El Copé e i suoi dintorni: Panama semisconosciuta

el cope

A volte i luoghi più significativi di un viaggio sono quelli più defilati e sconosciuti, quelli dove si decide di andare così, per pura curiosità.
La seconda tappa del viaggio a Panama del 2016 è stato un paesino chiamato El Copé, nella provincia di Coclé, a circa 180km a ovest di Panama city.
Il motivo della visita era l’escursione al Parque Nacional Omar Torrijos, un parco che viene visitato pochissimo ma che mi aveva incuriosito in quanto vi si trova una delle cime da cui è possibile vedere sia l’Oceano Atlantico che il Pacifico.
Punto di partenza è, appunto, il minuscolo paesino El Copé. Vi si arriva in circa 3 ore di pullman da Panama city.
Avevamo prenotato in precedenza una camera presso l’hostal Buena Esperanza, e al nostro arrivo, nel tardo pomeriggio, nel paese è in corso un black-out e case e locali sono quasi tutti al buio.
Riusciamo a trovare l’alloggio e la gentilissima proprietaria ci fornisce di candele, e poi, siccome non si può mangiare da nessuna parte, ci prepara anche due ottimi panini.
Naturalmente l’unico posto fornito di elettricità è il supermercato dei cinesi, che ha il generatore, e dove facciamo qualche provvista.
Siamo le due uniche turiste in tutto il paese, e la gente ci guarda con curiosità e stupore.

La mattina seguente facciamo colazione (inclusa) alla fonda El Cristal, un piccolo ristorante familiare che è anche praticamente l’unico del paese, e ci mettiamo in marcia verso il parco, all’interno del quale facciamo un breve percorso attraverso i sentieri ma senza arrampicarci sulla vetta, la mia amica non ha molta voglia di affaticarsi!

Sulla via del ritorno passiamo accanto all’ingresso delle cascate Chorro Las Yayas, e non perdiamo l’occasione di andare a vederle; non ci facciamo il bagno ma mettiamo comunque i piedi a mollo. Ci siamo solo noi ed è un posto davvero carino.
Tornate sulla strada, mentre attendiamo pazientemente un bus che ci riporti in paese, veniamo colte da un violento acquazzone, così che torniamo in paese completamente zuppe.

Fortunatamente la pioggia finisce, e dopo aver cenato… da El Cristal ovviamente, facciamo un giro per il paese, dove molti ragazzi e ragazze stanno facendo le prove per una festa, con musica e balli, e noi restiamo lì su un muretto a goderci lo spettacolo.
C’è un’atmosfera totalmente rilassata, nessuno straniero, gente tranquilla, le strade talmente poco trafficate che i cani randagi ci dormono nel mezzo.
Alla fine risulterà una delle tappe più interessanti e “sentite” di tutto il viaggio.

L’ultimo giorno, dopo la solita colazione alla fonda, ci carichiamo i bagagli e dopo una lunga attesa prendiamo un autobus per raggiungere un altro paese lì vicino, La Pintada, dove si trova una delle pochissime manifatture di sigari di Panama, Joyas de Panama (oggi chiusa definitivamente).
Si trova poco fuori dal paese in una vecchia palazzina signorile, dove l’anziana elegantissima proprietaria ci accoglie per la visita, che rimane comunque abbastanza breve.
Qualche acquisto e riprendiamo il bus, il cui autista nel frattempo molto gentilmente è venuto a riprenderci per riportarci in un altro paese, Penonomé, che si trova sulla panamericana, dove nel giro di pochi minuti riusciamo a prendere un pullman per la destinazione successiva: Las Lajas.


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