New York 2009


Non solo Manhattan

(racconto di viaggio dal 20 al 28 dicembre di Lorenzo)

Di solito New York si identifica con Manhattan Downtown e la scelta che fanno quasi tutti è quella di concentrare i propri sforzi nella visita di questa parte della città, tralasciando o rimandando ad una seconda visita gli altri quartieri ritenuti meno interessanti.
Di sicuro l’impatto con Time Square, Broadway, la 5th o la 7th è sconvolgente soprattutto per chi visita la città per la prima volta come nel mio caso.
Ho voluto però ritagliarmi del tempo per visitare altri quartieri forse meno, anzi sicuramente meno, ”d’impatto” ma che hanno dato un grande contributo a rendere la visita della città indimenticabile.
Brooklyn ad esempio è stato una piacevolissima sorpresa forse per il fatto che è ritenuto dalla maggior parte del turismo un quartiere di serie B e invece non lo è assolutamente.
Non c’è nulla di particolarmente “bello” da vedere, come del resto in tutta New York, ma c’è da assaporarne l’atmosfera che si respira: in alcuni momenti ci si dimentica di essere nella città considerata come l’epicentro del mondo perdendosi in alcune viuzze alberate che portano il nome di frutta, come orange, pineapple, cranberry ecc.. che infondono un senso di pace e tranquillità quasi sconosciute nella downtown.
Quartieri con case tipo vittoriano molto curate ed eleganti, ristorantini, chiese, i parchi, il traffico assolutamente meno ingombrante e più ordinato danno a questo quartiere un certo non so che di diverso che ti chiedi se sei veramente a New York… e che vale la pena di essere visto così….senza meta, vagabondando qua e la.
Sto parlando della zona appena al di la del ponte di Brooklyn che tra l’altro, essendo il periodo natalizio, era completamente addobbata con cura e gusto.
Brooklyn è enorme non ho potuto visitarla tutta ovviamente, probabilmente ci saranno zone brutte e squallide come in tutte le città, ma una giornata vale sicuramente la pena di dedicarla almeno in questa zona.
Ho dedicato un giorno anche ad Harlem un altro quartiere che non gode di molte attenzioni dal turismo e suscita spesso qualche allarmismo essendo considerato un quartiere a rischio.
La mia impressione è stata esattamente opposta, anzi sono stato piacevolmente sorpreso dal clima molto cordiale e tranquillo. Non ho mai avvertito il benché minimo sentore di pericolo o comunque di disagio …anzi!!!!
L’esperienza unica è assistere ai gospel, o anche più semplicemente, a delle Messe cantate che mi hanno fatto notare che noi italiani siamo ad anni luce per il calore, la devozione e il modo di concepire una Messa.
A parte il fatto che la Messa viene intesa come un’occasione per stare insieme, suonare e in qualche caso anche ballare oltre che pregare ma quello che lascia senza parole è il calore, la spontaneità e la dedizione tra i fedeli. Fate conto, per chi segue le messe, che solo lo scambiarsi il segno di pace è durato quasi mezz’ora: tutti, e dico tutti, i fedeli si sono alzati e si sono abbracciati gli uni agli altri con strette di mano, abbracci e parole di augurio. Chi era in prima fila andava ad abbracciare quelli delle altre file e viceversa con grande calore e fraternità.
Si sono accorti di noi pochi stranieri presenti e dopo che il prete ci ha salutato, tutta la comunità si è alzata in piedi e ci ha applaudito e abbracciato. Siamo rimasti prima di sasso e quindi commossi.
Grande lezione di vita!!!!! Semplice ma grande.
Le chiese sono un po’ ovunque e tutte le celebrazioni sono di domenica dalle 10 alle 11 e comunque gli orari sono pubblicati all’entrata.
Il consiglio è: provare per credere.
Tornerò molto presto a New York e sicuramente dedicherò più tempo a questi quartieri che mi hanno piacevolmente emozionato.

lorenzoscoglio@alice.it


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