Olanda 2005


racconto di viaggio dall’1 al 7 dicembre di Roberto Buracchini

01 dicembre 2005 Roma – Eindhoven – Amsterdam
Che freddo signori e signori, benvenuti in Olanda. Voliamo con Ryanair (78€ a/r) da Roma Ciampino fino alla città di Eindhoven, nel sud dei Paesi bassi.
Alle 14.50 raggiungiamo l’aeroporto e con un bus sempre di Ryanair (6€) arriviamo nella capitale alle 17.30. Il bus ci lascia nei pressi della central station e da ora in poi siamo a spasso nella Venezia del nord. La cosa che risalta subito agli occhi è senza dubbio l’ordine e la pulizia della città, che pur avendo numerosi bar e locali notturni, rimane sempre una tranquilla e ben tenuta città. A piedi risaliamo Damrak street, e raggiungiamo in pochi minuti piazza Dam che osserveremo meglio in seguito. Da qui svoltiamo a destra e dopo aver oltrepassato il canale di Singel, proprio a pochi metri dall’ufficio postale, raggiungiamo il nostro alloggio. Subito scale, saliamo circa 30 ripidi scalini ricoperti in velluto verde e raggiungiamo la reception dell’hotel Pax. (doppia 50€).
Lasciamo i nostri nominativi e sistemiamo un po’ i nostri zaini.
Ma per nostra sfortuna, Elisa, giusto in tempo di arrivare in albergo e si sente poco bene.
Conclusione, una notte con febbre a 38, che grazie ad una aspirina se ne andrà in poche ore.
Io, esco giusto il tempo di comprare qualcosa al supermarket per la cena di entrambi e poi passiamo la nostra prima sera olandese in guest house a giocare a carte. Povera Elisa.

02 dicembre 2005 Amsterdam
Per fortuna, il mattino seguente, Elisa si sente già molto meglio e possiamo uscire per una bellissima e lunga passeggiata per la città. Ce ne andiamo subito a fare colazione con una bella cioccolata calda e un muffin.
Dalla piazza Dam iniziamo il nostro itinerario, aggiriamo il monumento nazionale che si innalza all’estremità orientale della piazza ornata da bancarelle natalizie, e poi diamo un’occhiata al Koninklijk Paleis (Palazzo reale 5€).
Al fianco del palazzo è situata la nuova chiesa, luogo di incoronazione dei sudditi olandesi, nella quale spiccano un imponente organo e delle bellissime vetrate.
Oltrepassando il canale attraverso uno dei ponti più larghi di Amsterdam e avvicinandosi nel vecchio distretto dei mercati, osserviamo la scultura dedicata a uno degli scrittori più brillanti dell’800, Dekker. Poi, camminando lungo Herengracht, ci affasciniamo alla vista delle simpatiche casette tipiche di Amsterdam, che sembrano veramente cadere da un momento all’altro. Dirigendosi verso nord, tra un canale e l’altro, passiamo di fronte al vecchio quartier generale della Compagnia delle Indie Occidentali.
La passeggiata continua lentamente accarezzando i canali percorsi dalle barche e pian piano raggiungiamo il quartiere Jordaan, una volta residenza della vecchia classe operaia. Da queste parti, le case sembrano leggermente più piccole, e non credo che sia una nostra illusione ottica, e inoltre, nei canali vi si trovano anche case galleggianti.
Dopo una breve sbirciatina alla Noorderkerk, la vecchia chiesa calvinista, dedichiamo un po’ di tempo al mercatino delle pulci, situato a lato della chiesa.
Costeggiamo il canale Prinsengracht, poi lo attraversiamo e costeggiamo il Keizersgracht, per raggiungere la casa delle teste, con il suo unico frontone decorato con 6 teste rappresentanti le muse. Dopo aver oltrepassato la stretta Leliegracht, svoltiamo a destra in prossimità del palazzo di Greenpeace e poi visitiamo l’Anne Frankhuis. Anche se non rispecchia in maniera vera, ciò che doveva vedere Anna Frank durante il suo rifugio, questo museo visitato da migliaia di turisti, dà una idea di ciò che rappresentava per le popolazioni ebree nel periodo della seconda guerra mondiale. Dopo una lunga fila, che comunque scorre agevolmente, entriamo all’interno del museo e dedichiamo un’ora alla visita. All’uscita, il campanile più alto della città, che appartiene alla Westerkek, ci accompagna fino a Raadhuisstraat, la via del nostro alloggio. Da qui, noi però, proseguiamo verso sud fino a raggiungere il palazzo della Felix Meritis, che vale la pena visitare anche solo per l’edificio stesso. Questo luogo era una volta, luogo di incontro di grandi pensatori ed oggi è un notevole centro culturale. Nelle sue stanze hanno suonato musicisti del calibro di Brahms e Grieg, e la stanza ovale merita una visita.
Dopo aver svoltato a sinistra su Huidenstraat, oltrepassiamo senza fermarsi il Bijbels Museum e ci fermiamo per una sosta caffé in piazza Spui.
La piazza, il cui nome significa chiusa, era una volta costituita da solo acqua e la statua denominata il Tesoruccio costituiva il luogo di ritrovo dei Provos negli anni ’60. Al momento la piazza viene frequentata dagli intellettuali, e chissà chi sarà l’uomo in giacca che siede proprio di fronte a noi, assaporando il suo caldo cappuccino.
Dopo il nostro caffé rientriamo verso il Magna Plaza che ci dà accesso alla nostra guest house. Il pomeriggio, dopo un pasto frugale nei pressi di piazza Dam, visitiamo il quartiere di Nieuwmark, con delle bellissime viste sul canale Oude Schans. Ci perdiamo tra i vicoli del quartiere, tra un canale e l’altro, e appena le luci del giorno si abbassano, entriamo nel quartiere a luci rosse. Che a dire il vero è molto caratteristico e alla fine rimane del luogo un buon ricordo, anche per Elisa. Prima di rientrare in albergo, ci fermiamo presso un ristorantino spagnolo, visto che siamo ad Amsterdam, e i mangiamo un paio di Tapas.

03 dicembre 2005 Amsterdam – Haarlem – Amsterdam
Dopo aver passeggiato tra i canali di Amsterdam, oggi decidiamo di muoversi per raggiungere la cittadina di Haarlem. Prendiamo un treno alla stazione centrale (4€ 15minuti) e raggiungiamo la città sulla costa del mar del nord, alle 10.30.
Dopo aver attraversato il Binnen Spaarne, il canale principale di questa città, ci troviamo subito di fronte al Teylers, che decidiamo di non visitare. Entriamo pian piano nei vicoli della città e in men che non si dica raggiungiamo Grote Markt la piazza principale della zona vecchia. Centro storico della città, questa zona è una delle parti dell’Olanda che entusiasta maggiormente i turisti. Rimaniamo sulla piazza ad ammirare la bellissima cattedrale gotica con il suo campanile che svetta a circa 50 metri. Visto il prezzo del biglietto evitiamo di entrare (6,5€), e visto che il tempo promette acqua decidiamo di rifugiarsi nei vecchi mercati del pesce e della carne.
Seguiamo Koningstraas e raggiungiamo, prima l’ex quartier generale delle Guardie Civili di San Giorgio, e poi la Nieuwe Kerk.
Da qui svoltiamo a sinistra, passiamo di fronte al Frans Hals Museum, e entriamo in piazza giusto in tempo per assistere all’inizio della pioggia. Noi ci introduciamo all’interno di un bar, prendiamo un bel caffé caldo e attendiamo che smetta di piovere.
Prendiamo il treno per rientrare ad Amsterdam, e una volta giunti in città, raggiungiamo sotto una pioggia battente il nostro alloggio. Per fortuna la pioggia ci permette di uscire per la cena, che questa sera sarà a base di Dooner Kebab e Fanta.

04 dicembre 2005 Apeldoom – P.N. Hoge Veluwe – Apeldoom
Ci svegliamo prestissimo, per prendere il treno in direzione di Apeldoorn. Cambiamo alla stazione di Utrecht e ad attenderci alla stazione di Apeldoorn, troviamo la simpatica Kristina. L’anziana signora olandese, era scesa in Italia negli anni ’70 ed aveva acquistato una casa di campagna nei pressi della casa natale di Elisa. Poi dopo anni e anni trascorsi tra Olanda e Italia, aveva deciso di trasferirsi stabilmente in Olanda, dove aveva familiari. Noi approfittando della sua assenza, abbiamo preso in affitto quella bellissima casetta di campagna. Sono ormai 8 mesi che viviamo nella sua casetta e per nostra sfortuna la dovremmo abbandonare tra poco più di un mese.
Senza darci tregua, saliamo nella sua autovettura e raggiungiamo il Parco Nazionale Hoge Veluwe. L’ingresso del parco è di 10€ e comprende sia la visita alle strutture del parco che al museo. Questo parco, il più grande di tutta l’Olanda, è percorribile con delle splendide bici stile Graziella, di colore bianco e anche se la stagione non è delle migliori, rimane un bel vedere. Ci aggiriamo attraverso le varie opere, viali lunghissimi tra grandi alberi e tanti acquitrini dove sguazzano anatre infreddolite.
Poi, entriamo nel museo, dove è possibile vedere opere di Picasso e Van Gogh. Anche se per raggiungere il museo necessita una buna ora di pedalata, vale certamente la pena ammirare questo museo, che è già opera fine a se stesso. Dopo aver pedalato per le vie dello splendido parco rientriamo al parcheggio e prendiamo la nostra auto e rientriamo a casa.
Stasera mangiamo finalmente tipico olandese, con piatti cucinati appositamente da Kristina per noi due, con un saporito cavolo nero sottoaceto.

05 dicembre 2005 Apeldoom
Questa mattina dormiamo un po’ più del solito, e il freddo all’esterno ci invita a rimanere ben caldi sotto la coperta. Oggi sarà una giornata tranquilla, dopo una squisita colazione usciamo con Kristina e ce ne andiamo in giro per Apeldoom, tra un mercato e l’altro.
Al mercato centrale, Elisa si immerge nelle innumerevoli specie di tulipani, e si fa una bella scorta di bulbi, da riportare in Italia. Poi assaggiamo un po’ di formaggi, consigliati da Kristina e anche questa volta non rinunciamo a qualche acquisto.
La città è molto tranquilla e sfortunatamente, Kristina ha a disposizione solo due bici, altrimenti saremmo andati insieme un po’ in giro. Comunque, dopo pranzo, approfittiamo di un paio di commissioni che Kristina deve fare, per salire sulle sue bici e girovagare un po’ per le strade olandesi, ben progettate per il traffico ciclistico.
Quando la luce del sole se ne è già andato, rientriamo con i fari accesi della bici nel quartiere est della città, dove abita Kristina, e aspettiamo che rientri dalle sue commissioni.
Stasera, usciamo per una cena cinese. La nostra amica è appassionata di cucina cinese, e vuole a tutti i costi offrirci una cena dai suoi amici del ristorante.
Noi non possiamo che accettare, altrimenti ci minaccia di farci dormire fuori casa, e passiamo una bellissima serata insieme alla nostra anziana compagna.

06 dicembre 2005 Nijmegen
Sono le ore 10.45, e nel messaggio che mi arriva al cellulare, Marjiolen mi avverte che arriverà con un quarto d’ora di ritardo. Si vede che questa olandese ha vissuto per molto tempo in Messico, non è da tutti gli olandesi, fare ritardo.
La ragazza dai capelli rasta, che gli scendono sulla schiena fino ai fianchi, l’avevo conosciuta nel settembre del 2004, quando arrivò a casa Guatemala. Passammo 4 mesi insieme in quello splendido posto, e come tutti coloro che ho conosciuto là, anche lei è rimasta un’ottima amica.
Attendiamo alla stazione di Nijmegen per una diecina di minuti e poi la vediamo arrivare nella sua bici argentata. Non abita molto lontano dalla stazione, e in pochi minuti raggiungiamo la sua piccola ma accogliente casetta.
Dopo una calda tortilla spagnola cucinata da la olandese/messicana, usciamo per Nijmegen.
La mia cara amica, ci mostra subito le nostre bici, che ci accompagneranno per tutta la giornata. Prima di partire però, una controllata ai copertoni e poi via. Che strano, qui i ciclisti vengono considerati tali e quali, no come da noi che non abbiamo né piste ciclabili e né segnali adatti al traffico ciclistico. E al principio mi trovo un po’ in difficoltà. Marjiolen mi ricorda di stare attento a tutti i segnali stradali, ai semafori e a utilizzare le giuste piste ciclabili, onde evitare di incappare in qualche multa o peggio ancora in qualche incidente.
Io mi sento come un bambino al primo giorno di scuola. Non che sia imbranato con la bici, solo che qua c’è veramente rispetto delle regole e dei ciclisti.
Entriamo in centro città e anche se non ci sia granché da vedere, per me, solo il fatto di girovagare in bici per queste strade mi rende molto felice.
Visitiamo Grote Mark, la piazza principale, dove è situata la pesa pubblica risalente al 1600, poi scendiamo verso il Waalkade, la strada che costeggia il fiume Waal, dove è anche possibile effettuare crociere di qualche ora. Noi evitiamo la crociera, ma ce ne stiamo in riva al canale ad osservare le barche che passano e che forse raggiungeranno addirittura Rotterdam. Prima di rientrare, passiamo per il Hunnerpark, uno splendido e ben tenuto parco, all’interno del quale si trova il Museum Het Valkhof. Ci sediamo sulle panchine del parco ad ammirare il via vai delle bici lungo le strade, e poi, lungo Oranjesingel, rientriamo a casa, giusto in tempo per un buon tè.
Dopo una cena a base di risotto tutti di fronte alla TV a vedere Diari di una Motocicletta.

07 dicembre 2005 Nijmegen – Eindhoven – Roma
Ultimo giorno in Olanda.
Lasciamo la casa di Marjiolen alle 8.30, ringraziandola dell’ospitalità e del tempo trascorso con noi. La invitiamo come di rito a visitarci in Italia e poi la salutiamo con un grosso abbraccio, sperando di rivederci al più presto.
Ci incamminiamo verso la stazione e saliamo sul nostro Sneltrein 3629.
Alle 9.08 in punto, partiamo in direzione di Hertogenbosch, dove, alle 9.47, saliamo sul nostro intercity 3529 per arrivare alla nostra ultima destinazione.
Sono da poco passate le ore 10 ed è un freddo allucinante. Usciamo dalla stazione di Eindhoven e prima di raggiungere l’aeroporto, facciamo due passi nei dintorni della stazione della città. Prendiamo un bel caffé caldo in un insolito bar e poi, con un bus di linea raggiungiamo l’Eindhovenairport situato a circa 5 km ovest della città.
Il nostro aereo della Ryanair parte con una diecina di minuti di ritardo, ma raggiungiamo Roma in orario. Ad attenderci alla stazione Termini, Alex, Jorge e Michael, i miei carissimi amici conosciuti in Guatemala che passeranno una settimana a casa nostra. E un ennesimo viaggio comincia…

A parte il freddo, rimane una meta molto interessante, forse, perché Amsterdam ha un suo fascino particolare, ma anche i centri meno battuti dal turismo mi sono piaciuti.
Un grande ringraziamento sia a Kristina che a Marjiolen che ci hanno ospitato nelle loro calde case olandesi.

http://robertoburacchini.blogspot.it/


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