Messico centrale e Baja California 2014


racconto di viaggio dal 25 ottobre al 20 novembre di Alessandra

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Ottobre 2014: dopo 6 anni torniamo, per la terza volta, in Messico.
Invece di scrivere il classico diario di viaggio, ho deciso di assemblare i post che durante il viaggio ho condiviso in tempo reale sui social, aggiungendo qualche dettaglio pratico.

L’itinerario è stato questo:
25/10 partenza, Roma – Città del Messico
26/10 Città del Messico (Coyoacan)
27/10 Città del Messico – Tula – Città del Messico
28/10 Puebla
29/10 Puebla – Cholula – Tonantzintla – Puebla
30-31/10, 1/11 Tepoztlan
2-3/11 Taxco
4/11 trasferimento, passati per Cuernavaca
5-6/11 Tequila
7/11 Mazatlan
Dall’8 al 16/11 La Paz, Baja California Sur, con gita di 1gg/1notte a Todos Santos
16/11 Rientro a Mex
17-18/11 Malinalco
19/11 Mex
20/11 Partenza per Roma

La parte iniziale è stata una specie di giro dei “pueblos magicos” a sud di Città del Messico.
La seconda parte invece siamo andati in bassa California. L’idea in Baja era di noleggiare un’auto e fare un giro, ma purtroppo eravamo provvisti solo di carta postepay (e nessuna c/c di quelle normali), e non è accettata dai noleggiatori. Avevamo anche trovato un noleggio che accettava contanti, ma purtroppo avevano tutte le auto piccole fuori. Abbiamo quindi dovuto rinunciare al giro che avevamo in mente e inventarci un programma alternativo.
In realtà eravamo partiti col solo biglietto aereo e qualche idea, quindi il viaggio è stato tutto un po’ improvvisato.
La visita a Tequila è stata decisa quando abbiamo optato per la Bassa California, e dovendo arrivare a nord per prendere il traghetto abbiamo pensato di fare una sosta lì.

26 ottobre
Buongiorno amici, primo aggiornamento rapido da città del Messico: arrivati ieri nel tardo pomeriggio.
È stata una giornata infinita, volo lunghissimo ed era sempre giorno, poi stanotte è cambiata l’ora legale pure qui quindi sembrava che la mattina non arrivasse più.
Però ora siamo belli riposati e vi lascio che la città ci aspetta.
Qui sono le 9 di mattina e fa freschetto.

La piazzetta di Coyoacan
Una volta questo era un paesino separato, ora è completamente inglobato nella città, ma rimane una specie di oasi, casette basse e tranquillità. La volta scorsa eravamo venuti qui solo per la casa museo di Frida Kahlo e non avevamo girato il quartiere che è carinissimo.

Volevo scrivere qualcosa su questa città ma non riesco a trovare il modo per spiegarmi, perché so che è uno di quei posti in cui chi non c’è mai stato probabilmente non pensa di venire.
A me invece piace, mi piacque subito sin dalla prima volta.
Mi limito perciò a qualcosa di oggi:
la coda fuori ai bagni pubblici
i volti della gente, facce antiche
le immancabili manifestazioni politiche
il ragazzo seduto accanto a me sulla metro che leggeva Marx
la ragazza al tavolo accanto in un locale che ha comprato 1-UNA! sigaretta dal venditore di sigarette sfuse
la coppia di sposi e i loro amici che ci hanno regalato mazzetti di fiori tolti dai loro bouquet.

27 ottobre
Ancora qualcosa su Mexico City:
i lustrascarpe sono molto diffusi e lavorano, la mattina allo zócalo (la piazza principale) uomini si siedono lungo un muretto con davanti a sé un cartello che indica il loro mestiere -elettricista, saldatore, idraulico ecc- in attesa di qualcuno che abbia bisogno dei loro servizi;
in alcune stazioni della metro viene distribuito gratuitamente il vaccino antiinfluenzale e ci sono file di persone a farsi vaccinare;
i cittadini oscillano tutti tra il cicciottello e l’obeso: stanno tutto il santo giorno a mangiare schifezze e bere bibite colorate, gassate e zuccherose di ogni tipo;
al contrario di molte città asiatiche qui non ci sono le classiche strade-ghetto per turisti tipo Khaosan road o Bukit Bintang.

Tula, il sito archeologico tolteco

28 ottobre
Ho un’attrazione terribile per i vulcani…
Questi sono Popocatepetl e Iztaccihuatl, scattati al volo dal pullman

E dato che stavolta, optando per il Messico, abbiamo “abbandonato” la nostra amata Bangkok, non potevamo farci mancare una città degli angeli: siamo a Puebla, ovvero Puebla de Los Angeles, città coloniale molto colorata e molto bella e piena di millemila chiese.

30 ottobre
Riassunto breve di questi primi giorni
Domenica abbiamo passato la giornata nella capitale, lunedì invece siamo andati in gita fuori porta a Tula, cittadina dove si trova un importante sito archeologico tolteco. Non è imponente come altri qui, però è un bel posto da vedere. Martedì ci siamo spostati a Puebla che è una città molto bella e ben tenuta. Ieri è stata una giornata molto intensa, la mattina abbiamo camminato per la città poi siamo andati a visitare Cholula che è un altro dei pueblos mágicos, molto carina e colorata anche questa. C’è una piramide di cui è stata scavata solo una parte e sulla cui sommità si trova un santuario di epoca coloniale.
Non essendo tardi siamo andati anche in un altro paesino vicino, Santa Maria Tonantzintla, dove c’è una chiesetta che la guida footprint diceva essere una delle più belle del Messico. Effettivamente è una delle più belle che ho mai visto. Anche il paesino era delizioso, il classico paese di come ci si immagina il Messico.
Comunque, dopo anni di templi e moschee stiamo facendo indigestione di chiese coloniali.

Cholula

Tonantzintla

Basta uscire un po’ dalle città per trovare una humanidad diversa, campesiños e persone di evidenti origini indigene, le donne piccoline con le trecce lunghissime e gli abiti tradizionali.
Oggi ci siamo spostati a Tepoztlan, un altro pueblo magico che si trova in una conca circondata da montagne. Domani saliremo alla piramide in cima ai monti qui sopra, vi racconterò.
Non ve lo so spiegare bene perché è una sensazione, non una cosa razionale da poter spiegare a parole: il Messico è un paese che ha energia, trasmette energia, chi ci è stato forse capisce di cosa parlo. È l’energia della terra, e in alcuni luoghi sembra ancora più forte, sono qui a Tepoztlan da poche ore e la percepisco chiaramente.

31 ottobre
La “prova” di oggi era salire sulla piramide El Tepozteco, una ripida salita di circa 2.2km con 400mt di dislivello, diciamo una passeggiata intensa.
Comunque, mettere alla prova il proprio corpo e sentire che risponde bene è sempre una soddisfazione.

Da non confondere e mischiare con Halloween, anche se sono accomunati da alcune decorazioni, il Día de Muertos in Messico è una festa molto importante che coinvolge tutti dai bambini agli anziani, non solo si rende omaggio ai defunti andando a fare picnic sulle tombe completamente decorate per l’occasione, ma le persone si mascherano e fanno feste e musica, nelle città ci sono manifestazioni di ogni tipo, concerti e fuochi d’artificio, insomma è veramente una bella festa. Se avete intenzione di fare un viaggio in Messico o di tornarci, fatelo in questo periodo, durante la festa dei morti. È un periodo magico

1 novembre
Sto vedendo cose in questo paesino che non pensavo, un sacco di strani soggetti; di tipi che sono rimasti fuori coi funghetti ce n’è un bel po’, alcuni potrebbero essere rimasti qui tranquillamente da una trentina d’anni. La tipa del centro massaggi, un’occidentale sulla quarantina secca secca e molto freak, l’ho vista scendere da una stradina insieme a uno sciamano anziano, lui aveva in mano un braciere col legno profumato fumante, lei una bottiglia di plastica dell’acqua vuota e capovolta, e insieme passavano per i negozi a fare una specie di benedizione. Vabbè.

2 novembre
Cari amici, siamo appena arrivati a Taxco, un’altra cittadina pueblo magico, e che dire, a primo impatto appare veramente bella. Mentre Puebla è tutta piatta, squadratissima e coloratissima, questa è tutta in saliscendi, stradine ripide e acciottolate, e tutta bianca. Può ricordare un po’ i paesini dell’Andalusia. I ristorantini sono quasi tutti su terrazze con vista, e fa più caldo dei posti precedenti. Tra l’altro è la città dell’argento, una volta c’erano le miniere ed è ancora pieno di negozi di argento.

Taxco è deliziosa, e nonostante sia un pochino più turistica, con più alberghi ristoranti e negozi di artigianato di altri posti, è piuttosto economica. Qui sembra quasi più di stare in Spagna che in Messico. È la città dei maggiolini, mai visto così tanti tutti insieme. I taxi lo sono tutti, e pure un sacco di auto private.

I messicani bevono parecchio, ettolitri di birra, bicchieroni da un litro conditi con peperoncino, sale e limone. In compenso fumano poco.
Quanto al peperoncino, lo mettono veramente dappertutto, non solo nella birra o nelle cose dove si mette normalmente, ma sulle pannocchie, nelle patatine, sulla frutta e sul gelato…
Sono sempre gentili e disponibili ad aiutare.
Adoro quando ti dicono “suerte”.

4 novembre
siamo a Cuernavaca, da qui abbiamo il pullman stasera direzione Guadalajara. Proseguiremo per il nord o direttamente per la Baja California.
Nel frattempo siamo qui fermi a pranzo e poi a fare un giro per la città. C’è free wifi comunale.

I messicani hanno una strana forma di religiosità. È quasi fisica, fanno benedire crocifissi o statue di santi e se li portano a casa, toccano le immagini sacre quando pregano. Credo che in qualche modo siano rimasti legati alle usanze preispaniche degli antichi culti, che hanno poi fuso con il cattolicesimo imposto dai colonizzatori. Questo sincretismo è ancora molto visibile in alcuni villaggi più tradizionali.

Non è tutto rose e fiori, a fine settembre in un paesino sono stati uccisi degli studenti e 43 sono scomparsi. Dovrebbe essere opera dei narcotrafficanti, ma c’è stata complicità della polizia. Contrariamente ad altre volte che è passato tutto sotto silenzio, stavolta si è sollevato un grande movimento popolare di protesta, in tutte le città abbiamo incontrato manifestazioni. La gente chiede al governo che sia fatta chiarezza e vuole che siano ritrovati i 43 desaparecidos vivi, ma è probabile che siano stati uccisi subito e gettati in fosse comuni.

Breve bilancio di questa prima parte: nonostante stiamo viaggiando in un paese storicamente turistico, di turisti ne abbiamo visti praticamente zero. Giusto qualcuno a Taxco, mai nessuno negli autobus, nei combi, nei pullman e sulla metro. Che differenza dal sudest Asia dove sui mezzi di trasporto incontri quasi esclusivamente turisti.
È un viaggio relativamente facile e per questo poco avventuroso, per quelli che sono i nostri standard. Però è molto on the road perché ci stiamo spostando tanto.
In Messico si spende ancora poco, ma i pullman, soprattutto quelli a lunga percorrenza, costano parecchio, mi pare che dall’ultima volta siano aumentati, molto rispetto a tutte le altre cose.

5 novembre
Siamo arrivati a Tequila, pueblo magico, cittadina seppur piccola piuttosto ben tenuta. Il camion della spazzatura gira con l’altoparlante con le quattro stagioni di Vivaldi. L’odore intenso e dolciastro proveniente dalle distillerie si sparge per tutto il paese e quasi stordisce.
Abbiamo fatto un’interessante visita alla distilleria Sauza, con relative degustazioni: La anejo è ottima.

6 novembre
Bella giornata oggi, di quelle che capitano così.
Ieri avevamo fatto la visita alla distilleria Sauza, ma senza andare anche al rancho dove coltivano l’agave, perché pioveva. Abbiamo chiesto di poter fare oggi solo il rancho e ci hanno detto di si.
Quindi stamattina, dopo colazione con churros dalla churraia più simpatica del paese, quando siamo andati lì, ci hanno detto che dovevamo aspettare il resto del gruppo che era alla distilleria, e nel frattempo ci hanno offerto un cocktail. Col prolungarsi dell’attesa, il barista ci ha chiesto se per caso non gradissimo un tequilito. Che fai dici di no?
Alla fine della visita ci hanno offerto un altro cocktail. Il tutto senza aver pranzato!!
Poi siamo andati a un mirador qui vicino per fare qualche foto, e lì mi sono dimenticata il paraluce della reflex. Vabbè.
Stasera partiamo per un lungo spostamento, non so quando potremo ricollegarci.

Cominciata bene e proseguita bene: dal bus per Guadalajara abbiamo assistito a un bellissimo crepuscolo sulla sierra e sulle coltivazioni di agave blu, tra l’altro il “paisaje agavero” è magnifico, ed è patrimonio Unesco.
Poi abbiamo visto sorgere una luna piena stupenda da dietro ai monti.
Spettacolo.
Infine la radio del bus ha trasmesso la versione in spagnolo di maledetta primavera, e mi sono messa a cantare.

7 novembre
Di passaggio a Mazatlan in attesa del traghetto per La Paz. Basta scendere al mare e subito cambiano clima, vegetazione e… umidità.
In questa cittadina sono tutti di una gentilezza estrema.
Da queste parti, come un po’ in tutta la costa messicana sul Pacifico, ci sono parecchi anziani americani che vengono a svernare. Non capisco perché i pensionati americani debbano proprio vestirsi da pensionati americani.

8 novembre
Arrivati a La Paz dopo un viaggio interminabile.
Comunque l’esperienza in nave è stata interessante.
Tutti ci chiedevano cose, incuriositi. E poi, saputo che non avevamo auto al seguito ovviamente chiedevano perché non avessimo preso l’aereo. Non abbiamo saputo rispondere.
La nave era carica di autotrasportatori e di un gruppo di indios huicholes che vanno a lavorare come stagionali in Baja.
C’era un solo altro straniero, e parlando abbiamo scoperto essere italiano. Come altre volte ci è accaduto, incontriamo viaggiatori italiani nei posti più impensati

Qui a La Paz c’è il clima perfetto.
Di giorno fa caldo ma non si suda, però con quel tot di umidità che non ti dà l’arsura. Di sera fa caldo, quel caldo bello senza il venticello che fa sentire fresco.
Perfetto, si.

C’è un numero impressionante (ovunque, in tutto il paese) di messicane obese.

12 novembre
Breve riassunto di questi giorni in Baja:
domenica siamo andati con la barca a nuotare con gli squali balena. Bellissima esperienza, meglio di quando li abbiamo visti nelle Filippine.
Lunedì escursione in barca alla vicina isola Espíritu Santo. Abbiamo trovato un barcaiolo bravissimo che ci ha portato a vedere tutti i dintorni, oltre all’isola che è una riserva naturale quasi incontaminata, dove abbiamo fatto snorkeling con i leoni marini.
Ieri la giornata è trascorsa un po’ così, alla ricerca di un’auto da noleggiare, senza spiaggia e senza concludere niente.
Cose che capitano ai turisti fai da te
Oggi bella giornata al mare in due spiagge molto belle, Playa Tecolote e Playa Balandra.

Isla Espiritu Santo

Playa Tecolote e Playa Balandra

13 novembre
On the road again, destinazione Todos Santos
Stamattina, mentre eravamo al terminal bus, sono arrivate decine di pullman che scaricavano turisti di una nave da crociera, quasi tutti anziani, quasi tutti americani e un po’ di cinesi, quasi tutti indecentemente vestiti da turisti in crociera. So che molti di voi forse sognano di fare una bella crociera ma credetemi, è proprio una vacanza da vecchi.

Todos Santos pueblo magico, paesino adagiato sul tropico del cancro, ex villaggio di pescatori ora un po’ turistico ma non troppo. Premesso che siamo in bassa stagione, di giorno sembra una piccola colonia di americani e canadesi che vengono qui a passare l’inverno, c’è qualche alberghetto e qualche ristorante. La sera, già alle otto, non gira più un’anima ed è tutto chiuso. Surreale.
I messicani restano a chiacchierare sulle verande delle loro case.
Per darvi un’idea, già a due-tre isolati dal centro le strade sono sterrate.
Percorrendo quella che porta alla spiaggia dove siamo stati oggi (completamente deserta), ci si trova immediatamente in un ambiente selvaggio fatto di rocce e cactus. E capita per esempio di vedere la traccia di un serpente che ha attraversato la strada pochi minuti prima del nostro passaggio.
Ecco, in un certo senso la Baja sembra proprio così, allo stesso tempo turistica e selvaggia.
Ah, abbiamo due vicini di stanza canadesi, più grandi di noi. Hanno volato da Vancouver a San Diego, e da lì si sono fatti tutta la Baja in bici!

14 novembre
La Paz non è particolarmente bella come città, fatta più che altro di costruzioni abbastanza recenti di un piano o due, manca del cuore coloniale tipico di altre città. Questo perché nel corso dei secoli più volte gli uragani l’hanno distrutta ed è stata ricostruita.
Però ha un lungomare davvero bello, che prosegue per vari km fuori città. Ha un marciapiede di vari metri molto curato e orlato di palme, dà direttamente sul mare o sulle piccole spiagge della città e una pista ciclabile lo percorre per tutta la lunghezza. Ci sono moltissime panchine in ferro battuto per rilassarsi a guardare il mare. Può tranquillamente fare invidia a lungomari europei (non dico Ostia perché non c’è proprio confronto…)
Il nome non poteva essere più adatto, stare qui mette pace.
Il sole tramonta rigorosamente alle 17.30.
Nella foto a sx la spiaggia più vicina balneabile.

15 novembre
Abbiamo dovuto definitivamente rinunciare ad affittare una macchina. Oggi pomeriggio dovevano rientrarne un paio dal noleggiatore ma non sono rientrate.
E quindi passeremo al piano b, c, d… cioè vedremo, in base a orari e costi del volo per Mex.

16 novembre
Adiós La Paz, adiós Baja
tra un paio d’ore abbiamo il volo di rientro a MEX. Nei prossimi 2gg cercheremo di organizzare un’altra piccola avventura.

17 novembre
Malinalco è un altro dei “pueblos magicos” messicani, un paesino molto grazioso situato in una valle circondata da monti a circa 1800mt.
Devo fare una precisazione: gli altopiani qui intorno superano tranquillamente i 2000mt, quindi per venire qui si scende invece che salire, e questa conca crea un microclima che rende il posto ricco di vegetazione e fiori.
Tutto intorno è zona agricola, la gente nei villaggi spesso si muove a cavallo, la mattina la gente scende in paese a vendere i propri prodotti al mercato, le venditrici sono quasi sempre donne anziane di evidente origine india, tutte con dei grembiulini a quadretti tutti uguali, e le lunghissime trecce.
Non so se sono riuscita a rubare qualche scatto, perché loro non sono come in Asia, se li fotografi in faccia si straniscono.
Quello che mi piace di questo posto è che, seppur piccolo, al mercato hanno dei prodotti e dei piatti che non ho visto in nessun’altra parte del Messico.
C’è turismo messicano, ma principalmente nel we (non oggi), e siamo gli unici stranieri.
Ci toccherà cenare verso le sei-sette max, altrimenti rischiamo di restare senza cena.

18 novembre
Oggi siamo saliti sulla montagna sovrastante il paese, 400 gradini per arrivare a un piccolo sito archeologico azteco, minore rispetto ad altri ma con la particolarità di essere uno dei pochissimi scavati nella roccia.
Ultima “prova” prima della tappa finale di Città del Messico.

E poi, quando sei proprio alla fine del viaggio, ti capita la ciliegina sulla torta: a Malinalco abbiamo trovato una cantina, una vera cantina messicana, dove abbiamo preso mezcal, vero mezcal artigianale, e il proprietario Don Emiliano ci ha gentilmente offerto il terzo…
Dopo cena siamo tornati da lui a prenderne un quarto e ci siamo fatti una bella chiacchierata. E, lo dico senza esagerare, credo che questa cantina sia in assoluto il posto PIÙ FIGO che abbia trovato in tutti i miei viaggi.
Sono felice.

Apro una parentesi sui siti archeologici messicani: sono sempre, anche quelli meno importanti, molto curati e ben tenuti. Sono gestiti a livello nazionale, hanno un prezzo quasi uniforme che si aggira intorno ai 48 pesos (poco meno di tre euro).
Non è mia intenzione paragonarli a quelli italiani, quanto piuttosto mi viene da pensare alle piramidi egizie: forse il più importante sito archeologico al mondo, eppure trascuratissime tutto intorno alla loro area; oppure al sito di Angkor in Cambogia, ben tenuto ma con prezzi assurdi per quello che è l’economia del paese.

20 novembre
Siamo in aeroporto, qualche breve ultima considerazione
È stato un viaggio bello, e molto stancante. Ci siamo resi conto di aver girato moltissimo, forse perché negli ultimi viaggi avevamo avuto più momenti fermi nello stesso posto e stavolta siamo tornati un po’ all’on the road.
Oggi pomeriggio a città del Messico ci sarà un’altra grande manifestazione di protesta per i 43 studenti desaparecidos, in centro la polizia già da stamattina è in assetto antisommossa.
…e poi, un’immagine, o forse una parola captata alla tv, e i ricordi, ancora freschi, tornano vividi: i luoghi, i volti, le atmosfere.
I venditori di qualsiasi cosa nella metro di Città del Messico “diez pesos le vale, diez pesos le cuesta!”, il ragazzo che nella metro leggeva Marx, e quelli che si facevano vaccinare -la metro di Città del Messico è un piccolo mondo a sé-
gli sposini che ci hanno regalato i loro fiori, e la donna che comprava una sola sigaretta…
quelli che quando entrano nel ristorante dove sei seduto ti dicono “buen provecho”, gli studenti di Puebla che manifestavano per i 43 desaparecidos, e la sera si radunavano per indossare i costumi per il dia de muertos; la gente che si fa benedire le statue dei santi in chiesa e poi se le porta a casa, girano con ‘ste statue sotto il braccio come fossero baguettes…
Javier, il proprietario dell’hospedaje dove dormivamo a Tepoztlan, un anziano indio che ci ha spiegato tante cose sulle usanze per il dia de muertos, ci ha dato utili indicazioni, si è arrampicato sul muro di casa per spostare il modem affinché ci arrivasse bene il segnale wifi e ci ha mostrato la preparazione dei tamales; le occidentali squinternate a Tepoztlan che insieme allo sciamano facevano i riti di purificazione
il signore dei frullati nel mercato di Taxco, che ci ha preparato un frullato squisito di naranja-lemon-guayaba, e la mattina dopo era contento di rivederci -e il profumo della guayaba…-
i giocatori di scacchi nella piazza di Cuernavaca
la signora dei churros più buoni mai mangiati, a Tequila, di cui non ricordo più il nome
il barman della distilleria Sauza, a prescindere
la proprietaria di un alberghetto davanti al porto di Mazatlan, che ci ha fatto tenere da lei i bagagli senza averci mai visto prima e senza chiederci nulla
il camionista di Queretaro, incontrato sul traghetto, con cui abbiamo condiviso il tavolo per la cena, e parlato di politica e di vita
Beppe il romagnolo, anche lui incontrato sul traghetto, con cui abbiamo passato due piacevoli giornate e serate, e condiviso la nuotata con gli squali balena; se trova lavoro lui resta lì fino ad aprile.
Il proprietario della pensione California a La Paz, che la mattina tirava fuori per strada l’altoparlante con la musica classica;
la barcaiola di La Paz, incontrata di sera in un baretto con una sua amica, che ci ha chiesto una ricetta italiana e a cui, quando le è caduto il sale, abbiamo fatto fare una specie di rito contro la jella
Miguel, il ragazzo di Todos Santos che ci ha dato un passaggio e ci ha evitato di farci 3/4 km sotto il sole nel deserto per tornare dalla spiaggia; i due canadesi vicini di stanza che si sono fatti l’intera Baja in bicicletta
sempre a La Paz, l’altro barcaiolo, Edoardo, che ci ha fatto fare un’escursione bellissima, e Ivan, il gentilissimo ragazzo del noleggio auto che con molto orgoglio ci ha voluto mostrare il suo furgone Westfalia attrezzato per quando va fuori a fare surf
la signora dei tacos al mercato di Malinalco, che vista la nostra curiosità ci ha fatto vedere passo passo come li fa,
e poi, last but not least, Don Emiliano, il proprietario della cantina di Malinalco con cui abbiamo parlato di mezcal, di grappa, di agricoltura, di peperoni ripieni e di vita
loro non lo sanno, ma io li ringrazio, loro e tutta la varia umanità che ha reso questo viaggio speciale

…e voi amici, che con pazienza avete seguito i miei pensieri sconnessi

Valuta
1€ = circa 17.10 pesos; 100 pesos = 5.90 €
Se portate contanti, il cambio buono si trova proprio all’aeroporto di Città del Messico, giratene più di uno e troverete quelli migliori. Cambio buono anche in alcuni uffici cambio di Cuernavaca.
Ovunque nel paese si trovano sportelli bancomat; noi abbiamo fatto i prelievi quasi sempre al Banamex. Adesso anche le banche messicane applicano una commissione di prelievo per i bancomat esteri, che va dai 30 ai 70 pesos.

Telefono
I telefoni pubblici si trovano ovunque e sono tutti funzionanti bene, noi compravamo le schede della Telmex da 50p, con cui parlavamo 5 minuti; sono quelle col chip, semplicissime. Quelle più complicate dove bisogna digitare un mare di numeri per chiamare all’estero, sono però più convenienti, la chiamata in Italia costa 5p al minuto. Sono però quasi impossibili da trovare al di fuori di Città del Messico.
In molte località ci sono anche ancora i telefoni a monete.
Il wifi gratuito si trova ormai praticamente in tutti gli alberghi e in molti ristoranti; in alcune città c’è quello pubblico comunale.

Alloggi
In Messico, in genere la stanza doppia ha due letti matrimoniali, e quella chiamata singola ha un letto matrimoniale, quindi può andare bene per due persone (ma controllate perché a volte i letti sono un po’ più stretti dei nostri). Spesso la matrimoniale ha il letto king-size.
Per gli alloggi abbiamo speso dai 200 ai 450 pesos; la colazione non c’era quasi da nessuna parte, tranne nei due ostelli di città del Messico; tutti avevano wifi free.

Trasporti:
(i prezzi dei trasporti, tranne quello del taxi, sono a persona)
Città del Messico
Taxi dall’aeroporto al centro 214p tariffa fissa.
Da/per l’aeroporto ci sono anche i mezzi pubblici:
metrobus 30p più il costo della tesserina ricaricabile 10p (il metrobus è una sorta di metro di superficie con corsia preferenziale, comodo e sicuro, le tratte cittadine costano 5p)
metropolitana: il sistema metro di città del Messico è veramente buono, la metro ha moltissime linee che arrivano praticamente ovunque in città, la si può attraversare completamente alla ridicola cifra di 5p. (per l’aeroporto, es. dal centro, prendere la linea 2 blu a Zocalo, -direz Tasqueña; dopo una sola fermata, scendere a Pino Suarez e prendere la 1 rosa –direz Pantitlan- fino a San Lazaro; cambiare di nuovo e prendere la B verde/grigio direz Ciudad Azteca fino a Oceania, e da lì ultimo cambio, la 5 gialla –direz Pantitlan, per una fermata, Terminal Aerea)

Autobus per Tula: si prende dal Terminal Norte (metro linea 5 gialla, fermata Autobuses del Norte), biglietterie in fondo a sinistra.
Prima classe diretto 120p, seconda classe 90p, circa 1h20
Autobus per Puebla: si prende dal terminal TAPO (metro linea 1 rosa o linea B verdegrigio, fermata San Lazaro). Compagnia Estrella Roja, 164p, 2h20 (c’è anche una compagnia più economica, 144p).
Autobus per Malinalco: dal terminal poniente (metro linea 1 rosa fermata Observatorio) si prende un bus per Jajalpa (54p) e da lì un combi per Malinalco (17p)

Puebla
Al terminal di Puebla, per andare in centro città si può prendere l’autobus (12p) oppure il taxi. Il tratto contrario centro/terminal con il taxi costava 40p.
Autobus per Cholula 7p, un’ora circa, si prende in città.
Da Cholula si può arrivare in bus a Tonantzintla, dove c’è una bellissima chiesetta coloniale.

Da Puebla per andare a Tepoztlan si prende un pullman per Cuautla, compagnia oro 180p, da Cuautla a Tepoztlan un altro autobus 21p

Da Tepoztlan a Taxco: bisogna prendere un bus per Cuernavaca (17p) e da lì uno per Taxco (80p)

Da Taxco per Guadalajara: bisogna ancora passare per Cuernavaca (bus 80p); da Cuernavaca a Guadalajara abbiamo preso un bus extralusso notturno al costo di 925p. molto caro (etn turistar), c’erano sicuramente opzioni più economiche ma purtroppo a Cuerna ci sono 5 terminal autobus, ognuno serve diverse compagnie, e noi ci siamo trovati in un terminal dove la compagnia era quella più costosa.

Dalla Central nueva di Guadalajara, per andare a Tequila bisogna prendere prima un bus per la central vieja, da lì i pullman per Tequila sono piuttosto frequenti (85p)

Da Tequila a Guadalajara bus 80p, l’autista gentilmente ci ha lasciato lungo la strada al terminal Zapopan, molto più vicino della central nueva. Anche lì operano diverse compagnie, basta spostarsi di 100mt e c’è un altro edificio con compagnie diverse. Per Mazatlan abbiamo preso la Primera plus –notturno- 460p

Dal terminal di Mazatlan al porto, taxi 50p
Traghetto Mazatlan-La Paz (Baja ferries) 1102p a persona passaggio ponte. Le cabine erano finite, il costo si aggira sui 900p.

Taxi dal porto di La Paz in città 60p a persona
Autobus da La Paz a Todos Santos 180p a/r (solo andata 140p)
Combi da La Paz alle spiagge di Tecolote-Balandra 75p a tratta
Taxi La Paz città per l’aeroporto 200p

Escursioni:
Visita alla distilleria Sauza a Tequila 100p solo per la distilleria, 150 gita completa con la piantagione. Include varie degustazioni.
Escursione a nuotare con gli squali balena a La Paz, circa 2h, costo 250p a persona (contrattato perché eravamo in tre).
Escursione all’isola Espiritu Santo 600p a persona, incluso pranzo birre ecc. L’escursione doveva durare dalle 10 alle 16, alla fine siamo rientrati alle 18.30, il barcaiolo è stato davvero molto bravo e ci ha fatto vedere proprio tutto ciò che c’era da vedere (per cominciare un’altra nuotata con gli squali balena, passaggio alle spiagge di Balandra e Tecolote, bel giro dell’isola Espiritu Santo con tutti  i punti da vedere, nuotata di circa un’ora con i leoni marini -bellissima esperienza-, pranzo su una spiaggia stupenda, al ritorno altre soste per vedere le spiagge dove nidificano migliaia di uccelli).

Siti archeologici:
Tula ingresso 48p
Cholula ingresso 48p
El Tepozteco (Tepoztlan) 43p
Malinalco 48p
biglietti ridotti per studenti, insegnanti e anziani. La domenica l’ingresso a musei e siti archeologici è gratuito per i messicani e gli stranieri residenti

Cibo e bevande:
premetto che a noi piace molto la cucina messicana, ma devo dire che si mangia molto bene praticamente dappertutto. Il costo per una cena al ristorante, con una portata principale e una birra a testa, a volte anche con un antipasto o una seconda birra, è stato tra i 150 e i 380 pesos in due.
Il cibo di strada, tacos ecc, è molto buono quasi ovunque ma noi scegliamo i chioschi dove c’è più gente.
Caffé tra i 15 e i 22 pesos; birra tra 15 e 35p (Pacifico, XX, Modelo especial le nostre preferite); bottiglia di acqua da 1lt ½ Bonafont 13/14p, Buonissimi i frullati e i bicchieri di frutta tagliata a pezzi.


 

3 commenti

  1. Pingback:photogallery Isla Espiritu Santo 2014 - CiPiaceViaggiare

  2. Ciao
    Ti ho trovato dal forum di cryout.

    Che tuffo nel passato mi hai rievocato con questo tuo Diario: quand’ero pischello, zaino in spalla, pochi pesos a girare il Messico, da città del messico a sud, fino in honduras, passando per il Guatemala, per 4 mesi.

    Ottime foto che mi hanno fatto ricordare i sapori e gli odori di una terra unica. Non ho letto tutto il tuo diario, ma è vero: il Messico ha un energia speciale.

    Daniele

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