Australia 2012


Spirit of Australia

(racconto di viaggio agosto 2012 di Manuela&Andrea)

austra1Eccoci qui pronti a vivere un’altra avventura da raccontare, un altro capitolo di questo meraviglioso libro che da tanto tempo stiamo scrivendo e che arricchiamo ogni anno con meravigliose esperienze e fantastiche avventure.
Questa volta la nostra voglia di viaggiare ci porta in Australia, questo fantastico paese grande come l’Europa ma incredibilmente lontano dove abbiamo già vissuto due viaggi fantastici (1999 e 2003) che ci portarono ad esplorare Sydney, Alice Spring, Kakadu Park, Perth e tutta la costa ovest.
Non avevamo però visto Melbourne e la zona nord dello stato South Australia e quindi è proprio qui dove andremo; concluderemo poi la nostra vacanza a Sydney che dopo Roma, unica, e Parigi, affascinante, è decisamente e incredibilmente nella nostra mente, nei nostri ricordi.
Sarà inoltre interessante vedere come è cambiata a distanza di 13 anni.
Il nostro itinerario prevede quindi una prima tappa a Melbourne, il tour con partenza da Adelaide verso Flinders Rangers, interessante catena montuosa, da dove poi proseguiremo verso l’Outback attraverso l’Oodanadatta Trek lungo il vecchio percorso del treno “The Ghan” attraversando vallate aride, desertiche e isolate con paesaggi incredibili.
I punti di sosta saranno Maree, William Creck, Oodanadatta ed infine Cadney passando per il magnifico Painted Desert caratterizzato da montagne che assumono una grande multitudine di colori.
Percorreremo la Stuart Highway in direzione Adelaide fermandoci a Cober Peedy piccola cittadina famosa per gli opale e ritorneremo poi ad Adelaide da dove con un volo andremo a trascorrere gli ultimi quattro giorni di vacanza a Sydney.
Rispetto al Ladakh sarà un viaggio sicuramente molto diverso ma crediamo e speriamo di ritornare a casa soddisfatti e felici come sempre.
Per noi viaggiare è staccare dalla quotidianità, sentirsi liberi liberi da vincoli ed obblighi rigenerandoci fisicamente e spiritualmente; il viaggio è soprattutto andare alla scoperta di luoghi diversi in questo caso lontani e quindi proprio per questo affascinanti.
Dopo circa 20 ore di volo siamo con il naso attaccato al finestrino dell’aereo per ammirare Melbourne by night; l’atterraggio ci ha dato una grande gioia, quella gioia di essere ritornati in Australia iniziando dalla grande Melbourne.

austra2Le pratiche di dogana, ritiro bagagli ecc. sono velocissime e dopo 30 minuti dall’uscita dell’aereo siamo già sull’autobus che ci porterà in città distante 20 km dall’aeroporto.
Arrivati in albergo, una doccia veloce e poi via a tuffarci fra la gente e il traffico non prima però di mangiare qualche cosa visto che sull’aereo è sempre molto difficile.
Troviamo un locale molto interessante dove abbiamo avuto il piacere di conoscere Paolo, un cameriere italiano di Milano che gentilmente ci da dei consigli utilissimi su cosa visitare.
Terminata la nostra cena, procediamo nel nostro giro esplorativo rimanendo colpiti dalla bellezza dello skylight e dalla piazza principale dove un mega schermo permette di vedere i giochi olimpici; sono state tre ore molto interessanti che ci hanno fatto capire cosa vedere ma soprattutto cosa ci riserveranno i giorni successivi!
I due giorni a Melbourne sono trascorsi in modo splendido: ampie zone verdi, ordine pulizia insomma è una città molto organizzata, dove sembra che tutto funzioni in modo perfetto.
Il clima purtroppo complica un pochino il nostro programma; nel pomeriggio si annuvola e qualche breve piovasco ci obbliga ad interrompere il nostro girovagare e a “rifugiarci” in qualche galleria commerciale.
Bisogna comunque dire che siamo stati decisamente fortunati visto che fino alle prime ore del pomeriggio ci ha sempre accompagnato il sole che riscaldava e illuminava questa città meravigliosa.
Il terzo giorno levataccia per partire alla volta dell’aeroporto con destinazione Adelaide da dove, dopo aver ritirato la macchina partiamo alla volta di Wilpena Pound nelle Flinders Rangers Attraversiamo la Clare Valley regione rinomata per i vini e dal paesaggio decisamente incantevole: prati verdissimi alternati a distese di vigneti.

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Per il pranzo decidiamo di fermarci alla Old Bakery di Stone Hut (https://www.stonehutcottages.com.au/) un locale fortissimo dove puoi mangiare le tipiche “pasties” australiane ripiene di verdure e carne.
Fatte le doverose foto fuori e dentro il locale ripartiamo per il Flinders Rangers National Park dove arriviamo la sera poco dopo il tramonto.
Questo è uno dei parchi più rinomati del South Australia, caratterizzato da frastagliate catene montuose ricche di fauna.

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Il principale motivo di richiamo è Wilpena Pound, una conca naturale di 80 kmq circondata da crinali irregolari.
In questo vero e proprio anfiteatro naturale è possibile fare dei trekking scegliendo fra decine e decine di sentieri che portano ad esplorare questa natura bellissima caratterizzata dalle strane forme degli eucalipti.
Il pomeriggio si annuvola e quindi decidiamo di fare un giro in macchina per ammirare la zona circostante e con l’occasione facciamo dei piacevoli incontri con i canguri.
Il giorno successivo partiamo per Maree percorrendo strade secondarie che offrono degli ottimi scorci dove arriviamo alla sera dopo aver percorso più di 300 km in buona parte su strada sterrata ma in buono stato.

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Questa cittadina di 380ab piuttosto sonnolenta un tempo era un importante snodo ferroviario della Great Northern Railway comunemente nota come The Ghan, importante linea ferroviaria che collegava il Sud Australia con Alice Spring e serviva per il trasporto di carbone, merci e anche del bestiame.
L’ultima corsa fu nel 1980 prima che la linea venisse spostata a 160km ad ovest per evitare o limitare gli allagamenti derivanti dalle forti piogge che causavano notevoli problemi per il regolare svolgimento della linea.
Oggi come detto è piuttosto vuota, le vecchie motrici e la vecchia stazione servono solo per esposizione ai visitatori che si recano in quelle zone e costituisce pertanto un importante punto di sosta per gli avventurosi dell’Outback; esiste infatti un piccolo aeroporto che effettua voli panoramici sul vicino lago salato Eyre e nelle zone circostanti.
Il mattino seguente iniziamo a percorrere l’Oodanadatta Trek, tragitto sterrato di 615 km tra Maree a Marla che segue l’antico percorso della vecchia ferrovia The Gan passando per gli unici agglomerati urbani di William Creek (80 ab) e Oodanadatta (200ab).

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Lungo il percorso si trovano resti delle vecchie stazioni, vecchi segnali dei passaggi a livello, tratti di binari e ponti. Nelle vicinanze del tragitto si trova anche il Lago Eyre il sesto lago più grande al mondo dove il paesaggio varia di continuo.
Il nostro programma prevede di arrivare fino a Oodanadatta e lasciare questa strada per raggiungere Cadney attraverso il Painted Desert.
La strada fino a William Creek è molto buona, scorrevole e si può viaggiare a buona andatura e a metà strada si può ammirare il lago salato Eyre.
Arriviamo a William Creek e ci dirigiamo verso l’unica Roadhouse (http://www.williamcreekhotel.net.au) i cui gestori sprizzano tutt’altro che simpatia. Fantastico però il paesaggio che da qui si può godere!
Il giorno seguente partenza per Oodnadatta; la strada è più difficoltosa in particolare i primi e gli ultimi 40/50 km mentre la parte centrale è molto buona e scorrevole.
Durante il percorso è possibile ammirare la natura caratterizzata dalla tipica “terra rossa” australiana ma anche qualche segno delle vecchie ferrovie in particolare un lungo ponte ove sono presenti ancora i binari ed è possibile avvicinarsi per ammirare la sua grandezza.

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Oodnadatta è un pochino più grande di William Creek e l’ottima Pink Roadhouse (www.pinkroadhouse.com.au) offre buone stanze con la possibilità di cucinare autonomamente in camera essendo organizzata con angolo cottura, stoviglie, frigo; ne approfittiamo con molto entusiasmo e ci prepariamo una cenetta made in Italy!
Nonostante il nostro scarso inglese riusciamo a dialogare con una coppia di anziani Australiani in viaggio da più di un mese….beati loro!!
La mattina seguente decidiamo di partire per il Painted Desert; desideriamo partire presto poiché temiamo la strada non sia molto scorrevole ed è stata una grande idea in quanto la strada era veramente orribile: per fare 180 km, fermandoci un paio d’ore, abbiamo impiegato 8/9 ore!!
Fra tutti i viaggi che abbiamo fatto il Painted Desert è sicuramente uno dei posti più belli mai visti. E’ un area altamente spettacolare caratterizzata da montagne multicolori erose nel tempo dal mare che milioni di anni fa era presente in questa zona.
Questa erosione combinata con l’azione dell’acqua che trasporta i minerali negli strati più profondi creò quest’area magica ricca di colori che cambiano in base alla luce del giorno.
Poco dopo le 17.00 arriviamo alla Cadney Homestade, stufi e stanchi a causa della strada decisamente orribile.

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Dopo una discreta dormita la mattina seguente ripartiamo presto per Coober Pedy. Dopo 60 km la prima “emozione” della giornata: foratura!!
In poco tempo riusciamo a cambiare la ruota (mai fatto fino ad ora!!) e ripartiamo nella speranza non accada di nuovo poiché la situazione si complicherebbe notevolemente: il cellulare, in queste zone, non prende e quindi avremmo dovuto fare autostop ecc… un caos che per fortuna non è avvenuto.
Arriviamo a Coober Pedy e subito ci rechiamo presso il gommista consigliatoci dall’Hotel Opal Inn dove abbiamo prenotato una notte.
L’officina è poco distante e dopo una rapida occhiata alla gomma, come temevamo, ci consiglia di cambiarla perché usurata.
Vabbè speriamo che ad Adelaide l’agenzia “Europcar” sia comprensiva rifondendoci parte del costo.
Risolto il problema della gomma decidiamo di andare a visitare una fabbrica di estrazione dell’opale. Lungo la strada ne approfittiamo per fotografare i tipici camini delle abitazioni sotterranee.
Si, perché Cober Pedy è famosa non solo per l’opale ma anche per la presenza delle abitazioni “sotterranee” questo perché nel periodo estivo le temperature sono altissime e queste abitazioni garantiscono una temperatura costante di 20/25 gradi.

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La visita alla fabbrica è stata interessantissima; si è potuto capire come lavoravano e vivevano tantissimi anni fa.
In complesso il paese non dice un gran che, a parte ovviamente la fabbrica e l’originalità degli edifici sotterranei.
Mi è sembrata abbastanza trasandata con l’evidente triste emarginazione della comunità aborigena, gente ubriaca fin dalle prime ore del pomeriggio. Peccato che un paese così all’avanguardia, moderno, efficiente non riesca a fare qualcosa di più di ciò che sta già facendo.
I successivi due giorni sono serviti per ritornare ad Adelaide con tappa intermedia nella graziosissima Port Augusta situata sul mare e come tutte la altre città australiane che abbiamo visitato regna ordine, pulizia, verde e ciclabili ovunque!
Osservando il panorama che ci appare dalla finestra della stanza dell’albergo di Adelaide, ripensiamo al lungo giro fatto con la nostra “cangura” (2400 km): paesaggi stupendi, canguri ovunque che ci accoglievano saltando, la gente sempre cordiale, gli italiani, incontrati nei vari ristoranti e Roadhouse che hanno lasciato il loro paese per trovare qui una vita migliore.
Riflettendo a quanto siamo stati bene siamo avvolti da un velo di tristezza; mancano solo 4/5 giorni alla fine della vacanza ma pensando alla prossima meta la malinconia scompare!
C’è tempo per essere tristi ora pensiamo alla stupenda città che andremo a rivedere: Sidney!!

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Sydney capoluogo del New South Wales, nuovo Galles del Sud rappresenta il cuore finanziario, commerciale e culturale della nazione.
E’ ammirata per il suo porto il clima caldo e piacevole e la cultura cosmopolita. Il CBD, il centro della città, caratterizzato da un’alta concentrazione di grattacieli intervallati da grandi parchi cittadini è collegato con la parte nord della città dall’Harbour Bridge.
L’Harbour Bridge di Sydney, è un capolavoro d’ingegneria e fu ultimato nel 1932. Prima di allora gli unici collegamenti tra il City Centre a sud del porto e la zona residenziale a nord erano effettuati con i ferry o con un tortuoso percorso stradale di 20 Km attraverso cinque ponti. Servirono 8 anni per costruire l’arco della campata unica che comprende anche una linea ferroviaria ed il passaggio pedonale.
Dal ponte si ha una vista straordinaria sulla baia e sull’Opera House di Sydney progettata dall’architetto danese Jørn Utzon, affiancato per i calcoli strutturali dalla società di ingegneria londinese Arup. Secondo alcuni critici, i gusci a sezione sferica possono ricordare una flottiglia di barche a vela che si reca in crociera nei mari australiani.

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Il teatro dell’opera venne inaugurato dalla regina Elisabetta II del Regno Unito il 20 ottobre 1973. Nel 2007 è entrato a far parte dei Patrimoni dell’Umanità sotto l’egida dell’UNESCO.
Dall’Opera House ci dirigiamo ai giardini botanici reali, un’oasi di 30 ettari nel cuore della città che occupano una splendida posizione attorno alla baia (Farm Cove), all’estremità del porto.
I giardini sono anche il luogo dove sorse il primo podere della colonia. Oggi ci sono fontane, statue e monumenti sparsi un po’ ovunque.
E’ stato bellissimo, rivedendo questa città rivivere le emozioni i ricordi assaporati tanti anni fa quando arrivammo qui durante il nostro viaggio di nozze!!
L’Opera House, Circular Quay, Darling Harbour con la caratteristica passerella tra i grattacieli e sopra l’omonima insenatura.
Abbiamo avuto la fortuna di godere Darling Harbour di notte con l’aggiunta dei fuochi d’artificio…in nostro onore??

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In 3 giorni e poco più abbiamo visto tutto quello che d’importante questa città offre e siamo stanchissimi!!
Dal finestrino di questo pulmino che ci sta portando all’aeroporto ammiriamo per l’ultima volta il tramonto su questa stupenda città; il suo colore ci avvolge dandoci un grande senso di tristezza perché non vorremmo lasciare questo paese!
Ma come sempre la nostra vita ci impone di rientrare con la certezza, però, di ritornare in un futuro non troppo lontano!!
Bye Bye Australia!!
Andrea & Manu

andreamanu1@virgilio.it


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