Etiopia 2014


L’Etiopia che nessuno (o quasi) si aspetta di vedere: natura all’ennesima potenza

(racconto di viaggio dal 14 al 30 ottobre, di Fabio P.)

EtiopiaDopo aver visto un documentario sui babbuini Gelada, mi sono documentato meglio sull’Etiopia e dopo due mesi sono partito con lo zaino.
Tolto i pregiudizi che la maggior parte delle persone pensa su questo spettacolare paese come ad esempio EBOLA, rapimenti, ecc., premetto subito che ho tralasciato Lalibela che a detta di molti è il posto più bello da vedere, ma la rimando ad un prossimo viaggio. Il mio itinerario parte dalla capitale, direzione nord alle Simien mountain per poi ritornare ad Addis e poi scendere a sud versi i villaggi tribali.

Tasso cambio 1 EURO=25 BIRR

14 OTTOBRE
Arrivo ad ADDIS ABEBA all’una di notte, preso un taxi per 15 dollari mi porta in un anonimo hotel del quartiere Piazza dove dormo 3-4 ore in quanto alle 5.30 parte il bus per BAHIR DAR sul lago TANA (prezzo bus 350 birr-14 euro). Destinazione hotel GHION per 12 euro prendo una stanza con odore di muffa incorporato. Almeno ha un bel giardino a bordo lago. La sera da non perdere, nel locale BALAGERU, lo spettacolo Azmari (una sorta di cantori di storielle e comici). Non si capisce nulla di quello che dicono ma alla fine si ride lo stesso. Assaggiate il TEJ, bevanda alcolica al miele.

15 OTTOBRE
Concordo con una pseudo guida dell’albergo l’escursione ai monasteri del lago e alle cascate del Nilo, tutto il giorno a 700 birr. I monasteri sono a pagamento di 100 birr. Bene o male sono tutti simili, ci fermiamo a prendere un caffé tipico etiope… buono per me che non bevo mai caffé!! Al rientro ci fermiamo all’hotel per il pranzo (escluso dal prezzo dell’escursione) e per le 15 partiamo alla volta delle cascate. Nello sterrato dopo dieci minuti buchiamo il minivan. Ovviamente anche la ruota di scorta è bucata e aspettiamo 45 minuti il mezzo di scorta. Sta di fatto che arriviamo alle cascate in zona tramonto… Sono maestose, la centrale accanto non è in funzione e quindi tutta l’acqua è convogliata alle cascate. Qui si proporranno varie persone come guide e vi diranno che bisogna pagare per avere la videocamera. Dite che parlate con la polizia all’uscita del parco e vi lasceranno in pace. La sera ci sono dei ristorantini carini ed economici in zona chiesa di san Giorgio.

16 OTTOBRE
A piedi vado verso la stazione dei minibus e prendo quello in direzione GONDAR (170 birr). Arrivati a Gondar si presenta alla fermata ALEX, una guida proprietaria di un’agenzia a Gondar che tramite una guida di Bahir dar avevo preso il numero. Mi porta al L-SHAPE HOTEL, che, casualmente, era quello dove avevo scelto di andare. Qui una camera costa sui 300 birr ma contrattate sempre. Si organizza l’escursione di 3 notti e 4 giorni. Il prezzo trattato è di 250 dollari (potevo trattare ancora..). Il tardo pomeriggio lo passo alla cittadella imperiale, imperdibile. 200 birr per entrare e senza guida esploro i castelli restaurati molto bene. La sera non c’è tanto da fare se non vedere qualche spettacolo di Azmari e bere qualche birretta.

17 OTTOBRE
Dopo aver fatto colazione al TELE CAFFE’ sito nella piazza principale e fornito di buone torte, ritorno all’hotel per l’escursione. Il gruppo totale per i giorni alle Simien mountain è composto da due ragazze olandesi, due ragazze israelo/etiopi, io (i paganti) e una guida, due cuochi e due ranger armati lo staff. In 3 ore si arriva a DEBARK, pausa thè e poi comincia lo sterrato di 45 minuti fin dopo il Simien lodge. Qui cominciamo a piedi per 4 ore fino a SANKABAR a 3’200 metri. Un leggero fiatone dovuto all’altitudine si fa sentire ma confido in una perfetta acclimatazione nella notte. La cucina è ottima con thè e popcorn appena arrivati al campo come aperitivo, e poi la cena con zuppa, spaghetti e verdure. Io sono l’unico a dormire in tenda e gli altri tutti in camerata nel lodge (sconveniente perché qualcuno russa sempre…)

18 OTTOBRE
Dopo un’abbondante colazione si parte per le 9, i paesaggi tolgono il fiato, cascate, ampie vallate e dirupi di centinaia di metri di profondità si alternano. Le ragazze cominciano ad avere i mali dell’altitudine, dallo stomaco al mal di testa. Io ancora nulla per fortuna. Dopo 5-6 ore di marcia arriviamo a GEEHK a 3’600 al campo base. Le ragazze bevono thè bollente ma io in maniche corte birretta fresca! Paesaggio semi-lunare, senza alberi con animali che pascolano in lontananza, bellissimo. Dopocena si sta tutti vicino al fuoco perché il freddo si fa sentire. Tre calzine, 4 magliette e due maglioni il tutto contornato da due sacchi a pelo, questo è quello che ho addosso prima di dormire.

19 OTTOBRE
Dopo la colazione partiamo in direzione IMET GOGO a 3’926 metri. Una ragazza proprio non parte, un’altra ci abbandona a metà percorso, e quindi arriviamo in vetta io, la guida e due ragazze. Qui l’altitudine si fa sentire. Oggi la meta finale è CHENNEK che raggiungiamo in 5 ore. Il campo base è sempre a 3’600 metri ma qui ci arrivo da solo con la guida e uno scout. Il resto ha preso una deviazione per il fondovalle. Qui a Chennek babbuini gironzolano vicino al campo assieme a grossi uccelli neri che mi sfugge il nome simili a corvacci. Dopo l’abbonante cena mi trattengo con gli scout e le guide che chiacchierano e giocano a carte vicino al fuoco. Domani sarà dura…

20141015_175527_120 OTTOBRE
6.20 sveglia e alle 6.50 comincia l’ascesa al MONTE BWAHIT a 4’430 metri. La lonely da per andata e ritorno 5-6 ore. Noi ce ne mettiamo 2 e 50 minuti. La guida soffre di asma e a un certo punto stava collassando. Infatti in cima siamo stati solo dieci minuti. Al campo base aspettiamo un paio di ore (il tempo giusto per asciugare i vestiti sudati) che ci vengono a prendere con la jeep per il ritorno a Gondar. Escursione da fare assolutamente e se si riesce questa di 3 giorni e non quella di un giorno solo.

21 OTTOBRE
Oggi destinazione AWRA AMBA. Prendo un minibus e scendo a WAROTA, dove prendo un tuc tuc per 10 km di asfalto e due di sterrato. Arrivo in paese, mi accoglie una guida e mi accompagna nella mia “stanza” fatta di fango e paglia con un colore giallo a vernice. Pulitissima proprio come dice la Lonely. Mi fa fare un giro del villaggio raccontandomi le sue caratteristiche. Non ci sono religioni ma credono in un unico dio, si autosostengono ed esportano solo i tessuti che producono artigianalmente. Hanno un concezione della società molto “unita” con la cura collettiva degli anziani nel loro ospizio. Qui ho provato a cucinare l’INJERA, il piatto tipico nazionale formato da una specie di piadina gigante. La sera c’è una bella atmosfera di relax. La camera costa 100 birr e la guida pure.

22 OTTOBRE
Dopo un ottima omelette mi dirigo verso la strada principale per 2 km. Appena tocco asfalto e metto il dito in posizione si ferma una land cruiser datata con a bordo 5 uomini e sfrutto il passaggio fino ad Bahir dar. Sono 5 ingegneri per un progetto sulla sanità. Qui non ritorno al Ghion hotel ma vado al DIB ANBESSA HOTEL. 300 birr a camera. Il mattino lo passo al mercato poco fuori il centro, carino a abbastanza grande con tante spezie. Questo mercato si rimpicciolirà in quanto ne stanno costruendo in cemento li accanto. Direi che dopo 4 giorni di montagna un massaggio di un’ora me lo merito. Alla reception dell’albergo vi danno info. 200 birr un’ora.

23 OTTOBRE
Partenza ALLE 5.30 con un bus della SELAM per la capitale (prenotate i biglietti il giorno prima) 340 birr. Si arriva alle 16 ad ADDIS. Destinazione YAHOO HOTEL citato nella lonely. NON ANDATECI. Una schifezza. Gironzolo nella zona ma stanno facendo un sacco di lavori per una sopraelevata e quindi un polverone immenso. La sera dovete andare ASSOLUTAMENTE al ristorante LE MANDOLINE, francese, l’apoteosi delle papille gustative. I tassisti non lo conoscono bene quindi dovete aver pazienza.

24 OTTOBRE
Destinazione lago ZIWAY verso sud. Il tassista riesce a farmi imbucare in una jeep privata con etiopi benestanti a bordo fino al lago. Scelgo il BEETHLEM HOTEL, 400 bir a camera ma ne vale la pena perché è a fianco del “porto”. Andate per contrattare un’escursione in barca al tramonto e all’isola degli uccelli. Pago 500 birr (troppi ma da solo è cosi…) per questa escursione di un paio di ore. La sera cena in albergo con un OTTIMO FISH GULASH e tre birrette fresche.

25 OTTOBRE
Destinazione ARBA MINCH. Ci metto 9 ore per fare 500 km e cambio 5 bus in totale, cambio in stazione a SHASHEMENE e SODO, di cui due solo perché l’autista è stanco. Scelgo l’ARBA MINCH HOTEL. Valido solo per dormire e basta. Due canadesi incontrati ad Addis mi diedero il numero di una buona guida ad Arba e quindi la contatto. Attenzione perché arriveranno tante guide a proporvi escursione ai villaggi tribali. Essendo da solo e non trovando gente da aggregarmi mi tocca prendere la guida e il minivan tutto per me e quindi spendo 300 dollari per 2 notti 3 giorni e 800 km totali di strada.

26 OTTOBRE
Dopo colazione decido di prendere il biglietto all’ethiopian Airlines a 140 dollari ma ne vale la pena per non farmi le 9 ore di bus al ritorno!! Prelevate qui almeno 3000 birr visto che nella quota non sono compresi vitto, alloggio e mance varie. Partenza direzione KONSO, la strada non è messa bene ed è piena di mandrie di animali che rallentano la corsa. Facciamo tappa a konso in un locale tipico per bere la CHACA, birra fermentata locale… a me non piace ma con decine di occhi addosso di uomini mezzi ubriachi mi tocca berla per forza. Poco dopo l’autista prende un mazzo di CHAT, una pianta che, masticata, avrebbe proprietà simili alla coca in sudamerica. Facciamo tappa in un villaggio anonimo dove volevo vedere una capanna e gli abitanti da vicino. Per le 16 arriviamo a JINKA e alloggiamo al GOH HOTEL.

27 OTTOBRE
Oggi visita al villaggio MURSI che dista 2-3 ore di strada da Jinka. Prendiamo una guida supplementare per questo villaggio che a detta loro sono una tribù abbastanza incazzosa. Arrivati li si mettono in bella mostra ma all’inizio gironzolo per il villaggio a vedere le operazioni quotidiane. Appena decido di far foto chiedono subito da 5 a 10 birr a foto… hanno imparato il business dei turisti. Qui sfoggiano i migliori trucchi e dischi labiali. Dopo spediti andiamo verso TURMI perché oggi c’è la cerimonia del salto dei tori. A detta loro dicono che lo fanno solo poche volte al mese, ma leggendo i racconti tutti dicono di averla vista e quindi mi vengono i dubbi che la fanno mooooolto spesso, visto che si paga 400 birr per vederla all’associazione culturale di Turmi. Arriviamo a cerimonia già iniziata e le donne sono già state frustate per bene sulla schiena e si vedono i segni con sangue. Il ragazzo è nudo e, dopo, che hanno messo in fila 4-5 tori (pensavo almeno una decina) salta per sei volte in totale. Troppi turisti circa un centinaio e, visto che non se ne vedono tanti in giro, fa un po’ impressione. La notte la passiamo al GREEN HOTEL, pessimo. Fa parecchio caldo e le zanzare sono abbastanza affamate.

28 OTTOBRE
Partiamo presto in direzione dei mercati come quello di DEMEKA, dove non paghiamo l’ingresso perché arriviamo presto e ce ne andiamo presto, bello il lungo fiume dove le donne HAMER si sistemano i capelli con burro e argilla. Lungo il percorso di ritorno ci fermiamo in un altro mercato diviso in due, uno del bestiame e l’altro per la casa. Deludente perché pensavo di trovare l’area dedicata ai cibi. Inesistente. Qui ci sono tanti turisti. Arriviamo ad ARBA MINCH la sera e soggiorno all’Arba minch tourist hotel per 352 birr a notte. Buono il ristorante in un bel giardino.

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All’una vado all’aeroporto. Anche qui ci sono gli americani in mimetica. Sembrano esaltati e dicono che controllano la zona con i droni…
Il volo è alle 15.30 puntuale, ma fa tappa in una non ben nota località con pista sterrata. Scendono in 4 e ne salgono in 3. Per la sera arrivo in un anonimo hotel in zona BOLE road e ritorno al Mandoline restaurant per l’ultima ottima cena.

30 OTTOBRE
Oggi la passo a visitare la capitale e penso che un giorno sia più che sufficiente. Vedo il museo nazionale, museo etnico (con la riproduzione di Lucy, nostra antenata), museo dei martiri del terrore rosso.
In sostanza l’Etiopia è piena di contrasti, dal riccone sul land cruiser al tassista con la LADA, ma sta cambiando velocemente. I cinesi stanno investendo tanto soprattutto per le infrastrutture. Ogni anno cambierà volto ADDIS. Mi sono sempre sentito al sicuro senza aver sentito qualche minaccia. ANDATE ADESSO!

Info fabiopierin@virgilio.it


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