano minacciosi non promettono nulla di buono. Attraversiamo questo grazioso paesino raggiungendo il sito archeologico fortunatamente vuoto di turisti, caratterizzato da terrazzamenti circondati da splendide montagne innevate.

Visitiamo la bella chiesetta riparandoci anche dalla pioggia molto insistente. Proseguiamo poi il nostro cammino andando alla ricerca di un taxi per raggiungere Moray. La strada che porta a questo sito è tortuosa e fangosa ma attraversa una vallata molto verde che offre una meravigliosa vista sulle vette andine innevate che con fatica si fanno largo fra le nuvole. Il sito, meraviglioso e imponente, contiene una serie di terrazzamenti circolari concentrici, che formano una sorta di anfiteatro.

Terminata la visita del sito ci dirigiamo verso le saline situate a circa un’ora di strada. Le saline di Moray risalgono all’epoca inca e tutt’ora vengono utilizzate per l’estrazione del sale. L’acqua, ad alto contenuto salino, proviene da una sorgente calda deviata verso le pozze e fatta evaporare. Le pozze oggi vengono gestite da una cooperativa locale che si occupa della raccolta del sale. L’area, al di là dell’interesse economico e culturale, offre spettacolari vedute.

Terminata la visita proseguiamo a piedi lungo un sentiero panoramico che ci porterà in valle da dove prenderemo un bus collettivo che ci porterà ad Ollantaytambo.
In serata decidiamo di girovagare per i graziosi vicoli di questo movimentato paesino, stile Inka, alla ricerca di qualche scorcio interessante.

Il paesino è molto grazioso situato ai piedi del magnifico sito composto da numerosi terrazzamenti che visitiamo la mattina del giorno successivo. Questa fortezza inca di cui il nome significa locanda di Ollantay (il nome di un guerriero), fu una delle città dove inca e spagnoli hanno combattuto quando Manco Inca cercava di raggruppare la resistenza inca dopo la disfatta di Cusco. Percorrendo le scale che si inerpicano sui terrazzamenti risalenti all’epoca incaica, si arriva al cuore del tempio, di cui restano solamente poche pietre perimetrali. Una volta giunti sulla sommità del sito si può apprezzare una costruzione particolare sulla montagna di fronte.
Si tratta di un grosso deposito Inca per il cibo (probabilmente un granaio), la cui posizione era stata individuata in modo da trovare un luogo più fresco (grazie ai venti della zona) dove le scorte potessero mantenersi più a lungo. Ai piedi di questa fortezza, si sviluppa una cittadina, stazione di partenza del treno che porta a Aguas Calientes, ultimo avamposto prima di salire a Machu Picchu. Da segnalare inoltre che da qua è possibile partire a piedi e percorrere il cammino inca che porta a Machu Picchu, due o tre giorni di viaggio attraverso le montagne, in compagnia dei portatori locali che fanno anche da guida lungo i sentieri.

Il tour dei 3 giorni termina con la visita del mercato di Pisac e del sito archeologico anch’esso caratterizzato dai tipici terrazzamenti. Questi giorni sono stati meravigliosi grazie anche alla professionalità e competenza della nostra guida che ha reso le giornate molto interessanti e piacevoli; un concentrato di natura, archeologia, cultura e tradizione. Siamo arrivati quindi agli ultimi 2 giorni che decidiamo di trascorrere con calma a Cuzco visitando le ultime cose che ci rimangono ancora da vedere.
L’aereo è appena decollato da Cuzco con direzione Lima e una sensazione di tristezza ci sta avvolgendo inesorabilmente. Tanti sono i ricordi di questo viaggio assieme all’allegria delle persone che abbiamo incontrato. Huaraz e Cuzco sono stati i luoghi decisamente più interessanti ed intensi ma ricordiamo con piacere anche la tranquillità delle giornate trascorse a Trujillo che ci hanno permesso di riprenderci dalle altrettanto piacevoli fatiche di Huaraz.
E’ stata veramente una vacanza meravigliosa ed è proprio un peccato volare via!!

Andrea & Manu
andreamanu1@virgilio.it

I commenti sono chiusi.